Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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INIZIARE BENE L'ANNO21
Chiediamo di entrare nell'istituto? Bisogna desiderare e cercare lo spirito dell'istituto; imparare a far di tutto: cucina, laboratorio, scuola di catechismo, bucato, sartoria, assistenza ai bambini, ecc. E' tanto bello e va tanto bene che una, dopo aver fatto la scuola, vada in cucina e nell'orto, ecc.
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Nell'istituto non sapete che cosa vi aspetta. Il complesso delle occupazioni dell'istituto è diretto all'apostolato pastorale; ma questo è assai complicato e difficile e abbraccia molte cose. Occorre l'impegno di ognuna per imparare tutto.
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Non ci siano distinzioni di classe. Meditiamo:
Siamo al primo gennaio. Abbiamo incominciato bene quest'anno? Offrendo tutte noi stesse al Signore? «Ti offro, o Signore, la mia mente perché non pensi che a te e secondo i tuoi divini voleri. Ti offro la mia volontà, le mie azioni, tutta la mia annata perché sia tutta spesa alla tua maggior gloria».
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Offrite al Signore l'anno. L'abbiamo incominciato e non sappiamo se lo finiremo. Quanti avevano incominciato il 1949 ed ora non ci sono più! Dobbiamo farci santi nell'anno o in quella parte dell'anno che il Signore ci concederà di vita.
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Intenzioni:
1) Adorare Iddio, Gesù buon Pastore, che ci ha donato questo nuovo anno. Lui è il Padrone della vita e del tempo. Adoriamolo come tale e come Giudice e Fine nostro.
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2) Ringraziare per tutto quello che il Signore ci ha dato nella vita. In un giorno solo ricevete forse più grazie voi, usando dei mezzi messi a vostra disposizione, che non molte altre anime in tutta la loro vita: voglio dire le anime che non hanno mai sentito parlare di Gesù e del Vangelo, che non hanno mai ricevuto i sacramenti. Quanto ci ha amati il Signore! Siamogli riconoscenti.
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3) Offrire l'anno in riparazione dei peccati degli uomini. Questo anno 1950 è l'Anno Santo, perché è l'anno del grande Giubileo, ossia l'anno in cui viene concessa l'indulgenza plenaria data in modo solenne.
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E' un invito che la Chiesa fa a tutti i suoi figli a detestare le proprie colpe e a mettersi in amicizia con Dio, per disporsi a una vita e ad una morte più santa. Preghiamo che siano molti quest'anno ad acquistare il Giubileo. Riparare e pregare per la conversione dei peccatori e per la loro salvezza.
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4) Offrire l'anno al Signore per ottenere le grazie al vostro istituto e a ciascuna in particolare: all'istituto, molte e belle vocazioni; a ognuna, che si faccia santa.
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La preghiera per queste intenzioni fomenta l'unione e la carità, Gesù si compiacerà e vi amerà come agnelle predilette. Vi farà tante carezze nel corso dell'anno.
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Oggi è anche festa della Circoncisione. La Circoncisione era una cerimonia del popolo ebreo consistente in un segno fatto nella carne del bambino con un coltello, per indicare che il bambino apparteneva al popolo eletto: era il simbolo del nostro battesimo. Il bambino veniva circonciso otto giorni dopo la nascita. Gesù, pur non essendo soggetto al peccato, volle farsi circoncidere per darci esempio di sottomissione a tutte le leggi religiose.
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La Circoncisione ci ricorda il battesimo, col quale siamo diventati cristiani, figli di Dio, membri della Chiesa. Ringraziamo il Signore del nostro battesimo: «Vi ringrazio, o Signore, di avermi creata e fatta cristiana». Se non fossimo cristiani, non potremmo essere nemmeno religiosi.
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Quanti nel mondo non sono cristiani! Quanti non hanno ricevuto la grazia del battesimo! Più di mezza umanità! Esiste un miliardo e 400 milioni di uomini che non sanno neppure chi è Gesù Cristo.
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Questa sera rinnoveremo i voti battesimali per ricordare le promesse che abbiamo fatto al Signore ricevendo il battesimo.
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Questo nuovo anno deve essere:
Anno d'innocenza
Anno di vera pietà
Anno di rettitudine
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1) Innocenza vuol dire esenzione dal peccato volontario. Nessun peccato deve entrare nella nostra casa. E se il diavolo viene a bussare alla porta, dite subito un'Ave Maria alla Madonna: Ella penserà a schiacciargli la testa.
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Il diavolo è furbo e s'infiltra un po' dappertutto. Pregate la Madonna; non fate nessuna mancanza volontaria né in chiesa, né in dormitorio, né in refettorio, né in corridoio, né nel bosco. Che si trovi bene il Signore in mezzo a voi. Naturalmente non si potranno evitare tutti i difetti, ma questi non offendono Iddio, purché non vi siate attaccate. Ciò che dispiace a Dio sono le mancanze volontarie e la volontà attaccata ai difetti. Che il Signore non sia offeso né da voi, né da nessuna pastorella, ovunque si trovi!
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Non dite mai di sì al demonio; né alla nostra superbia, né alla nostra pigrizia. Per tutto l'anno: «Ab omni peccato libera nos, Domine!».
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2) Anno di vera pietà. Fate bene la meditazione, l'esame di coscienza, la visita al santissimo Sacramento: se farete bene queste tre pratiche, certamente farete bene tutte le altre pratiche: la comunione, la messa, ecc.
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Anno di vera pietà, ossia anno di vera dedizione e devozione a Dio e all'apostolato pastorale. Il tempo di preparazione alla vita di apostolato pastorale è di massima importanza. Si tratta di pensare se vogliamo essere di Dio o del mondo: se volete esercitare le virtù e i voti di obbedienza, di povertà, e di castità; o se volete scegliere un'altra vita. Se volete dare a Dio tutte le forze e tutte voi stesse e abbracciare la povertà di Gesù, ed essere sempre sottomesse, oppure se volete vivere nel mondo.
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La vostra formazione deve portare questa doppia risoluzione: essere interamente di Dio ed esercitare l'apostolato pastorale. La pietà più bella, più eccelsa, più elevata, più santa consiste appunto nel voler essere di Dio. Pietà non vuol dire solo consacrarsi interamente a Dio e all'apostolato, ma vuol dire anche far bene le pratiche di pietà: nell'esempio di Gesù, che per le anime ha sofferto ed è morto sulla croce.
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Pietà e amore profondo e sentito a Dio e alle anime.
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3) Rettitudine vuol dire essere sincere, schiette con Dio, con noi, con il prossimo; vuol dire essere giusti, mantenere la parola data; vuol dire essere santi nell'interno, non solamente nell'esterno; vuol dire star buoni e far bene tanto quando siamo assistiti, come quando non lo siamo.
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Quando si è retti, si va in una parrocchia e si è rispettati da tutti, si è considerati Angeli. Domandate questa grazia a Gesù buon Pastore.
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Ho anche chiesto al Bambino che impariate molto il canto, la musica, i giochi; che impariate a tenere le piccole accademie, i saggi d'Asilo, i teatrini, il cinema, ecc.
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Essere musoni vuol dire non avere vocazione. Avere molta pietà nel cuore, profonda delicatezza di coscienza, che portino la letizia in tutta la vita. Il Bambino vi conceda lo spirito della vera pastorella!

1° Gennaio 1950

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21 1° gennaio 1950