e sulla protezione di Maria; nel «Gran mezzo della preghiera» inculcò l'efficacia del patrocinio di Maria SS.ma.
Negli ultimi anni di sua vita chiese ed ottenne la grazia di lasciare la Cura Episcopale per potersi ritirare a vita privata nel suo Monastero.
Morì il 31 Luglio 1787, al suono dell'Angelus assistito dalla Vergine benedetta che portò l'anima sua all'eterna gloria.
POESIAO di figlio maggior gran Madre, e Sposa,
Vergine Madre, e del tuo Parto figlia,
a cui non fu, ne fia mai simil cosa;
Vergine bella, in cui fissò le ciglia
l'eterno Amor, per far di sé un esempio
che più d'ogni altro il suo fattor somiglia.
Dolce vivo di Dio sagrato tempio,
unico scampo delle afflitte genti,
vita dell'alme, e della morte scempio:
Tu innammorar co' bei pensieri ardenti
sola potesti e coi begli occhi il cielo
con quei begli occhi più del sol lucenti.
Non saettavan col raggiante telo
ancor la notte i giorni, e non ancora
facean le notti al morto giorno velo,
né dell'aurato suo balcon l'aurora
vergini rai piovea, né alate piante
avea quel, che i suoi figli e sé divora,
né circonfuso in tante parti, e tante
era il grand'aere, che la terra abbraccia,
né movea l'oceano il piè spumante;
né degli abissi sull'oscura faccia,
alzato ancor l'alto Motore avea
le creatrici onnipotenti braccia,
e vivo già nella superna idea,
era il tuo esempio, e già faceanti bella
rai di quell'Amor, che amando crea.
VINCENZO DA FILICAIA.