Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. L'ESAME DI COSCIENZA41
- II 1. L'esame di coscienza quotidiano è uno sguardo diligente sullo stato dell'anima nostra per togliere il male e mettere il bene; è vedere i peccati, la lotta interiore, il. progresso spirituale per una maggior santificazione. Esso è come una confessione spirituale.
Il 1° punto dell'esame è mettersi alla presenza di Dio considerando Gesù giusto e misericordioso. Giusto: Gesù fammi conoscere l'anima mia, come la conoscerà al giorno del giudizio. Misericordioso: non per essere condannati, ma per ottenere perdono e grazia. Chi si giudica non sarà giudicato. E' il giudizio di Dio che farà paura in punto di morte.
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punto è la ricerca dei nostri peccati e delle vittorie riportate. Notiamo bene che l'esame di coscienza fatto alla visita non è l'esame di coscienza della confessione. Non è necessario mettersi gli occhiali neri per analizzare tutto e volervi scoprire ad ogni costo del male. Conoscere lo stato della nostra anima: oggi ho avuto buona volontà? Sono stata fedele al mio proposito? Ho pregato bene? Quali vittorie e quali mancanze ho fatto? E' errore notevole voler vedere solo il male, solo i peccati. Invece l'esame di coscienza, come mezzo di perfezione, ci fa conoscere il grado di volontà, la qualità della nostra preghiera, le mancanze e le vittorie riportate. Cercare anche il bene e le grazie ricevute con la massima sincerità.
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3° punto: la ricerca deve occupare una parte breve nell'esame; il più è esercitarsi al dolore per le mancanze commesse ed eccitarsi alla riconoscenza per le grazie ricevute. Dolore perché si offese il Signore; la riconoscenza amorosa allo Spirito Santo, a Gesù eucaristico, alla Vergine Santissima per gli ineffabili doni ricevuti.
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punto: il proposito. Se c'è il dolore ci sarà anche il proposito per l'avvenire. Se ci fossero venialità per ottenere il perdono basta un Gesù mio misericordia! Se ci fossero invece mancanze gravi, occorre il dolore perfetto col proposito di confessarsi al più presto, in questo caso non si può fare la comunione senza esserci prima confessati.
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punto: la penitenza. Bisogna imporsi una penitenza. Pensiamo: quale penitenza ci darebbe il confessore per le mancanze commesse quest'oggi? E questa penitenza si faccia. Potrebbe consistere in qualche preghiera, oppure in qualche mortificazione. Ad esempio: fare un sorriso ad una persona che ci è antipatica.
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6° Considerare l'esame di coscienza quotidiano come un grande mezzo di perfezione. L'esame di coscienza della visita è veramente come una confessione spirituale. Occorre perciò essere brevi nell'esaminarci sulle mancanze; più lunghe nell'esercitarsi al dolore ed alla riconoscenza. L'anima che vuole conoscere il proprio stato non guarda tanto alle parole ed opere quanto ai pensieri e ai sentimenti.
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7° La nostra Immacolata Madre ci conceda la grazia di migliorare l'esame di coscienza, in modo da piacere a Dio in tutto, ed a diventare per quanto è possibile immacolati e santi. P.S. Vedete bene quanto è scritto sull'esame di coscienza del nostro libro di preghiera, e rileggendo pure l'introduzione "invito" che sta in principio.

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