Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Regina di tutti i Santi


Tra i gloriosi titoli con cui si onora e si prega la B. Vergine nelle Litanie Lauretane, l'invocazione Regina Sanctorum omnium è certamente una delle più care, perché esprime la supplica che dobbiamo incessantemente rivolgere a Maria: «Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi» e «dateci dei santi», soggiungerà l'anima consacrata all'Apostolato.
Ma che cos'è la santità? Risponde il Nazianzeno: «La santità è l'unione continua con Dio: così Enoch e Noè, camminando con Dio, divennero santi».
La santità è il disprezzo del mondo, l'attaccamento e l'unione con Dio; il fedele adempimento di tutti i doveri, la pratica di tutte le virtù. La santità esige che rinunziamo all'empietà
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e ai desideri del secolo e viviamo sobrii, giusti e pii: «ut abnegantes impietatem et saecularia desideria, sobrie et juste et pie vivamus in hoc saeculo» (Tit. 2, 12).
Giusto, santo, perfetto è colui che regola e conforma i suoi costumi alla legge di Dio, e la cui volontà è esattamente conforme alla volontà divina. La santità perciò consiste nell'amor di Dio, che è l'origine e la pienezza della santità. Colui pertanto che si unisce con tutto il cuore a Dio è puro e santo, e, quanto più è fedele nel versare e riporre ogni suo affetto in Dio, tanto più diviene santo.
Chi mai fu più unito a Dio di Maria SS.? Non può certamente esservi unione più intima di quella che risulta dalla Maternità: orbene, Maria fu la Madre di Gesù, Figlio di Dio! Ella perciò fu la più santa di tutte le creature, la Regina dei Santi.
Maria fu santa di occhi, di orecchie, di lingua, di mani, di piedi; santa nei pensieri, nei desideri, nel cuore, nello spirito, in tutta l'anima; santa nel tratto, nel portamento, in tutte le azioni. Più ancora di S. Paolo Ella poteva esclamare: «Il mio vivere è Cristo: mihi vivere Christus est» (Filipp. 1, 21).
Maria è un capolavoro di santità, concepita tutta fulgente d'innocenza: in Lei tutte le virtù raggiunsero una perfezione altissima. La sua vita fu una strada che andò maggiormente illuminandosi man mano che procedeva, finché arrivò il punto in cui brillò in tutto il suo meriggio.
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Nella sua prima santificazione, scrive Roberto Abate, Maria fu simile all'aurora, nella Concezione del Figlio fu simile alla luce, in morte fu simile al sole. Ma la santità di Maria è la più facile, la più semplice, quella appropriata a tutti gli stati e a tutte le condizioni: ecco perché tutti i Santi si sono formati alla scuola di Maria. Seguiamo il loro esempio e cerchiamo noi pure di farci santi sotto lo sguardo della Vergine. Questo è il fine della vita e la volontà di Dio a nostro riguardo: tendere alla santità: haec est voluntas Dei, sanctificatio vestra (1 Tess. 4, 3). Tutto è buono se è ordinato a questo fine, mentre anche le azioni in sé più sante, perdono la loro bontà, il loro valore, se fatte con fine non retto o, peggio, cattivo.
In Cielo vi è un esercito di Angeli che circondano il trono dell'Altissimo e cantano il trisagio: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti; e Maria è la loro Regina; c'è il coro dei giusti dell'Antico Testamento, l'innumerevole schiera dei Santi del nuovo Testamento, ma al disopra di questa moltitudine immensa, «quam dinumerare nemo poterat» (Apoc. 7, 9), s'eleva la grande figura della Madre di Dio, la Regina del Cielo e della terra, degli Angeli e dei Santi: Regina Sanctorum omnium!
La Chiesa non ha ancora formulato dogma alcuno sulla gloria di Maria, ma il senso cristiano e la ragione teologica la proclamano grande, sublime, superiore a quella di tutti i Beati, degna
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di Colei che è Madre di Dio, imperatrice dell'universo.
«Tu, o Maria, esclama S. Fulberto, nel regno celeste sei sollevata sopra tutti i cori delle Vergini, Tu in quella felicissima corte hai ottenuto la sublimità del primo posto». E. S. Bernardo commentando il versetto «In plenitudine sanctorum detentio mea», scrive: «La Madonna si trovò nella pienezza dei Santi, perché a lei non mancò né la purità degli Angeli, ne la fede dei Patriarchi, né la speranza dei Profeti, né lo zelo degli Apostoli, né la costanza dei Martiri, né la sobrietà dei Confessori, né il candore delle Vergini, né la fecondità dei coniugati». S. Alberto Magno prosegue: «Il merito di Maria eccedette di gran lunga ogni altro, e così anche il premio». Beati coloro che seguono le orme di Maria; beati coloro che veramente e costantemente tendono alla perfezione; la loro vita è un continuo guadagno, un continuo tesoreggiare di meriti. Qual sorte più avventurata, quale stato più felice?
Il Salmista ci assicura che i santi cresceranno come palme e si moltiplicheranno come i cedri del Libano. Piantati nella Casa del Signore fioriranno nei giardini celesti, porteranno abbondanza di frutti e saranno pieni di grazia e di vita (Sal. 91, 12-14). «I giusti vivranno in eterno, canta la Sapienza, la loro ricompensa è nelle mani del Signore e di essi si prende cura l'Altissimo. Per questo otterranno il segno della
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gloria, una bella corona dalla mano del Signore, che li proteggerà con la sua destra e li difenderà col suo santo braccio: justi in perpetuum vivent et apud Dominum est merces eorum, et cogitatio illorum apud Altissimum. Ideo accipient regnum decoris, et dextera speciei de manu Domini: quoniam dextera tua tegit eos et brachio sancto suo defendet illos» (Sap. 5, 16-17).
Molti sono i mezzi per farci santi, ma numerose sono pure le difficoltà. Come superarle? Ricorrendo a Maria. Tutti coloro che giunsero alla santità, vi giunsero perché divoti della Santa Vergine. E' sempre vero: Chi ama poco la Madonna difficilmente si salverà, chi l'ama giungerà certamente al Paradiso, e chi l'ama molto si farà santo.

1. Vi è in noi vera volontà di farci santi? Si danno anime di buona volontà disposte a far tutto senza riserva, e anime di poca volontà, incostanti, portate a frequenti scoraggiamenti, e vi sono anche quelle di cattiva volontà. A quali di queste classi apparteniamo?

2. Se abbiamo proposto di farci santi, andiamo da Maria: Ella ci renderà facile l'acquisto della perfezione e ci aiuterà ad adempiere santamente i doveri quotidiani, nella qual cosa, in pratica, consiste la santità. La Madonna rende facile ciò che è difficile: andiamo quindi da Lei e diamole tutto il nostro cuore. Così ha fatto Gesù, così han fatto i santi; così dobbiamo fare ancor noi.
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Messa di Maria Regina dei Santi

Introitus . - Egredimini et videte, filiae Sion, Reginam vestram, quam laudant astra matutina: cujus pulcritudinem sol et luna mirantur et jubilant omnes filii Dei.
Ps. 83, 2-3. - Quam dilecta tabernacula tua, Domine virtutum! concupiscit, et deficit anima mea in atria Domini.
V). Gloria Patri.

Oratio. - Deus, qui beatissimam Virginem Mariam omnium Sanctorum Reginam et Matrem pulchrae dilectionis nos venerari tribuisti: concede propitius, ut, ipsa protegente, te in omnibus et super omnia diligamus in terris, et Sanctorum tuorum felici consortio perfruamur in caelis. Per Dominum nostrum.

Lectio libri Sapientiae. ECCLI. 24. 22-31. - Ego quasi terebinthus extendi ramos meos, et ramo mei honoris et gratiae. Ego quasi vitis fructificavi

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lntroito. - Uscite e ammirate o figlie di Sion, la Regina vostra che lodano gli astri del mattino: la cui bellezza ammira il sole e la luna e festeggiano tutti i figli di Dio.
SAL. 83, 2-3. - Quanto sono amabili i tuoi tabernacoli, o Signore degli eserciti! L'anima mia si consuma di desiderio verso gli atrii del Signore.
V). Gloria al Padre.

Orazione. - O Dio che ci concedesti di venerare la Beatissima Vergine Maria Regina di tutti i Santi, e Madre del Bell'amore; concedi propizio, che sotto la sua protezione, ti possiamo amare sopra ogni cosa in terra, e godere del felice consorzio dei tuoi Santi in cielo. Per il Signore.

Lettura del libro della Sapienza ECCLI. 24, 22-31. - Come terebinto ho distesi i miei rami, i rami pieni di maestà e di grazia. Come vite diedi frutti di soave odore, e i miei frutti
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suavitatem odoris: et flores mei fructus honoris honestatis. Ego mater pulcrae dilectionis et timoris et agnitionis et sanctae spei. In me gratia omnis viae et veritatis. Transite ad me, omnes qui concupiscitis me, et a generationibus meis implemini. Spiritus enim meus super mel dulcis, et ereditas mea super mel et favum. Memoria mea in genarationes saeculorum. Qui edunt me, adhuc esurient; et qui bibunt me, adhuc sitient. Qui audit me, non confundetur: et qui operantur in me, non peccabunt. Qui elucidant me, vitam aeternam habebunt.

Graduale. I Machab. - 6, 14-15. Praeposuit eam Dominus super universum regnum suum, et dedit ei diadema, ut filium suum nutriret et regnaret.
V). ECCLI. 45, 14. - Corona aurea super caput ejus, expressa signo sanctitatis, gloria honoris et opus fortitudinis.
Alleluja, alleluja.

CANT. 5, 1; 4, 11. - Veni, Regina nostra, veni, Domina, in hortum tuum. Odor vestimentorum tuorum super omnia aromata. Alleluja.

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dan frutti di gloria e di ricchezza. Io sono la madre del bell'amore e del timore, della scienza e della santa speranza. In me ogni grazia della vita e della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù. Venite a me, o voi tutti che mi bramate, e saziatevi dei miei frutti; perché il mio spirito è più dolce del miele, e il mio retaggio più del favo di miele. Il ricordo di me durerà nelle generazioni dei secoli. Chi mi mangia avrà ancora fame e chi mi beve avrà ancora sete. Chi mi ascolta non avrà da arrossire, e quelli che lavorano per me non peccheranno; coloro che m'illustrano avranno la vita eterna.

Graduale. I MACHAB. 6, 14 -15. - Il Signore la pose a capo di tutto il suo regno, e le consegnò il diadema, affinché suo figlio fosse istruito pel regno.
V). ECCLI. 45, 14. - Una corona d'oro stava sopra la sua mitra coll'iscrizione di santità, magnifico ornamento, prezioso lavoro che rapiva gli occhi colla sua bellezza.
Alleluia, alleluia.

CANT. 5, 1; 4,11. - Vieni, o Regina nostra, vieni, o Signora nel tuo giardino. L'odore delle tue vestimenta supera tutti gli aromi. Alleluia.
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Vangelo: Stabant juxta crucem... pag. 83.

Offertorium. Prov. 9, 4 5. - Si quis est parvulus, veniat ad me et insipientibus locuta est: Venite, comedite panem meum, et bibite vinum, quod miscui vobis.
Alleluja.

Secreta. - Laudis tibi, Domine, hostias immolamus, de Genitricis Filii tui gloria laetantes: Cujus suffulti praesidio, praesentibus exui malis confidimus et futuris. Per eumdem Dominum nostrum.

Communio. - Regina mundi dignissima; Maria, Virgo perpetua, intercede pro nostra pace et salute, quae genuisti Christum Dominum, Salvatorem omnium.

Postcommunio. - Caelestibus pasti deliciis, te supplices deprecamur, Domine, Deus noster: ut, sicut nobis in beatissima Filii tui Genitrice tutelam et praesidium constituisti; ita ejus solemnia celebrantibus aeternae gloriae coronam retribuas. Per eumdem Dominum.

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Offertorio. Prov. 9, 4-5. - Chi è fanciullo venga a me, e agli insensati ha detto: Venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho donato per voi.
Alleluia.

Segreta. - O Signore, Ti offriamo le ostie di lode, lieti per la gloria della Madre del Figlio tuo: dal cui presidio sostenuti, confidiamo di essere liberati dai mali presenti e futuri. Per il Signore.

Comunione. - O degnissima Regina del mondo Maria, Vergine perpetua che generasti Cristo Signore, Salvatore di tutti, intercedi per la nostra pace e salute.

Dopocomunione. - Nutriti dal celeste alimento, ti preghiamo o Signore Dio nostro; che come ci desti un presidio ed una difesa nella beatissima Genitrice del Figlio tuo, così ci concedi di celebrare le sue grandezze nell'eterna gloria. Per il Signore.
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