Ai poeti ed ai musici seguono i pittori e gli scultori: Raffaello, il quale come afferma un suo biografo, nutrito fin da fanciullo nella divozione alla Madonna, la ritraeva poi col pennello così lucente e venusto che gli stessi angeli non ne troverebbero un altro migliore. Fra' Angelico da Fiesole che dipingeva le sue Madonne in ginocchio, il Guercino, che innamorato di Maria, incominciò a dipingerla a soli 10 anni.
Dinanzi a tanto splendore, a così grande e devoto affetto verso la Vergine, noi soli vorremmo tacere? Ma come faremo a cantare le lodi della Madre Celeste? Affidiamoci totalmente a Lei, amiamola, preghiamola, cantiamo le sue grandezze. «Che vi è di più dolce, scrive S. Basilio, che vi è di più giocondo, di più salutare, di più felice che pensare e parlare della B. Vergine?»
Bellezza e gloria chiamano amore; amore ben diretto e corrisposto porta felicità. Maria è Stella, Maria è fiore che incanta e attrae: l'uomo se ne invaghisce e corre a Lei; vi corre quando b vita è triste, e piena d'affanni; vi corre nelle gioie e sente tutta la tenerezza della Madre, tutta la fortezza della Regina, tutto il gaudio della Beata. Lodiamo Maria! Dopo Dio Ella è la nostra maggior gloria e il nostro maggior gaudio. Genuflessi dinanzi alla sua venerata immagine diciamole ogni giorno: «O stella del mare, Augusta Madre di Dio, rompete i lacci che avvincono i peccatori, fate risplendere la luce agli occhi dei ciechi, allontanate da noi tutti i mali. Fate che siamo mansueti e puri, e mostrateci il cammino più sicuro per andare a Gesù. Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi.
POESIA: L'ASSUNZIONEQuando la Vergin Dea figliola e Madre
Del suo Parto gentile, al ciel saliva
Da l'angel scorta che la via le apriva
Per mezzo alle festanti eteree squadre;
Mosso a incontrarla da l'empireo il Padre,
Ne la spera che ancor la fiamma avviva,
Lieto e raggiante ne la fronte diva
Quelle al petto stringea membra leggiadre.
Ed oh! vieni aspettata: accanto al Figlio,
Avrai, disse, tua sede, o casta e bella,
A cui diedi fiaccar l'inferno artiglio,
Tu splenderai quassù fidata stella,
D'ogni fedel nocchiero. Ed Ella il ciglio,
Chinando ancor dicea: son la tua ancella.
M. DI MONTRONE.