Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II. MADRI DELLE ANIME (*)
E' molto importante seguire il Concilio Ecumenico perché il Concilio Ecumenico Vaticano II è tutto ispirato alla pastorale. Tutto ispirato alla pastorale. E allora, in particolare v'interessa il Concilio Vaticano II. E volevo accennare a un punto della comunicazione, quello che riguarda la Chiesa (1). E fra i vari capitoli, si parla del: "Il popolo di Dio". Il popolo di Dio.
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Nel popolo di Dio vi sono i padri e vi sono le madri. E i padri sono i sacerdoti e le madri siete voi. Allora tener presente tre, diciamo, tre specie di popolo di Dio: il popolo di Dio ebreo, il popolo di Dio cristiano, come siamo noi, e il popolo celeste cioè quello /che già/ (a) sarà arrivato ai gaudi eterni, sì. Oh, cosa s'intende per popolo di Dio? Col nome di popolo di Dio s'intende quel complesso di anime che si lasciano guidare dal Signore e docilmente seguono quello che è la volontà di Dio.
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Il capitolo secondo è intitolato: "Il popolo di Dio". In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia. Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame fra loro, ma volle costituire di loro un popolo che lo riconoscesse nella verità e fedelmente lo servisse. Nei tempi antichi, secondo già avete studiato anche [nel]la storia sacra, fra tutti i popoli il Signore si è scelto un popolo, il popolo che il Signore ha chiamato dall'Egitto e lo ha guidato sino all'entrata nella terra [di] Palestina, e cioè nella terra che noi chiamiamo la terra destinata.
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Ora il Signore per questo popolo ha avuto delle preferenze e lì sono nati i profeti, sì, e lì son ricordati i patriarchi e lì si è stabilita la liturgia e lì il sacerdozio, i sacerdoti e poi il tempio centrale nella nazione, [il] tempio di Gerusalemme. Ecco quello che era chiamato il popolo di Dio. Quel popolo di Dio è in preparazione al popolo nuovo, che è costituito dalla Chiesa. Ecco la Chiesa, la quale [è] stabilita sopra Pietro e poi attorno a Pietro i vescovi e coi vescovi i sacerdoti, i diaconi. Ecco. Ora, ecco, abbiamo la Chiesa così.
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A capo sempre il Papa: "Tu sei Pietro, e /sopra/ (a) questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno /non vinceranno/ (b) [Mt 16,18]. E se qualcheduno si sbaglia? Et tu [aliquando] conversus [Lc 22,32], ecco, se qualcheduno sbaglia, venga corretto, sì. Ecco adesso il popolo di Dio. Il popolo ebreo era un popolo ristretto, ora vi sono milioni e milioni di cristiani. Milioni di cristiani e centinaia di milioni.
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Poi, disgraziatamente, eh, vi sono dei figli un po' ribelli che si allontanano come il figliuol prodigo dalla casa paterna. Ecco, allora vi sono /gli/ (a)scismi, le eresie, le chiese separate, le sette, che sono tutto un complesso di figliuoli che non hanno seguito, non hanno perseverato! Perché? Perché hanno trovato duro il peso. Ora, dunque, il popolo di Dio siamo noi.
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II popolo di Dio che ha un governo: il Papa coi vescovi. Il popolo di Dio che ha una fede cioè una teologia, quella che studiate nel catechismo. Una legge morale cioè quello che riguarda la vita. E poi la parte liturgica, che serve a onorare... La parte liturgica con due fini: onorare Dio e santificare le anime. Ad esempio nella messa si onora e si canta il gloria. E d'altra parte /il popolo/ (a) riceve dalla grazia del sacrificio della messa aiuti per camminare e per santificarsi. Sì. E poi tutta la vita condotta nello spirito cristiano, sì.
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Oh, perché questo popolo sia fedele ci vuole molta preghiera, sì. E sempre più è necessario che i vescovi, i sacerdoti operino /per guidare/ (a) questo popolo. E la parte vostra come madri? Ecco, prendere i bambinetti e condurli avanti e fino ad accompagnarli nella vita. E poi assisterli, assisterli in morte e consegnarli a Dio, quando sono stati fedeli. E allora, lassù si raduna il popolo celeste. Il popolo perfetto di Dio: Dio che è lo splendore, Gesù Cristo il quale siede alla destra del Padre, la Vergine madre della Chiesa e madre di tutte le anime, e tutti coloro che saran stati fedeli. Ecco il popolo di Dio!
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E il mondo durerà fin che si sia completato il numero dei fedeli. Completato il numero, allora sarà terminato: chiusa la vita presente, il mondo presente, e rimane il popolo di Dio, il popolo perfetto. Là, dove non ci entrano imperfezioni, non ci entrano peccati, ma ci entran tutti gli eletti, i quali o son entrati direttamente in cielo nel popolo nuovo oppure, se avevano ancora qualche cosa da togliere nelle loro anime, quindi il purgatorio. Ma infine, alla fine non ci sono che due posti, due eternità: l'inferno e il paradiso.
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Il paradiso, il popolo di Dio eterno. Ecco il Padre celeste. E Gesù presenta al Padre celeste il suo popolo, cioè il complesso delle anime che egli ha guadagnato con la sua passione e morte. Ecco. Ed egli, Gesù Cristo presenta come vittorie tutti coloro che son salvi per la croce, cioè per la passione che Gesù Cristo ha subito per la nostra salvezza.
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Ora volevo ricordare che siete parti del popolo di Dio attuale. Ma in questo popolo di Dio vi è una parte che spetta ai padri: il Papa, i vescovi, i sacerdoti. E vi è una parte che è riservata per voi, come madri. E fanno bene a chiamarvi madri. Perché? Eh, perché voi comunicate la vita con l'istruzione, col guidare i fanciulli e tutti ai sacramenti /dove/ (a) si ottiene la vita, la santità. Quindi una grande dignità [la] vostra nella vostra missione. E' una grande utilità della vocazione e della missione vostra. E' una sorgente di innumerevoli meriti!
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Ecco: prepararsi bene. Sì, particolarmente prepararsi bene nella santità, nella virtù, perché bisogna essere esempio per tutti, tutte le popolazioni, le parrocchie, sì. D'altra parte quanto più vi istruite tanto più vi seguono. Vi dànno importanza perché, quando si sa che la suora è istruita, allora hanno più riverenza e più facilmente sentono, ascoltano.
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E poi, dopo, il lavoro che dovete far: la liturgia, in questi giorni in particolare, sì. In particolare in questo tempo, perché si fa un passo notevole in riguardo alla messa. E poi questa sarà migliorata ancora, e cioè la liturgia dei sacramenti (oltre la messa): della confessione, del battesimo, della cresima, ecc., in maniera che questo rinnovo della liturgia desta un nuovo desiderio e anche un nuovo entusiasmo nella Chiesa di Dio, sì.
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E' molto utile poi che gradatamente si leggano gli schemi o decreti, man mano che vengono approvati dal Concilio Vaticano II. E [ne] sono già stati approvati cinque, fra la sessione penultima e la sessione ultima. E ve ne sono ancora da votare una dozzina circa di questi decreti che saranno in conclusione /del Vaticano II/ (a) Ecumenico. E sempre seguire bene la Chiesa. Essere illuminati /in/ (b) quello che è la Chiesa, in quello che noi dobbiamo fare a riguardo della Chiesa e [in] quel che dovete fare in riguardo alle anime. E poi nello stesso tempo una maggiore conoscenza delle cose e farle allora con un certo entusiasmo, con maggiore luce, sì.
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Si possono fare le cose anche /nel/ (a) modo ordinario, ma più vi è luce e più sarà l'applicazione, la conoscenza, la luce di Dio, sì, per compiere meglio. Ecco, viviamo /nel/ (b) popolo di Dio in cui abbiamo una parte /attiva/ (c) per formare dei cittadini degni in questo popolo e poi che prepariamo i cittadini per il cielo, per lassù dove vi è l'eterna città. L'eterna città che ospita il popolo di Dio, oh, dove è la santissima Trinità, dov'è Gesù buon Pastore che presenterà al Padre celeste tutte le sue pecorelle e gli agnelli che son stati docili, e li accompagnerete secondo che voi avrete operato nel vostro apostolato. Li accompagnerete. E mentre li accompagnerete, il premio maggiore sarà per voi.
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Fede dunque nella vostra vocazione. Fede nella vostra missione. E fede nella grazia, perché non dobbiamo solamente dare importanza a quello che sappiamo, ma specialmente quello che importa: appoggiarsi alla grazia di Dio. Alla grazia di Dio.
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Vi sono delle suore le quali sanno così entrare nelle intimità spirituali delle anime! E come le portano avanti nella via della santità! Non so quanto già si conosca della bellezza, della santità e della sublimità della vostra vocazione. Ma non potrete mai capirla del tutto la vostra vocazione. La capirete solo in cielo. Capirete solo in cielo.
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E vi attornieranno le anime a cui avete portato un po' di luce e un po' di aiuto spirituale. Vi ringrazieranno, sì. Adesso su questa terra la riconoscenza tante volte non si conosce, ma lassù tutto viene scoperto, tutto vien conosciuto. E dovranno dir tante anime: questa mi ha salvato... questa mi ha aiutato. Sarà una grande gloria per voi. E nello stesso tempo avrete uno splendore e una luce più profonda, cioè una visione più profonda lassù in paradiso.
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Ricordarvi dunque il popolo di Dio, sulla terra, che è pellegrinante, come dice qui il De Ecclesia: il popolo pellegrinante. E poi mirare sempre a formare dei cittadini celesti per quella città. E' la città eterna: Iddio, dove tutto è felice, dove tutto è santo.

Albano Laziale (Roma)
28 febbraio 1965

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(*) Albano Laziale (Roma), 28 febbraio 1965
(1) Costituzione dogmatica Lumen Gentium.

29 (a) V: su.
(b) V: mai prevarranno contro di lei.

30 (a) R: i.

31 (a) R: il po il popolo.

32 (a) R: per que[sto] per guidare.

35 (a) R: dove c'è dove.

38 (a) R: del Vaticano Vaticano II.
(b) R: nel ne in.

39 (a) R: nel nel.
(b) R: nel il.
(c) R: atti attiva.