LA VOSTRA FORMAZIONE28 Consideriamo il bel dono della giovinezza. In principio della messa ci sono quelle belle parole che dicono: «...ad Deum qui laetificat juventutem meam». Nelle prime pagine di un libro, in generale, si mette ciò che verrà dopo. Come il mattino porta la giornata, così la giovinezza prepara alla vita. E' il tempo più prezioso. O vi preparate ora una vita di santità, o non lo diverrete mai. Se una è buona da giovane, sarà facilmente buona tutta la vita. Così quando ci si è mantenuti puri nella giovinezza, difficilmente poi si cade, perché si acquista l'esperienza, si capisce di più e la volontà è più forte.
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Il tempo della vostra giovinezza, che è il tempo di formazione, è il più prezioso. Che cosa farete da grandi? Quello che imparate ora: se prendete bene la formazione, farete bene tutta la vita. Come chi studia: se impara da giovane, poi sa per tutta la vita; ma se invece da giovani non si studia, si potrà poi sapere? Se si cresce in gioventù poi si è alti. Se una non cresce in questo tempo; rimarrà sempre piccola: a venticinque anni non si cresce più. Anche spiritualmente si rimane come ci si forma nella giovinezza. La gioventù nostra prepara la vita futura, decide l'eternità. È questo un tempo un po' anche di sogni; si pensa: ma poi sarò più libera... Non si sarà mai liberi come intendono alcuni, ma sempre sottomessi alla volontà di Dio.
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La formazione vostra è complessa, cioè comprende più parti: riguarda la pietà, la vita religiosa, lo studio, l'apostolato. Servono per la formazione le scuole, le prediche, gli avvisi, le conferenze, ecc. e tutto è molto prezioso. Però bisogna dir questo: non consideriamo mai le cose in generale, ad es.: «sarò buona». Scendere al particolare, a quella determinata azione che dovete compiere. Amare le piccole cose; cose anche insignificanti, alle volte decidono la vita futura. Esercitarsi. Se una non si applica per cantar bene, non imparerà mai a cantare. Dipende spesso da minime cose; alle volte è una cosa che si sente in classe; alle volte si tratterà di sentir dire di fare bene il cucito, oppure la cucina, ecc. La santità è fatta di piccole cose, come la vita materiale è fatta di piccoli respiri. Anche la stoffa è fatta di piccoli fili messi assieme, ma se invece di filo buono sono ortiche, sarà buona quella stoffa? Tante piccole cose messe assieme con amore faranno grandi cose. Sforzarsi. Ad es.: quando si fa calligrafia, ci si decida e ci si impegni a scrivere bene, chiaro; imparare: non si deve scrivere sempre come le galline.
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Vigilare anche nell'interno: pensieri, sentimenti. Insisto molto in questo tempo nelle prediche su questo punto. Santificare la mente; vigilare su noi stessi. Dire alla Madonna che ci tenga la sua santa mano sul capo.
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Corrispondere alla formazione; è il tempo, questo, di grandi e speciali grazie. Ce ne accorgeremo nell'eternità: andremo a baciare i piedi di Gesù per ringraziarlo di averci scelte e predilette fra tutte le giovani della parrocchia per condurci qui.
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Approfittate di tutto, specialmente della guida delle Madri, in particolare quando parlate da sole con loro e vi dànno i consigli che sono più necessari e utili per il progresso di ognuna. Ascoltate quel che vi dicono, prendete gli appunti, vi giova tanto per tenere a memoria. «La buona volontà e il calamaio mi hanno fatto dotto», diceva quello scienziato.
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Non posso dirvi quanto sia prezioso corrispondere alla formazione. Ne ho visti passare tanti: ho visto delle figlie che hanno dato risultati meravigliosi, hanno fatto cose che fanno stupire; ma ho visto anche di quelle che non sono riuscite. Eppure erano insieme a scuola, hanno ricevuto la stessa formazione. Vi erano anche due Giuda: Giuda Taddeo e Giuda Iscariote. Il primo è un grande santo, e l'altro è dannato. Perché? Uno ha corrisposto e l'altro no. Due Giuda: uno è in cielo e l'altro è andato a finire nell'inferno. Eppure erano alla stessa scuola. Dipende dal corrispondere o no. Gesù non ha mica avuto delle preferenze, anzi, verso Giuda Iscariote ha dimostrato maggior fiducia affidandogli la cassa, facendolo economo. Dipende tutto da buona volontà.
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Vi do la benedizione. Docilità alla formazione che vi viene data.
20 Settembre 1954
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