GIORNO XVIII
MARIA REGINA DEL SUFFRAGIO
La divozione a Maria SS. è un segno di predestinazione; anzi, un’arma che Iddio dona alle anime che vuol salvare, come si esprime S. Giovanni Damasceno.
1 E con questo Padre della Chiesa vanno pienamente d’accordo S. Efrem,
2 S. Cirillo,
3 S. Germano,
4 S. Anselmo,
5 S. Bernardo,
6 S. Alfonso de’ Liquori
7ed altri moltissimi fra i Santi. Essi sono unanimi nell’affermare che la divozione a Maria è moralmente necessaria per la salvezza dell’anima; e l’anima che è divota di Maria SS. si salva; e l’anima che è molto divota di Maria SS. si santifica. La Chiesa mette in bocca a Maria SS. le belle parole del libro della Sapienza: «Chi ha trovato me, ha trovata la vita ed attingerà la salvezza dal Signore... Quelli che mi amano, che mi onorano e che mi sono divoti, avranno la vita eterna».
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Questa devozione, che si congiunge così strettamente ai nostri eterni destini, è pure la divozione
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che ha un’intima relazione col Purgatorio. E ciò perché la divozione a Maria è anzitutto
un mezzo efficacissimo per scampare dal Purgatorio; in secondo luogo perché questa divozione, qualora non possiamo sfuggire a quelle pene,
gioverà assai a renderle miti e brevi a noi, e a quelle sante anime a pro delle quali ce ne serviremo. Il parlar e sentir parlare di Maria fa sempre un grande piacere all’animo cristiano, ma parlandone e sentendone parlare come scampo del Purgatorio e consolatrice delle anime purganti, pare debba recarci un piacere anche più grande del solito.
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S. Alfonso dice: «Le anime purganti sono soccorse dalla SS. Vergine assai più che le anime ancora sulla terra. Infatti quelle sono più degne di misericordia, non potendosi aiutare e salvare da se stesse».
S. Bernardino da Siena 9 dice: «In quel carcere di anime Spose di Gesù Cristo, Maria ha un dominio, così per sollevarle, come per liberarle».
10La Chiesa ha approvato l’istituto religioso di «Nostra Signora del Suffragio» che ha lo scopo di pregare Maria SS. per le anime purganti. Quelle buone Suore la chiamano «Regina del Purgatorio» e Madre di quelle anime sante.
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a) Anzitutto la Madonna solleva, consola, conforta le anime del Purgatorio.
S. Bernardino da Siena, applicando le parole dell’Ecclesiastico «camminai nei flutti del mare», dice: «Le pene del Purgatorio si chiamano flutti del mare perché sono
transitorie, a differenza delle pene dell’inferno, che non finiscono più. E si dicono flutti
del mare perché sono veramente
amare». Maria SS. si reca spesso a visitare le anime purganti fra quelle amare pene, per recare sollievo: «Visitandole e soccorrendole, Maria SS. dimostra il suo affetto ad esse, perché figlie carissime».
11Certo Maria SS. soccorre tutte le anime purganti, ma prime a ricevere soccorso e sollievo sono quelle dei suoi devoti: «Vedi quanto sia importante essere divoti di questa Madre, giacché Ella non sa dimenticarsi dei suoi divoti che siano caduti nel Purgatorio; e sebbene a tutti gli uomini porti sollievo, pure è più sollecita dei suoi devoti»; così scrive il Novarino.
12Maria SS. rivelò a S. Brigida:
13 «Io sono la madre di tutte le anime che sono nel Purgatorio; e le loro pene mediante le mie preghiere vengono mitigate».
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S. Bonaventura
15 mette in bocca a Maria SS. queste parole: «Io ho penetrato il profondo dell’abisso del Purgatorio, per sollevare con la mia presenza quelle anime sante».
S. Vincenzo Ferreri:
16 «Quanto è cortese e benigna la SS. Vergine a quanti penano nel Purgatorio, poiché per suo mezzo essi ricevono continui conforti e refrigerio».
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Narra il Beato Alano
18 d’una nobile donna d’Aragona di nome Alessandra, la quale era stata causa di gelosia e di odii fra diversi giovani della città. Convertita da S. Domenico, essendo stata per causa di quelle gelosie uccisa e gettata in un pozzo, il Santo, dopo averla soccorsa in morte, la raccomandò alla Confraternita del Santo Rosario, ed egli stesso fece molte preghiere per lei a Maria. Quella sua figlia venne a ringraziarlo a nome delle anime che pativano con sé nel Purgatorio, a pregarlo che predicasse dappertutto il Rosario a Maria in suo suffragio, poiché da esso ne sentivano il più grande sollievo. La Madonna si compiaceva molto di quelli che la pregavano per esse. Ella intanto, per quella preghiera a Maria, se ne volava al Cielo, e senza di questa sarebbe rimasta chissà per quanti anni in Purgatorio!
Quante anime, se si mettessero per tempo sotto la protezione di Maria, eviterebbero non solo l’Inferno, ma anche questo grande rigore del Purgatorio!
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E quale altra è la loro consolazione in quelle pene, se non Maria e il soccorso di questa Madre di misericordia? Santa Brigida intese un giorno dire da Gesù alla Madre: «Tu sei la Madre mia, tu la Madre di misericordia, consolazione di quelli che sono in Purgatorio». E la stessa Santa Vergine disse a Santa Brigida, che come un povero infermo stando afflitto ed abbandonato in un letto si sente ricreare da qualche parola di sollievo, così quelle anime si sentono consolate nell’udire solo il Suo nome. Il solo nome di Maria (nome di speranza e di salute), che spesso quelle sue figlie dilette invocano in quel carcere, è per esse un grande conforto. Ma poi, dice il Novarino, l’amorosa Madre nel sentirsi da loro invocare aumenta le sue preghiere a Dio, da cui quelle anime restano soccorse, come da una celeste rugiada che refrigera i loro ardori.
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In secondo luogo: Maria SS.
libera i suoi divoti dalle pene del Purgatorio.
Gersone
19 scrive che il giorno della sua Assunzione fu vuotato tutto il Purgatorio: e le anime colà trattenute fecero il trionfale accompagnamento a Maria SS. nell’entrare in Cielo.
Fin d’allora, dice Gersone, la beata Vergine ebbe il privilegio di liberare i suoi servi da quelle pene; e ciò asserisce assolutamente San Bernardino da Siena, dicendo che la Beata Vergine ha questo potere, col pregare e coll’applicare anche i suoi meriti, di liberare le anime dal Purgatorio e
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specialmente i suoi divoti.20
Questo pure dice il Novarino, stimando egli che per i meriti di Maria non solo si alleviano le pene di quelle anime, ma anche si abbreviano.21Basta che si presenti a pregare.
Riferisce S. Pier Damiani che una donna chiamata Marozia apparve dopo la morte ad una sua parente e le disse che nel giorno dell’Assunzione di Maria era stata da Lei liberata dal Purgatorio, insieme con tante altre anime, che sorpassavano il numero del popolo romano.
Lo stesso asserisce S. Dionisio Cartusiano 22 riguardo alle festività del Natale e della Risurrezione di Gesù Cristo, dicendo che in tali giorni scende Maria nel Purgatorio accompagnata da schiere di Angeli e libera molte anime da quelle pene.23 Il Novarino afferma che ciò avviene in qualunque festa solenne della S. Vergine.24
Singolare privilegio è la promessa fatta da Maria
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SS. al Papa Giovanni XXII. Gli comparve mentre egli stava pregando e si mostrò rivestita di luce e tenendo fra le mani l’abitino del Carmine. Fra le altre cose gli disse: «Se tra i religiosi od i confratelli del Carmelo vi sono di quelli che per le loro colpe sono condotti in Purgatorio, io, come una tenera madre, scenderò in mezzo ad essi il sabato dopo la loro morte e li condurrò sulla santa Montagna della vita eterna». È in questi termini che il Pontefice fa parlare Maria nella celebre Bolla del 3 marzo 1332, comunemente chiamata Bolla Sabbatina. La chiude con queste parole: «Accetto dunque questa santa Indulgenza, la ratifico e la confermo sulla terra come Gesù Cristo l’ha graziosamente concessa in Cielo, per i meriti della SS. Vergine». In seguito, questo privilegio è stato confermato da un gran numero di Bolle e decreti dei Sommi Pontefici.
Tale è la divozione del santo Scapolare. È sanzionata dalla pratica delle anime pie in tutta la cristianità, dal testimonio di ventidue Papi, dagli scritti d’innumerevoli dotti autori e da miracoli moltiplicatisi da seicento anni; tanto che, dice Benedetto XIV, «colui il quale osasse porre in dubbio la solidità della divozione allo Scapolare o negarne i privilegi, sarebbe un orgoglioso sprezzatore della religione».
Il secondo privilegio, quello della Sabbatina o della liberazione, consiste nell’essere liberati dal Purgatorio dalla Santa Vergine nel primo sabato dopo la morte. Per godere di questo privilegio, bisogna
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osservare certe condizioni, cioè: 1° custodire la castità conveniente al proprio stato; 2° recitare il piccolo Ufficio della Santa Vergine. Quelli che recitano l’Ufficio canonicale, con ciò soddisfano; quelli che non sanno leggere devono invece dell’Ufficio osservare i digiuni prescritti dalla Chiesa e far di magro tutti i mercoledì, venerdì e sabato; 3° in caso di necessità, l’obbligo dell’Ufficio, l’astinenza ed il digiuno possono essere commutati in altre opere pie da quelli che ne hanno la facoltà.
Gli annali dei Carmelitani riferiscono in grande numero fatti miracolosi che confermano la promessa fatta dalla Regina del Cielo. Santa Teresa, in una delle sue opere, dice di avere veduta un’anima liberata nel primo sabato per avere fedelmente in tutta la sua vita osservato le condizioni della
Sabbatina. * * *
Per questa pietà materna di Maria, la Chiesa affida a Lei la causa delle povere anime,
«affinché coloro che sono usciti da questo mondo, per intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i Santi, raggiungano il luogo della beatitudine eterna».
25Noi non dobbiamo lasciar trascorrere giorno senza una fervorosa preghiera [alla Vergine] che ci assista in vita ed in morte, ma che non ci abbandoni neppure tra le terribili fiamme del Purgatorio.
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PRATICA: Recitare ogni settimana un Rosario per i Defunti, scegliendo di preferenza il giorno di sabato.
GIACULATORIA:
O Gesù dolcissimo, per la penosissima vostra incoronazione di spine, abbiate pietà delle anime sante del Purgatorio. FRUTTO
«Memorare». A Nostra Signora del Suffragio
Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, gloria del Libano, onore del Carmelo, della consolante vostra promessa, che sareste cioè discesa a liberare dalle pene del Purgatorio le anime dei vostri divoti. Animati noi da tanta promessa, veniamo ai vostri piedi, amorosissima consolatrice, perché volgiate pietosa gli sguardi vostri sulle povere anime purganti, e specialmente su N.N. Voi, o Madre dolce e pietosa, interponetevi presso il trono della divina Misericordia con tutta la potenza della vostra mediazione; offrite il Sangue prezioso del vostro santissimo Figliuolo, unito ai vostri meriti e patimenti; avvalorate le nostre preghiere e quelle della Chiesa e liberate le anime del Purgatorio. Così sia.
Tre Ave Maria e tre
Requiem.
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1 San Giovanni Damasceno (Damasco, 650-749). Accanto a inni e trattati teologici dedicati alla Madonna, ha scritto il compendio di teologia «Fonte della conoscenza» e «Tre discorsi in favore delle Sacre Immagini». Teologo illuminato e coltissimo, si meritò il titolo di «San Tommaso dell’Oriente». Leone XIII lo ha proclamato dottore della Chiesa nel 1890.
2 Sant’Efrem (306-373), siro. Definito “la cetra (o l’arpa) dello Spirito Santo” per l’uso della poesia nella divulgazione della verità cristiana, lasciò numerosi scritti cristologici e mariologici, inni e omelie. Nel 1920 è dichiarato dottore della Chiesa.
3 San Cirillo d’Alessandria: vedi nota 1 di pag. 65.
4 San Germano di Capua, Vescovo (V secolo - † 451). Di lui scrisse anche il papa san Gregorio Magno (v. il passo riportato a pag. 45).
5 Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109). Entrato nell’abbazia benedettina di Bec in Normandia, ne divenne in seguito abate. Eletto arcivescovo di Canterbury alternò il servizio episcopale con periodi di esilio. Filosofo e contemplativo, nel 1720 è dichiarato dottore della Chiesa.
6 Vedi nota 7 di pag. 31.
7 Vedi nota 2 di pag. 20.
8 «Qui me invenerit, inveniet vitam et hauriet salutem a Domino... Qui elucidant me vitam aeternam habebunt» [cf. Pr 8,35 e Sir 24,31].
9 San Bernardino da Siena (1380-1444). Fu uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti. Banditore della devozione al santo nome di Gesù, coniò il monogramma «IHS»: Iesus Hominum Salvator. Fu canonizzato nel 1450, a soli sei anni dalla morte.
10 «B. Virgo in regno purgatorii dominium habet».
11 «Scilicet visitans et subveniens necessitatibus et tormentis devotorum meorum, qui filii mei sunt».
12 Probabilmente si tratta di Novarini Luigi (1594-1650), autore classico d’ascetica, teologo teatino, di Verona, dottissimo nelle lingue orientali. Autore di Commenti sopra i quattro Vangeli e sopra gli Atti degli Apostoli.
13 Vedi nota 23 di pag. 63.
14 «Ego mater omnium qui sunt in Purgatorio, quia omnes poenae quae debentur illis pro peccatis suis, quœlibet hora propter preces meas quodammodo mitigantur» (Rev. L. 4).
15 San Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274). Francescano dell’Ordine dei Minori, fu sapiente teologo, ministro generale. Canonizzato nel 1482, fu proclamato dottore della Chiesa nel 1588. Tra le opere principali: “Itinerarium mentis in Deum” e “Lignum vitae”.
16 San Vincenzo Ferrer (1350-1419), sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, spagnolo di nascita, fu instancabile viaggiatore tra le città e le strade dell’Occidente, sollecito per la pace e l’unità della Chiesa.
17 Cit. Sermo 2 de Nat[ivitate].
18 Alano della Rupe (Alain De La Roche, 1428-1475), frate domenicano originario della Bretagna, famoso per la sua devozione al Santo Rosario.
19 Jean Le Charlier, detto Gersone (1363-1429), teologo e scrittore mistico francese, autore di De Consolatione Thelogiæ.
20 «Ab iis tormentis liberat B. Virgo maxime devotos suos».
21 «Crediderim omnibus qui in flammis purgantur, Mariæ meritis non solum leviores fuisse redditas illas pœnas, sed et breviores, adeo ut cruciatum tempus contractum Virginis ope illius sit».
22 Nell’originale Cartesiano. Dionigi Cartusiano (= Certosino). Per la precisione: Dionigi di Rijkel (1402-1471), nato a Rijkel nelle Fiandre, entrato nell’ordine della Certosa dopo aver conseguito il dottorato a Colonia; autore di opere mistiche e quindi soprannominato “Doctor Extaticus”. In alcuni monasteri ritenuto “Beato”.
23 «Beatissima Virgo singulis annis in festivitate Nativitatis Christi ad Purgatorii loca cum multitudine angelorum descendit et multas inde animas eripit. Etiam in nocte dominicae Resurrectionis solet descendere ad Purgatorium pro eductione animarum» (Dionysius Cartusianus, In solemnitate Assumptionis B. V. M., sermo secundus; cit. in S. Alfonso Maria de Liguori, Glorie di Maria, cap. VIII, § 2).
24 «Facile autem crediderim in quacumque Virginis solemni festo plures animas ab illis poenis eximi».
25 «Ut quæ ex hoc saeculo transierunt, beata Maria semper Virgine intercedente cum omnibus Sanctis, ad perpetuae beatitudinis consortium pervenire concedas» (Orazione ai Vespri nell’Ufficio per i defunti).