Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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14. GLI ISTITUTI SECOLARI
Istruzione alla comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 4 aprile 19581
Sarà utile, questa mattina, che domandiamo al Signore la grazia di comprendere come... e d'altra parte queste anime hanno il desiderio vivo di compiere nel mondo un apostolato, un'azione cattolica quale può essere l'Unione Cooperatori Paolini, può essere l'Unione di quelli che si dedicano all'apostolato del (...) quelli che si dedicano alla scuola cristiana, oppure ad un apostolato missionario. Tutto questo è azione cattolica, sebbene si adoperi abitualmente questo termine a indicare quell'Azione la quale è organizzata nel modo che sapete. Vi sono i semplici fedeli i quali possono dedicarsi all'azione cattolica sotto qualunque forma e vi sono i religiosi propriamente detti di vita comune e vi sono gli Ordini contemplativi.
Tra i fedeli dell'Azione Cattolica e i religiosi propriamente detti stanno gli Stati Secolari, cioè gli Istituti che il Santo Padre, nella sua costituzione Provida Mater Ecclesia2ha voluto che si chiamino così: Istituti Secolari o semplicemente Istituti.
Sono quegli Istituti, quelle associazioni, i cui membri vogliono attendere alla perfezione evangelica mediante i santi voti di povertà, castità, obbedienza e, nello stesso tempo, vogliono praticare un apostolato nel mondo secondo le loro forze e nelle loro circostanze. Il loro fine è, quindi, duplice: la santificazione, la perfezione evangelica e l'apostolato pienamente esercitato nel mondo e con i mezzi del mondo.
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Questi Istituti sono nati, alcuni subito dopo la rivoluzione francese o pochi decenni dopo: 1810, 1820, e quindi da un secolo e mezzo che vanno sviluppandosi tacitamente. E una buona parte rimase come nascosta, non solamente segreti i mezzi di apostolato e segreto il nome delle persone, ma anche segreto il nome dell'istituzione medesima. Sono andati sviluppandosi e moltiplicandosi fino a che oggi sono circa 200 e nascono qua e là altri e molte pubblicazioni li illustrano, li spiegano. E vi sono da parte della Santa Sede cinque documenti importanti1, i più importanti per riconoscerli e per approvarli, incoraggiarli e dare loro una legislazione. Essi, infatti, vivono al modo dei religiosi, ma nel mondo e sono governati dalla stessa Congregazione dei Religiosi.
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Le loro particolarità sono dunque queste:
Primo, consacrazione totale a Dio mediante i voti. La parola «consacrazione» è parola generale e serve tanto per i religiosi che si chiamano Congregazioni, come per i religiosi che si chiamano Ordini, come questi che si chiamano Istituti. Vuol dire donarsi a Dio per attendere alle cose di Dio, come si chiama consacrazione una chiesa, quando quel locale è definitivamente e solennemente offerto al Signore e servirà solamente per il Signore, cioè sarà la Domus Dei e sarà, in perpetuo, luogo dei sacri misteri, delle sacre funzioni. Consacrazione totale. Non è come nell'Azione Cattolica. Quindi il Santo Padre li dice superiori a quelle formazioni, associazioni di fedeli, semplici fedeli che lavorano nell'Azione Cattolica o lavorano in quelle istituzioni, in quelle associazioni che sono tante, per il regno di Dio, per la salvezza delle anime. E il Papa esorta propriamente questi stessi Istituti, cioè associazioni cattoliche di vario genere, per esempio: Adoratrici; per esempio: Congregazioni mariane, li esorta a zelare le vocazioni agli Istituti Secolari perché le anime più generose possono arrivare ad una maggior santità, perfezione.
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In secondo luogo: la loro vita deve svolgersi nell'apostolato, la vita dei membri, svolgersi nell'apostolato. Poi, queste persone, vivendo nel mondo, vengono distinti, quelle istituzioni, col nome di Istituti Secolari e la secolarità è una dei loro caratteri. Persone che non possono entrare nei conventi o per l'età o per il carattere o per obblighi di famiglia o perché lascerebbero, forse, un apostolato che già fanno e che non conviene lasciare e conviene continuare per la maggior gloria di Dio. Secolari.
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Un altro carattere è la loro segretezza, e cioè, in generale hanno il dovere di mantenere il segreto su chi è iscritto e, questo dovere, alle volte, è stabilito nelle Costituzioni, alle volte è solamente dato come consiglio.
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Altro carattere è la dedizione totale all'apostolato. E questo apostolato può essere vario. Se una figlia entra fra le Pie Discepole trova il suo apostolato determinato e occorre che abbia quella tendenza all'apostolato determinato, cioè: apostolato eucaristico, servizio sacerdotale e servizio liturgico. Invece, queste persone, conservano il loro apostolato e il loro apostolato è personale, non è dell'Istituto; e cioè, ogni persona compie il suo apostolato ed è responsabile del suo apostolato. E possono essere cento membri i quali compiono un apostolato diverso l'uno dall'altro e, tuttavia, può essere che alcuni membri abbiano lo stesso apostolato, però esercitato in modi diversi.
Quello che è di tanto aiuto ai membri, si è che vivendo in una società, il loro spirito si orienta; non è come se facessero i voti per iniziativa propria e personalmente come uno fa un voto per consiglio del confessore, no, i loro voti sono, non pubblici, ma semi-pubblici e sono sociali e sono riconosciuti dalla Chiesa la quale approva le loro Costituzioni. Non sono i voti pubblici.
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Oh; queste anime, allora, hanno un'orientazione spirituale, non vanno più in cerca di una spiritualità e magari consultando libri o ricorrendo a consigli e a direttori spirituali che poi vengono a mancare; l'Istituto ha un proprio spirito e queste anime restano orientate verso questo spirito e son governate dalle loro superiore e il loro lavoro spirituale è guidato, è tendenza alla perfezione regolata dalla Chiesa, perciò aumenta il merito e perciò questo dà una tranquillità all'anima di camminare nello spirito di Dio, in quello spirito che è stato approvato dalla santa Chiesa la quale ha accettato le Costituzioni; quindi l'anima procede in tutto il suo lavoro di perfezionamento, procede nello spirito di obbedienza, perciò molto merito di più.
Vi sono Istituti religiosi propriamente detti i quali sono andati creandosi a fianco degli Istituti Secolari che collaborano ad essi e prendono da essi, da questi Istituti religiosi, e danno la loro spiritualità agli Istituti Secolari che sono uniti spiritualmente ad essi. Qualche volta vi è l'aggregazione, nella maggior parte dei casi l'Istituto Secolare prende personalità propria giuridica distinta, pure alle volte, conservando e seguendo sempre lo spirito di un Istituto religioso. La Chiesa li incoraggia e li ha approvati.
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Fra i vantaggi vi è questo: che mantenendosi essi in una certa segretezza, possono lavorare più liberamente e possono fare cose che il sacerdote, la suora, il religioso non potrebbe fare. Queste persone possono essere in famiglia e santificano la famiglia; e neppure i membri della famiglia sanno che queste persone siano membri di un Istituto, ma intanto la loro opera è nel rendere, formare lo spirito cristiano in quella famiglia. Possono essere tra i medici, tra gli avvocati, tra i deputati, tra gli operai di un'azienda, di un'industria, di un commercio. Possono promuovere opere di qualsiasi genere se veramente quelle opere sono guidate e sono formate secondo lo spirito della Chiesa. Possono tanto, ad esempio, dedicarsi al lavoro per le vocazioni, come possono dedicarsi a formare gruppi di persone che facciano l'adorazione unitamemte alle Pie Discepole, almeno al giovedì, oppure il primo del mese. E possono anche istituire laboratori per confezionare paramamenti sacri, oppure preparare oggetti sacri. E come possono fare queste opere più spirituali così possono fare opere di carattere più evidentemente sociale.
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Si richiede molta virtù. Non bisogna pensare che si possano aggregare persone che han fallito nella vita o persone che vogliono una sistemazione per la vecchiaia. Tutt'altro! Il Papa dice: «anime che brucino di amor di Dio»1, usa questa espressione, e che vogliono tradurre, tradurre tutta la loro vita in apostolato. Che non si facciano illusioni. Tuttavia si possono aggregare persone che sono un po' smarrite nella vita, senza aver fallito la vita, e quindi occorre sempre che abbiano ancora forze e iniziativa di apostolato. Poi che siano molto forti spiritualmente perché hanno da praticare, ad esempio la castità in una continuità di pericoli che non ha la suora nel convento.
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Poi l'aggregazione a questi Istituti o la consacrazione si prepara mediante un anno di aspirandato, due anni di noviziato e otto anni di professione temporanea perché occorre assicurarsi di una maggiore stabilità. Quindi la formazione è modellata sulla formazione degli Istituti regolari, la formazione quale è compiuta negli Istituti regolari, modellata, non precisa, perché in gran parte si svolge ancora in famiglia. E tuttavia vi sono le Case, almeno la Casa centrale, la quale serve come per il governo dell'Istituto.
Si capisce subito che il loro voto di povertà si esercita diversamente dal modo con cui si pratica nella vita comune, perché non solo possono possedere, ma sotto una certa guida amministrano, mentre che negli Istituti religiosi l'amministrazione libera è interdetta. Amministrano presentando in principio dell'anno o nel corso degli Esercizi il preventivo delle spese che vorranno fare, alla superiora, perché venga approvato. Se poi intervengono circostanze speciali, cambiamenti, si rivolgeranno alla loro superiora per avere il permesso. Non possono però domandare quei permessi minuti, che si devono chiedere per regola nelle Congregazioni religiose di voti pubblici e semplici. Così anche per la loro vecchiaia o in caso di malattia si provvede in modo diverso e si provvede realmente e tuttavia ogni persona si può dire che presenta un caso a sé che viene risolto da chi guida questi Istituti e i membri di questi Istituti.
Per riguardo al voto di castità, sempre compreso il celibato, pur essendo permesso anche a una vedova di entrare quando si trova in età e in forze sufficienti per dedicarsi a un apostolato con energia. E poi essendo maggiori i pericoli, allora occorrono tutti i mezzi che si indicano, e è chiaro che il vivere in verginità è uno stato superiore, è un grado superiore al vivere in matrimonio.
Quanto al voto di obbedienza, in principio dell'anno o nel corso degli Esercizi per i quali si radunano tutti, anche in diverse parti, presentano un regolamento con l'orario se è possibile, un orario per la giornata. Espongono quello che dovranno fare nel corso dell'anno e con l'approvazione della superiora, ecco, hanno il merito, poi, di obbedienza. Se occorreranno dei permessi generali o dei permessi particolari, come esempio, andare a fare un pellegrinaggio a Lourdes, allora devono avere il permesso.
Ma del resto, queste persone, vivendo in famiglia tante volte devono adattarsi alle circostanze della famiglia. Possono essere professori di scuola, allora l'orario, in parte, deve conformarsi all'orario del governo, ma tuttavia viene sottoposta ogni cosa perché si acquisti il merito dell'obbedienza e si abbiano le benedizioni di Dio. Poi mediante circolari, si spiega quel tanto di vita comune che possono praticare. Tutte la medesima pietà, le medesime pratiche di pietà. Poi tutti gli Esercizi Spirituali e che ogni anno passino un trenta giorni nella Casa centrale per formarsi, consolidarsi nello spirito e aggiornarsi nelle varie opere di bene e mantenere l'unità.
Poi vi sono altri mezzi: i mezzi del progresso, i mezzi che il progresso mette a disposizione del bene, possono venire tutti adoperati per conservare l'unità e per praticare l'obbedienza in quella forma. Poi danno il resoconto. Facendo il ritiro mensile danno il resoconto alla superiora come un esame di coscienza, che spediscono per posta a fine di rendere conto e, d'altra parte, venir corretti se vi sono stati errori e venire incoraggiati nella via buona e nella via più santa.
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Ora, che cosa è possibile a voi? È possibile pregare il Signore che mandi tanti operai alla messe. E la ragione della loro istituzione è perché si dedichino pienamente all'apostolato nel mondo e coi mezzi del mondo. Se vi è una persona che abbia un laboratorio femminile lo mantiene, ma si obbliga e s'impegna a tenerlo in senso cristiano e a formare, educare quelle lavoratrici, al rispetto delle leggi di Dio, della Chiesa; il rispetto, l'amore al Vangelo, ai sacramenti e alle opere buone, sì. Sono, quindi, una benedizione di Dio e vi è da ringraziare il Signore il quale sempre interviene e provvede ai bisogni della sua Chiesa, sempre. Oggi c'è bisogno di questo anche, anche perché queste persone sono come il lievito che viene sminuzzato e che una donna immette nella farina che viene impastata e il lievito, così diffuso nella massa, fa fermentare tutta la massa1. E così queste persone sono come il lievito che sta nella società e la fa fermentare in senso cristiano. Poi queste persone vestendo l'abito secolare non sono indicate e rimangono come nascoste in quanto istituzione, quindi le persecuzioni contro i preti e le suore non li colpiscono, continuano a operare in modo segreto e tuttavia in modo efficace in quanto è possibile, come avviene adesso nei Paesi di oltre cortina. E Dio solo conta i meriti e il bene che fanno queste persone in quelle condizioni così difficili.
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Oh, ha da aggiungersi questo: che non solamente pregare, ma anche se si presenta l'occasione e se avete sete di anime, promuovere, promuovere. Gesù non mandò solamente i dodici Apostoli, ma mandò i 72 discepoli, ecco. I membri di questi Istituti rappresentano oggi i 72 discepoli, i quali nella loro maniera preparano le anime all'azione del sacerdote, sì, alla predicazione, ai sacramenti e alla guida dei ministri di Dio. Dunque, se queste occasioni vi si presentano, allora avete sempre da parlarne con Madre Maestra1 e subito distinguere fra le persone che veramente hanno lo spirito giusto e sete di santità e sete di anime da quelle persone che non hanno carattere. Possono essere persone, alle volte, che non sono adatte per il loro carattere, a vivere in comunità e possono anche, queste persone, fare i voti perché essendo in una vita maggiormente libera non pesano sopra le altre, le altre persone, se vivessero cioè in vita comune. Ma sempre la sete di santità e la sete di anime.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 33/b (= cassetta 48/a). - Per la datazione, cf PM: «Tra i fedeli e l'Azione Cattolica e i religiosi, propriamente detti, stanno gli Istituti secolari...» (cf PM in c121). - dAS, 4/4/1958 (venerdì santo): «In Santuario R.A. [il PM] assiste a tutta la funzione... subito dopo va a fare una visita dalle suore (Figlie) di Castro Pretorio, dalle PD di Via Portuense...». Il contenuto di questa istruzione è riportato dal San Paolo di aprile 1958, ripreso, a sua volta, dalla Costituzione. Apostolica Provida Mater... così pure per le due istruzioni seguenti.

2 Pio XII, Cost. apost. Provida Mater Ecclesia, sopra gli Istituti Secolari, 2 febbraio 1947.

1 Tra questi documenti, qui citati, si possono ricordare: la cost. apost.Provida Mater Ecclesia (2-2-1947); il motu proprio Primo feliciter (12-3-1948); la cost.apost. Sedes Sapientiae (31-5-1956).

1 Cf Provida Mater...

1 Cf Mt 13,33.

1 MADRE M. LUCIA RICCI, Superiora Generale.