4. INTENZIONI PER LA VISITA:GESÙ MAESTRO VITA Ritiro mensile alla comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro in occasione della nuova ufficiatura del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 16 febbraio 19581
Perché la Visita, l'adorazione al Santissimo Sacramento divenga apostolato, abbiamo considerato che, in primo luogo, è da chiedersi il trionfo della "Verità" che è Gesù Cristo. "Io son venuto in questo mondo, son nato per questo, per rendere testimonianza alla verità"2 - disse il Maestro Divino.
In secondo luogo, chiedere che gli uomini seguano Gesù "Via", lo seguano nell'osservanza dei comandamenti, lo seguano nell'osservanza dei consigli evangelici e nella perfezione in generale, e lo seguano passando da lui per arrivare al Padre. Sempre, tutto: per Christum Dominum nostrum.
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Adesso, in terzo luogo, nella Visita chiedere che Gesù"Vita" viva in tutti gli uomini.
La vita è un dono di Dio. Dio è vita, è la Vita. E quindi, Egli che è la vita essenziale, ha dato la vita a degli esseri: vivono le piante, vivono gli animali, vive l'uomo di una vita naturale, vivono gli angioli. Questi possiedono la vita naturale. Ma il Signore, creando l'uomo, aveva infuso in Adamo ed Eva, anche una vita soprannaturale, una vita che è una partecipazione più intima della vita di Dio. La vita soprannaturale ha come fine il premio soprannaturale, cioè il paradiso, là dove si vede Iddio. Per la vita naturale, si ha solamente cognizione di Dio attraverso alle cose e col ragionamento; invece, per la vita soprannaturale si arriva a veder Dio sicut est1, come egli è, "faccia a faccia"2, quindi il godimento eterno, soprannaturale del premio celeste.
Ora, Adamo ed Eva perdettero quella vita peccando e quindi perdettero il diritto al paradiso. Soltanto chi avrebbe fatto bene, osservando i comandamenti, avrebbe raggiunto un fine naturale, una beatitudine naturale, o, come diciamo, il bambino, che passa all'eternità senza battesimo, raggiunge il limbo.
Oh; ma il Signore Gesù è venuto a riacquistare quella vita che era stata perduta dai nostri progenitori e quindi i santi Padri dicono: Eva era madre, rispetto a Maria, ma Eva è per la grazia di Maria che poté riacquistare la vita soprannaturale, sperando cioè in quella Donna che era preannunziata, che avrebbe calpestato il capo al serpente per mezzo del Figlio, quella Donna che sarebbe stata la Madre del Messia3.
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Gesù riacquistò questa vita dando la sua vita, morendo sulla croce. Allora fu vinta la morte e la vita che è sgorgata dalla croce può essere trasmessa a tutti quanti gli uomini. E come viene trasmessa? In primo luogo attraverso al battesimo. Il bambino quando è portato alla chiesa è figlio dei suoi genitori, cioè figlio dell'uomo; quando ritorna dal battistero è diventato figlio di Dio. Figlio di Dio in quanto ha una partecipazione della vita divina, come il bambino è figlio dell'uomo in quanto partecipa della vita dei genitori. Ma in quanto, per Gesù Cristo, viene battezzato nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, allora ecco, diviene figlio di Dio, la vita soprannaturale entra nell'anima del bambino per cui il bambino non è più solamente anima e corpo, ma anima, corpo, grazia, cioè presenza dello Spirito Santo; è la grazia di Gesù Cristo che è in noi, per l'infusione dello Spirito Santo: caritas Dei che è stata infusa nei nostri cuori, per l'inabitazione in noi dello Spirito Santo1. E finché il bambino, il ragazzo, il giovane, l'uomo vive in grazia di Dio, cioè non commette peccato grave, è sempre composto di tre elementi. E allora ecco che cosa abbiam, abbiamo il figlio di Dio, il quale figlio di Dio ha questa grazia. Come il figlio riceverà in eredità dai genitori quel che possedevano i genitori, lo riceve in eredità alla loro morte, così alla morte, si riceve l'eredità di Dio: haeredes Dei cohaeredes Christi2: eredi del paradiso, della stessa felicità di Dio: intra in gaudium Domini tui3, e coeredi, cioè eredi come fratelli di Gesù Cristo, condividendo la stessa eredità del Padre celeste.
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Questa vita soprannaturale in noi può essere accresciuta. Gesù Cristo non ha detto soltanto: "Io son la vita"1, ma ha detto: veni ut vitam habeant et abundantius habeant2: sono venuto perché abbiano la vita ed abbiano una vita più abbondante, che può crescere. Non c'è solamente il battesimo che ci dà la vita, ma come il bambino nato può crescere e irrobustirsi e, prima fanciullo, poi giovinotto, poi uomo fatto, così il cristiano può passare tanti gradi e man mano che va passando dei gradi, raggiungere una vita abbondantissima. Finché si è sulla terra si può sempre raggiungere una vita più rigogliosa, più fiorente; ecco. Cioè l'anima può sempre unirsi di più a Dio e prendere la vitalità da Lui.
Ecco che Gesù è la pianta, l'uliva preziosa, e i rami sono vivificati, sono nutriti dalla radice di quella pianta; se invece il ramo viene reciso, distaccato, allora non produce più frutti3. Ed è il peccato mortale che distacca da Gesù Cristo. Ma finché si evita la colpa grave, l'anima è innestata in Cristo ed è capace di fare frutti di vita eterna, cioè meriti per la vita eterna.
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Questa vita come si nutre? Si nutre con la Eucaristia, la quale è il cibo: "Io sono il pane disceso dal cielo. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, avrà la vita"1; ecco. Viene nutrita particolarmente dall'Eucaristia. Che coloro che la ricevono tutti i giorni, ecco, che crescano non solamente in età, ma in sapienza e grazia2 fino al termine, alla chiusura, quando si va a ricevere il premio eterno, cioè il premio che è frutto delle buone opere.
Oh, anche gli altri sacramenti nutrono questa vita, in un certo grado, quindi la confessione, quindi la cresima ecc. nutrono questa vita. Ma questa vita, poi, può esser nutrita anche in altre maniere, con altri cibi, diciamo così, e l'orazione è cibo, tutte le preghiere della giornata nutrono, fortificano la vita spirituale in noi: l'esame, la meditazione, la Visita al Santissimo Sacramento, i rosari, particolarmente, poi, la Messa, ecc., aumentano, accrescono in noi continuamente questa vita soprannaturale, che è lo stato di grazia sempre più abbondante, che è l'unione con Dio sempre più stretta, in partecipazione sempre più profonda, più larga della vitalità di Dio stesso.
Oh, poi, questa vita soprannaturale viene ancora nutrita dalle opere buone, le opere buone che si fanno e tutta l'osservanza religiosa: esser fedeli alle Costituzioni; tutta l'osservanza quotidiana: esser fedeli agli orari; tutto l'impegno che si ha per togliere quello che è imperfetto e per mettere ciò che è più perfetto, è lo sforzo del lavoro interiore di santificazione. Poi, tutto, anche le cose minime e che sembrano davanti agli occhi degli uomini di poco valore: il mangiare, il riposarsi, e quello che riguarda la vita quotidiana nelle stesse necessità corporali. Tutto serve ad alimentare questa vita e crescere fino a quel punto a cui ognuno è chiamato.
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Il Signore fa una sapiente distribuzione della grazia. Chi segue quella grazia, chi, voglio dire, corrisponde a quelle grazie che son seminate nella vita, raggiunge quel seggio, quell'altezza in paradiso, che era disposto; era disposto quel seggio: Vado parare vobis locum1. Gesù l'ha preparato, il Maestro Divino, lassù in cielo, e se si corrisponde a tutta la grazia come egli la largisce a ogni anima in quella misura che è nella sua sapienza, allora si va proprio in quel posto che corrisponde ai doni ricevuti.
Oh, la vita, però, si può ricevere solo in Cristo, questa vita soprannaturale, solo in Gesù Cristo. Quindi bisogna che gli uomini arrivino a Gesù Cristo per partecipare di questa vita divina per cui possono essere salvati. Bisogna che arrivino e, quindi, in questa parte della Visita, dobbiam domandare al Signore che Gesù Cristo sia conosciuto in tutti i continenti e in ogni parte dei continenti; che Gesù Cristo sia, allora, accolto: quotquot autem receperunt eum dedit eis potestatem filios Dei fieri1: sia accolto sia seguito, sia amato, il che vuol dire anche, riceva il sacramento del battesimo, almeno, e come ho spiegato, accolga il resto dei mezzi che Gesù Cristo ci ha offerto per la santificazione. Quindi, che tutti gli uomini abbiano la luce divina, che i missionari arrivino, che le vocazioni siano tante a portare la vita divina agli uomini. E quanti muoiono senza il battesimo? Su due miliardi e 700 milioni di uomini, quanti non hanno questa grazia che noi abbiamo ricevuto per divina misericordia, per pura sua bontà... in paese cattolico, in famiglia buona, in una parrocchia in cui il ministro di Dio ci attendeva per comunicarci questa vita al fonte battesimale; ecco.
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Nell'ultima parte, pregare per tutta l'umanità, con dei rosari. Maria ha portato Gesù che è la vita e l'ha dato, Gesù, al mondo. Che Maria porti Gesù a tutte le nazioni, a tutti gli uomini. Se si stabilisce nel mondo la divozione a Maria, allora Maria dove arriva porta il suo Gesù. Quindi la bellissima enciclica di san Pio X: "La cristianizzazione del mondo per mezzo di Maria"1.
Perciò, nell'ultima parte della Visita, il rosario e le preghiere per tutta l'umanità, per tutta l'umanità in generale. Poi, perché i cristiani vivano uniti alla Chiesa e ricevano i grandi beni che la Chiesa è destinata a comunicare alle anime; tutti i cristiani detestino il peccato, vivano in grazia di Dio; perché tutti i cristiani si comunichino frequentemente, si confessino frequentemente per partecipare a quella vita divina; che tutti i cristiani vengano ad assistere alla Messa, che è la rinnovazione del sacrificio della croce. Là, di là è nata la vita. E viene rappresentato frequentemente l'Agnello di Dio seduto sul monte e di sotto al quale scaturiscono i sette rigagnoli, i sette fiumi di grazia che sono i sette sacramenti.
Che tutti gli uomini preghino. Perché si sta lontani da Dio? Perché non si prega, ma quando si prega, la grazia viene o per una via o per un'altra. Vi è anche il battesimo di desiderio, ad esempio. La grazia arriverà alle anime, bisogna però che tutti preghino e chi prega acquista la grazia e si salva, e chi non prega non acquista la grazia, o se acquistata, la perde e non può salvarsi. Perché l'uso della preghiera sia generale; che tutti dicano le orazioni; che tutti siano divoti della Madonna; che tutti si accostino con umiltà e con fede ai sacramenti istituiti da Gesù Cristo, specialmente alla confessione e alla comunione.
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La vita. E che noi viviamo in fervore. Vi sono quelli che partecipano più intimamente alla vita divina perché vivono in fervore, tolgono gli ostacoli alla vita divina. Vedete, le venialità raffreddano la grazia e indeboliscono l'unione con Dio. Ma chi è sollecito di combattere le venialità deliberate, chi si sforza ogni giorno di acquistare più virtù, ecco che riceve in continuità un aumento di grazia, di doni soprannaturali, una partecipazione sempre più intima della vita di Dio.
Se nella terza parte si dicono tante preghiere, nella terza parte della Visita, ecco che si otterrà sempre più grazia per l'umanità. Certo in quella parte lì occorre domandare anche le grazie necessarie a tutto il clero, a tutto l'episcopato, soprattutto al Sommo Pontefice, ecco. Domandar le grazie che son necessarie per l'Istituto perché ci sia una vita sempre più abbondante in ogni anima; le grazie necessarie per coloro che vi guidano; le grazie necessarie per ciascheduno. E che molti abbiano questa fortuna di... può essere un giorno partecipe di quei beni che avete in Congregazione, cioè che vengano le vocazioni.
Cambiare bene la Visita in apostolato. Oh, così la Visita vi porterà sempre anche più gioia. Saprete che mentre che state inginocchiate, pregando davanti al Santissimo Sacramento, l'effetto, il frutto della vostra orazione si allarga a tutto il mondo. E che le ginocchia piegate lavorano più che le mani che stanno trafficando nei vari impieghi. Oh, sì, è il tempo più prezioso, è l'apostolato più fecondo che Iddio vi ha dato, il Divino Maestro ha voluto che voi possedeste, ecco. Il Signore vi benedica tanto in questo. Ah, se conosceste il dono che avete ricevuto, quanta letizia in ogni anima! e come si aspetterebbe l'ora di adorazione, come l'ora più cara della giornata e con quale purezza ogni anima si presenterebbe davanti a Gesù e, quindi, quanto porterebbe di vantaggio all'umanità intiera.
Oh, siete come le candele accese innanzi all'Ostia santa. Ma le candele portano una fiamma che è naturale, ma il cuore vostro è una candela viva, una candela che ha acceso Gesù nel vostro cuore e che voi portate e per la quale alimentate sia la luce e sia il calore in mezzo all'umanità.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 19/c (= cassetta 43/b). - Per la datazione, cf PM: "... abbiamo considerato che, in primo luogo, è da chiedersi il trionfo della Verità che è Gesù Cristo (cf PM in c10); in secondo luogo, chiedere che gli uomini seguano Gesù via (...) (cf PM in c17). Adesso, in terzo luogo, nella Visita chiedere che Gesù vita viva in tutti gli uomini". - dAS, 16/2/1958: "Nel pomeriggio va [il PM] alla Casa Generalizia delle PD di via Portuense e porta una grande foto del Divin Maestro". - dAC, 16/2/1958, domenica: "A vespro, il PM predica sulle intenzioni da portarsi nelle adorazioni per onorare Gesù Vita".
2 Cf Gv 18,37.
1 1Gv 3,2.
2 1Cor 13,12.
3 Cf Gn 3,15.
1 Rm 5.5.
2 Rm 8,17.
3 Mt 25,21.23.
1 Gv 14,6.
2 Gv 10,10.
3 Cf Gv 15,4 e Rm 11,24.
1 Cf Gv 6,51.54.
2 Lc 2,52.
1 Gv 14,2.
2 Gv 1, 12
1 Pio X, Ad diem illum laetissimum, 2/2/1904, in Atti di Pio X, vol. 1, pp. 147ss.