Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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MODELLI E PROTETTORI DELLA PASTORELLA25
Quest'oggi avete già fatta la meditazione su Gesù Buon Pastore. Ora benediciamo i Crocifissi che portano la sua immagine e quella dell'Addolorata e le medaglie dei santi apostoli Pietro e Paolo. Quindi tre cose da considerarsi: Gesù Crocifisso, la Madonna Addolorata e i principali Apostoli.
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Che Gesù sia il Buon Pastore è chiaro, perché è venuto a cercare le pecorelle smarrite nel mondo. Gesù ha dato il massimo del suo amore, quando morì per le sue pecorelle. Pietro e Paolo morirono per le pecorelle e Maria sofferse pene indicibili per le anime. Il massimo dell'amore è dare la vita per coloro che si amano. Se facciamo catechismo, se assistiamo i moribondi, dimostriamo amore alle anime; quando assistiamo e custodiamo i bambini, amiamo le loro anime; ma il massimo dell'amore si ha quando si dà la vita per esse. Gesù offerse le sue piaghe al Padre Celeste ed amò gli uomini fino a sacrificare se stesso. Nessuno ama di più di colui che dà la vita per l'amato.
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E' degna cosa che voi portiate Gesù Crocifisso sul vostro petto. Gesù ci diede l'esempio in modo che non ci arrestiamo dinanzi a qualunque sacrificio. Ecco, ai primi di giugno, la Chiesa beatificherà Pio X. Il suo amore alle anime crebbe a Salzano, quando scoppiò il colera. Aveva due cappellani e intimava loro di arrestarsi perché erano giovani; ma egli andava di giorno e di notte a visitare gli ammalati. Se la gente stava rinchiusa per il timore del contagio, il parroco non aveva nessun riguardo ed amministrava l'olio santo e gli altri sacramenti. Quando nelle famiglie vi erano più morti, egli si interessava per seppellire i cadaveri.
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Chi sa esporre la sua vita per il bene delle anime, le ama realmente. Gesù non la espose, ma la diede. Quando Gesù ci viene rappresentato con le braccia distese nell'atto di dire: «Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio», significa appunto ch'Egli ha dato tutto se stesso per la salvezza degli uomini.
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Immagine più frequentemente dipinta è quella del Crocifisso. Dobbiamo: 1) saper soffrire qualche cosa per le anime; 2) amare Gesù che ci ha amato tanto; 3) indicare agli uomini che Gesù è la sapienza e far sì che il Crocifisso sia in tutti gli ambienti, in tutte le famiglie. Diffondetelo ovunque.
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Maria è rappresentata con il cuore trafitto. «Una spada trapasserà la tua anima». Ella sofferse vedendo Gesù morto sulla croce; avrebbe dato la sua vita per risparmiarlo, ma Lei non doveva morire di quella morte.
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Ai moribondi mostrate Gesù Crocifisso e la Madonna Addolorata. Tra i quadri che diffondete, vi siano quelli di Gesù buon Pastore e della Madonna Addolorata, affinché le anime comprendano quanto hanno fatto per loro Gesù e Maria santissima.
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L'Addolorata c'invita a contemplare Gesù morto tra le sue braccia. «O voi che passate per via, mirate se vi è un dolore simile al mio!». La santa messa è la rinnovazione del sacrificio della croce. Ascoltarla con Maria.
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I santi apostoli Pietro e Paolo morirono martiri. Se il vostro istituto avrà delle martiri, il loro sangue sarà semente di altre vocazioni. Ma il martirio dura un istante. Le fatiche di ogni giorno, l'applicazione al proprio ufficio, il riprendere ogni giorno le occupazioni, le forze con il vitto e con il riposo sono lo stesso un martirio, ma più lungo, anche se non dà subito la gloria del merito come a chi viene decapitato o arso vivo, come a San Pietro, che subì il martirio sul colle Vaticano e a San Paolo, che fu decapitato alle Tre Fontane.
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Voi porterete Gesù e Maria sul vostro cuore. Saranno la vostra protezione.
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Quando sarete stanche metterete le mani sul Crocifisso e le dita sul Cuore di Maria e direte: «Ancora per Gesù, ancora!». Quando tenterete di sottrarre le anime dal peccato, non avrete sempre delle vittorie, ma offrirete ugualmente i vostri insuccessi al Signore per il bene di quelle anime; e se il diavolo è astuto, voi avrete intenzioni sempre nuove, pur di salvare le anime, perché le amate.

8 Aprile 1951

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25 8 aprile 1951