Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Purità di Maria


La festa della purità di Maria Santissima si celebra il 16 ottobre. La Chiesa non intende celebrare in tal giorno la purezza di Maria, in generale, ossia la sua esenzione dal peccato originale e da ogni colpa attuale, ma intende onorare Maria in ordine alla castità. Maria è giglio purissimo, l'Immacolata, e, come scrive S. Ambrogio, un vaso celeste. Maria è la stessa purezza: il suo cuore fu così nitido e terso da attirare su di sé lo sguardo del Signore e determinarlo a sceglierla per Madre; onde S. Bernardo esclama: «Virginitate placuit».
I SS. Padri, anche più antichi, chiamano unanimemente la B. Vergine: santa, illibata, immacolata. Basti ricordare l'esordio di un discorso di S. Efrem sulla purezza di Maria: «O
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inviolata, o integra, o tutta pura e casta Vergine Maria, Madre di Dio, Regina dell'universo, speranza dei disperati... più sublime degli Angeli, più candida dei raggi e dei fulgori del sole, più onorata dei Cherubini, più santa dei Serafini... incomparabilmente più gloriosa di tutta la milizia celeste...».
La purezza di Maria è purezza miracolosa, purezza esemplare, purezza tanto accetta al Cuore di Dio, che Ella può ottenere tale virtù a tutti coloro che gliela chiedono.
Col nome di purezza s'intende purità di mente, di cuore, di parole, di opere; purità del corpo, dell'anima e dello spirito. Questa virtù è necessaria perché l'impurità è la principale causa di dannazione. «Niente d'impuro, dice la S. Scrittura, potrà entrare nel regno dei cieli: Non intrabit in eam aliquod coinquinatum (Ap. 21, 27). «Si secundum carnem vixeritis, moriemini» (Rom. 8, 13). San Giovanni Crisostomo afferma che dobbiamo essere puri come Angeli, perché destinati a vivere con essi; e S. Ambrogio asserisce che chi conserva la castità è un angelo, mentre chi la perde è un demonio: «Qui castitatem servaverit, angelus est; qui perdidit, diabolus».
La virtù della purezza merita speciale considerazione perché virtù assai difficile e tanto combattuta dal demonio e dal mondo. Tre sono le concupiscenze: «Omne quod est in mundo, concupiscentia carnis est, concupiscentia
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oculorum, et superbia vitae: tutto ciò che è nel mondo, è concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita» (I Giov. 2, 16), ma quella che produce maggior strage è la concupiscenza della carne.
La purezza è virtù eroica, perché portiamo sempre con noi il corpo, e non basta fuggire il mondo per evitare le tentazioni; ovunque è possibile peccare contro la virtù angelica; il saper vincere costantemente è quindi un vero eroismo. Vincere la concupiscenza è la più insigne delle vittorie, anzi, secondo S. Girolamo, nel vincere le passioni e conservare la purezza, si ha il merito e la gloria stessa del martirio.
E' virtù abbastanza rara, virtù che rende simile agli angeli, anzi, si può dire che, in certo modo, le persone caste sono più preziose agli occhi di Dio che gli Angeli stessi. Gli Angeli infatti sono puri per natura, e non ne hanno merito, mentre gli uomini che sanno mantenersi tali anche in mezzo a tante difficoltà, ne hanno grandissimo merito. L'anima pura può esclamare con Maria: «Colui che è onnipotente ha fatto in me grandi cose... E in questo Iddio ha manifestato il valore del suo braccio» (Luc. 1, 49-51).
La castità rende l'uomo felice; procura la pace, la gioia, l'onore, la riputazione, la santità, la bellezza, la grazia, una vita lunga, una morte serena e santa, Dio in vita, in morte, nell'eternità. Quis puritate pectoris dulcior fructus?
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quis cibus suavior?: qual frutto più squisito, qual nutrimento più dolce della purità di cuore? scrive S. Ambrogio.
Per quali motivi la Chiesa fa celebrare la festa della purità di Maria?
1) Perché la purezza di Maria fu miracolosa e singolare. Quale purezza, domanda S. Bernardo, quale purezza anche angelica, potrà paragonarsi a quella di Colei che fu degna di essere fatta sacrario dello Spirito Santo e tempio del Figlio di Dio? Maria è la castissima Sposa di S. Giuseppe, è la purissima, l'immacolata, Madre dell'Agnello senza macchia.
2) Perché Maria è modello di purezza. La Vergine Immacolata, purissima nell'anima, castissima nel corpo, è modello alle Vergini, alle spose, alle madri: modello di purezza nei pensieri sempre alti e rivolti a Dio; nei sentimenti sempre di Dio; nelle parole, sempre prudenti e sempre ispirate dall'amor di Dio; nelle opere, nel tratto, nel comportamento, in tutta la persona. Maria è il modello propostoci dalla Chiesa che ci vuole simili a questa Vergine Santissima.
3) Perché chi si confida in Maria e le chiede la grazia di conservare la purezza, è certissimo di ottenerla. S. Luigi fece il voto di verginità a 9 anni e la conservò in tutta la vita perché divoto di Maria. S. Tommaso d'Aquino consacrò giovanissimo il suo cuore alla Madonna, e S. Alfonso affidò a Maria la custodia di tutti i suoi sensi. Così numerosissime altre anime posero
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la loro purezza sotto la protezione di Maria e riportarono vittoria. S'intende che ciò non è tutto: occorre affidarsi a Maria, ma bisogna anche mettere le condizioni da parte nostra, specialmente l'umiltà: «Deus superbis resistit, humilibus dat gratiam». Togliamo gli impedimenti e Maria ci darà abbondanti grazie.
Ecco come l'Ufficiatura di questa festa canta la purità di Maria:
«Sia descritta in voi come in un'immagine la verginità e la vita della beata Vergine Maria nella quale rifulge, come in uno specchio, la bellezza della castità e la forma della virtù.
«Da Lei prendete l'esempio del vivere e imparate che cosa correggere, che cosa fuggire, che cosa fare. Il primo impulso ad imparare è la dignità del Maestro. Ma qual Maestro più nobile della Madre di Dio? Chi più splendido di Lei che elesse lo splendore? Chi più casto di Maria che generò un corpo senza contatto di corpo?
«Che dire delle altre virtù di Maria? La Vergine era pura non solo di corpo, ma anche di mente che non offuscò mai col minimo peccato. Umile di cuore, grave nelle parole, prudente di animo, parca nel parlare; sperava non nelle ricchezze, ma nella preghiera; sempre intenta nel proprio lavoro, vereconda nei discorsi, non cercava mai gli uomini, ma Dio solo, non danneggiava nessuno, ma beneficava tutti; fuggiva il vizio ed amava la virtù.
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«Maria diede la gloria al cielo, un Dio alla terra, la fede alle genti, la fine ai vizi, l'ordine alla vita, la disciplina ai costumi, e per la grazia annunziatale dall'Angelo, la salute a tutti i secoli. Veramente benedetta o Vergine, che possiedi il decoro della verginità e la dignità della Madre, veramente benedetta perché meritasti la grazia di concepire il Figlio di Dio, conservando la corona dell'integrità, veramente benedetta perché ricevesti la gloria del germe divino e fosti incoronata Regina di ogni castità».

Frutti da ricavare:

1. La purezza è virtù delicatissima. Come il giglio si guasta appena si tocca e lo specchio si appanna ad un po' di fiato, così si può perdere la purezza per un solo pensiero o sentimento cattivo acconsentito: «A quel modo che in uno specchio appannato non può l'immagine degli oggetti né riflettersi né essere veduta, così, dice S. Basilio, in nessun modo l'uomo, se non è puro, non può né ricevere né vedere i lumi dello Spirito Santo». Bisogna quindi essere delicatissimi e prendere tutti i mezzi per non perdere sì bella virtù.
Primo e speciale mezzo è la vigilanza: vigilanza sulla mente, sul cuore, sugli occhi, sull'udito, su tutta la persona. Non è stando chiusi fra quattro mura che si vincono le tentazioni, ma vigilando attentamente su tutte le nostre azioni e su tutti i nostri sensi.
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2. Preghiera. Chiedere incessantemente questa grazia, mettere la nostra purezza sotto la protezione di Maria.

3. Fiducia vera in Dio: confidare nell'aiuto del Signore e diffidare totalmente di noi, sapendo che non si può essere casti se Dio non lo concede. Pregare, confidare e vigilare: così han fatto i Santi, così dobbiamo fare ancor noi.
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Messa della Purità di Maria

Introitus. SEDULIUS. - Salve, sancta parens, enixa puerpera regem: qui coelum, terramque regit in saecula saeculorum.
Ps. 44, 2. - Eructavit cor meum verbum bonum: dico ego opera mea regi.
V). Gloria Patri.

Oratio. - Da quaesumus omnipotens aeterne Deus: ut purissimae Virginis Mariae integerrimam Virginitatem festiva celebritate venerantes, ejus intercessione, puritatem mentis et corporis consequamur. Per Dominum.

Lectio libri Sapientiae. CANT. 2, 10-14.
En dilectus meus loquitur mihi: Surge, propera, amica mea, columba mea, formosa mea, et veni. Jam enim hiems transiit, imber abiit, et recessit. Flores apparuerunt in terra nostra, tempus putationis advenit: vox turturis audita est in terra nostra: ficus protulit grossos suos: vinae florentes

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Introito. SEDULIO. - Salve, santa Madre, che hai dato alla luce il re, il quale governa il cielo e la terra per i secoli dei secoli.
Sal..44, 2. - Un bel canto m'è sgorgato dal cuore, vo' recitare al re la mia canzone.
V). Gloria al Padre.

Orazione. - Concedi, te ne preghiamo, o Dio onnipotente ed eterno, che venerando con solenne festa l'illibatissima verginità della purissima Vergine Maria, conseguiamo, per la sua intercessione la purità d'animo e di corpo. Per il Signore.

Lettura del libro della Sapienza. CANT. 2, 10-14.
Ecco il mio diletto mi parla: Alzati, affrettati, o mia diletta, o mia colomba, o mia bella, e vieni. Chè l'inverno è già passato, la pioggia è cessata, è andata; i fiori sono apparsi sulla nostra terra, il tempo di potare è venuto, s'è sentito nelle nostre campagne il tubar della tortorella; il fico ha messi fuori i suoi frutti
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dederunt odorem suum, surge, amica mea, speciosa mea et veni; columba mea in foraminibus petrae, in caverna maceriae, ostende mihi faciem tuam, sonet vox tua dulcis, et facies tua decora.

Graduale. CANT. 2, 2 et 16. - Sicut lilium inter spinas, sic amica mea inter filias.
V). Dilectus meus, mihi et ego illi, qui pascitur inter lilia.
Alleluja, alleluja.
V). CANT. 6, 9. - Quae est ista, quae progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol, terribilis ut castrorum acies ordinata? Alleluja.

Sequentia Sancti Evangelii secundum Lucam. Luc. 1, 26-35.
In illo tempore: Missus est Angelus Gabriel a Deo in civitatem Galileae, cui nomen Nazareth, ad Virginem desponsatam viro, cui nomen erat Joseph, de domo David, et nomen Virgini Maria. Et ingressus Angelus ad eam, dixit: Ave gratia plena: Dominus tecum: benedicta tu in mulieribus. Quae cum audisset, turbata est in sermone ejus: et cogitabat, qualis

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primaticci; le vigne in fiore mandano il loro profumo. Sorgi, o mia amica, o mia bella, e vieni. O mia colomba (che stai) nelle fessure delle rocce, nel nascondiglio delle muricce, mostrami il tuo viso, fammi sentir la tua voce, che la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro.

Graduale. Ca NT. 2, 2 e 16. - Come giglio tra le spine, così è la mia diletta tra le fanciulle.
V). Il mio diletto è mio ed io son di lui, che si pasce tra i gigli.
Alleluia, alleluia.
V). CANT. 6, 9. - Chi è costei che s'avanza come aurora che sorge, bella come la luna, splendida come il sole, terribile come esercito schierato a battaglia?

Seguito del S. Vangelo secondo Luca. 1, 26-35.
In quel tempo: L'Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea detta Nazareth, ad una Vergine sposata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe, e la Vergine si chiamava Maria. Ed entrato da lei l'Angelo disse: Salute, o piena di grazia: il Signore è teco! Benedetta tu fra le donne! Ed essa turbata a queste parole pensava che specie di saluto fosse quello. E l'Angelo le disse:
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esset ista salutatio. Et ait Angelus ei: Ne timeas, Maria, invenisti enim gratiam apud Deum: ecce concipies in utero, et paries filium, et vocabis nomen eius Jesum. Hic erit magnus, et Filius Altissimi vocabitur, et dabit illi Dominus Deus sedem David Patris ejus: et regnabit in domo Jacob in aeternum, et regni ejus non erit finis. Dixit autem Maria ad Angelum: Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco? Et respondens Angelus, dixit ei: Spiritus Sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi.
Credo.

Offertorium. - Post partum Virgo inviolata permansisti; Dei Genitrix, intercede pro nobis.

Secreta. - Unigeniti tui, Domine, nobis succurrat humanitas: ut, qui natus de Virgine, matris integritatem non minuit, sed sacravit, in Puritatis ejus solemniis, nostris nos piaculis exuens, oblationem nostram tibi facita acceptam Jesus Christus Dominus noster: Qui tecum.

Communio. - Benedicta et venerabilis es, Virgo Maria, quae sine tactu pudoris inventa es mater Salvatoris.

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Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio, ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figlio e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato figlio dell'Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di David suo padre; e regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine. Allora Maria disse all'Angelo: Come avverrà questo se io non conosco uomo? E l'Angelo rispose: Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà.
Credo.

Offertorio. - Dopo il parto rimanesti Vergine inviolata: intercedi per noi, o Madre di Dio.

Segreta. - Ci venga in soccorso, o Signore, l'umanità del tuo Unigenito, e come egli, nascendo dalla Vergine, non diminuì, ma consacrò l'illibatezza della madre, così nella solennità della Purità di lei spogliandoci Gesù Cristo Signor nostro dai nostri delitti, ti renda accetta la nostra offerta: Il quale teco.

Comunione. - Tu sei benedetta e degna di venerazione, o Vergine Maria, che senza perdere il pudore divenisti madre del Salvatore.
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Postcommunio. - Sumptis Domine, salutis nostrae subsidiis: da, quaesumus, purissimae Virginis Mariae patrociniis nos ubique protegi; in cujus veneratione haec tuae obtulimus majestati. Per Dominum.

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Dopocomunione. - Ricevuti gli aiuti per la nostra salvezza, ti preghiamo, o Signore, d'essere in ogni luogo protetti dal patrocinio della Purissima Vergine Maria, in onore della quale abbiamo offerto alla tua maestà questo sacrificio. Per il Signore.
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