Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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13. LA GRAZIA DELLO SPIRITO13
1. Oggi giorno di Pentecoste è il giorno in cui Gesù manda più abbondantemente lo Spirito Santo nelle anime. Gesù, prima di salire al cielo aveva promesso agli apostoli lo Spirito Santo: "Pregherò il Padre e vi darà un altro Consolatore che resti con voi sempre: lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscerete perché abiterà con voi e sarà in voi... Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre vi manderà nel nome mio, egli vi insegnerà ogni cosa, vi rammenterà tutto quello che io vi ho detto" (Gv 14,23-31).
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2. Gesù, prima di iniziare la sua predicazione, aveva raccolto attorno a sé gli apostoli. Di essi aveva avuto una cura particolare, ammaestrandoli e istruendoli; e spesso li aveva mandati ad esercitare la loro missione per addestrarli ad essa; poi Gesù aveva subìto la sua passione e morte; il terzo giorno era risuscitato.
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3. Ma gli apostoli, pur avendo sentito e visto tante buone cose, pur essendo stati testimoni della vita, delle opere e dei miracoli di Gesù, non avevano capito interamente la loro missione né quella di Gesù. Credevano ancora che Gesù fosse un re temporale e che dovesse scacciare i romani dalla Palestina e ricostruire il regno d'Israele.
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4. E quando Gesù ascese al cielo, essi rimasero muti e tristi nella loro solitudine e... disillusione Si raccolsero, allora, timidi e paurosi nel cenacolo; insieme a Maria, e memori della promessa di Gesù, pregavano con Lei perché discendesse su di loro lo Spirito promesso.
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5. Discese infatti il divino Spirito e ad un tratto essi furono completamente cambiati. La Chiesa (composta allora dai soli apostoli e pochi discepoli raccolti nel cenacolo) prese vita: dal nascondimento in cui si era ritirata, si sparse in tutto il mondo.
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6. Gli apostoli, col cuore acceso di amore a Dio e alle anime, pieni di zelo e di fervore, uscirono per le vie e per le piazze e cominciarono, coraggiosi a predicare Gesù Cristo: la sua vita, i suoi miracoli e specialmente la sua passione e la sua risurrezione. Le conversioni furono tante; si moltiplicarono i fedeli; la Chiesa si allargò e si diffuse in tutte le parti del mondo.
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7. Ripieni di Spirito Santo, gli apostoli non ebbero più paura di soffrire, di essere perseguitati e affrontarono coraggiosamente anche la morte, per amore di Cristo.
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8. Recitare bene il terzo mistero glorioso in cui meditiamo la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Chiediamo che discenda anche su di noi, che discenda su ogni anima e la riempia di doni e di grazie secondo il suo stato e secondo la sua missione particolare.
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9. La grazia dello Spirito, si può, genericamente, dividere in due specie: abituale e attuale.
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10. Grazia abituale è quella che viene e resta nell'anima priva del peccato. E' dimora della Santissima Trinità nell'anima. E' l'amicizia dell'anima con Dio. E' la divina abitazione in noi che si perde solamente per il peccato mortale. Si chiama abituale, perché è a uso di abito, e l'abito si porta continuamente. E' la santità. san Paolo, infatti, chiama santi tutti i cristiani, tutti coloro cioè che hanno ricevuto questa divina grazia e la conservano.
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11. Grazia attuale è quella che vi viene concessa per compiere atti buoni e meritori. E' quella che ci fa compiere le opere buone giorno per giorno, momento per momento. La grazia abituale è la grazia che possediamo continuamente e che si accumula man mano col ricevere la nuova; l'attuale invece discende nel momento del bisogno per darci la forza di vincere una tentazione o di adempiere i doveri e praticare le virtù.
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12. Chiedere sempre al Signore due cose: "Fateci santi" e "Deus in adiutorium meum intende", O Signore vieni in mio soccorso, presto.
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13. La grazia abituale è la grazia che rimanendo continuamente nell'anima nostra ci santifica, e si trasformerà poi, in gloria eterna. Questa grazia può e si deve aumentare ogni giorno con la ripetizione di atti buoni. E' necessario crescere ogni giorno in questa grazia, se vogliamo meritare una più grande gloria in cielo. La felicità in paradiso è proporzionata al cumulo di grazia abituale che avremo acquistato nell'anima nostra.
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14. Oggi il santo Padre canonizzerà Giovanna Regina di Francia: questa santa, infelice di corpo, possedeva una bella anima, candida e colma di grazia. Nacque e crebbe nelle pene fisiche e morali. Soffrì specialmente a causa del padre. Ma seppe sopportare sempre ogni cosa con eroica pazienza. Chi la sostenne in quell'esercizio continuo di mortificazione? Chi le infuse costanza e serenità nelle dure prove, se fu privata anche del conforto di un confessore e direttore non trascurò tale grazia, seppe custodirla nell'anima non trascurò tale grazia seppe custodirla nell'anima sua, e farla crescere ogni giorno con la ripetizione continua di atti buoni.
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15. Si ritirò a vita di preghiera e fondò le suore "Annunziatine". Alle sue suore inculcava sempre: formarsi una coscienza retta, sicura, delicata, filiale devozione a Maria Santissima, per cui era solita compiere tutto: "cum ipsa, per ipsa, in ipsa" e considerare l'obbedienza come un continuo sacrificio di noi stessi a Dio.
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16. Questa cara santa, che dovette soffrire tanto in questa terra; e di tutti i reali di Francia che allora la fecero soffrire, quasi più non si ricorda, ma Giovanna è esaltata in cielo ed in terra.
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17. Domandiamo sempre la grazia di riempire bene le nostre giornate di meriti di virtù, di santità: in punto di morte si troverà tutto il bene fatto e ci darà gioia e letizia. Altro è trovarsi con grazia appena sufficiente per entrare in cielo, e altro è possedere tesori di meriti e di virtù: altra è la morte di cristiani comuni, altra la morte delle buone religiose.

fine ritiro
San Pietro - Massa Martana (PG)
28 maggio 1950

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13 Fine Ritiro, San Pietro - Massa Martana (PG), 28 maggio 1950