Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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L'USO DELLE GIACULATORIE14
Questa sera volevo parlarvi di quest'argomento: l'uso delle giaculatorie. Che cosa sono? Brevi preghiere che recitiamo negli intervalli di tempo. Le possiamo dire con la bocca, od anche solo con la mente e col cuore.
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Ad esempio: Dolce Cuor del mio Gesù... O Maria, siate la salvezza mia... O Gesù, Pastore eterno delle anime nostre...
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Alcune giaculatorie sono laudative; es.: «Laudato sei Tu, mio buon Signore. Sia lodato e ringraziato. Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione, Gloria Patri..., ecc.» Tutte queste e simili giaculatorie servono a lodare il Signore o i santi, secondo a chi sono indirizzate. Vi sono poi delle giaculatorie di ringraziamento; es. . «Deo gratias!... - Agimus Tibi gratias! Gratias agamus Domino....!».
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Altre giaculatorie sono propiziatorie per es.:«O Gesù, d'amore acceso..., Perdon caro Gesù..., Gesù mio, misericordia!...».
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Altre ancora sono invocative e servono per domandare grazie; es.: «Fateci santi..., Maria siate la salvezza mia... Dei Genitrix, intercede pro nobis...».
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Le litanie sono una serie di giaculatorie invocative: al Sacro Cuore, alla Madonna, a San Giuseppe: «O Maria, fate fiorire in questa casa..., Ab omni peccato..., Madre del Buon Pastore, Regina Apostolorum...». E ottima cosa che se ne sappiano molte e si sappiano bene; così si adoperano secondo i tempi.
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Nella letizia: «Laudate Dominum omnes gentes»; nella riconoscenza: «Gloria in excelsis». Quando si ha il dolore dei peccati, si adoperano giaculatorie propiziatorie; nelle tentazioni, le invocative: «Sancta Maria, ora pro nobis..., O santi Apostoli Pietro e Paolo, pregate per noi e per l'apostolato pastorale...». Vi sono dei libretti che hanno tutte queste giaculatorie indulgenziate: sono utili; ve ne sono molte in «Preghiamo per i Defunti». Hanno molte indulgenze: «Lodato sempre sia il Santissimo nome di Gesù, di Giuseppe e di Maria», «Sia benedetta, lodata e ringraziata la santissima volontà di Dio». Voi le dite durante il giorno e in chiesa; così le imparate. Sono molto utili:
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1) Sono atti d'amore. Il nostro cuore sente il bisogno di rivolgersi a Dio e di lodarLo. Giaculatorie durante l'apostolato, alla sera prima di andare a letto, prima di addormentarsi, durante lo studio ed anche durante i pasti e a passeggio. Chi ama sua mamma pensa spesso a lei; chi ama il suo Dio non si dimentica di Lui.
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2) Servono ad attirarci mille benedizioni di Dio. Difficile la lezione? «Sedes Sapientiae!». Ti senti tentata? «Maria, siate la salvezza mia!». Sei nel fervore? «Mater pulchrae dilectionis!». Nelle aridità? «Mater divinae gratiae, ora pro nobis!». Quando le cose vanno bene: «Deo gratias!» quando vanno meno bene e ne siamo disgustati per farci dei meriti: «Deo gratias!» lo stesso. Quando ci sentiamo come portati al pianto, uniamoci a Gesù nel Getsemani. «Virgo dolorosissima», ripeteva spesso un'anima. Le giaculatorie ci ottengono le benedizioni di Dio. Il Santo Cottolengo diceva spesso: «in Domino!». Il Beato da Nicosia aveva sempre sulle labbra e nel cuore: «Per amor di Dio»; per lui questa giaculatoria aveva tutti i sapori; nei casi lieti o tristi, nelle circostanze facili ed in quelle difficili, «sempre per amor di Dio» era la sua solita giaculatoria. Le giaculatorie servono in tutti i casi. Ricorrendo ad esse nei nostri vari bisogni ci sentiamo subito aiutati.
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Chiediamo con insistenza al Signore di imparare l'uso delle giaculatorie. Santa Gemma Galgani ne diceva tante, quanti erano i gradini che saliva, specialmente quelle che si riferivano alla passione di Cristo. Le giaculatorie impediscono tanti peccati ed imperfezioni. Prima di parlare o rispondere a qualche persona, quando si è un po' infuocati, dite sempre due giaculatorie.
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Una persona insultata si rivolse al Crocifisso, poi disse: «Se avessi parlato appena ti ho sentito ti avrei risposto come hai fatto tu, ma ho pregato Iddio e ti dico «Deo gratias!». Quando si perde un po' l'orizzonte, si vada da Gesù; si riacquista presto calma e luce per trattare, sopportare, correggere.
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Bisogna studiare, imparare, ricordare e recitare tante giaculatorie; recitarle ad alta voce od anche solo col cuore. Alcune persone in treno, nei viaggi, a passeggio dicono tante giaculatoria tenendo sempre l'anima unita con Dio; altre persone le dicono senza muover le labbra; altre elevano spesso gli occhi al cielo. Oh, quel grande Padre Celeste, che ci sta osservando come ci comportiamo come trattiamo, conosce i desideri, le aspirazioni e le debolezze di questo cuore!
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Altre persone guardano il Crocifisso e quante aspirazioni, quanti atti d'amor di Dio! Santa Rita da Cascia teneva tutto intorno alla sua cella immagini della passione; non sapeva leggere, né scrivere, ma leggeva molto bene quelle immagini pur così poco belle! Quante belle cose sapeva dire durante il suo lavoro; ecco, usava molte giaculatorie! Nei pericoli dell'anima e del corpo gridiamo al Signore, perché ci salvi. Diceva sant'Antonio: «La più bella preghiera è "Deus in adiutorium meum intende, Domine ad adiuvandum me festina"». Quant'è dolce ed utile invocare il Cielo!
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Recitiamo giaculatorie alla santissima Trinità, a Gesù presente nell'eucarestia, a Maria santissima, ai santi apostoli Pietro e Paolo, al Buon Pastore, all'Angelo Custode, alle anime purganti, a tutti i santi nostri protettori.

25 Agosto 1948

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14 25 agosto 1940