Ma nel 1430 cadde nelle mani dei suoi nemici, i quali la condannarono al rogo come eretica. L'eroina protestò di non aver mai fatto altro che obbedire al comando di Dio, tuttavia la sentenza ingiusta fu eseguita, ed ella fu arsa viva nel 1431 a Rouen, mentre pronunciava i santi nomi di Gesù e di Maria.
Fu beatificata il 18 aprile 1909 da Pio X e canonizzata da Benedetto XV il 16 maggio 1920.
POESIA: L'AVE MARIA Già l'aria imbruna; e tremola
Spande la stella il suo bel raggio:
Soave e malinconica
S'ode la sacra squilla del villaggio:
E al suon dei lenti tocchi,
Coi cari figli e la consorte allor
Il colono in ginocchi,
Più che col labbro, prega Iddio col cor.
Nel felice tugurio
Eccheggia dolcemente un'armonia:
E' il più sublime cantico
E' il mistico rosario di Maria;
In quest'ora solenne
Anch'Essa nella prece si trovò,
Allor che l'Angel venne,
E il grande annuncio del Signor recò!
Io pur prostrata, o Vergine
Prego in quest'ora all'ara tua d'accanto
E spesso sento un palpito,
E bagno i marmi tuoi d'amaro pianto
Allor che chieggo aita,
Per chi pregarti nel dolor non sa;
E di serbar la vita
Di chi rifarsi nel Signor dovrà.
Tu, cui l'Eterno artefice,
Nell'estasi d'amor di Sol vestìa,
all'uom perduto e misero
un raggio almen della tua luce invia;
Poi con l'affanno acuto,
Che tu sentisti della croce a piè,
Piangendo il ravveduto
Sciolga in quest'ora la sua prece a Te!
ELOISA RUTA.