13. LA PROFESSIONE RELIGIOSAPredica alle neo professe Pie Discepole del Divin Maestro durante il rito della professione religiosa.
Roma, Via portuense 739, 25 marzo 19581
Sia lodato Gesù Cristo
Abbiamo in questo momento offerto al Signore dei buoni e bei fiori. Li abbiamo offerti noi, si sono offerte esse e le hanno offerte i parenti. E sia ringraziato il Signore.
La Professione si compone di tre parti: nella prima, l'anima si consacra a Dio, l'aspirante si consacra a Dio, e cioè, elegge la sua via, il suo stato di vita. Uno stato nuovo nella vita presente e un premio particolare in cielo. Uno stato che importa di troncare tutto quello che era il legame col mondo e, invece, amare con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta l'anima, il Signore. Diventare di Gesù. Appartenere a Gesù, a colui che vi ha chiamate, a colui che è il vostro esempio, la vita, la verità, a colui che dopo vi darà il premio eterno. Consacrazione a Dio.
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Nello stesso tempo, avete scelto una via e in questa via incontrerete sempre la volontà di Dio. Emettendo i voti di povertà, castità e obbedienza nella forma e nella vita delle Pie Discepole di Gesù Maestro, non si cammina più nell'incertezza, si accetta la volontà di Dio come è contenuta e in quello che dicono e in quello che sono i voti; in quello che dicono e in quello che sono le Costituzioni e in quello che forma il complesso della vita delle Pie Discepole. Anime che sono incerte nella vita. E san Paolo diceva che non correva sull'incerto della volontà di Dio: non aërem verberans1, ma la sua via era sicura e cioè, era certamente conforme alla volontà di Dio. E voi avete questa garanzia: che tutto quello che vi sarà disposto e tutto quello che forma il complesso della vita, piace al Signore. Questa certezza è quella che rende serena la vita, quando si accetta pienamente da Dio, tutto. Sempre serena, perché si sa che ogni atto, anche il minimo, merita un premio eterno.
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In terzo luogo, alla Professione emessa segue quello che ha promesso Gesù: «Voi che avete lasciato tutto e mi avete seguito, riceverete il centuplo, possederete la vita eterna»1. «Lasciato tutto»: la prima parte della Professione. «E mi avete seguito»: la seconda parte della Professione. Ma che cosa seguirà? Nella vita presente «il centuplo» di grazia, di benedizioni, poiché Gesù Maestro vi custodirà come le sue figlie predilette. E più di tutto: «la vita eterna», il premio eterno.
La religiosa si può dire che ha già con se stessa la promessa scritta, è registrata nel Vangelo: «Possederete la vita eterna». Non ha che da adempiere ciò che ha scelto e quello a cui si è impegnata, la sentenza è già data: «possederete la vita eterna». Non vi è altra persona che sia così sicura della sua salvezza, né vi è altra persona la quale sia così sicura di santificarsi di colei che si è consacrata a Dio e vive secondo la sua consacrazione, anzi vive la consacrazione e cammina non nell'incerto, ma stabilmente nel volere di Dio. E Dio è fedele, fedelissimo, infinitamente fedele. Aspetta la nostra fedeltà. Ma quando noi siamo fedeli, ecco, egli attenderà alle promesse che ha fatto: «possederete la vita eterna». Con questa sicurezza vivete sempre nella serenità e se anche incontrate difficoltà (e il demonio certamente non dimentica nessuno) se anche incontrerete difficoltà, voi avete da guardare il Crocifisso, il tabernacolo, Maria, il cielo. Là, la mia dimora. «I giusti mi aspettano»2per la ricompensa eterna.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 21/d (= cassetta 47/b.2). - Per la datazione, cf PM: «La Professione si compone di tre parti...>. - dAS, 25/3/1958, martedì, Annunciazione di Maria Vergine: «Va [il PM] dalle suore PD, via Portuense, per le prime professioni di 34 novizie». - dAC, 25/3/1958: «Il PM presiede al rito della professione... alla fine rivolge la sua parola per la circostanza».
1 Cor 9,26.
1 Cf Mt 19,29.
2 Cf Sal 141,8.