Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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S. Maria Maggiore


I Santuari eretti ad onore di Maria SS. sono numerosissimi: ogni nazione ed ogni regione ne contano dei particolari; e si può dire che non v'ha paese in cui non ci sia qualche Chiesa dedicata alla Vergine Santissima. I Santuari Mariani, al dir di un autore, sono i monumenti della regalità di Maria sulla terra, sono le ville regali della Vergine, i troni donde Ella dispensa continuamente grazie e favori.
Tre sono i fini per cui Maria stabilisce la sua sede speciale nei Santuari:
1) Per distribuire grazie ai suoi figli. Maria vuole che gli uomini trovino una certa comodità per avvicinarsi a Lei ed ottenere grazie;
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perciò i Santuari eretti in suo onore sono sparsi ovunque. Le grazie che Maria distribuisce in ogni luogo sono particolarmente quelle più necessarie per la salvezza eterna, cioè conversione e santificazione. Perciò occorre anzitutto mettersi in grazia di Dio, se si vuole celebrare con frutto le feste di Maria.
2) Per confermare le popolazioni nella fede. I Santuari della Madonna hanno quasi tutti origine miracolosa; così per es. quello di Lourdes e di Loreto che sono una vera apologia del Cristianesimo. In Francia, i razionalisti volevano dei miracoli constatati ed approvati non solo dal popolo, ma da persone perite in ogni scienza: ebbene, a Lourdes ci sono oltre 5000 firme di medici i quali attestarono la miracolosa guarigione d'innumerevoli infermi di ogni specie. Maria ha compassione degli increduli e per conquistarli alla fede, ottiene continui miracoli dal Cuore adorabile del Figlio suo.
3) Per un fine particolare proprio di ogni Santuario. A Loreto, per esempio Maria intende insegnarci le virtù di famiglia; a Gennazzano vuole che impariamo a consigliarci di più con Lei; a Savona vuole portarci ad una maggiore confidenza nella grande sua misericordia. In ogni tempo Maria scende tra i suoi figli, insegna loro or questa or quella verità, e li incoraggia in ogni impresa.
Se in ogni parte della terra vi sono Santuari in onore di Maria, tanto più ve ne sono a Roma,
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centro della Cristianità. Tra questi primeggia, per grandiosità e ricchezza, quello di Santa Maria Maggiore.
L'origine di questo Santuario è quanto mai interessante e gloriosa. Il Breviario stesso la descrive, nei minimi particolari:
«Sotto il Pontificato di Liberio, Giovanni, patrizio romano e la sua sposa, ugualmente nobile, non avendo figliuoli cui fare eredi dei loro beni, votarono la loro eredità alla Santissima Vergine Madre di Dio, supplicandola istantemente con assidue preghiere di far conoscere in qualche maniera in quale opera pia ella voleva che venisse impiegato questo denaro. La beata Vergine Maria, ascoltando benevolmente preghiere e voti tanto sinceri, rispose con un miracolo.
«Il 5 agosto, epoca in cui i calori sogliono essere grandissimi in Roma, una parte del colle Esquilino la notte si ricoprì di neve. Nella medesima notte la Madre di Dio avvisava separatamente in sogno Giovanni e la sua sposa, di far costruire una Chiesa sul luogo che vedrebbero coperto di neve, e di dedicarla sotto il nome della Vergine Maria; così Ella voleva essere istituita loro erede. Giovanni, avendolo fatto sapere al Papa Liberio, questi dichiarò di aver avuta la stessa visione.
«Perciò, accompagnato dal Clero e dal popolo, al canto delle Litanie, si portò alla collina
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che fu costruita a spese di Giovanni e della sua sposa, e che Sisto III poi restaurò. Dapprima fu chiamata con diversi nomi: Basilica Liberiana, Santa Maria del Presepio; ma, essendo già state costruite nella città molte chiese sotto il nome della santa Vergine Maria, si finì per chiamarla chiesa di santa Maria Maggiore, affinché la qualifica stessa di Maggiore, unita alla novità del miracolo e all'importanza della Basilica, la mettesse al disopra di tutte le altre dello stesso nome. L'anniversario della dedica di questa Chiesa, che ricorda la neve caduta miracolosamente in questo giorno, si celebra solennemente ogni anno».
Questo Santuario, al dire del Grisar, è il monumento più splendido che Maria possiede nell'eterna città ed è per il Vescovo di Roma, come una seconda Cattedrale.

Conseguenze pratiche:

1. S. Maria Maggiore è detta Basilica Liberiana dal Papa Liberio. Maria è la protettrice del Papato e della Chiesa universale, la salute del popolo romano. In quella chiesa si celebrano speciali funzioni per il Papa, il quale ricorse in ogni tempo alla Madonna e ne fu devotissimo come attestano numerosi decreti. Seguiamo l'esempio del Capo della Chiesa e cerchiamo di acquistare noi pure una tenera divozione verso la Madre di Dio.
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2. Si chiama Santa Maria ad Nives per il grande prodigio operatovi dalla Vergine; Iddio vuole guadagnare i popoli per mezzo di Maria, affinché tutti giungano a salvezza. Abbiamo molta stima dei miracoli e leggiamo volentieri in ossequio di Maria il libro «Santuari Mariani» (Salvini - Pia Soc. Figlie S. Paolo, Roma), in cui si narra la miracolosa origine dei Santuari dedicati alla beata Vergine.

3. Si chiama S. Maria ad presepe. E' giusto che la Vergine SS. abbia in questo grande Santuario la culla in cui contemplò e adorò il suo divin Figlio. Veneriamo anche noi quel sacro deposito e impariamo dal presepio ad amare la povertà evangelica.

4. Si chiama S. Maria Maggiore. E' bene visitare i Santuari Mariani, specialmente questo, ed ivi chiedere grazie per la Chiesa universale. Pregare per la santità del popolo e del Clero romano, perché da Roma deve partire la verità e la santità.
Pregare per la conversione degli eretici, per le Missioni, per il Papa. Maria venga ancora in soccorso della Cristianità ed ottenga alla Chiesa nuove e fruttuose conversioni.
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Messa di S. Maria Maggiore

Introitus. - Salve, sancta parens enixa puerpera regem qui coelum, terramque regit in saecula saeculorum.
Ps. 44, 2. - Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea regi.
V). Gloria Patri.

Oratio. - Concede nos famulos tuos, quaesumus, Domine Deus, perpetua mentis et corporis sanitate gaudere: et gloriosae beatae Mariae semper Virginis intercessione, a praesenti liberari tristitia, et aeterna perfrui laetitia. Per Dominum.

Lectio Libri Sapientiae. ECCLI. 24, 14-16.
Ab initio et ante saecula creata sum et usque ad futurum saeculum non desinam, et in habitatione sancta coram ipso ministravi. Et sic in Sion firmata sum, et in civitate sanctificata similiter requievi, et in Jerusalem potestas mea. Et radicavi in populo honorificato, et in parte Dei mei hereditas illius, et in

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Introito. - Salve. o Madre santa, che desti alla luce il Re, il quale regge il cielo e la terra pei secoli dei secoli.
SAL. 44, 2. - Dal mio cuore sgorgò una buona parola: al re io consacro le mie opere.
V). Gloria al Padre.

Orazione. - A noi tuoi servi concedi, te ne preghiamo, Signore Dio, di godere perpetua sanità nell'anima e nel corpo e di essere, per intercessione della B. Maria sempre vergine liberati dalla tristezza del presente e ammessi all'eterna allegrezza. Per il Signore.

Lettura del Libro della Sapienza. ECCLI. 24, 14-16.
Da principio e prima dei secoli io fui creata, e per tutta l'eternità non cesserò d'essere nel tabernacolo santo, dinanzi a lui ho esercitato il mio ministero. Così ebbi fissa dimora in Sionne, e la città santa fu il luogo del mio riposo, e Gerusalemme fu la mia capitale. Gettai le mie radici in un popolo illustre, nella porzione del mio Dio, nel suo retaggio
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plenitudine sanctorum detentio mea.

Graduale. - Benedicta et venerabilis es, Virgo Maria, quae sine tacto pudoris inventa es Mater Salvatoris.
V). Virgo Dei Genitrix, quem totus non capit orbis in tua se clausit viscera factus homo.
Alleluja, alleluja.
V). Post partum Virgo inviolata permansisti: Dei Genitrix, intercede pro nobis. Alleluja.

Sequentia sancti Evangelii secundum Lucam. Luc. 11, 27- 28.
In illo tempore: Loquente Jesu ad turbas, extollens vocem quaedam mulier de turba, dixit illi: Beatus venter, qui te portavit, et ubera, quae suxisti. At ille dixit: Quinimmo beati, qui audiunt verbum Dei, et custodiunt illud.
Credo.

Offertorium. Luc 1, 28 et 42. - Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui.

Secreta - Tua, Domine, propitiatione, et beatae Mariae semper Virginis intercessione, ad perpetuam atque praesentem haec oblatio

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ho presa dimora tra la moltitudine dei Santi.

Graduale. - Benedetta e venerabile sei tu, o Vergine Maria che senza perdita di pudore divenisti Madre del Salvatore.
V). Vergine Madre di Dio, quegli cui tutto il mondo non può contenere, si rinchiude nel tuo seno, fattosi uomo.
Alleluia, alleluia.
V). Dopo il parto sei rimasta Vergine inviolata: Madre di Dio intercedi per noi.
Alleluia.

Seguito del Santo Vangelo secondo Luca. Luc. 11, 27.28.
In quel tempo: Avvenne che, mentre Gesù diceva queste cose, una donna alzando la voce, in mezzo alla folla, gli disse: Beato il seno che t'ha portato, e il petto che hai succhiato. Ed egli aggiunse: Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.
Credo.

Offertorio. Luc. 1, 28 e 42. - Salute, o Maria piena di grazia: il Signore è teco, benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno.

Segreta. - Per la clemenza o Signore, e per l'intercessione della beata Maria sempre Vergine, quest'offerta ci giovi per la presente e per la perpetua
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nobis proficiat prosperitatem et pacem. Per Dominum.

Communio. - Beata viscera Mariae Virginis, quae portaverunt aeterni Patris Filium.

Postcommunio. - Sumptis Domine salutis nostrae subsidiis: da, quaesumus, beatae Mariae semper Virginis patrociniis nos ubique protegi; in cujus veneratione haec tuae obtulimus majestati. Per Dominum.

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prosperità e pace. Per il Signore.

Comunione. - Beato il seno di Maria Vergine, che portò il Figlio dell'Eterno Padre.

Dopocomunione. - Ricevuti gli aiuti per la nostra salvezza, ti preghiamo, o Signore, d'esser in ogni luogo protetti dal patrocinio della beata Maria sempre Vergine, in onore della quale abbiamo offerto alla tua maestà questo sacrifizio. Per il Signore.

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