Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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III. PAROLA DI DIO E LITURGIA(*)
[State] bene? E come passate la quaresima? (1) Per passar bene la quaresima, la parola di Dio. E questo viene: [il] sette marzo (2) la messa ha preso un indirizzo nuovo neh? E quindi la grande importanza che si dà alla parola di Dio e in particolar modo nella epistola e nel Vangelo. E vi è anche l'introito, vi è anche il tratto, vi è anche l'offertorio, il post-comunio: anche quelle son parti della parola di Dio. Parti della parola di Dio, ma particolarmente l'epistola e il Vangelo.
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Per la salvezza del mondo che cosa ha detto il Maestro divino, Gesù buon Pastore? "Andate e predicate" [Mc 16,15]. Ha messo per prima cosa, per la salvezza delle anime, la predicazione, la parola di Dio. Quando poi c'è l'istruzione, allora c'è anche quello che riguarda la vita buona, quindi la parte morale. E poi la grazia che si riceve dai sacramenti e il primo sacramento (che apre come [la] porta agli altri sacramenti) il primo sacramento [è] il battesimo.
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Perché tutta l'azione pastorale si divide in tre parti e cioè la parola di Dio, la predicazione; e secondo, il governo delle anime, l'aiuto alle anime per condurle sulla via buona, specialmente [a] seguire Gesù Cristo; e terzo poi, ricevere la vita, la vita di grazia, Gesù Cristo: "Io sono la vita" [Gv 14,6].
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Ecco, la grande importanza che vi è, la prima necessità; non soltanto grande importanza, ma la prima necessità: l'istruzione del popolo. E per la formazione vostra la prima parte è ugualmente l'istruzione. Perché se anche avete condotto una vita buona cristiana, ora si tratta di fare un passo avanti, quindi non semplicemente l'istruzione cristiana, ma l'istruzione religiosa, sì, la quale richiede anche altro progresso: maggior conoscenza del Vangelo, maggior conoscenza in generale della Bibbia. Non si può fare a meno della Bibbia per /nessuna religiosa ormai/ (a), non si può fare [a meno].
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Il messaggio della salvezza /riguarda/ (a) e dipende dall'antico testamento e dal nuovo testamento. E in primo luogo dal nuovo testamento per capir meglio, e poi l'antico testamento [per] quello che riguarda la parte prima della scrittura, cioè prima che nostro Signore Gesù fosse e avesse incominciato la sua predicazione. Nessuno può fare a meno ormai della Bibbia. Molte volte l'epistola è tratta dall'antico testamento; e quanto al Vangelo, questo è sempre ricavato dal testo evangelico.
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Prima, la parte del nuovo testamento, sì, che si compone di ventisette libri e cioè i quattro vangeli, gli atti degli apostoli, le lettere degli apostoli e al[la] fine, la apocalissi, la quale ci porta col pensiero alla fine del mondo e l'entrata-ingresso in cielo e la gloria: la santissima Trinità, Gesù, la Vergine, tutti i santi, /tutte/ (a) le anime salve. Però chi vuol capire il nuovo testamento bene, /deve/ (b) capire anche e conoscere meglio almeno l'antico testamento.
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L'antico testamento è una preparazione al nuovo testamento. Facciamo un esempio: la messa. La messa è parola di Dio prima parte; secondo, il mistero, il sacrificio, /la parte eucaristica/ (a); e terzo poi, la comunicazione /del/ (b) sacrificio alle anime mediante la comunione, mediante la comunione. E quello che importa è che il popolo /e chi va alla/ (c) messa, partecipi. Non assistere, ma partecipare.
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La parola: sentir la messa o ascoltar la messa son parole che non dànno il senso giusto, queste due parole. Il senso giusto è - da quello che si dice - partecipazione. E cioè tutta insieme l'assemblea, cioè il popolo, tutto quello che forma l'assemblea col sacerdote! E quindi il sacerdote dovrà fare la consecrazione del pane e del vino, ma tutto l'insieme, ecco: tutti assieme si offre il sacrificio della messa. Cioè tutti insieme si offre il sacrificio /pro nobis et totius mundi/ (a) salute, per la salvezza di tutti, sì.
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Allora, la messa è sacrificio. Considerando ora la messa, come è organizzata la messa (del resto è sempre secondo i primi secoli della Chiesa), chi vuole capir bene la messa pensi un poco all'antico testamento. Il primo simbolo di questo sacrificio della messa è Abele, il quale è stato il primo a far le offerte dei suoi frutti a Dio. Poi altro [è] Abramo che offre a Dio il suo figlio; e il Signore non ha voluto il sacrificio, ma ha voluto la volontà che ci fosse del sacrificio, da parte di Abramo. E tuttavia quello era un sacrificio, il quale /annunziava/ (a) quello che sarebbe nel futuro, e cioè si sarebbe offerto a Dio il sacrificio del figlio, Gesù Cristo, figlio incarnato, il quale realmente si è sacrificato.
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Altro simbolo è l'ordine secondo Melkisedek, che è pontefice, il quale offrì al Signore pane e vino per ringraziamento di una vittoria. E già qui si avvicina ed è più esplicito questo simbolo: la messa, pane e vino. Allora offerti al sacrificio, ora consacrati questi, pane e vino, che si trasformano nel corpo e nel sangue di nostro Signore Gesù Cristo.
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Poi, altro simbolo /per/ (a) capir la messa: la manna. La manna, la quale è stato il cibo per molti anni del popolo di Israele che traversava il deserto per arrivare alla terra promessa.
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Poi altro simbolo molto importante è l'agnello pasquale. Ecco l'agnello di Dio. E all'ultima cena, anche Gesù ha celebrato l'ultima cena prendendo parte all'agnello, quindi la pasqua antica, e poi egli sostituì una pasqua nuova alla pasqua antica e cioè: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo; prendete e bevete, questo è il calice del mio sangue [cf. Mt 26,26-27]. Poi, avvicinandosi il momento dell'istituzione dell'eucaristia, Gesù ha preparato il popolo a capire e specialmente /il/ (a) collegio apostolico. Gesù moltiplicò due volte il pane al popolo affamato.
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E poi c'è tutto il capitolo sesto di san Giovanni, in cui Gesù s'impegna e promette l'istituzione del l'eucaristia e i frutti, e la necessità di accostarsi alla comunione, sì. E poi finalmente si è arrivato alla consecrazione, all'istituzione del santissimo Sacramento dell'eucaristia nell'ultima cena quando egli ha consecrato: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo, prendete e bevete questo è il calice del mio sangue" [cf. Mt 26,26-27] .
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Ora, se uno legge solamente il Vangelo e /non prende/ (a) cognizione dell'antico testamento è imperfetta l'istruzione. Così (come ho detto adesso della messa-eucaristia) [è] del battesimo, della cresima, della confessione, e così è dell'ordine, del matrimonio, così l'estrema unzione, l'olio santo. Ecco.
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Allora, tutto questo è già annunziato o come simbolo o come parola esplicita /dall'antico/ (a) testamento: il matrimonio, /Dio/ (b) stesso lo ha celebrato la prima volta quando il Signore, dopo aver creato la donna, /la/ (c) presentò all'uomo. E così poi vi è tutto quello /che/ (d) è presentato nella successione dei secoli nel testamento antico, sì, e poi quello che è nel testamento nuovo. Voglio dire: è necessità per tutte leggere la Bibbia. Nessuna che si privi! Cosa avviene? Avviene che noi diciamo delle parole, come ho detto adesso. Si dicono queste parole, ma sembrano alle volte un ragionamento: la predicazione è ragionamento, il catechismo è un ragionamento...
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Bisogna portare la parola di Dio e noi dire così: vi comunico la parola di Dio, che dice così e così. E poi un po' [di] illustrazione perché il bambino non capisce ancora o perché chi appena ha un'istruzione religiosa superficiale ha bisogno. Ma far sentire che è la parola di Dio, che non è la parola nostra! E purtroppo, in quante conversazioni e in quante conferenze (e qualche volta nelle stesse prediche) si sente più l'uomo che non Dio!
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Ora bisogna far sentire: parola di Dio! E come farete nei catechismi? Bisogna riempirli di scrittura, degli esempi, degli insegnamenti ricavati un po' dal nuovo testamento, poi dall'antico testamento. Seguire la Chiesa oggi. Seguire come ha ordinato la messa, cioè la liturgia della messa. Noi non possiamo esigere che vivano cristianamente se prima non c'è l'istruzione.
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Adesso, una grande preparazione per voi all'insegnamento catechistico. Una grande preparazione per commentare e inculcare il Vangelo e poi l'antico testamento. Particolarmente [quelli] che sono già un po' avanti: gioventù che si trova a quattordici, sedici, diciotto anni e avanti, e specialmente nelle famiglie che ci sia il libro sacro, il libro di Dio. Il libro di Dio! Perché /diversamente si parla/ (a) di conferenze, d'istruzioni e /quello che la scienza/ (b) oggi ha come risultati... Oh!
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Venir da Dio per tornar a Dio, bisogna seguire la via: dalla partenza, da Dio, e arrivare a Dio. Bisogna far la strada per arrivare a Dio. Per arrivare a Dio bisogna che facciamo la strada. E come è la strada? Quella che risulta dalla parola di Dio, dall'antico e nuovo testamento. Ora questo è di somma importanza, sì, di somma importanza. Oh!
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Quanto però è diverso l'antico testamento dal nuovo testamento! Esempio: l'antico testamento si riferisce ed /è stato dato/ (a) al popolo di Dio, che è il popolo ebreo che era il popolo di Dio. Ma questo popolo di Dio, eh, era di una popolazione molto ristretta e di una terra molto ristretta. La parola di Dio non era ancora per il mondo e cioè per tutte le altre nazioni. Quindi una ristrettezza. Dio voleva preparar un popolo /al quale/ (b) si sarebbe succeduto un altro popolo.
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Ora c'è la Chiesa, c'è di nuovo il popolo di Dio che è la Chiesa, ma questa Chiesa non è solamente per la Palestina o per l'Italia, è per il mondo intiero. Quindi il Vangelo ha l'universalità. Così il Signore ha mandato gli apostoli: "Andate nel mondo intiero" [cf. Mc 16, 15]. Ecco.
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E anche quello che riguarda il Credo. Nel Credo /apostolico della messa/ (a) quando è stabilito dalla messa, dalla liturgia, pochi sono gli articoli: Io credo in Dio Padre, creatore del cielo e della terra: creatore visibilium et invisibilium. Si ferma lì il Credo. Ma di lì avanti, tutti gli altri articoli son del nuovo testamento: ed in Gesù Cristo e poi la Chiesa, lo Spirito Santo /e tutti/ (b) gli articoli.
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Quindi il cristianesimo, il Vangelo quindi ha un sopravalore rispetto all'antico testamento, ma tuttavia l'antico testamento preparava e prediceva la venuta del nuovo testamento, cioè la nascita del Messia. La nascita del Messia, sì. E essi aspettavano il Messia, quindi potevano essere salvi in questa speranza del Messia venturo. Ora il Messia è venuto. E se allora vi erano i sacrifici di animali, oggi il sacrificio che cos'è? E' l'offerta di Gesù Cristo Uomo-Dio. Allora, non vi è che un sacrificio ed è il sacrificio del figlio di Dio incarnato e morto sulla croce.
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Una necessità di tutti: che possiedano la Bibbia e possano, e possano quindi capire meglio che cosa sia il messaggio della salvezza, sì, e comprenderlo meglio! Altrimenti si costruisce /un/ (a) materialismo: materialismo nel popolo e razionalismo negli studi, negli studenti, nelle parole e cioè /nella/ (b) parte intellettuale. Materialismo nel popolo e negazione di tutto quel che è Dio nella parte intellettuale, o almeno vi è una condizione che porta al materialismo o all'ateismo anche in quello.
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Pregare perché la Bibbia entri in ogni famiglia e sia la lettura in cui l'uomo viene a conoscere il messaggio della salvezza; per ricordare agli uomini che noi siamo creature e veniamo da Dio, e c'è l'istruzione per camminare /nella/ (a) nostra vita, e perché si arrivi alla visione beatifica in cielo: la visione beatifica in cielo! Oh.
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Quindi si può cominciare sempre, e già lo fate, dal Vangelo e poi, quando si è letto il Vangelo, si può avere la Bibbia per potere leggere l'antico testamento. D'altra parte, poi, per avere il complesso di tutto il messaggio della salvezza [e] redenzione della Chiesa tutto questo è utile, anzi necessario, sì, per avere una istruzione. Tanto più oggi.
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Quanti non vanno alle prediche! E purtroppo fino a questo punto: quando il sacerdote esce per la celebrazione e vi è la parte che riguarda la parola, e aspettano che il parroco abbia finito di parlare. Per sentire - come dicono, sentire - si fanno presenti in chiesa e stanno lì dieci-quindici minuti; non sanno che cosa si facciano perché non hanno avuto l'istruzione.
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Allora occorre che la Bibbia entri nelle famiglie. O subito tutta la Bibbia, oppure almeno in principio il nuovo testamento, in particolare il Vangelo e poi successivamente, /la/ (a) scrittura intiera nelle famiglie. Avrete questa missione per completare /il vostro/ (b) catechismo, le vostre istruzioni. Completare! Che abbiano la parola di Dio in casa, sì. E anche soltanto che la Bibbia sia in casa, attira le benedizioni della famiglia: grazia.
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Ecco ora, preparatevi santamente alla pasqua specialmente col penetrare la scrittura, /la parte che adesso la chiesa/ (a) ci sottopone, le parti che sono nella epistola e nel Vangelo. E sempre con questo ci avviciniamo al sacrificio, alla settimana santa e successivamente alla pasqua di resurrezione, sì. I misteri grandi e della salvezza: il sacrificio della croce, la risurrezione e l'ascensione al cielo, come diciamo due volte nella messa: la passione e morte, la risurrezione e l'ascensione di Gesù Cristo.

Albano Laziale (Roma)
1 Aprile 1965

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(*) Albano Laziale (Roma), 1° aprile 1965
(1) Le uditrici rispondono affermativamente.
(2) Cf. n. 1 par. 4.

47 (a) R: nessuna oramai religiosa.

48 (a) R: rido ri riguarda.

49 (a) R: tutti tutte.
(b) R: deve comp[rendere] deve.

50 (a) R: l'eucarist la parte eucaristica.
(b) R: della del.
(c) R: e chi sente la asc[olta] e chi va alla.

51 (a) R: per pro nobis et totu la et totuta mundi.

52 (a) R: ricord[ava] annunziava.

54 (a) R: che si vuol per.

55 (a) R: il popolo a capi[re] il.

57 (a) R: non prende non prende.

58 (a) R: dal nuovo.
(b) R: quando Dio.
(c) R: lo.
(d) R: che è sta che.

61 (a) R: diver diversamente si parlano.
(b) R: quello che la sci quello che la scienza.

63 (a) R: ed è dat è stato dato.
(b) R: il quale al quale.

65 (a) R: apostolico della mes dell'orazione e l'apost e il credo della messa.
(b) R: e tutto quello tutti.

67 (a) R: un un.
(b) R: nei nelle nel nel nella.

68 (a) R: la.

71 (a) R: il la.
(b) R: la vos il vostro.

72 (a) R: la parte che riguarda adesso che la Chiesa.