Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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La Natività


Sulla terra da tutte le parti del mondo si eleva un cantico d'amore alla Madonna. Ovunque si canta a Gesù, si canta pure a Maria: «Beatam me dicent omnes generationes». In Cielo poi vi è come un cantico continuo alla Vergine poiché Ella è Madre di Dio e per mezzo suo si ebbe ogni bene. Ecco perché la Chiesa istituì tante feste ad onore di Maria.
«Nativitas tua, Genitrix Virgo, gaudium annuntiavit universo mundo; ex te enim ortus est sol justitiae, Christus Deus noster: Qui, solvens maledictionem, dedit benedictionem; et confundens mortem donavit nobis vitam sempiternam. La tua natività, o Vergine Madre di Dio, annunziò la gioia al mondo intero; perché da te è sorto il sole di giustizia Cristo Iddio nostro: il quale distruggendo la maledizione, ha dato la
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benedizione e confondendo la morte, ci ha donato la vita eterna».
La Chiesa invita la terra a raccogliersi intorno alla culla della celeste Bambina, invita il cielo a venirla a contemplare e gli Angeli scendono a schiere attorno a Lei, come alla creatura più cara a Dio.
Adamo ed Eva avevano offeso il Padre Celeste commettendo il peccato, e da quel giorno la terra divenne ingrata, si ribellò all'uomo, come questi si era ribellato a Dio. Il cielo venne chiuso, venne aperto l'inferno, entrò nel mondo la morte e con essa tutti i mali.
Tutte le volte che il Padre Celeste volgeva lo sguardo sulla terra ne restava addolorato. Ovunque si serviva il demonio.
Per 4000 anni il mondo gemette sotto il peso della maledizione divina, e nell'oscura notte del peccato. I Patriarchi ed i Profeti, ricordavano agli uomini la promessa del Redentore e ne affrettavano la venuta con preghiere e sospiri.
«Rorate, coeli, desuper, et nubes pluant justum; aperiatur terra et germinet Salvatorem: Stillino i cieli la rugiada, le nubi piovano il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore» (Is. 45, 8). Questa preghiera si può benissimo applicare anche a Maria, poiché nel suo seno il Verbo si sarebbe incarnato, e per Lei il Giusto sarebbe piovuto sulla terra.
Finalmente ecco giunta la pienezza dei tempi
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in cui spuntò l'aurora annunziatrice del Sole di giustizia.
Ecco una piccola creatura, tanto santa e tanto ricca di grazia che da sola bastò a placare il Padre Celeste.
Contempliamo la SS. Vergine nella sua piccola culla. In quel giorno il cielo si rallegrò e la terra cominciò a sperare.
Come ad un infermo il quale ha tanto sofferto durante la notte, apporta sollievo lo spuntar dell'alba, così la natività di Maria fu l'alba, l'aurora annunziante il sorgere del sole di giustizia: «Ex Te ortus est sol justitiae».
E gli Angeli, alla nascita di questa impareggiabile Bambina, esclamano estatici: «Quae est ista quae progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata? Chi è costei che si avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come esercito schierato a battaglia?» (Cant. 6, 9).
Creando Maria Dio pensava a Gesù Cristo e lavorava per Lui, scrive Tertulliano. E' facile quindi immaginare le grazie, i privilegi, le virtù di cui l'avrà arricchita fin dalla nascita; «Fundamenta eius in montibus sanctis».
«Al nascere della Vergine, esclama San Pier Damiani, comparve l'aurora del grande, splendido giorno di Gesù Cristo. La serenità del mattino, è segnale di quella della giornata. Maria, venendo finalmente ad annunziarci la luce, ci
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ha portato con la sua nascita, il più splendido mattino».
L'Ufficiatura della festa, esprime in questi termini la gioia della Chiesa per la nascita di Maria SS.: «Eccoci, dilettissimi, al giorno desiderato della beata e venerabile Maria sempre Vergine; perciò si rallegri e gioisca sommamente la nostra terra illustrata dalla nascita di tale Vergine. Ella infatti, è il fiore del campo, da cui è uscito il prezioso giglio delle valli, per la cui maternità si è cambiata la sorte dei nostri progenitori e cancellata la loro colpa. Ella non ha punto subita la maledizione pronunziata contro di Eva, dice: «Nel dolore darai alla luce i tuoi figli» (Gen. 3, 16), avendo Ella dato alla luce il Signore nella gioia.
«Eva pianse; Maria esultò: Eva portò nel seno un frutto di lacrime, Maria di gioia, avendo dato alla luce quella un peccatore, questa un innocente. La madre del genere umano introdusse il castigo nel mondo, la Madre di Nostro Signore ha portato la salvezza al mondo, Eva è la sorgente del peccato, Maria è la sorgente della vita. Quella ci ha feriti, questa ci ha guariti. La disobbedienza è stata riparata dall'obbedienza; l'incredulità compensata con la fede.
«Maria ora applauda con strumenti d'armonia e le agili dita della Vergine Madre suonino i cembali. Rispondano i cori festanti e il doppio concerto della nostra voce s'alterni coi suoi canti melodiosi. Udite dunque come cantò la
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nostra musicista ispirata; Ella disse: «Magnifica l'anima mia il Signore, ed esulta il mio spirito, in Dio mio Salvatore. Perché ha riguardato alla bassezza della sua ancella; ond'ecco da questo momento mi chiameranno beata tutte le generazioni. Perché grandi cose ha fatte in me Colui che è potente» (Luc. 1, 46). Così dunque il prodigio di una nuova maternità ha rimediato alla colpa che ci ha rovinati; e il canto di Maria ha messo fine ai lamenti di Eva».

Che cosa dobbiamo imparare da questa meditazione?

1. Ciò che è prezioso in un'anima, ciò che attira le compiacenze di Dio, è la grazia.
Soltanto l'anima in grazia è oggetto delle divine compiacenze. Se una persona fosse anche ricca di doni naturali, ma fosse priva della grazia, davanti a Dio sarebbe meno che niente e gli farebbe nausea, mentre se fosse malaticcia, abbandonata da tutti, povera, ma in grazia formerebbe la delizia del Signore: «Deliciae meae esse cum filiis hominum». Non è la posizione, né l'abito, né le qualità di natura, ma la grazia che ci rende cari a Dio e partecipi della sua stessa natura.
Cerchiamo quindi la grazia, ma cerchiamola per Maria: «Quaeramus gratiam et per Mariam quaeramus».
Ella infatti è la dispensiera, il canale di tutte
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le grazie, perché piena di grazia; «gratia plena». «Tutti i fiumi delle grazie e dei carismi dei Santi, dice San Bernardo, mettono foce in Maria: Omnia flumina, omnia charismata sanctorum intrant in Maria». E Sant'Alberto Magno: «Dio chiamò mare la riunione di tutte le acque; e Maria, la riunione di tutte le grazie: Congregationes aquarum vocavit Deus maria; Locus autem omnium gratiarum, vocatur Maria».

2. Dio si compiacque di Maria perché destinata a portare Gesù al mondo. Così si compiace di ogni anima che vuol darsi all'apostolato.
Tutti possono esercitare qualche genere di apostolato per rendersi più grati a Dio, sarà apostolato della preghiera, dell'esempio, del sacrificio, delle opere. Si imiterà così più da vicino la B. Vergine e si aumenterà assai la gloria di Dio.
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Messa della Natività

Introitus. SEDULIUS - Salve sancta parens, enixa puerpera regem; qui caelum terramque regit in saecula saeculorum.
Ps. 44, 2. - Eructavit cor meum verbum bonum; dico ego opera mea regi.
Gloria Patri.

Oratio. - Famulis tuis quaesumus, Domine, coelestis gratiae munus impertire: ut quibus beatae Virginis partus exstitit salutis exordium, Nativitatis ejus votiva solemnitas, pacis tribuat incrementum Per Dominum.

Lectio libri Sapientiae. PROV. 8, 22-35.
Dominus possedit me ab initio viarum suarum, antequam quidquam faceret a principio. Ab eterno ordinata sum, et ex antiquis antequam terra fieret. Nondum erant abyssi, et ego iam concepta eram. necdum fontes aquarum eruperant, necdum montes gravi mole constiterant; ante colles

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Introito. SEDULIO. - Salve, santa Madre, che hai partorito il re, il quale governava per tutti i secoli il cielo e la terra.
SAL. 44, 2. - Il mio cuore ha proferito la parola buona: lo canto le glorie del re
Gloria al Padre.

Orazione. - Concedi, Signore ai tuoi servi il dono della grazia celeste, e come ad essi il parto della beata Vergine fu il principio della salvezza, l'annuale solennità della sua Natività, porti un aumento di pace. Per il Signore.

Lettura del libro della Sapienza. PROV. 8, 22-35.
Il Signore mi ebbe con sé nel cominciamento delle opere sue, da principio, prima che alcuna cosa creasse. Dall'eternità ebbi io principio (fui nel pensiero di Dio) e ab antico prima che fosse fatta la terra. Non erano ancora gli abissi, ed io era già concepita, non scaturivano ancora i fonti delle acque, non ancora
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ego parturiebar. Adhuc terram non fecerat, et flumina, et cardines orbis terrae. Quando preparabat caelos, aderam; quando certa lege et gyro vallabat abyssos; quando aetera firmabat sursum, et librabat fontes aquarum, quando circumdabat mari terminum suum et legem ponebat aquis, ne transiret fines suos; quando appendebat fundamenta terrae. Cum eo eram cuncta componens: et dilectabar per singulos dies ludens coram eo omni tempore, ludens in orbe terrarum, et deliciae meae esse cum filiis hominum. Nunc ergo filii audite me: beati qui custodiunt vias meas. Audite disciplinam et estote sapientes, et nolite abiicere eam. Beatus homo qui audit me, et qui vigilat ad fores meas quotidie, et observat ad postes ostii mei. Qui me invenerit inveniet vitam, et hauriet salutem a Domino.

Graduale. - Benedicta et venerabilis es Virgo Maria: quae sine tactu pudoris inventa es mater Salvatoris.
V). Virgo Dei Genitrix, quem totus non capit orbis in tua se clausit viscera, factus homo.
Alleluja, alleluja.

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i monti posavano sulla grave loro mole, prima delle colline io nasceva; Egli (Dio) non aveva ancora fatta la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo. Quando egli dava ordine ai cieli io ero presente: quando con certa legge e nei loro confini chiudeva gli abissi: quand'Egli lassù stabiliva l'aere, e sospendeva le sorgenti delle acque perché non oltrepassassero i limiti loro; quando gettava i fondamenti della terra, con lui era io disponendo ogni cosa; ed era ogni dì mio diletto lo scherzare dinanzi a lui continuamente, lo scherzare nell'universo, e mia delizia lo stare coi figli degli uomini. Ora dunque figliuoli udite me: Beati quelli che battono le mie vie. Udite i miei insegnamenti e siate saggi e non li rigettate. Beato l'uomo che mi ascolta, e veglia ogni dì all'ingresso della mia casa e sta attento sul limitare della mia porta, Chi mi troverà avrà trovata la vita e dal Signore riceverà la salute.

Graduale. - Benedetta e venerabile sei, o Vergine Maria, che conservando la tua integrità, fosti Madre del Salvatore.
V). Vergine Madre di Dio, Colui che i cieli non possono contenere, si chiuse nelle tue viscere fatto uomo. Alleluia, alleluia.
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V) Felix es sacra Virgo Maria, et omni laude dignissima: quia ex te ortus est sol justitiae Christus Deus noster. Alleluia.

Initium sancti Evangelii secundum Mattheum. Matth. 1, 1-16.
Liber generationis Jesu Christi filii David, filii Abraham. Abraham genuit Isaac, Isaac autem genuit Iacob. Iacob autem genuit Iudam, et fratres ejus. Iudas autem genuit Phares, et Zaram de Thamar. Phares autem genuit Esron. Esron autem genuit Aram. Aram autem genuit Aminadab. Aminadab autem genuit Naasson. Naasson autem genuit Salmon. Salmon autem genuit Booz de Rahab. Booz autem genuit Obed ex Ruth. Obed autem genuit Jesse. Jesse autem genuit David regem. David autem rex genuit Salomonem ex ea, quae fuit Uriae. Salomon autem genuit Roboam. Roboam autem genuit Abiam. Abias autem genuit Asa. Asa autem genuit Josaphat. Josaphat autem genuit Joram. Joram autem genuit Oziam. Ozias autem genuit Joatham. Joatham autem genuit Achaz. Achaz autem genuit Ezechiam. Ezechias

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Felice tu sei, o sacra Vergine Maria, e d'ogni lode degnissima perché da te spuntò il sole della giustizia, Cristo Dio nostro. Alleluia.

Principio del Santo Vangelo secondo Matteo. MATT. 1, 1-16.
Libro della generazione di Gesù Cristo figlio di David, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco. Isacco generò Giacobbe. Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli. Giuda ebbe da Thamar: Phares e Zara. Phares generò Esron. Esron generò Aminadab. Aminadab generò Naasson. Naasson generò Salmon. Salmon ebbe da Raab Booz. Booz ebbe da Rut Obed. Obed generò Iesse. Iesse generò David re. David re ebbe Salomone da quella che era stata di Uria. Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia. Abia generò Asa. Asa generò Giosafat. Giosafat generò Ioram. Ioram generò Ozia. Ozia generò Gionatam. Gionatam generò Achaz e Achaz generò Ezechia. Ezechia generò Manasse. Manasse generò Amon. Amon generò Giosia. Giosia generò Geconia e i suoi fratelli al tempo della trasmigrazione di Babilonia. E dopo la trasmigrazione di Babilonia, Geconia generò Salathiel. Salathiel generò Zorobabel. Zorobabel generò Abiud. Abiud
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autem genuit Manassen. Manasses autem genuit Amon. Amon autem genuit Josiam. Josias autem genuit Jechoniam, et frates ajus in transmigratione Babylonis. Et post transmigrationem Babylonis: Jechonias genuit Salathiel. Salathiel autem genuit Zorobabel. Zorobabel autem genuit Abiud. Abiud autem genuit Eliacim. Eliacim autem genuit Azor. Azor autem genuit Sadoc. Sadoc autem genuit Achim. Achim autem genuit Eliud. Eliud autem genuit Eleazar. Eleazar autem genuit Mathan. Mathan autem genuit Jacob. Jacob autem genuit Joseph virum Mariae, de qua natus est Jesus, qui vocatur Cristus.
Credo.

Offertorium. - Beata es, Virgo Maria, quae omnium portasti Creatorem: genuisti qui te fecit, et in aeternum permanes Virgo.

Secreta - Unigeniti tui, Domine, nobis succurrat humanitas: ut qui natus de Virgine Matris integritatem non minuit, sed sacravit; in Nativitatis ejus solemniis, nostris nos piaculis exuens, oblationem nostram tibi faciat acceptam Jesus Christus Dominus noster: qui tecum vivit.

Communio. - Beata viscera Mariae Virginis, quae portaverunt aeterni Patris Filium.

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generò Eliacim. Eliacim generò Azor. Azor generò Sadoc. Sadoc generò Achim. Achim generò Eliud. Eliud generò Eleazar.Eleazar generò Mathan. Mathan generò Giacobbe. Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù chiamato il Cristo.

Offertorio. - Beata sei, Vergine Maria, che portasti il Creatore di tutti; generasti chi ti fece e rimani Vergine in eterno.

Segreta. - Ci venga in aiuto, Signore, l'umanità del tuo Unigenito: affinché Egli che nato da una Vergine, non diminuì, ma consacrò l'integrità di sua madre, nella solenne memoria della sua nascita ci liberi dai nostri peccati, e renda accetta la nostra offerta, Gesù Cristo Signor nostro che con te vive.

Comunione. - Beate le viscere della Vergine Maria, che portarono il Figlio dell'Eterno Padre.
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Postcommunio. - Sumpsimus, Domine, celebritatis annuae votiva Sacramenta: praesta, quaesumus, ut et temporalis vitae nobis remedia praebeant, et aeternae. Per Dominum.

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Dopocomunione. - Abbiamo ricevuto, o Signore, i sacramenti votivi di questa festa annuale: deh! fa' che ci conferiscano i rimedi per la vita temporale ed eterna. Per il Signore.
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