23. L'APOSTOLATO DEL SERVIZIO SACERDOTALE NELLO SPIRITO DI MARIA Esercizi Spirituali alle Pie Discepole del Divin Maestro addette all'apostolato del servizio sacerdotale.
Roma, Via Portuense 739, 22 luglio 19581
State facendo i vostri buoni Esercizi Spirituali. E avete molto faticato, molto lavorato. Ora un po' di riposo spirituale nel senso del Divino Maestro: Venite in desertum locum, requiescite pusillum2. Riposare un po'. Riposare, nel senso di Gesù Maestro, che cosa significava? Un riposo che permette una distensione di nervi, ma anche una posizione di tranquillità serena, dove si possa vedere Gesù, sentire Gesù, parlare con Gesù, senza cose particolarissime, straordinarie, ma in tutta fede e in tutta fiducia e in tutto amore, ecco: Requiescite pusillum, in Gesù.
Si dice: fare gli Esercizi Spirituali con buona volontà, con dedizione, con sforzo e tutte queste cose si comprendono e hanno la loro importanza. Però non uno sforzo così che viene proprio da un errore. Negli Esercizi lavora più il Signore che noi. A noi lo sforzo si riduce bene qui: a sentire Gesù da una parte, sentire Gesù; dall'altra parte, mettere la volontà di seguire Gesù, di volerlo amare ed esser più perfetti, piacergli di più, sì. Quindi è uno sforzo non faticoso, nel senso che è faticoso un lavoro manuale, no. È un riposo in Gesù Cristo: Requiescite pusillum. E allora Gesù è andato con loro, gli Apostoli. E come li immaginate quei giorni in cui Gesù stava con loro? Di cosa parlavano? E loro dicevano le loro cose e Gesù rispondeva a loro con tutta semplicità, familiarità e, d'altra parte, con quella sapienza e con quella carità che era proprio di Gesù. Quindi qui c'è Gesù. È in cappella Gesù, vivo, vero, realmente presente. Parlargli con tutta fiducia, sentire con tutta libertà di spirito e con tutta la volontà buona di ascoltarlo e poi pregare, domandare le cose. Quindi gli Esercizi considerarli come un riposo spirituale in Gesù Cristo, proprio nel senso che ha il requiescite pusillum.
212
Oh, ora una parola sopra l'ufficio che avete: l'ufficio di servizio sacerdotale. Sempre esser guidati dallo spirito di fede. Se non ci domina lo spirito di fede, noi siamo subito disorientati. Lo spirito di fede ci fa vedere questo ufficio nella sua vera luce.
Quello che Gesù ha fatto, quello che è avvenuto al principio della redenzione, si protrae, si continua lungo i secoli, continua nella storia. Ora, come ha operato il Signore per compier la sua redenzione? Il Signore per compiere la sua redenzione, ha fatto quello che già aveva compiuto, in un altro senso, nella creazione. Il Signore creò l'uomo. Però dopo disse: «Non è bene che l'uomo sia solo, diamogli un aiuto simile a lui»1. Quindi creò la donna, la quale compie con l'uomo una grande missione: preparare dei figliuoli che un giorno ornino le stanze del cielo, cioè: anime che un giorno cantino le eterne lodi di Dio in paradiso.
Nella redenzione il Signore volle operare così: la Donna-Gesù. Le cose non potevano essere pari: Gesù è Figliuolo di Dio, Maria è pura creatura. Però la redenzione si compie così. Quando Maria divenne madre di Gesù, allora subito si stabilì la Chiesa. E la Chiesa era costituita in modo segreto e limitato, ma perfetto. C'era il Salvatore e la salvata. Così è la Chiesa: il Salvatore Gesù, il quale ha salvato Maria. E Maria è stata conservata illibata, immacolata ed ebbe tutti quei doni che ricevette da Dio, perché fu la prima redenta dal Figliuolo suo. Maria ebbe tutti quei doni per i previsti meriti di Gesù2, i previsti meriti di Gesù, quei meriti che Gesù poi compì nella loro completezza, sì, a suo tempo, nella sua vita e particolarmente nella sua Passione e morte. Ma subito la Chiesa era, nella sua essenza, completa: il Salvatore e Maria, salvata dai meriti del Figlio, previsti.
Ecco, fu associato, quindi, il Figliuolo di Dio a Maria nella redenzione dell'umanità. Maria fu la madre del primo sacerdote. E era la madre e lo assistette: quando era bambino, lo allattò; poi, più tardi, ecco, gli insegnò tutte quelle cose e procurò al fanciullo Gesù tutto quello che era necessario, come la madre più buona col figlio più buono che si possa pensare; ecco.
213
Così è la vostra missione daccanto al sacerdote. E le Pie Discepole sono specialmente per questo e devono cominciare la loro missione in questo. E non possono certamente fare la professione se non amano e se non comprendono bene questa missione; perché se non comprendono bene la missione che ebbe Maria verso Gesù e quella che ha la Pia Discepola verso il sacerdote, allora non entrano nel loro spirito, nello spirito della vera Pia Discepola. L'ufficio della Madonna, che si deve perpetuare, è il vostro. L'ufficio che si deve perpetuare.
Oh, certamente che si può dire questo: ma non tutti i sacerdoti sono così perfetti e nessuno poi è perfetto come Gesù. È vero. Ma nessuna Pia Discepola è così perfetta e nessuna è così perfetta come Maria, ecco. Certamente. Facciamo le cose nostre con la santa umiltà. La redenzione è cominciata così, continui così: la donna associata allo zelo sacerdotale. Quando voi non eravate nate e io scrivevo quel libro, pensavo precisamente a voi: La donna associata allo zelo sacerdotale1. Cioè, la redenzione fu compita in quel modo e la redenzione si applica in quel modo: la donna col sacerdote. Guai se sbagliano o l'una o l'altro la propria missione, perché: acqua santa e terra possono far fango. Ma nel tenersi al posto nella propria missione, si santificano, si santificano l'una e l'altro, l'uno e l'altra.
Oh, allora, davanti all'altare, prima di compiere l'atto, emettere la professione, accettare come Maria nell'Annunciazione, il vostro ufficio, ecco, il vostro ufficio. Maria divenne, allora, la madre vera di Gesù e divenne la madre spirituale degli uomini. Fu poi proclamata sul calvario, ma fu allora che [lo] divenne. Oh, accettare questo ufficio e diventare come la madre del sacerdote. Ma non di uno in particolare, del sacerdote in generale. Perché l'ufficio vostro è l'ufficio verso il sacerdozio, non verso il sacerdote tale o tal altro. Certo quando si fa la comunione, e si adora Gesù presente nell'Eucaristia, lo si ringrazia, gli si chiede perdono, si domandan le grazie a Gesù, ognuna però riceve dopo la sua particola; ecco. Quindi dopo ricevete il vostro servizio verso una determinata Casa, verso determinati sacerdoti, ma il vostro servizio non deve fermarsi e non deve esser considerato soltanto verso il padre tale, il don tale, ma verso il sacerdozio, nello spirito con cui Maria compì la sua missione.
214
Ed ecco, quindi, che è fondamento la verginità, se no non si capirà mai il servizio sacerdotale, non si capirà mai. Oh, vedete che cosa è avvenuto ai piedi della croce, sul calvario. Vi erano le tre Marie: la Vergine Santissima, sua sorella Maria di Cleofa e altra Maria, che si pensa fosse la Maria Maddalena. Oh; e c'era Giovanni. Gesù stava sulla croce agonizzante. C'era là, dunque, Giovanni e c'era sua madre vera: Maria di Cleofa. Giovanni era figlio di Maria di Cleofa e quindi Gesù era cugino con Giovanni. Ma mentre che c'è la madre di Giovanni, Maria di Cleofa, e c'è lì Giovanni, figlio di Maria di Cleofa, Gesù sembra non considerare questo stato umano e si rivolge a Maria e dice: «Donna, ecco il tuo figlio»1 e indica Giovanni. E come? Non era egli il figlio dell'altra Maria, di Maria di Cleofa? Poi si rivolge a Giovanni: «Giovanni, ecco tua madre»2. Ma sua madre non era Maria di Cleofa? E avrà avuto un po' di risentimento Maria di Cleofa? in quel momento?
Ecco la vostra maternità spirituale, la vostra maternità spirituale, la quale è diventata... Maria è diventata madre universale, rappresentata da uno: Giovanni. Madre spirituale di tutti. E così voi dovete andare col sacerdozio per essere come in una maternità spirituale sui 400 mila preti che son nel mondo; ecco. Perché la vostra divozione o il servizio sacerdotale è a Cristo sacerdote, è al sacerdozio.
215
Quindi i sacerdoti sono collegati con Gesù, fanno la parte che devono fare, ma chi fa le cose è Gesù. Se il sacerdote battezza, hic est qui baptizat1, è Gesù che battezza. Noi sacerdoti compiamo la funzione, presentiamo la materia e diciamo la formula, ma chi trasforma il pane nel Corpo di Nostro Signore e il vino nel Sangue di Nostro Signore è Gesù Cristo. Quindi, il sacerdozio unito a Gesù Cristo sacerdote. Non ci son due sacerdozi, ce n'è uno. Tu es sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedek2. Noi facenti gli uffici di sacerdote e coi poteri che abbiamo sacerdotalmente o il carattere, ma sempre in Cristo in quanto Gesù Cristo ci conferisce i poteri sopra le anime e i poteri sopra lo stesso suo Corpo mistico, suo corpo mistico e suo corpo reale, meglio. Oh, allora, considerare sempre le cose con fede.
216
In primo luogo, per essere complete Pie Discepole, appena entrate nell'Istituto, impegnare le preghiere per le vocazioni sacerdotali, perché Maria, prima che ricevesse l'annuncio dell'angelo Gabriele, Maria già pregava perché il Padre celeste mandasse il Salvatore e venisse il Redentore: Aperiantur coeli [et] germinet terra Salvatorem mundi1. Maria pregava che venisse il momento. Ecco, così voi, pregare perché il Signore susciti le vocazioni sacerdotali. Prenderle come... diciamo... è il vostro impegno: pregare per le vocazioni sacerdotali.
Poi entrare, in secondo luogo, nel servizio sacerdotale, nello spirito di Maria: «Fiat mihi secundum verbum tuum»2. Le Costituzioni sono come la parola che vi guida nella vostra missione. Sia fatto secondo le Costituzioni che essendo approvate dalla Santa Sede, ecco che vi mettono in questa condizione di esser sicure che è la Chiesa che vi autorizza e vi comanda di far questo, dandovi in mano le Costituzioni. Prenderle e leggerle e osservarle. È l'atto dell'approvazione che viene data dalla Santa Sede
217
[Terzo,] poi si tratta di compiere questo ufficio, ufficio che si compie in fede. Quando si cominciano a introdurre quei discorsi troppo umani e quei pensieri che son troppo umani, si vede solamente più la fatica oppure si vede solamente più quell'ufficio così materiale che, alle volte, molto impressiona e che molte volte costa, costa davvero. Pensate se non è costato a Maria dover portare il Bambino in Egitto, e fuggendo di notte, e passando per quelle strade che non erano neppure strade, dovendo camminare in maniera di non essere scoperta dai sicari, dai messi di Erode. Ecco, sacrifizio.
D'altra parte, se vi è Gesù nel vostro cuore, allora avviene quello che è avvenuto nella visita di Maria a santa Elisabetta. Si capisce sempre nella proporzione e nella condizione vostra. Maria portò il Bambino a Elisabetta, nel suo seno: «Benedetto il frutto del tuo seno»1, disse Elisabetta a Maria, salutandola. Maria portò Gesù. E Gesù in quella casa purificò il Battista e Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo e Zaccaria, poi, alla nascita del Battista profetò, cioè fece quel grande cantico: Benedictus Dominus Deus Israel, ecc.2. Allora ecco, sempre tenere Gesù nell'anima e con tutti quelli con cui si tratta, il Gesù che portate nell'anima, opererà sulle vocazioni e opererà sulla vita del sacerdote.
218
Poi, naturalmente, Maria servì a Gesù, per quanti anni? Finché Gesù arrivò ai trent'anni, abitando con lui. E Maria lo serviva per il vestito, per il cibo, per l'abitazione, per consolarlo dalle fatiche, per pregare con lui, particolarmente quando andavano a Gerusalemme o quando andavano alla sinagoga, ecc. Così la vita. Se è fatta, passata la vostra missione in questo spirito, ecco che partecipate a tutto il merito che sta compiendo il sacerdote nel suo ministero. Quindi partecipate intimamente al sacrificio della Messa, in modo diverso dagli altri. Oh, è molto diverso dalle suore che fanno solamente il servizio liturgico e che è sol la terza parte della vostra missione. Partecipate a tutto il frutto e a tutto il merito dell'azione sacerdotale quando predica, quando battezza, quando assolve, quando dà l'Eucaristia, quando opera perché la chiesa sia tenuta bene e perché le funzioni siano ben fatte. Chi può dire la partecipazione? Contate su questi meriti. E allora, mentre che contate sopra questi meriti, aiutate assistendo spiritualmente il sacerdote. Il vostro ministero non finisce col dare il caffè dopo la Messa. Ma deve prima essere una partecipazione della Messa che ha celebrato. Il vostro ministero non finisce col preparare gli abiti o preparare il cibo. Il vostro ministero si prolunga e, mentre che si sostiene il sacerdote, si prende parte al frutto di tutta la vita che farà il sacerdote. Dividerete insieme i frutti del suo ministero. Allora è una posizione tutta di privilegio, tutta di privilegio, questa. Naturalmente vengono anche i giorni difficili. Prepariamoci.
Bisogna ascoltare il sacerdote nelle prediche che egli fa. Maria seguiva Gesù quando predicava e raccoglieva le sue parole e le conservava nel suo cuore e poi le meditava1. Ed era la uditrice di Gesù, la più docile, quella che più capiva la parola di Gesù, più la considerava, più ne faceva frutto. Oh, e così edificava le pie donne di cui ella era come la prima, mentre che continuava con le pie donne a preparare ciò che occorreva di vestito, di cibo, agli Apostoli stessi e specialmente a Gesù. Così continuare.
219
Allora: Pie Discepole, seguendo Gesù e dietro a Maria, facendo come faceva Maria e con le intenzioni e disposizioni di Maria. Poi, il sacrificio della Pia Discepola diviene anche più penoso ed è il sacrificio il quale prelude all'eterno gaudio. Ecco, Maria assiste Gesù nella sua Passione, ne raccoglie l'ultimo respiro, accetta da Gesù l'ultimo testamento; poi con Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, e certamente anche Giovanni, compie gli ultimi uffici di devozione verso la salma del Salvatore e lo accompagna al sepolcro, ecco. Così voi col sacerdote. Noi sacerdoti dobbiamo morire, morire per completare la nostra missione e la nostra missione la completiamo quando, dopo aver tante volte offerto il sacrificio della Messa, facciamo il sacrificio della nostra vita. Così voi. Unire il sacrificio vostro col sacrificio di Gesù in croce e per tutti i sacerdoti, onde passino all'eternità nel bacio di Dio. Poi continua l'ufficio nei suffragi. E i sacerdoti che rimarranno continueranno a celebrare; ed ecco i suffragi che verranno a voi e i suffragi che verranno a quei sacerdoti che già son passati all'eternità.
220
Se faceste un esercito orante per il Papa, per l'episcopato, per i sacerdoti, per le vocazioni, faceste questo esercito orante tanto con la preghiera come con l'attività, perché chi lavora prega, non pensate che le vocazioni aumenterebbero? e che il ministero sacerdotale sarebbe più efficace? e che la fede verrebbe più presto diffusa, la Parola di Dio predicata nel mondo e che più anime si salvino?
Vedete che cosa avviene. Quando ci hanno detto che gli uomini viventi sulla terra arrivavano a due miliardi, e si è ringraziato il Signore. Qualcheduno degli increduli cominciava a dire: ma se aumentano così, cosa mangeremo dopo, tra tanti... Però se aumentassero ancora di 100 volte ci sarebbe ancora il necessario. Oh, ma adesso, vedete, anno per anno, da due miliardi a 100 milioni, da due miliardi a 200 milioni. Ora siamo a due miliardi e 700 milioni. L'umanità cresce anno per anno con un ritmo accelerato. E i sacerdoti che devono moltiplicarsi per essere sufficienti per tutti questi uomini sempre in continuo aumento, ci sono? Dolorosamente, no. Occorrerebbero più di due milioni e mezzo di sacerdoti. Son 400 mila. Quanto siamo lontani! Ma ci vogliono daccanto molte suore e suore che facciano, nello spirito di Maria, la loro missione. Oh, l'umiltà. Siamo poche e siamo poco buone, potete dire, ma vogliamo esser tante ed esser tanto buone sì, affinché l'opera della redenzione arrivi a tutto il mondo.
221
È compita la redenzione, quando Gesù ha predicato, quando Gesù ci ha dato l'esempio e si è fatto Via per noi, quando Gesù è morto sulla croce. Ma la redenzione compita, non è ancora applicata a tutti. Quanti non ne han mai sentito parlare ancora. Pensare alla Cina con 600 milioni, all'India con 400 milioni di persone. E quanto pochi sono i cristiani! i cattolici, specialmente! Se sono 250 mila, 250 mila, i Giapponesi cattolici, là però sono quasi 90 milioni, i Giapponesi. Da 250 mila andare a 90 milioni, tutti questi non ricevono ancora i frutti della redenzione. E i frutti sono: la verità rivelata, quindi la necessità della fede; e sono: seguire Gesù che è la nostra Via, quindi imitarlo; e poi ricevere la grazia soprannaturale che costituisce in noi la vita eterna, ecco.
222
Allora sospirare l'aumento delle Pie Discepole, Pie Discepole di vero spirito mariano, e poi sospirare l'aumento dei sacerdoti e la loro santificazione e il frutto del loro ministero, e poi tutto insieme.
Gesù risuscitato salì al cielo, siede alla destra del Padre1; il suo corpo è glorioso; le ferite delle sue mani, dei suoi piedi, del costato, risplendono come soli. E daccanto ci sta Maria, pure risuscitata e con corpo splendente perché è del tutto verginale e perché la sua vita fu spesa in unione e nell'intenzione di Gesù redentore e perché ella ancora fu la prima Pia Discepola a servire gli Apostoli come prima aveva servito Gesù. Gli Apostoli. Così voi agli apostoli di oggi. E secondo la tradizione, Maria stette ancora circa 20 anni. Servì i primi sacerdoti.
La mia preghiera è sempre questa: che le Pie Discepole capiscano la loro missione sempre meglio. La capiscono già tanto e io non ho altro da dire a voi che riconoscenza per tutto quel che fate; sì. Però che lo facciate sempre con più merito, perché se siete più illuminate, lo fate con intenzione sempre più pura, con amore sempre più intenso a Gesù sacerdote, a Gesù Maestro, guadagnate più meriti e avrete il frutto: sulla terra, più sacerdoti; e in cielo, più gloria, lassù, lassù.
Parlate molto poco di quello che non ci interessa, eh? Poi delle cose che ci interessano, parlate. Usar bene la lingua quando bisogna usarla e mortificarla quando bisogna mortificarla. Ma nel vostro cuore ci sia sempre una gran gioia di compiere il vostro ufficio, ritenendolo un privilegio, un privilegio che vi ha fatto il Signore, un privilegio che vi concede Gesù Maestro e un privilegio nella Congregazione.
Sia lodato Gesù Cristo.
223
1 Nastro 23/b (= cassetta 52/b). - Per la datazione, cf PM: «State facendo i vostri buoni Esercizi Spir. Ora una parola sopra l'ufficio che avete: l'ufficio di servizio sacerdotale» (cf PM in c200). «Partecipate a tutto il frutto e a tutto il merito dell'azione sacerdotale: quando predica, quando battezza, ecc.» (cf PM in c224). - dAS e dAC (cf c200 e anche VV).
2 Mc 6,31.
1 Cf Gn 2,18.
2 Cf DS 2803.
1 G. ALBERIONE, La donna associata..., Albano Laziale, IX ed. 1954.
1 Gv 19,26.
2 Gv 19,27.
1 S. AGOSTINO, Tract, in JO, 6: PL 35, 1428.
2 Sal 109,4.
1 Is 45,8.
2 Lc 1,38.
1 Lc 1.42.
2 Lc 1.68ss.
1 Cf Lc 2,19.
1 Simbolo apostolico.