POESIA: SIMEONE A MARIA VERGINE «Io nol vedrò, poi che il cangiato aspetto,
E la vita che sento venir meno,
Mi diparte tal dolce aër sereno
Né mi riserba al sanguinoso obbietto;
Ma tu, Donna il vedrai questo Diletto
Figlio, che stringi vezzeggiando al seno:
D'onte, di strazi, d'amarezza pieno,
Spietamente lacerato il petto.
Che fia allor, che fia, quando tal frutto,
Corrai dall'albor sospirata? Oh! quanto
Si prepara per te dolore e lutto!»
Così largo versando amaro pianto;
Il buon vecchio dicea: con ciglio asciutto,
Maria si stava ad ascoltarlo intanto.
Quirico Rossi