Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXV. FEDE(*)
Una sola cosa ho da dirvi: aumento di fede. Aumento di fede che si applica a tutto e cioè in primo luogo per quello che è la santificazione, il progresso spirituale. Secondo: la fede per lo studio, per la riuscita degli studi. Poi quello che riguarda ancora la fede: la formazione religiosa.
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La fede per l'aumento delle vocazioni e perché nel poco tempo che c'è di preparazione per arrivare e come, sì, sono chiamate le suore dai parroci; che allora la grazia di Dio e la fede in Dio; che la formazione sia completa quanto è possibile e sia veramente, diciamo, per l'illuminazione di Dio, per la luce di Dio (1). E poi per il progresso dell'istituto, la fede, e per tutto quello che riguarda l'apostolato. Imparare l'apostolato, sì.
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Le stesse cose fatte nello spirito umano richiedono molto più tempo; ma quando c'è la fede si guadagna tempo e si ottengono i frutti, i risultati per l'aiuto della grazia di Dio. Bisogna aver fede in due maniere, perché l'istituto deve provvedere: provvedere nelle /parrocchie le suore/ (a) come cooperatrici al parroco. Quindi la fede che ciascheduna compia la missione affidata dal Signore. Ma nello stesso tempo il progresso di ognuna, il progresso spirituale di ognuna.
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Il progresso quindi si riferisce a tutto il complesso della vita che dovete compiere, che veramente vivete adesso. Quindi ci vuol la fede per l'istituto perché l'istituto si sviluppa, e corrisponda alla vocazione dell'istituto stesso: compiere nella Chiesa quello che sono i disegni di Dio. Questo in generale.
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Ma la fede per ognuna, cioè la riuscita spirituale, intellettuale, apostolica, formazione religiosa. Fede. Da noi nulla possiamo, ma con Dio possiamo tutto. Con Dio possiamo tutto.
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E quando il Signore ha ispirato che si aprisse una casa per le suore pastorelle, è stato sempre tutto sulla base: fede. Fede. E nel fare le cose certamente ci son sempre difficoltà da superare e avversità che procedono alle volte dagli uomini e, meglio, procedono da noi stessi, quando noi non siamo bene illuminati ancora, ancora non preparati. Ci vuole la fede. Fede quindi che riguarda l'istituto nel suo complesso e che riguarda ognuna in particolare. La fede.
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E' tanto facile lamentarsi che non si può, che vi son le difficoltà. Certo è necessario conoscere le nostre imperfezioni, le nostre incapacità, ma sempre mettere avanti: /ma Dio/ (a) ha chiamato, ha voluto l'istituto e, per sua parte, il Signore vuole che viva e che progredisca e porti i frutti che sono necessari nella Chiesa.
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Poi quando si entra nell'istituto individualmente metter fede. Si dice: si impara quanto si studia. E questo non è vero. Non è vero. E /non/ (a) si può dire: /si/ (b) impara quando si studia, ma se ciascheduna dice: [ci] sono io e con Gesù siamo in due. Egli è la sapienza, è la luce di Dio, il figlio di Dio incarnato, sì. E allora sono in due a studiare. Siete in due a studiare. E voi che dovete impegnarvi con tutta la buona volontà e pregare. E pregare, cioè fede nel Signore.
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Qualcheduna aveva detto un errore grosso, eh! E cioè: se invece di pregare tanto avessimo più studio!... E' un errore. E' un errore grave questo e cioè: non da soli, ma noi con Gesù; noi con Dio, ecco.
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La fede quindi si applica /in tutte/ (a) le cose come studenti, come novizie, come suore già che hanno professato. E poi per tutto quello che è l'apostolato fuori. Oh, quante volte si dice: questo non è possibile, questo non riesce... E come? Il Signore le vocazioni le ha seminate certamente. La divina provvidenza. Certamente il Padre celeste ha mandato alla cristianità, ha mandato un numero sufficiente di vocazioni. E allora tocca a noi con la fiducia in Dio cercarle e formarle. Cercarle e formarle. "Ma ci vorrebbero molti anni!". Sì!
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Ma voi toccate con mano alle volte. Sono quattro anni che si devono impegnare per /un certo/ (a) studio per arrivare a una promozione ecc. E quando voi lo fate in due anni? In due anni perché vi applicate e prendete dall'altra parte l'aiuto che viene dal Signore, che viene dal Signore. Quindi, non è soltanto lo studiare, ma è invece la fiducia in Dio. Se si trattasse di un corso, supponiamo, per la medicina o per /un'altra missione/ (b), un altro ufficio, quello si deve fare nell'ordine naturale; ma per voi è tutto un lavoro, è tutta un'anima. E' tutto quello che riguarda la salvezza delle anime l'aiuto delle anime. E quindi prepararsi per aiutare le anime.
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E quindi ci vuole sempre la fede. Non considerare soltanto le cose secondo la norma e secondo l'andamento umano. No! Lo studente, supponiamo, che studia medicina deve fare tutto quel che riguarda il suo studio e passare i suoi corsi, anno per anno. Ma per voi è un'atmosfera, è una vita, è un complesso /dello/ (a) sviluppo intellettuale, spirituale [e] formazione apostolica. Questo! Si arriva presto a una preparazione per entrare nell'apostolato nelle parrocchie, e per operare /veramente/ (b), veramente bene. Veramente bene! Quindi, in tutte le difficoltà, in tutto ciò che si ha da fare, in tutto quello che è la vita vostra spirituale, intellettuale, apostolica, religiosa: oh, gli aiuti di Dio! Aver fede.
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Vedete, gli apostoli avevano ascoltato, sentito il Maestro Gesù buon Pastore per tre anni, ma poi avevano capito ben poco. Avevano capito ben poco quando Gesù stava per salire al cielo; non avevan ancor capito la missione che Gesù aveva compiuto: redenta l'umanità. Ma poi la fiducia, la preghiera /e sono/ (a) stati illuminati, fortificati e [sono] diventati generosi. E mentre [erano] timidi /divennero/ (b) coraggiosi, e allora hanno portato la parola di Gesù Cristo in tutte le parti del mondo. E Gesù Signore [era] con loro, e i frutti sono stati innumerevoli.
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Quindi non considerare tutto soltanto come studenti. Ma poi, oltre che questo, nel principio di un istituto vi sono più doni, più grazie. Ciascheduna [deve] approfittare di questo tempo. Di questo tempo, perché si sa bene da quanto tempo è stato aperto l'istituto vostro. Ma si è ancora a questo: in una condizione di fanciullezza, diciamo così, di gioventù. E allora c'è bisogno di più grazia, e il Signore dà più grazia per gli istituti inizianti, purché noi non diventiamo opposti o contraddittori alle grazie di Dio. [Al]la grazia bisogna corrispondere, sì. La grazia del Signore.
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State sicure che il Signore prepara a voi, sia per l'istituto sia per ciascheduna, grazie particolari. Grazie particolari. Si dovrebbe passare del tempo per imparare /la vita/ (a) pastorale e tutto quel che adesso viene spiegato anche nel Concilio Ecumenico, sì. Oh, anche per quello, se c'è fede, si ottiene subito non soltanto lo spirito /pastorale/ (b), ma ancor la attività, la capacità. La capacità per fare /la vostra/ (c) missione secondo la vostra vocazione.
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Aumentare la fede: "Signore, che io creda. Fa' che io creda sempre più". Ricordare quel padre di cui parla il Vangelo: il figlio era indemoniato, poi chiede il padre la guarigione del figlio, e Gesù lo interroga: Hai fede? Credi? [cf. Mc 9,23]. E l'altro risponde: Sì, credo, ma aiuta la mia poca fede, la mia scarsità di fede [cf. Mc 9,24]. Ecco, dire così: Credo, ma ho bisogno di aumento di fede. Tutte: aumento di fede, e /in tutte le parti/ (a) delle cose che costituiscono e formano l'istituto: l'istituto nel suo sviluppo in generale e la grazia per ciascheduna di voi.
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E' grande la bontà di Gesù buon Pastore! Ecco. Allora fede, perché vi preparate - diciamo così - ad aiutare il Signore stesso, Gesù buon Pastore, il Signore stesso in quanto che Gesù vuole insegnarci; ma vuole /che voi adoperiate/ (a) tutto quel che riguarda i catechismi, le istruzioni...
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E poi ottenere anche la grazia che /nelle parrocchie/ (a) ci sia docilità /e che siano ricevute/ (b) le suore pastorelle e accolgano /con fede/ (c) quello che viene portato, la grazia che viene portata nella parrocchia per mezzo delle suore, le quali operano e pregano e si santificano.

Albano Laziale (Roma)
9 ottobre 1965

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(*) Albano Laziale (Roma), 9 ottobre 1965

(1) Periodo di non facile lettura, ma chiaro nel senso: si arrivi per quanto possibile ad una formazione completa e sorretta dalla luce di Dio per essere come vi desiderano i parroci da cui siete chiamate. Questo senso è ricavabile dagli appunti di Sr M. Liliana Fava sgbp.

618 (a) R: parrocchie perché le suore.

622 (a) R: ma Dio mi Dio.

623 (a) R: non non.
(b) R: si si.

625 (a) R: in tutte in tutte.

626 (a) R: un cer un certo.
(b) R: un'altra miss un'altra missione.

627 (a) R: di di dello.
(b) R: veglia veramente.

628 (a) R: si sono.
(b) R: divenn divennero.

630 (a) R: la past[orale] la vita.
(b) R: postolato pastorale.
(c) R: il vostro la vostra.

613 (a) R: e nelle tut tutte part nelle tutte parti.

632 (a) R: che noi che voi adoperiate adoperiate.

633 (a) R: nelle parrocchie nelle parrocchie.
(b) R: e che e che siano rice ricevute.
(c) R: con fede con fede.