Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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33. L'EUCARESTIA33
1. La considerazione sulla divina eucaristia è utile nell'ottava dell'Immacolata perché "Caro Christi, caro Mariae". La carne di Cristo è carne di Maria.
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2. L'eucaristia si può considerare come presenza reale, come sacrificio, come cibo dell'anima. Nell'Antico Testamento Iddio fece prefigurare l'eucaristia. Melchisedech, in ringraziamento di una vittoria compiuta dal popolo eletto, offrì a Dio pane e vino. san Paolo dice che Melchisedech è figura di Mosè. Nell'arca santa si conservavano i pani di proposizione.
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3. L'eucaristia fu istituita da Gesù. Contempliamo Gesù che, nell'ultima cena, istituisce l'eucaristia, poi Gesù sul calvario, quindi la messa quale abbiamo noi.
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4. Era vera messa il sacrificio rappresentativo della croce. Difatti sulla croce Gesù versa il sangue e muore. Ecco da una parte, il suo sangue, dall'altro il corpo esanime. E' la vera messa.
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5. La messa che abbiamo noi è la rinnovazione del sacrifico della croce. In essa vi sono tante cerimonie, ma la parte essenziale è la consacrazione. Essa misticamente separa il sangue dal corpo di Gesù. E' vera messa, rinnovazione del sacrificio del calvario, diverso è solo il modo di offrirlo.
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6. Al calvario fu offerto in modo cruento, nella messa è in modo incruento. Nella messa Gesù è invisibile si offre nella persona del sacerdote. La messa ha lo stesso offerente, la stessa vittima e gli stessi fini del sacrificio del calvario. Gli stessi fini: adorazione, ringraziamento, e supplica.
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7. Nelle altre preghiere siamo noi che adoriamo, che ringraziamo, propiziamo e imploriamo; nella messa lo facciamo in Gesù Cristo: "per lui, con lui e in lui". Promettiamo a Gesù di ravvivare la fede nella messa: "Mio Dio", diciamo all'inizio della messa, "vengo ad adorarti, a ringraziarti, a chiederti perdono e a chiederti le grazie per mezzo di Gesù che è morto per me e per tutti gli uomini".
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8. L'eucaristia nella Chiesa: Gesù, dopo che ebbe istituito l'eucaristia disse: "Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19). Così dava ai sacerdoti il potere di consacrare. Dopo la risurrezione, avendo accettato di cenare coi discepoli di Emmaus, consacrò il pane.
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9. Da quel giorno gli apostoli cominciarono a consacrare pane e vino. Consacravano ogni giorno e lo distribuivano ai fedeli. Poi cominciarono a conservare il pane consacrato per portarlo ai cristiani che non potevano assistere al santo sacrificio, come i malati, e i carcerati. Lo consegnarono anche ai fedeli che lo portassero in casa, per comunicarsi durante le persecuzioni e poco per volta conservarono anche le sacre specie e così si iniziò il culto eucaristico.
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10. Dapprima la messa era breve, poi venne solennissima e poco alla volta si venne all'uso attuale.
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11. Così per 1a comunione: prima era frequente, poi ci si raffreddò, in seguito vennero i Giansenisti che dicevano di comunicarsi di rado perché ne siamo indegni. Pio X promosse la comunione frequente anche per i fanciulli.
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12. Così per la visita al santissimo Sacramento: nei primi tempi si adorava Gesù presente nell'eucaristia, poi questo culto si raffreddò e ai giorni nostri ha preso uno sviluppo particolare.
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13. Gesù annunziò l'eucaristia. Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani, Gesù prese occasione per annunziare l'eucaristia. Il pane moltiplicato era figura del pane eucaristico. E concluse: vi darò come cibo il mio corpo e come bevanda il mio sangue. Alcuni cominciarono a mormorare e a dire che Gesù era diventato pazzo. Gesù si accorse tuttavia non si ritrattò. E quando vide che molti se ne andavano, disse agli apostoli: "Volete andarvene anche voi?" (Gv 6,67).
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14. Alle figure dell'eucaristia è seguita la promessa di essa fatta da Gesù stesso.
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15. Chiedere tre grazie:
- molta devozione alla messa; devozione per voi e zelo ardente per condurre alla messa tante anime. Ho sentito dire che una pastorella con zelo, prudenza e fortezza porta alla messa tanti uomini;
- belle comunioni e preparare tante anime alla comunione;
- visite fervorose. Condurre alla visita molte anime. Bisogna che nelle parrocchie organizziate le visite.
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16. Bisognerebbe che vi fossero tra voi due per cooperare col divino Maestro in due opere:
come usare della stampa nelle parrocchie. La stampa deve completare e potenziare l'apostolato della parola viva, deve arrivare dove non potete arrivare con la parola agli uomini. Fate abbonamenti ai periodici, organizzate biblioteche parrocchiali, depositi di libri e oggetti religiosi, diffondete bollettini parrocchiali. Per questo bisogna che coltivate l'istruzione.
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17. A tavola leggere la vita di Gesù, la vita degli apostoli santi Pietro e Paolo. Nelle case tenere l'abbonamento all'Osservatore Romano. La superiora lo legga e tenga al corrente. Trattare delle cose attuali.
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18. Organizzare la visita e l'apostolato della sofferenza per le anime che vogliono unirsi a Gesù sofferente.

Genzano (Roma)
dicembre 1950

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33 Genzano (Roma), dicembre 1950