Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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L'ESEMPIO DI GESÙ E DEI SANTI12
Forse è utile che in quest'occasione vi parli delle date principali di questo mese, anche di quelle già trascorse. Ora, di esse merita speciale ricordo il 2 luglio, festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, festa della carità. San Francesco di Sales fondò un Ordine femminile denominandolo da questo mistero, avendo trovato corrispondenza in quella santa anima, che di lui volle anche il nome: santa Francesca dei Baroni di Chantal.
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La santa carità in famiglia: vita lieta, serena, di mutuo aiuto!... La Madonna, entrando in casa di santa Elisabetta, portò tanto bene: la redenzione del Battista, la pace, la gioia. Oh, che dono portò la Madonna in quella santa famiglia! Elisabetta dinanzi a lei profetò e fu ripiena di Spirito Santo. Il mistero della Visitazione ci mostra la carità di Maria santissima.
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Il giorno 16 sarà la festa della Madonna del Carmine, la quale promise che i fedeli suoi devoti o non toccheranno le fiamme del purgatorio o ne verranno liberati il primo sabato successivo al loro trapasso; questo è insegnamento tenuto dai fedeli sotto la scorta dei documenti pontifici. Difatti la Madonna consegnò a san Simone Stock l'abito del Carmine perché i suoi devoti se ne rivestissero e, facendo alcune penitenze e preghiere, potessero godere del privilegio simile a quello dei Primi nove Venerdì del mese. E anche grande il merito di chi lo fa conoscere alle anime per mezzo della stampa o della parola.
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In questi giorni si celebra inoltre la festa di San Vincenzo de' Paoli, vero genio della carità in Francia: bambini, vecchi, giovani, malati, sofferenti, tutti trovarono un gran posto nel suo cuore. La festa di San Vincenzo de' Paoli è sempre una festa commovente. Il Cottolengo volle che tutte le sue suore fossero sotto la sua protezione.
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In questo mese si celebra anche la festa di San Giacomo, molto venerato in Spagna. Anticamente, i principali pellegrinaggi che si facevano erano: Roma, la Terra Santa, San Giacomo di Compostella.
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Ricordiamo ancora, in questo mese, Sant'Anna, nostra nonna. Essa è un magnifico modello di raccoglimento e di mortificazione. Il Signore ha affidato a questa grande santa la missione di beneficare. In generale si nota che i devoti di Sant'Anna sono molto semplici e ricevono molte, molte grazie. In alcuni luoghi il popolo interviene in gran massa alle funzioni...
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In questo mese ricorre pure la festa di Sant'Ignazio di Loyola, protettore e maestro degli Esercizi. Dobbiamo avere una certa devozione anche a questo santo. I Gesuiti traggono molto frutto dagli Esercizi perché lo pregano. Il Santo Padre Pio XI scrisse un'Enciclica bellissima sull'utilità degli esercizi spirituali, dei quali conosciamo tutta l'efficacia per l'anima nostra.
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Si festeggiano ancora molti altri santi che nella Chiesa di Dio esercitarono una grande influenza. Però la solennità che caratterizza tutto il mese è quella del Preziosissimo Sangue. Questa festa si celebra da molto tempo nella Chiesa; una volta si celebrava anche con pompa esterna, ora si considera rito doppio di Iª classe. Dobbiamo adorare questo Sangue Divino, imitare le virtù di questo Sangue; domandare la santità per i meriti di questo Sangue prezioso. Sangue sparso nell'agonia, nella flagellazione, nell'incoronazione di spine, sulla via del Calvario, dalla croce durante la Crocifissione e trafittura del Costato fatta da Longino.
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Questo Sangue è ora in Cielo col corpo glorioso di Gesù e nell'eucaristia. «Chi beve il mio Sangue e mangia la mia carne...». Si distingue il Sangue dal Corpo perché vi sia rinnovazione mistica del sacrificio. San Paolo dice che chi mangia il Corpo e beve il Sangue di Gesù indegnamente, mangia e beve la propria condanna. Ecco, questo è il Sangue che voi ricevete tutte le mattine nella santa comunione, Gesù vivo e caldo nel Tabernacolo. Rendiamo adorazione, propiziazione, ringraziamento a questo Sangue divino e benedetto. Si adora il Sangue di Gesù e il Suo Cuore perché si riferiscono alla persona Divina del Verbo. Bisogna che facciamo questo atto di fede: io sò che in quest'Ostia c'è Gesù in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Oh, quanto c'è da sperare in questo Sangue! «Te ergo, quaesumus, famulis subveni, quos pretioso sanguine redemisti». Ringraziamo Gesù di aver sparso per noi tanto sangue. Ecco fin dove ci ha amati Gesù! E in virtù di questo Sangue meritiamo indulgenze e perdono. Nelle nostre preghiere supplichiamo per mezzo del Sangue di Gesù. Che merito possiamo noi avere da presentare a Gesù chiedendo le grazie? Dice sant'Agostino: «Vuoi capire che potenza ha il Sangue di Gesù? Gli Ebrei stavano schiavi in Egitto, Mosè chiese al Faraone di farli partire, ma questi non volle; Mosè allora ordinò che mangiassero l'Agnello Pasquale e tingessero col suo sangue le porte delle loro case. Passò l'Angelo sterminatore, e tutte le case tinte dal sangue dell'Agnello furono salve».
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In questo mese chiediamo la grazia della pazienza. Oh, sì, noi non abbiamo ancora sofferto quanto Gesù! Dobbiamo accettare qualche piccola sofferenza per imitare Gesù nella sua passione; imitare e pregare per ottenere molte grazie, sentire meglio le messe, far meglio del solito le confessioni; intonare tanto il culto Eucaristico a questa devozione del Sangue di Gesù; immaginare il santo volto che suda Sangue, immaginarci l'agonia cruenta, la flagellazione, l'incoronazione di spine; nella visita pensare che nella passione vi è realmente il Corpo, il Sangue, l'Anima, la Divinità di Gesù; tutta la devozione intonata a questa nota dolcissima, santissima. Lo adorano gli Angeli; adoriamolo anche noi. Queste piccole cose formeranno il nostro spirito al sacrificio, alla vita religiosa.
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Ricordiamo che siamo costati tanto a Gesù! Amiamolo perché Egli ci ha amati «usque in finem», tanto da dare per noi il Suo preziosissimo Sangue, «fino all'ultima goccia».

10 Luglio 1940

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12 10 luglio 1940