ISTRUZIONE II
LA CARITÀ PAOLINA
La ricompensa della carità
Il Religioso, per il fatto di essere consacrato al Signore, ha diritto a maggiori grazie nella vita presente, secondo la parola del Maestro Divino: centuplum accipietis.1 Questo perché la vita di perfezione richiede maggiori sacrifici e impegna la persona a maggiori lotte e rinunce. Viva perciò in serena fiducia.
Inoltre: il Religioso, per la sua stessa posizione di trovarsi in stato di perfezione, se fedele, avrà un aumento di meriti.
Ancora, egli ha l’assicurazione di Gesù Cristo: vitam æternam possidebitis.2 E questo per due ragioni: 1) in quanto è religioso; 2) in quanto paolino ha un suo apostolato di carità.
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Art. 152. Essendo la pietà il fondamento di tutta la vita religiosa, la sorgente delle
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virtù, e utilissima a tutto, i membri studino incessantemente di accrescerla il più possibile in se stessi. Perciò nessuno sia ammesso alla professione, se ancora non ha sufficientemente appreso, secondo la sua condizione ed ingegno, lo spirito della Società, il metodo di fare l’esame di coscienza, la meditazione, la visita eucaristica, la lettura della Sacra Scrittura e gli altri esercizi di pietà e non sia assiduo nel compierli.
Art. 153. Per ogni giorno le pratiche di pietà sono le seguenti:
1. Celebrare o ascoltare il sacrosanto sacrificio della Messa.
2. La meditazione, fatta in comune, per mezz’ora.
3. Un’ora di visita eucaristica, nella quale si fa pure l’esame di coscienza, la lettura spirituale e si recita il Rosario della B. V. M.
4. Le preghiere vocali della mattina e della sera.
Art. 154. I Superiori insegnino in modo particolare ai giovani membri il retto metodo di fare la meditazione, e secondo la necessità o l’opportunità li dirigano ed aiutino nell’esercizio di essa.
Art. 155. I discepoli recitino ogni giorno il Piccolo Ufficio della B. V. M. in latino o in volgare e, per quanto è possibile, in comune. Tuttavia i Superiori maggiori hanno la facoltà di disporre che, in circostanze particolari e nelle feste liturgiche più solenni, al posto del Piccolo Ufficio della B. V. M., recitino, in lingua latina o volgare, una parte dell’Ufficio Divino, cioè almeno Mattutino e Lodi.
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Art. 156. Per ogni settimana le pratiche di pietà sono:
1. Confessione sacramentale.
2. I discepoli attendano, almeno per due ore, allo studio della religione, sotto la guida di qualche sacerdote e in modo loro adatto.
Art. 157. Per ogni mese le pratiche di pietà sono queste:
1. Ritiro spirituale.
2. I giorni della prima settimana di ogni mese siano dedicati secondo l’uso vigente nella Società.
Art. 158. Ogni anno tutti i religiosi devono attendere:
1. Agli esercizi spirituali per otto giorni.
2. Alla solenne celebrazione delle feste della Regina degli Apostoli e della Commemorazione di S. Paolo Apostolo. Inoltre si commemori la Conversione di San Paolo Apostolo e San Bernardo, Confessore e Dottore della Chiesa.
Il codice di San Paolo
Il Paolino ha ricevuto un codice suo proprio dall’Apostolo che gli è Padre e Maestro: la carità è paziente - benigna - non è invidiosa - non è insolente - non si gonfia - non è ambiziosa - non cerca il proprio interesse - non si irrita - non pensa male - non gode dell’ingiustizia - ma si rallegra della verità - tutto sopporta - tutto crede - tutto spera - tutto scusa (cf. 1Cor 13).
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Questo codice vale anche per tutti i cristiani: infatti S. Paolo si rivolgeva ai fedeli di Corinto.
Per i Religiosi vi sono altri motivi di unione tra i membri:
1. Coi Superiori. Ad essi dobbiamo: venerazione, in quanto ci rappresentano Dio; preghiere, onde abbiano gli aiuti divini necessari per il loro ufficio; obbedienza per l’ufficio a loro affidato; collaborazione cordiale e continua.
San Paolo, scrivendo ai Romani (cap. 13), dice: Ognuno sia soggetto alle autorità superiori; poiché non vi è autorità che non venga da Dio, e quelle che esistono sono disposte da Dio. E perciò chi si oppone all’autorità resiste all’ordine stabilito da Dio; e coloro che resistono attirano la condanna sopra se stessi. Quelli che comandano non devono esserci di timore per le buone azioni, ma per quelle cattive... Diportati bene e riceverai la loro approvazione. L’autorità è infatti ministra di Dio per il tuo bene. Se invece agisci male, temi... È necessario quindi che stiate soggetti non solo per timore, ma anche per motivo di coscienza. Per lo stesso motivo ancora voi dovete anche pagare le imposte, perché sono pubblici funzionari di Dio quelli addetti interamente a tale ufficio. Rendete a tutti quanto è dovuto; a chi è dovuta l’imposta, l’imposta; a chi la gabella, la gabella; a chi la riverenza, la riverenza; a chi l’onore, l’onore.
I Religiosi, specialmente se Superiori, devono sottostare alla Santa Sede, che opera per mezzo della Congregazione dei Religiosi. È attraverso ad essa che noi obbediamo al Papa.
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Vi è poi il Diritto Canonico, il quale ha una parte importante con tutta una legislazione per i Religiosi.
Vi sono disposizioni che si dicono liturgiche, alle quali è necessario sottostare perché regolano il culto pubblico.
Dobbiamo seguire attentamente ed assecondare amorosamente le disposizioni circa gli studi, circa la condotta morale, ad esempio le istruzioni per la miglior formazione e selezione degli Aspiranti, le norme per la cura particolare che si deve per i Sacerdoti novelli, per i periodi delle ferie, ecc.
Il Religioso fedele asseconda anche gli inviti che vengono dall’autorità a favorire iniziative riguardanti il ministero pastorale, i convegni, l’aggiornamento della vita religiosa, l’appoggio alle iniziative della Santa Sede, particolarmente quando sono di carattere generale.
2. Con gli eguali. Vi sono molti Istituti nella Chiesa che si possono considerare come tante aiuole fiorite: il Religioso apprezza, ama, rispetta, e, in quanto può, parla in bene di tutti. Può presentarsi l’occasione di dare qualche aiuto, o come ministero, o per mezzo di pubblicazioni, o altro. Il Paolino lo fa volentieri, secondo le possibilità.
La carità nell’Istituto
Nell’interno dell’Istituto il primo segno di amore è la preghiera per tutti.
In secondo luogo evitare ciò che può recar disgusto
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ai fratelli; invece prestarsi in quello che è gradito, tanto più se richiesto.
Perciò il Paolino eviterà i pensieri e i giudizi temerari; ed avrà cura di pensar bene di tutti e scusarne i falli. Toglierà ogni sentimento di rancore o di vendetta; e sarà pronto a perdonare ed anche a chiedere scusa quando è in fallo; reprimerà ogni invidia, desiderando invece il bene e il maggior progresso di tutti; parlerà in bene, o, se non lo potrà fare, scuserà almeno il male.
Eviterà di far pesare il proprio carattere e i propri mali sopra i fratelli, anzi saprà compatirli e consolarli; si guarderà dal seminare discordie e dal far pesare nella comunità un’atmosfera di tristezza; porterà invece, per quanto possibile, una gioia moderata, serena e ottimistica.
Sull’esempio di San Paolo, il Paolino sopporta i maldicenti ed i persecutori.
– Ama i parenti, ma per essi non trascurerà l’osservanza religiosa;
– ama tutti, ma riserva le confidenze solo a chi lo merita;
– tratta bene gli esterni, ma non si accomuna con i mondani, né si fida di chi cerca di sfruttarlo economicamente o spiritualmente;
– si comporta bene con tutto il Clero, ma si distingue per la sua osservanza religiosa;
– tratta dignitosamente gli avversari, ma senza scapito della verità o della giustizia;
– è un seminatore di bontà, ma evita in modo assoluto le sentimentalità e le amicizie particolari.
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La carità fra Circoscrizioni
3. Una manifestazione di carità: collegamento per le edizioni fra le Nazioni di una medesima lingua. Esempio: Nazioni di lingua spagnola, Nazioni di lingua inglese, Nazioni di lingua francese, Nazioni di lingua portoghese. Ciò nella misura possibile, ma il principio deve seguirsi; ne avranno vantaggio l’apostolato e i membri.
La Provincia Italiana manda all’estero Fratelli generosi e buoni.
Si noti che essi hanno, partendo, una triplice dotazione: a) se sono Sacerdoti, ogni Sacerdote può vivere del suo ministero, in principio; mentre si orientano per stabilirsi e aprire una Casa; b) se sono Paolini Discepoli possono subito iniziare qualche apostolato, per esempio: propaganda di Bibbia latina; acquistare a credito una minima tipografia, che vien pagata con l’uso ecc.; c) tutti sono membri di una Famiglia Religiosa e per questo, con qualche impegno, troveranno cooperatori, anche generosi.
Con questi tre mezzi si provvede al vitto, a un affitto di casa ecc., purché assieme si inizi la ricerca di qualche vocazione.
Così, press’a poco, s’iniziò in Italia, ed anche nei luoghi più difficili, come India, Cina, Giappone, che ebbero notevole sviluppo. Già vi è qualche Provincia (e ve ne saranno altre in seguito) che potrebbe soccorrere Province o Case appena nate, o che versano in difficoltà.
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Aiuti e solidarietà
L’Italia, per formare i Religiosi, cioè Discepoli e Sacerdoti, deve compiere un apostolato molto impegnativo, sia perché deve precedere, sia per il necessario sostentamento e sviluppo, sia per provvedere personale ad altre Province. La Casa Generalizia poi ha spese tutte sue particolari, spesso non note.
La forza di una società sta nell’unione pratica, profonda e sentita. E qui vi è grande merito, perché questa unione si risolve in amore a Dio; mentre si amano quei Fratelli con cui si fa il viaggio per l’eternità: medesima professione, vita, apostolato, premio.
In conseguenza di questi principi si può considerare la posizione particolare della Provincia Italiana:
Esempio: in Italia si sperimentano macchine che, se daranno buona prova, possono venire acquistate con sicura fiducia di buon risultato anche in altre nazioni.
Famiglia Cristiana ha un suo spirito ed un suo segreto di riuscita; le dieci edizioni sorte in altre Nazioni, pure con gli adattamenti necessari, dovranno seguirla.
Il Messalino, che ha dato buon risultato, può venir tradotto nelle altre Nazioni.
Così dicasi del Catechismo, di Vita Pastorale, del Cooperatore Paolino.
Nelle altre nazioni per tutto si può approfittare delle esperienze fatte, con risparmio di tempo e maggior sicurezza di riuscita.
Molte illustrazioni, fotografie, articoli, anche per il Giornalino, sono state chieste e usate in altre Nazioni.
Il collegamento dell’Ufficio Centrale delle Edizioni
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d’Italia con gli Uffici corrispondenti in altre Nazioni avrà evidentemente molti vantaggi.
Le Province che man mano si rendono maggiormente provviste di personale, e secondo le necessità a richiesta della Casa Generalizia, siano generose verso le altre meno provviste; va ricordata la generosità della Provincia Spagnola.
La Provincia d’Italia si trova in condizioni particolari; da essa la Casa Generalizia deve prendere il personale per Case estere. Ciò richiede un’intima collaborazione.
Date e vi sarà dato
Il date e vi sarà dato3 si applica anche nei casi citati e particolarmente nell’aiuto di personale. Chi dà al povero riceverà da Dio, e spesso i fatti han dimostrato come il premio è stato dato in misura buona, pigiata, scossa e traboccante.
Con la misura con la quale avrete misurato, sarà misurato a voi, e vi sarà dato di più; poiché a chi ha, sarà dato, e a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha (Mc 3,24-25). Ciò è stato verificato in fatto di vocazioni.
Quando vi è molta preghiera, con l’osservanza religiosa e un apostolato intelligente, la pratica della vera povertà... le Case nascono, crescono, senza notevoli scosse; e si sviluppano come una pianta messa lungo
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la corrente delle acque e ben alimentata; darà a suo tempo fiori e frutti.
Il Signore non lascia mancare il cibo all’operaio evangelico; con prudenza, iniziando umilmente, ma passi piccoli e quotidiani, tutto procede con sano equilibrio e si merita davanti a Dio e davanti agli uomini.
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1 “Riceverete il centuplo” (cf. Mt 19,29).
2 “Possederete la vita eterna” (cf. Mt 19,29).
3 Lc 6,38.