Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. FESTA DI SAN GIUDA

...Lettera di san Pietro, la seconda Lettera di san Pietro è forte, e quella di san Giuda è molto forte. Non sappiamo quale delle due sia anteriore, ma certo che son quasi contemporanee; e la somiglianza dipende dal tempo e dallo scopo quasi uguale, cioè, richiamare quelli che erano freddi, indifferenti e quasi abbandonavano la fede. Perché i tempi son sempre presso a poco uguali: e vi sono quelli che abbandonano la fede e quelli che la vivono.
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Quella di san Giuda però è migliore e più sostenuta nello stile, senza tante ripetizioni. Attacca con rigore i superbi e lussuriosi, falsi dottori, minacciando loro i più severi castighi, mentre esorta i cristiani a star saldi nella fede e a praticare i loro doveri.
La lettera sembra scritta a giudeo-cristiani dispersi, come quella di san Pietro, verso il 65, anno.
Vediamo solo l'inizio e la conclusione1.
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E l'inizio: indirizzi e saluti. Sempre usano, gli Apostoli, iniziano le lettere con i saluti; anche in conclusione, ma specialmente l'inizio delle lettere.
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«Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, (quindi parente di Gesù) scrive agli eletti, amati in Dio Padre e custoditi per Gesù Cristo: misericordia, (l'augurio, cioè, misericordia su di voi), la pace e amore vi siano dati in abbondanza» (vv. 1-2).
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Scopo ed occasione della lettera.
«Carissimi...per sempre» (v. 3) (dopo la predicazione).
«Perché si sono intrusi... Gesù Cristo» (v. 4).E allora parla dei falsi dottori e l'orgoglio e la corruzione dei falsi dottori a cui egli minaccia i castighi di Dio anche nel tempo attuale.
Noi vediamo la conclusione per quelli che erano fedeli.
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Esortazione ai fedeli
«Ma voi carissimi... ultimo tempo (cioè alla fine del mondo) concupiscenze» (vv. 17-18). Cioè molti cristiani vivevano così.
«Son costoro...Spirito Santo» (vv. 19-20). Queste esortazioni a tutti quelli che erano fedeli.«Mantenetevi nell'amor di Dio... vita eterna» (v. 21).(Paradiso per i fedeli).
«Quelli che son vacillanti, convinceteli» (v. 22). (esortarli).
«Quelli che si stan separando (il distacco dalla Chiesa), salvateli...carne» (v. 23).
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La conclusione ultima: «A Dio Padre... per tutti i secoli. Così sia» (vv. 24-25). Si invita: «Per mezzo di Gesù Cristo... secoli. Così sia» (v. 25).
In sostanza è tutto un richiamo di coloro che avevano abbandonato la fede, e per sensualità, e per orgoglio,e allora possono aspettarsi quello che sarà per l'eternità.
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Bisogna che ci sia la fedeltà. Non solamente essere battezzati, e neppure soltanto cresimati in cui viene effusa una fede più viva. Ma bisogna che si viva il battesimo, la cresima, si viva tutto quello che è nei santi comandamenti, tutto quello che è la dottrina che ci ha portato Gesù Cristo. Quindi, non basta far la Professione, ma bisogna osservarla, viverla; ecco tutto. Purtroppo, qualche cosa c'è, alle volte, qualche debolezza. E bisogna aiutarle e pregare affinché non ci siano scoraggiamenti, e affinché si compia sempre meglio quello che è il dovere della vita religiosa, cioè perfezionarsi secondo il primo articolo delle Costituzioni.
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Ora, che cosa bisogna pensare? Che il progresso non sta soltanto nell'osservanza della povertà, castità, obbedienza, bisogna che si facciano dei passi per prepararsi al cielo. Perché la prima professione ci immette nella vita di Gesù Cristo, ma bisogna che pensiamo alla vita eterna. E cioè, il fine della creazione e della vita religiosa è glorificar Dio. Poche persone arrivano a cercare solo la gloria di Dio. E come si ottiene? Vivendo in Cristo Via, Verità e Vita1, quando l'anima: vivit vero in me Christus2.
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E sono non molte le persone che arrivano a capire che il mondo, cioè l'universo... all'eternità, Dio Uno e Trino. Lui ha creato per la sua gloria. Quando noi non entriamo ancora nei pensieri, nei desiderii del Padre celeste, siamo ancora scarsi, tanto imperfetti, cioè ancora da prepararci per il paradiso. Bisogna che si arrivi a cercare la gloria di Dio. Sì, poche anime arrivano. E Santi arrivano anche più tardi, ma sono arrivati a cercare la gloria di Dio per cui non ci sia purificazione sul purgatorio.
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Troppi: la Professione e basta. Cioè, la perfezione si vive così: le Costituzioni. Ma le Costituzioni hanno un altro fine, cioè, la perfezione è per arrivare a glorificare Dio. E in che maniera? La santificazione nostra glorifica Dio. Vivere in Gesù Cristo, quando Gesù Cristo vive in noi - secondo l'espressione di san Paolo -: vivit vero in me Christus
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Oh, occorre che non si facciano delle digressioni invece che camminare nella via che conduce alla glorificazione di Dio. Cercano o a destra o a sinistra, libri, informazioni, e tante cose che son curiosità invece che santità. E... se c'è stata la consecrazione a Gesù Cristo Dio, si deve vivere quella, cioè in Gesù Cristo vivere, in Gesù Cristo. E in che modo? Sempre, perchè la pietà, la perfezione è stata indicata subito dall'inizio della Congregazione. E quindi in che cosa consiste? In Cristo Via, Verità e Vita. Cioè seguire Gesù, avere i pensieri di Gesù e la grazia sempre più abbondante in noi, Gesù Cristo che è Vita. Oh, allora, domandare al Signore questa grazia: di andare proprio verso nei pensieri della Trinità che ci ha creati, e nel pensiero che Gesù Cristo ci ha redenti con la sua santità, con il suo insegnamento e con la sua morte di croce.
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Allora c'è tanto da stare raccolti e da vivere. E se avete più questo insegnamento, la silenziosità, per cui le intenzioni si rivolgono alla Trinità: glorificar Dio. Perché il Signore ha detto questo: «Io non do la gloria agli altri, è mia la gloria»1. E quando glorifichiamo altri, lodare il tale... è proprio un portar danno alle anime, e cioè, solamente cercare la gloria di Dio. E vi è tanta umanità ancora che non è spiritualità. Allora: spiritualità vera, cioè, uniformarsi ai pensieri di Dio che ha creato e che ci ha redenti e che ci santifica. È tutto... cioè tutto di Dio, quindi la glorificazione. E come mezzo: la santificazione nostra in Cristo Via, Verità e Vita.
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Quando si fa la Professione, uno si mette sulla strada giusta, ma poi non deve prendere delle stradette a destra e a sinistra, bisogna tener la strada maestra, l'autostrada che è quella in cui c'è Gesù Cristo: «Io son la Via»1. Andare da lui, attraverso a lui. Vedo anche che si cercano tanti libri, e son distrazione più che santificazione. Allora vedere di non fermarsi. E il Signore ci dà giorno per giorno. Oh, finora ha voluto darci tanti giorni.
È compito tutto quello che è la vita religiosa? Secondo che noi andiamo avanti in vivere in Cristo e cercare solo la gloria di Dio. Così, vivere sempre meglio in Cristo e la gloria di Dio creatore, Dio redentore e Dio santificatore. Perciò pregare per questo.
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Vedete san Giuda come richiama quelli che hanno abbracciato il cristianesimo e hanno avuto il battesimo, ma poi, a un certo punto, si sono allontanati dalla fede: «orgogliosi, sensuali», e come, quindi, egli li richiama e li ricorda che la incorrispondenza della grazia, incorrispondenza, il Signore toglie poi la grazia e poi l'anima si disorienta e arriva fuori di strada. Dunque, mirare a questo, cioè: vivere in Cristo, e per questo, glorificare Dio.
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Il Signore, Figlio di Dio, è venuto proprio per segnare a noi la strada di glorificare Dio Padre. E quindi, è stato il primo pensiero di Gesù Cristo, quello che ha voluto Gesù Cristo così cantato: "alla gloria di Dio", al presepio, cominciando lì la vita per indicare che Gesù, per il motivo per cui egli... è venuto sulla terra: «Gloria a Dio», e secondo, l'apostolato: «pace agli uomini»1.
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Ecco, prendiamo gli ammonimenti di san Giuda e pensiamo di camminare veramente nella strada che conduce alla santità, ma la santità maggiore: vivere in Cristo per glorificare Dio. Allora la gloria, la felicità eterna, paradiso. Perché... la felicità eterna è secondo noi abbiamo cercato la gloria di Dio, perché la felicità è proprio quella. E canteremo la gloria di Dio e, cantando la gloria di Dio, saremo felici. E così, non c'è altra via che quella, quella è la via perché è il fine della creazione, è il fine della redenzione, è il fine per cui c'è stata la santificazione, cioè l'infusione dello Spirito Santo.
Così augurando... perché possiamo arrivare a vivere il: vivit vero in me Christus1 e la glorificazione della Santissima Trinità.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Lettera di s. Giuda, vv. 1-2.3-4.17-18.20-25.

1 Gv 14,6.

2 Gal 2,20.

1 Cf Is 42,8.

1 Gv 14,6.

1 Cf Lc 2,14.

1 Gal 2,20.