RICONOSCENZA E AMORE23 Questa mattina il primo pensiero sia questo: ringraziare il Signore, il quale da anni vi assiste nel vostro apostolato, col quale avete fatto tanto bene e ne volete fare ancora.
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Gesù buon Pastore andava di paese in paese, di casa in casa, seminando la sua parola divina; non solo, ma sanando gli infermi e facendo del bene a tutti. Così fate voi.
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Seminate, non sempre raccoglierete subito, ma un po' per volta. Il seme, quando si getta, forse parte cade sul buon terreno, altro cade fra i sassi e altro tra le spine.
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Imitiamo Gesù buon Pastore. Quando noi facciamo qualche cosa di bene non dobbiamo gloriarci, ma dire: «Ho fatto solo il mio dovere».
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Gesù che comunica la grazia alle anime; è Lui che fa. Il seme viene gettato nella terra, ma chi lo conduce a maturazione è Dio. Essere quindi riconoscenti a Dio che ci ha fatto la grazia di farci dei meriti. Quale differenza tra coloro che fanno le cose con compiacenza e coloro che le fanno per Iddio.
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Siate riconoscenti al Signore anche per tutto quello che ha fatto per il vostro istituto. Non tutto si può misurare, comprendere, ma si capirà poi. Vi sono sulla terra tante cose che non si capiscono. Il Signore dispone di ogni anima, minutamente con ordine, peso, misura, affinché noi possiamo farci santi.
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Gesù buon Pastore, prima di salire al cielo, ha scelto i pastori, ossia gli Apostoli.
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«Pasci le mie pecorelle». Pietro è il pastore universale. Voi vi associate alla missione sacerdotale; alla dipendenza del parroco, umili cooperatrici con lui.
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Che bei fiori di bambini abbiamo visto ieri. Sono i gigli di Gesù: coltivateli bene.
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Il sacerdote non può farle tante cose per molti motivi. Fate tutto per amore di Dio, ma tutto questo per che cosa? Per farsi santi.
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O asilo, o laboratorio, o cucina, tutto per farsi santi.
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Quando nascono difficoltà, pensate che così ha disposto il Signore perché ci facciamo dei meriti. I misteri misericordiosi di Dio li capiremo in punto di morte.
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Date molta importanza alla preghiera. La grazia di Dio deve fare in modo che il vostro lavoro porti frutto. E' necessario che stiamo uniti a Gesù. Il tralcio deve stare unito alla vite. Se saremo uniti a Gesù, ecco, verrà in noi la linfa vitale e daremo fiori e frutti e faremo tanto bene alle anime. Quando si va alla comunione, portiamo sempre nel cuore quei bimbetti e pregate per la parrocchia dove vi trovate.
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Diciamo come Gesù: «Io mi faccio santa per loro». Un'anima santa attira conversioni; quando vi è la santità interiore, vi è Gesù.
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Quando noi togliamo i difetti sembra che lavoriamo per noi; invece no, si lavora anche per le anime e si producono frutti invisibili. Quel peccatore che ritorna a Dio: che bella grazia, non è vero? E a chi si deve? A quelle persone che nel giorno vanno lavorando e pregando per la santificazione delle anime.
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Nell'esercizio del vostro apostolato vi sono molti pericoli; siate prudenti come i serpenti e semplici come colombe. Attente specialmente con la gioventù. Di certe cose dite che vadano a consigliarsi con le mamme.
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Siate prudenti anche col Clero. Chiedete al Divino Pastore che vi dia la prudenza dello spirito. San Paolo dice che vi è la prudenza dello spirito e la prudenza della carne.
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Date buon esempio. Acquistate la semplicità, la rettitudine, la schiettezza. Dite le cose chiare come le sentite davanti a Dio; il vostro parlare sia: sì, sì; no, no.
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Sono molto contento di voi. Ho visto come Gesù Buon Pastore lavora in voi. RingraziateLo della vostra bella vocazione. Amatela e progredite nell'apostolato.
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Per progredire bisogna sapere e studiare; poi volerci tanto bene. Quest'amore non deve essere sdolcinatura, ma vera carità che si sacrifica anche per il fratello.
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La vita religiosa è un paradiso in terra quando c'è l'obbedienza da una parte, la bontà dall'altra. Seminate letizia, bontà tra voi. La gente deve dire di voi: Come si vogliono bene; come vogliono bene ai nostri bambini.
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Grande amore dovette al vostro istituto e cercare vocazioni. Il Signore ne ha seminate tante. Cerchiamole ed invitiamole a venire a lavorare nella vigna del Signore.
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Vi do la benedizione, il Signore vi accompagni sempre!
16 Dicembre 1950
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