Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VIII. VOCAZIONE PASTORALE(1)
Nel breviario di domani /viene anticipata/ (a) col mattutino la vigilia dei santi apostoli Pietro e Paolo, sì. E quindi già la giornata di domani, così, venga santificata la vigilia.
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In primo luogo onorare i due apostoli Pietro e Paolo e nello stesso tempo /supplicarli. Supplicarli/ (a) perché si progredisca nella pastorale, che è la vostra specializzazione questa. E [siete] chiamate ad una specializzazione particolarissima nella Chiesa.
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Nella Chiesa vi è la teologia dogmatica, la teologia morale, la teologia liturgica, la teologia pastorale. Teologia pastorale. E una /specializzazione/ (a) sulla pastorale appartiene a voi: la vostra missione! E' molto bene che nella vostra circolare - come seguo - [ci siano] gli articoli, le pagine che sono scritte in ordine alla pastorale (1). E questo è un avviamento a tale studio, teologia pastorale. E tuttavia vi è da specializzarsi.
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Quando sono arrivato al sacerdozio, la prima cosa era di attendere alla pastorale, della quale pastorale non si parlava in Italia e vi era ancora soltanto qualche movimento che veniva dalla Germania. E allora, abbiamo subito stabilito per un anno di pastorale ai chierici, meglio a quelli che erano chierici già ordinati poi.
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Una specializzazione! E' il tempo oggi. Come la santa Sede ha stabilito per i sacerdoti un anno di pastorale, e così abbiamo i quattro anni per la teologia dogmatica, morale e liturgica, [e] un quinto anno per la teologia pastorale. E /questo anno viene/ (a) dedicato al catechismo, alla predicazione, alla redazione, all'amministrazione dei sacramenti, e poi a tutto quello che vuol dire il governo di una parrocchia, di una popolazione. E particolarmente per noi è la pubblicazione di articoli e di libri che si riferiscono alla vita pastorale. Del resto in Italia il primo, il primo - se vogliamo dire - il primo periodico che riguarda [la pastorale] nella vita italiana [è Vita Pastorale]. E in principio non lo si considerava perché non si parlava mai di pastorale. [A] poco a poco (e ormai sono più di cinquant'anni dal 1913) [è stato] continuato: Vita Pastorale, essendo[vi] allora il disegno di stabilire un istituto il quale si dedichi /ad/ (b) approfondire la pastorale e [ad] applicare la pastorale in tutti i ceti /della/ (c) cristianità e anche fuori della cristianità.
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E poi la preghiera per la pastorale, e poi la specializzazione finché si deve arrivare a un diploma, a una altra specializzazione la quale si riferirebbe non alla teologia dogmatica, ma alla teologia pastorale, e quindi la laurea. Bisogna orientarsi così! Il vostro istituto ha da tendere! Non mai fermarsi! "Eh, sappiamo già fare il catechismo in una parrocchia, sappiamo già assistere un morente. Sappiamo già lavorare per la gioventù femminile". Son già ottime cose, ma pensare che ci sia da camminare su una strada che non si sa dove vada a finire, tanto è lontano il termine e veramente non c'è mai il termine. Voglio dire che c'è un grande cammino, un grande cammino.
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Ora questi due giorni, e la vigilia e la celebrazione della festa dei santi Pietro e Paolo, questi due giorni /dedicarli/ (a) in modo particolare alla pietà, alla preghiera per il progresso dell'istituto nella pastorale. Che grande cosa! Perché? E va molto bene che ci sia lo studio dogmatico, lo studio morale, lo studio liturgico; ma /bisogna arrivare/ (b) alle anime. E lì c'è tutta una teologia, la quale teologia non è subito e soltanto soprannaturale. In primo luogo c'è qualche cosa di naturale, per esempio: la psicologia, la pedagogia e le altre scienze che sono parti di questo insegnamento. Ma poi quello che riguarda la parte soprannaturale, allora lì voi prendete e date alle anime.
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Ecco che accompagnate giustamente, serenamente, costantemente: cooperazione al grande pastore, al pastore universale della Chiesa, il Papa. E il breviario di oggi, anticipato oggi: "Pietro, mi ami tu?" [Gv 21, 15]. E poi la ripetizione della domanda e poi la ripetizione della terza e quindi: "Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle" [Gv 21,15; 17]. E i vescovi sono i pastori. Ma tutta l'azione dei pastori, dal Papa all'ultimo sacerdote, tutti si devono accompagnare nel loro ministero e nella parte pastorale che è dato a voi, sì.
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E la prima pastorella è stata Maria, che ha dato il primo Pastore, e che ha cresciuto Gesù Pastore. e che lo ha accompagnato, Gesù Pastore, nella vita privata e nella vita pubblica e nel tempo in cui il Pastore si è immolato per le pecore, e poi /nella/ (a) risurrezione. E poi /ella ha accompagnato/ (b) i primi pastori, gli apostoli. Quando ella guidava la preghiera nel cenacolo in attesa dello Spirito Santo, li sosteneva, l'incoraggiava. Ecco poi la discesa dello Spirito Santo. E poi dopo il sostegno che dava Maria e l'accompagnamento che dava Maria agli apostoli, agli apostoli!
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Ecco, questa missione pastorale è la missione di Maria. Sì. Qui c'è un mistero. Bisogna partire dalla teologia dogmatica per avere un'interpretazione più esatta, più profonda. Ora quindi giova ed è necessario che ci sia la parte dogmatica e la parte morale e la parte liturgica, ma aggiungere quella, dopo che ci sono, come dire, le tre teologie prime che formano poi una sola teologia tutte assieme.
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E certamente che vi sono parti in cui siete già veramente arrivate a un certo punto, supponiamo il catechismo. Ma adesso da circa due o anche tre anni, di tanto in tanto vengono gli articoli sopra l'Osservatore Romano. E adesso gli ultimi articoli riguardano la pastorale: la pastorale tra gli operai, la pastorale che si trova in quello che è tra le persone colte, quello che riguarda la gioventù, ecc. Questi articoli che escono, è molto utile che vengano letti. Naturalmente /occorre/ (a) che vi sia una certa cultura.
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Lo studio stesso delle materie /che seguite/ (a) devono sempre collegarsi con la pastorale. Perché? E perché è la vostra professione, diciamo. Dico professione in quanto appartiene /ai/ (b) voti, alla vita religiosa, ma in quanto al lavoro che avete da fare per la salvezza delle anime. Quindi /la Famiglia/ (c) Paolina subito era concepita in questo senso: nella parte pastorale. Altrimenti le altre parti, che sono ottime, non arriverebbero alle conclusioni definitive per far raggiungere il Signore alle anime e far arrivare le anime a Gesù Cristo, alla salvezza eterna. Quindi una grande importanza!
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E prima si celebrava anche l'ottava dei santi apostoli Pietro e Paolo. Per voi questo [è] buono, se avete già fatto la novena e potete far le due celebrazioni della vigilia e della festa e poi ricordare. D'altra parte, sempre invocare Pietro e Paolo. Pietro e Paolo, che è il vostro spirito.
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Adesso ho parlato di studi particolari, però questo appartiene specialmente a una parte delle suore. Ma se si vuole /vivere/ (a) la pastorale, il maestro dei maestri e che vale più di tutte le università è il Vangelo, Gesù buon Pastore. Quindi, leggere e rileggere il Vangelo. Leggere e rileggere le lettere di san Paolo e le lettere di san Pietro. Sì. E poi dopo, dopo questo, pregando, si tirano le conclusioni: e come si devono amare le anime e come si devono le anime illuminare e portarle, in quanto possibile, portarle a Gesù, portarle a Dio. Sì.
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Anche la pastorale fino a questo tempo è una applicazione molto teorica. Ma se voi prendete il buon Pastore come si è mostrato nel Vangelo, praticamente farete nelle parrocchie un gran bene, un gran bene. E la preghiera otterrà /quello che non siete capaci di/ (a) fare. La preghiera: l'intervento della grazia di Dio. Quindi sempre più invocare Gesù buon Pastore, Maria madre del divin Pastore e pastorella essa stessa, e poi i santi apostoli Pietro e Paolo. Queste divozioni particolari vostre! Vostre! E quanto vi sentirete elevate! Come la vostra vita religiosa, come è elevata! Sopra, possiamo dire, sopra tutti gli istituti che riguardano o la scienza o le opere di carità, ecc.
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Allora, umiliarvi perché nessuna di voi aveva capito prima la vocazione. E ringraziare perché siete state illuminate e perché vi ha chiamato, e perché siete le prime: l'esempio per tutte. Oh. Che cosa grande avete per le mani! Ma dite sempre: "Da me nulla posso, con Dio posso tutto".

Albano Laziale (Roma)
27 giugno 1965

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(1) Albano Laziale (Roma), 27 giugno 1965
171 (a) R: è anti viene anticipato.

172 (a) R: supplicavoli. Supplicavole.

173 (a) R: sperizza specializzazione.
(1) Sono appunti di pastorale presi dalla Scuola di pastorale tenuta dalla madre generale, suor Celina Orsini sgbp, e pubblicate nella circolare interna Gesù Buon Pastore.

175 (a) R: questo viene viene questo anno.
(b) R: a.
(c) R: del della della.

177 (a) dedicare.
(b) R: bisogna che arrivare.

179 (a) R: la.
(b) R: ella accompagnare ella che ha accompagnato.

181 (a) R: occor occorre.

182 (a) R: che segui che seguiate.
(b) R: alle ai.
(c) R: se la Famiglia la Famiglia.

184 (a) R: a fra vivere.

185 (b) R: quello che non si quello che non siete capaci a.