Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIORNO OTTAVO

Assunzione di Maria SS.

S. SCRITTURA

Da principio e prima dei secoli io fui creata, e per tutta l'eternità non cesserò d'essere; nel tabernacolo santo, dinanzi a lui ho esercitato il mio ministero. Così ebbi fissa dimora in Sionne, e la città santa fu il luogo del mio riposo, e Gerusalemme la mia capitale. Gettai le mie radici in un popolo illustre, nella porzione del mio Dio, nel suo retaggio, ho presa dimora tra la moltitudine dei Santi.
(Sir. 24,14-16) (Dal Messale: Festa dell'Assunta).

L'Assunzione di Maria al cielo è festa di precetto per l'Italia. La prima antifona delle lodi in tal giorno dice: «Assumpta est Maria in coelum; gaudent Angeli, laudantes benedicunt Dominum: Maria è stata assunta in cielo: gioiscono gli Angeli, ne lodano e benedicono il Signore».
Nell'antifona del primo notturno leggiamo: «Exaltata est sancta Dei Genitrix super choros Angelorum ad coelestia regna: La santa Madre
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di Dio è stata esaltata sui cori degli Angeli nel regno celeste».
Tre verità sono ricordate in questa festa: Maria SS. morì realmente; venne risuscitata da morte; fu gloriosamente assunta al cielo.
Sebbene l'assunzione non sia definita come dogma, è però dottrina universalmente insegnata nella Chiesa ed è come dicono i Teologi: prope definibilis.

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S. Giovanni Damasceno, narra e prova la morte, la sepoltura e l'assunzione di Maria riportando le parole di Giovenale Arcivescovo di Gerusalemme:
«Sebbene la S. Scrittura non descriva quanto avvenne alla morte della Madonna, dalla pura ed antichissima tradizione, apprendiamo come nel tempo glorioso del suo transito, gli Apostoli i quali erano sparsi su tutta la terra per l'evangelizzazione delle genti, avvisati miracolosamente del fatto, convennero in Gerusalemme ove godettero essi pure l'angelica visione, udirono i canti divini e videro con qual celeste gloria Maria ridonò la sua santa anima nelle mani di Dio. Il suo corpo poi fu sepolto devotamente presso il Getsemani.
Quivi tutti i cori Angelici, per tre giorni, non desistettero dal cantare.
«Terminati questi giorni e cessati i canti, gli Apostoli che erano presenti, desiderando ardentemente rivedere e venerare il corpo della B. Vergine, perché uno di essi, Tommaso, non era presente alla di Lei sepoltura, aprirono il tumulo. Non trovarono però quel sacratissimo corpo, ma soltanto i lini dai quali emanava un'inenarrabile soavità. Ammirati dal quel mistero, non poterono
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concludere se non che il Verbo Divino, Signore della gloria, il Quale da Lei volle prendere carne e farsi uomo, volesse pure conservare immacolato e immune da ogni corruzione il suo corpo, anche dopo la morte, onorandolo prima della comune e generale risurrezione, dell'assunzione ed incorruttibilità».
Dopo la discesa dello Spirito Santo, la Vergine Maria rimase ancora qualche tempo sulla terra, poi morì. Difatti i Padri antichi intendono così, allorché ci parlano «de dormitione Virginis». Nel Sacramentario di S. Gregorio nella Messa dell'Assunzione, si dice appunto: «Veneranda nobis est huius diei festivitas in qua sancta Dei Genitrix mortem subiit temporalem: è veneranda per noi questa festività nella quale la Vergine passò da questa all'altra vita».
«La SS. Vergine doveva assomigliare in ogni cosa al divin Figlio, scrive S. Alfonso, e perché Gesù Cr[isto] era morto, conveniva che così pure avvenisse della Madre». Sebbene immune dal peccato originale, Maria non andò esente dalla condizione della natura umana, composta di un'anima spirituale, ma anche di un corpo mortale.
La morte può avvenire per cause patologiche quali sono le malattie; non fu così della Madonna. Ma può inoltre avvenire per cause fisiologiche che si verificano anche senza il peccato originale; così appunto fu per la B. Vergine la quale morì di puro amor di Dio.
Dicono i Dottori della Chiesa che Dio volle che anche Maria acquistasse il gran merito che dipende dall'accettazione della morte e dall'umiliazione del sepolcro. Il Signore ebbe gloria grande dal transito di Maria; a noi venne un degno esempio, un gran conforto, una viva fiducia poiché
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per tal merito la Vergine viene ad assistere le nostre agonie.
Tuttavia, per le circostanze, e il tempo preciso della morte, gli Scrittori Ecclesiastici non sono pienamente d'accordo.

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La B. Vergine fu risuscitata e assunta al Cielo.
Dice S. Modesto, patriarca di Gerusalemme (614) nel suo discorso sulla dormizione della Vergine: «Oggi il Signore del cielo e della terra ha consacrato il Tabernacolo umano nel quale Egli stesso era stato in maniera meravigliosa, ed ha voluto che partecipasse con Lui in eterno dell'incorruttibilità, procurando così a noi cristiani tutti, una validissima protezione.... O beatissima dormizione della gloriosa Madre di Dio, sempre Vergine, che non ha conosciuto per nulla la corruzione del sepolcro...».
Possiamo dire con S. Agostino: «Considerate tutte le cose e la retta ragione, tengo per fermo essere Maria in Cristo e presso Cristo; in Cristo giacché in Lui vivimus, movemur et sumus; presso Cristo perché assunta gloriosamente con Lui ai gaudi eterni, per la benignità di Cristo; tanto più onoratamente sopra tutti i santi, quanto in terra l'aveva sopra tutti onorata con la grazia; né essere stata assoggettata alla comune putredine dei vermi e della polvere Colei che aveva generato il Salvatore suo e del mondo intero. Se Egli ha potere di non lasciar cadere un capello dal capo dei suoi servi, ha pure potere di conservare la sua Madre intatta di anima e di corpo».
«Io porrò inimicizia fra te (il demonio) e la Donna, si legge nel Genesi, tra il seme di Lei ed il seme tuo; Ella ti schiaccerà il capo». In
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questo passo Dio predice il trionfo di Gesù Cristo sul demonio. Questo trionfo è certo: contro il peccato, contro la concupiscenza e contro la morte; ma è anche un trionfo comune al Figlio ed alla Madre. E come contro Gesù non ebbe vittoria il demonio, né per il peccato, né per la concupiscenza, né per la corruzione del sepolcro, così neppure contro Maria. Quindi la Beata Vergine fu immacolata; Maria fu esente dal fomite del peccato, Maria fu salva dalla corruzione del sepolcro. «Maria, dice S. Gregorio Nisseno, fu trasportata in Paradiso fra il canto dei cori Angelici, preceduta dal Figlio suo». Sembra che la festa dell'Assunzione sia la più antica delle feste Mariane. Già parzialmente inculcata nel Concilio di Efeso nel 431, la troviamo celebrata a Roma nel secolo VII; nell'847 Leone IV vi aggiunse la vigilia e l'ottava.
Gesù è nostro Salvatore, Maria dispensiera delle grazie; Gesù Mediatore e Maria Mediatrice; Gesù Via, Verità e Vita e Maria vita, dolcezza, speranza: ora tutte queste cose ricevono molta luce considerando Maria già unita a Gesù nella trionfale risurrezione del Paradiso.
Betlemme, Nazaret, il Calvario, il monte dell'Ascensione hanno veduta Maria sempre associata al Figlio; a noi sembra pure tanto conveniente contemplare Gesù e Maria uniti nella gloria dell'anima e del corpo in Paradiso.
La gloria della Madre è pure gloria del Figlio; ed il Figlio, ha in Maria il maggior frutto della sua morte: Maria non già purificata dalla colpa d'origine, ma per i meriti del Figlio preservata; Maria non entrerà col corpo in cielo, ma già è colà entrata. Gloria a Dio, onore alla Vergine Maria, pace agli uomini!
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DIVOZIONE A MARIA

L'ASSUNZIONE DELLA B. VERGINE MARIA

L'Assunzione è il giorno dell'entrata trionfale di Maria in Cielo; della sua glorificazione e incoronazione innanzi alla corte celeste; giorno in cui la sua anima benedetta si separò dal proprio corpo non per debolezza di natura, ma per un eccesso inaudito di amore divino; giorno in cui Maria fu assunta anima e corpo in Paradiso. Fu questo un giorno di allegrezza per gli Angeli, per i Santi, per la B. Vergine, per la SS. Trinità. Il Padre l'accolse con tenerezza, come Figlia prediletta e La incoronò partecipandoLe il suo amore. Infine le tre Persone Divine Le prepararono un trono, alla destra di Gesù, La dichiararono Regina del Cielo e della terra e comandarono agli Angeli e a tutte le creature di servirLa e ubbidirLa.
Conseguenze pratiche per noi:
1) Accettiamo la morte e l'umiliazione del sepolcro.
2) Tra le pene e le fatiche corporali consoliamoci nella speranza della risurrezione.
3) Confidiamo in Maria che assisterà in morte i suoi divoti.

PREGHIAMO MARIA

L'Orazione della Messa dice:
Perdona, o Signore, i peccati dei tuoi servi, affinché, non potendoti piacere con le nostre azioni, siamo salvati dall'intercessione della Madre del Tuo Figliuolo Signor Nostro.
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La Secreta
Venga in aiuto del tuo popolo, o Signore, la preghiera della Madre di Dio, la quale, pur sapendo che è uscita di via secondo le leggi della carne, la sperimentiamo tuttavia Mediatrice presso di Te, nella gloria celeste.

Il Dopocomunione
Signore, Dio nostro, chiamati a far parte del celeste banchetto, imploriamo la tua clemenza, affinché celebrando l'Assunzione della Madre di Dio, siamo liberati, per sua intercessione, da tutti i mali che ci minacciano.

ESEMPIO

S. STANISLAO KOSTKA

Santo privilegiato di Maria, fu chiamato al premio prima della fatica, ma non prima del merito, ché di merito era tanto ricco!
A Vienna il giovane si trovava gravemente infermo, in casa di un protestante; suo fratello era mondano ed egli assolutamente non poteva ricevere i Sacramenti. La SS. Vergine allora, lo fece comunicare per il ministero di due Angeli. Venne poi Ella stessa e gli pose in braccio il S. Bambino; lo guarì con un miracolo, gli diede la vocazione alla Compagnia di Gesù e lo guidò per la via, che egli percorse a piedi, da Vienna a Roma.
Stanislao è il Santo della Madonna; è una delle colonne della Compagnia di Gesù! Quando gli si diceva: Stanislao, ami la Madonna? elevava gli occhi e le mani al Cielo ed esclamava: Oh! se l'amo, Ella è mia Mamma!
A 18 anni decise di andare a passar l'Assunta in Paradiso. Lo scrisse a S. Lorenzo, in un biglietto
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che posò sull'altare del Santo e che non fu più ritrovato. Postosi a letto annunziò prossima la sua morte. Il Superiore gli disse meravigliato: Ma, per sì lieve malattia, sarebbe maggior miracolo morire, che rimettersi subito in salute. Eppure la mattina del 15 Agosto, all'alba della festa, la Madonna l'aspettava, ed egli ubbidì: la SS. Vergine lo chiamò, e Stanislao lasciò la terra e volò con la Madre Celeste. Morì in S. Andrea al Quirinale ove si venerano parecchie delle sue reliquie, mentre in parte sono state portate ad ingemmare la sua patria: la terra di Polonia.
Il mondo non sentì la sua voce, il suo apostolato l'esercita ora da secoli e nei secoli per la Compagnia di Gesù, per i giovani studenti.

LODE

Con letizia concorde,
tolta la mestizia,
i trionfi di Maria canti la Chiesa:

Vergine Maria!

Per la viva gioia,
al risorgere di Cristo,
fiorì come giglio,
vivo vedendo il Figlio:

Vergine Maria!

A gran coro
la lodano i celesti,
noi pure coi celesti,
un nuovo canto alziamo:

Vergine Maria!

O Regina dei Vergini,
odi supplici voti,
e dopo il mortale arresto,
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della vita il premio dona:

Vergine Maria!

Gloriosa Trinità,
indivisa unità,
per i meriti di Maria,
salvaci per i secoli:

Vergine Maria!

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