Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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L'Immacolata Concezione


La festa dell'Immacolata Concezione di Maria SS. è una delle più belle e più solenni; essa, come l'Assunzione, ha la vigilia e l'ottava. E con ragione. Maria Immacolata, infatti, è come un centro radioso da cui germoglia e ha inizio tutta la magnifica fioritura di bene, di virtù, di santità, che riempie i secoli cristiani.
Dio stesso manifestò, per bocca di Salomone, il grande amore e la grande sua ammirazione verso una vergine così eccelsa: «Quam pulchra es, amica mea, quam pulchra es! Oculi tui columbarum, absque eo quod intrinsecus latet. Capilli tui sicut greges caprarum, quae ascenderunt de monte Galaad» (Cant. 4, 1). «Vulnerasti cor meum, soror mea, sponsa, vulnerasti cor meum in uno oculorum tuorum,
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et in uno crine colli tui (Ibid. 9): Quanto sei bella, mia diletta, quanto sei bella! I tuoi occhi sono di colomba... i tuoi capelli come i greggi delle capre che spuntano dal monte di Galaad. Mi hai ferito il cuore, sorella mia sposa, mi hai ferito il cuore con uno dei tuoi sguardi, con un sol capello del tuo collo.
La divozione verso l'Immacolata prese grande sviluppo specialmente in quei tempi dopo che Pio IX ne definì il dogma, nella Bolla «Ineffabilis» dell'8 dicembre 1854: «Pieni di confidenza in Dio e persuasi che sia giunto il tempo opportuno per definire l'Immacolata Concezione della SS. Vergine, Madre di Dio, che gli oracoli divini, la veneranda tradizione, ed il perpetuo sentimento della Chiesa, l'ammirabile accordo dei Vescovi e dei popoli cattolici, gli atti memorandi dei nostri predecessori dichiarano ed illustrano di splendidissima luce; dopo aver ponderata e discussa ogni cosa con diligentissima attenzione, sollecitato Dio con assidue e fervidissime preghiere, Ci parve di non dovere indugiare più oltre a sanzionare e definire col Nostro supremo giudizio l'Immacolato Concepimento della Vergine e così far paghi i piissimi desideri dell'orbe cattolico, soddisfare alla nostra divozione verso la beata Vergine ed in essa onorare sempre più l'Unigenito suo Figlio, Signor nostro Gesù Cristo, poiché ad onore e lode del Figlio ridonda quanto si fa ad esaltazione della Madre.
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«Perciò, innalzate a Dio Padre, per mezzo del Figliuol suo, private e pubbliche preghiere, fatte nell'umiltà e nel digiuno, implorata l'assistenza di tutta la corte celeste, invocato con gemiti lo Spirito consolatore, ispirati, Noi ad onore della Santa ed Individua Trinità, a gloria della Vergine, Madre di Dio, ad esaltazione della fede cattolica, ad incremento della cristiana religione per l'autorità del Signore Nostro Gesù Cristo, dei beati Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunziamo e definiamo che la dottrina, la quale insegna che la beatissima Vergine Maria, fu, dal primo istante della sua Concezione, per grazia speciale e privilegio singolarissimo di Dio Onnipotente, in riguardo ai meriti di Cristo Gesù Salvatore dell'uman genere, preservata immune da ogni neo di colpa originale è di rivelazione divina e che, di conseguenza, ha da essere fermamente e costantemente creduta da tutti i fedeli».
Vari sono i motivi per cui si onora Maria Immacolata:
1.) Il culto dell'Immacolata è massimamente utile ai nostri giorni, perché forse mai come oggi ha tanto dilagato il peccato.
Si sono moltiplicati gli uomini, tra cui moltissimi pagani, e con essi anche i peccati; anche tra i cattolici, purtroppo, il peccato viene moltiplicato dalla malizia e dai mezzi nuovi, quali la stampa, il cine, la radio.
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2.) Il culto dell'Immacolata è conveniente, perché Maria è la tutta pura, la luce tersissima attraverso la quale ci venne il Divin Redentore: Tota pulchra es, Maria, et macula non est in te: Tutta bella sei, o Maria, e macchia non è in te!
Il nemico giurato della nostra salvezza è il demonio ed è appunto Maria Immacolata che gli schiacciò la testa: Ipsa conteret caput tuum! (Gen. 3, 15).
Immacolata e demonio sono due estremi che non si toccano: preghiamo quindi la Vergine SS. affinché cessi sulla terra il peccato: «ut finem accipiat peccatum et deleatur iniquitas: cessi il peccato e sia cancellata l'iniquità» (Daniele 9, 24).
Le anime divote di Maria trovano in Lei un grande aiuto a vincere le tentazioni e diventano così delicate di coscienza da non permettersi la minima mancanza.
3.) E' volontà di Dio che si onori Maria Immacolata. Ciò appare dai Concilii di Efeso, Toledo, Costantinopoli, Nicea, Ossovra, Trento, nei quali si dichiarò Maria la Privilegiata; dalla costante tradizione della Chiesa, dalla definizione di Pio IX e dalle grandiose apparizioni di Lourdes ove tuttora si rinnovano strepitosi miracoli. Là Maria Immacolata stabilì il suo trono di grazia, grazia che dispensa generosamente a quanti la invocano con fede.
«Se meritamente si celebrano le dedicazioni
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dei templi, scrive San Giovanni d'Eubea a proposito della festa dell'Immacolata, quanto più dobbiamo, con ogni studio, pietà e timor di Dio, celebrare questa solennità, nella quale non si sono gettate fondamenta di pietre, né si è fabbricato un tempio a Dio con le mani degli uomini; ma è stata concepita nel seno materno la Santa Madre di Dio, Maria».
S. Efrem celebra nelle sue orazioni o panegirici su Maria, in mille forme diverse, l'illibata ed originale purezza di Maria. La chiama Immacolata, affatto scevra di ogni neo di colpa, più santa dei Serafini, in tutto pura e casta, dono sommamente nuovo di Dio, immacolatissima.
E la Chiesa dice nel S. Breviario:
«Chi e quanto grande sia la beata e gloriosa e sempre Vergine Maria ci viene testimoniato dall'Angelo da parte di Dio quando dice: «Salve, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei la benedetta fra le donne». E conveniva che tali doni fossero assicurati alla Vergine, sì da essere piena di grazia lei che ha dato la gloria al cielo, il Signore alla terra, che ha fatto risplendere la pace, che ha portato la fede alle Genti, la fine ai vizi, una regola di vita, una disciplina per i costumi. E veramente piena, perché mentre per gli altri c'è una misura, in Maria invece è discesa tutta la pienezza della grazia. Veramente piena, perché, sebbene la grazia si trovò nei Santi Padri e Profeti, non ci
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fu però nella sua pienezza; in Maria invece discese tutta la pienezza della grazia che è in Cristo, sebbene in maniera differente. E perciò dice: «Tu sei la benedetta fra le donne»; cioè benedetta più di tutte le altre donne. Ond'è che tutta la maledizione attirata da Eva fu tutta tolta dalla benedizione di Maria. Di lei Salomone nella Cantica, quasi in sua lode dice: «Vieni, colomba mia, immacolata mia. Poiché l'inverno è già passato, la pioggia è cessata e sparita». E poi soggiunge: «Vieni dal Libano, vieni e sarai coronata!».
Non senza ragione, dunque, Maria è invitata a venire dal Libano, poiché il Libano significa il candore. Ella infatti era risplendente per molti meriti e virtù, più candida della neve, per i doni dello Spirito Santo, e presentava in tutto la semplicità della colomba; poiché quanto è avvenuto in lei, è tutto purezza e semplicità, tutto verità e grazia, tutto misericordia e giustizia che venne dal cielo; e perciò immacolata, perché al tutto senza macchia Ella infatti divenne Madre, come attesta San Geremia, ma rimanendo Vergine: «Il Signore, dice, farà una novità sulla terra: una donna chiuderà in sé un Uomo». Novità veramente inaudita, novità di virtù che eccede ogni altra novità: un Dio (che il mondo non può contenere, e nessuno vedere senza morire) è entrato nel seno di una Vergine come in un asilo, senza essere prigioniero di questo corpo; e tuttavia
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Dio vi si è contenuto tutto intero: e ne è uscito lasciando (come dice Ezechiele) la porta del tutto chiusa. Onde si canta di lei nella stessa Cantica: «Orto chiuso, fonte sigillata, i tuoi profumi sono un paradiso». Vero giardino di delizie, che aduna tutte le specie di fiori ed i profumi di virtù; e chiuso in modo tale, che, né la violenza, né l'astuzia possono forzarne l'entrata. Quindi fonte sigillata col sigillo di tutta la Trinità».

Quali frutti ricaveremo da questa meditazione?

1. Chiediamo molte grazie a Maria, ma specialmente quella ch'è fondamentale e cioè la liberazione dal peccato e l'acquisto della santità. La grazia non può stare col peccato; chiediamo quindi con santa insistenza alla Vergine Immacolata un grande orrore ad ogni ombra di colpa ed un costante aumento di grazia.
2. La sostanza del culto a Maria consiste nell'imitazione delle sue virtù: imitiamola perciò nella sua purezza interiore, nella sua santità di mente e di cuore. Apprezziamo il dono della grazia e custodiamola gelosamente come fece Maria Santissima.
3. Zeliamo volentieri tutto ciò che riguarda l'Immacolata, parliamo volentieri di lei ed inculchiamo, per quanto ci è possibile, una tenera devozione a Maria in tutti coloro che avviciniamo.
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La Messa dell'lmmacolata

Introitus. Isai. 61, 10.- Gaudens gaudebo in Domino, et exsultabit anima mea in Deo meo: quia induit me vestimentis salutis: et indumento justitiae circumdedit me, quasi sponsam ornatam monilibus suis.
Ps. 29, 2. - Exaltabo te, Domine, quoniam suscepisti me: nec delectasti inimicos meos super me.

V). Gloria Patri.

Oratio. - Deus, qui per immaculatam Virginis conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti: quaesumus; ut, qui ex morte ejusdem Filii tui praevisa, eam ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos ejus intercessione ad te pervenire concedas. Per eumdem Dominum.

Lectio Libri Sapientiae. PROV. 8, 22-35.
Dominus possedit me in initio viarum suarum,

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lntroito Isai. 61, 10.-Con gioia esulterò nel Signore, l'anima mia esulterà nel mio Dio, perché egli mi ha fatto indossare le vesti della salvezza, mi ha coperto col manto della giustizia, come sposa ornata dai suoi gioielli.

SAL. 29, 2. - Ti esalto, o Signore, perché m'hai protetta, e non hai permesso ai miei nemici di rallegrarsi a mio riguardo.
V). Gloria al Padre.

Orazione.- O Dio che, con l'Immacolata Concezione della Vergine, preparasti una degna dimora al tuo Figlio, fa', te ne preghiamo, che, come in previsione della morte dello stesso tuo Figliuolo, la rendesti immune da ogni macchia così, per intercessione di Lei, ci conceda di venire a Te purificati. Per il medesimo Signore.

Lettura del libro della Sapienza. Prov. 8, 22-35.
Il Signore mi possedette all'inizio delle sue opere, fin da
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antequam quidquam faceret a principio. Ab aeterno ordinata sum et ex antiquis, antequam terra fieret. Nondum erant abyssi, et ego jam concepta eram: necdum fontes aquarum eruperant: necdum montes gravi mole constiterant: ante colles ego parturiebar: adhuc terram non fecerat, et flumina, et cardines orbis terrae: Quando praeparabat coelos, aderam: quando certa lege et gyro vallabat abyssos: quando aethera firmabat sursum, et librabat fontes aquarum: quando circumdabat mari terminum suum et legem ponebat aquis ne transirent fines suos: quando appendebat fundamenta terrae. Cum eo eram cuncta componens: et delectabar per singulos dies, ludens coram eo omni tempore: ludens in orbe terrarum: et deliciae meae esse cum filiis hominum. Nunc ergo filii, audite me: Beati, qui custodiunt vias meas. Audite disciplinam, et estote sapientes, et nolite abjicere eam. Beatus homo, qui audit me, et qui vigilat ad fores meas quotidie, et observat ad postes ostii mei. Qui me invenerit, inveniet vitam, et hauriet salutem a Domino.

Graduale. JUDIT. 13, 23. - Benedicta es tu, Virgo

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principio, avanti la creazione. Ab aeterno fui stabilita, al principio avanti che fosse fatta la terra: non erano ancora gli abissi, ed io ero già concepita. Non ancora le sorgenti delle acque rigurgitavano, non ancora le montagne s'eran formate sulla grave mole. Prima delle colline io ero partorita. Egli non aveva fatto ancora né la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo. Quando preparava i cieli io ero presente, quando con legge inviolabile chiuse sotto la volta l'abisso, quando rese stabile in alto la volta celeste e vi sospese le fonti delle acque, quando fissava al mare i suoi confini e dava legge alle acque di non passare il loro termine, quando gettava i fondamenti della terra, io ero con lui a ordinare tutte le cose. Sempre nella gioia, scherzavo dinanzi a lui continuamente, scherzavo nell'universo: e mia delizia stare coi figli degli uomini. Or dunque, o figli, ascoltatemi: Beati quelli che battono le mie vie. Ascoltate i miei avvisi per diventar saggi, non li ricusate. Beato l'uomo che mi ascolta e veglia ogni giorno alla mia porta, e aspetta all'ingresso della mia casa. Chi troverà me avrà trovato la vita e riceverà dal Signore la salute.

Graduale. GIUDITTA 13, 23. - O Vergine Maria, tu sei
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Maria, a Domino Deo excelso, prae omnibus mulieribus super terram.
V). Ibid. 15, 10. - Tu gloria Jerusalem, tu laetitia Israel, tu honorificentia populi nostri.
Alleluja, alleluja.
V). CANT. 4, 7. - Tota pulchra es, Maria: et macula originalis non est in te.
Alleluja.

+ Sequentia sancti Evangelii secundum Lucam. LUC. 1, 26 - 28.
In illo tempore: Missus est Angelus Gabriel a Deo in civitatem Galileae, cui nomen Nazareth, ad Virginem desponsatam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Virginis Maria. Et ingressus Angelus ad eam dixit: Ave, gratia plena: Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus.

Offertorium. Luc. 1, 28. - Ave, Maria, gratia plena: Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus. Alleluja.

Secreta. - Salutarem hostiam, quam in solemnitate immaculatae Conceptionis beatae Virginis Mariae tibi, Domine, offerimus, suscipe et praesta: ut, sicut illam tua gratia praeveniente ab omni labe immunem profitemur;

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benedetta dal Signore Dio altissimo a preferenza di tutte le altre donne della terra.
V). Ivi, 15, 10.- Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu la letizia d'Israele, tu l'onore del nostro popolo.
Alleluia, alleluia.
V). CANT. 4, 7. - Tutta bella sei, o Maria, e non v'è in te la macchia originale.
Alleluia.

Seguito del Santo Vangelo secondo Luca. LUC. 1, 26 - 28.
In quel tempo: L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazaret, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei l'Angelo disse: Salute, o piena di grazia: il Signore è teco! Benedetta tu fra le donne!

Offertorio. LUC. 1 28.- Ave, o Maria, piena di grazia: il Signore è teco, benedetta tu fra le donne, alleluia.

Segreta. - Accogli, o Signore, l'ostia di salute che ti offriamo nella solennità dell'Immacolata Concezione della beata Vergine Maria e fa' che, come cantiamo lei immune da ogni macchia, perché prevenuta dalla grazia, così per sua
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ita ejus intercessione a culpis omnibus liberemur. Per Dominum.

Communio. - Gloriosa dicta sunt de te, Maria: quia fecit tibi magna qui potens est.

Postcommunio. - Sacramenta quae sumpsimus, Domine Deus noster: illius in nobis culpae vulnera reparent, a qua immaculatam beatae Mariae Conceptionem singulariter praeservasti. Per Dominum.

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intercessione siamo liberati da ogni colpa. Per il Signore.

Comunione. - Cose gloriose sono dette di te, o Maria: perché grandi cose ha compiuto in te colui che è potente.

Dopocomunione - I Sacramenti che abbiamo ricevuti guariscano in noi, o Signore Dio nostro, le ferite di quella colpa dalla quale in modo singolare hai preservato l'Immacolata Concezione della beata Maria. Per il Signore.
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