Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV. ESERCIZI ULTIMA PARTE *
Noto la gioia dei vostri cuori per avere /fatto/ (a) bene, /seguito/ (b) bene gli esercizi spirituali. Grati estote [Col 3,15] dice san Paolo. Siate riconoscenti sempre a Dio. E riconoscenti al Signore perché /nella silenziosità/ (c) lo Spirito Santo lavora sempre nelle anime.
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Nella teologia della perfezione si dice che tra le imperfezioni che impediscono un po' il progresso è il parlare molto. Il parlare a suo tempo, giusto, ma non quello che invece non riguarda. Oh, ringraziare di tutto: che Gesù buon Pastore ha voluto la congregazione (sì, il buon Pastore l'ha formata, formate le persone, voi) e poi lo sviluppo della congregazione e i passi che gradatamente si vanno facendo se si cammina secondo l'umiltà e la fede. Sempre due assieme: fede e umiltà, e umiltà e fede.
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Ora, come ricordi, ecco, /ne/ (a) ricordo solo uno, e già lo avete meditato, e cioè la santificazione. La santificazione per l'anno successivo, cioè l'anno spirituale che comincia da sera fino a un altro corso di esercizi spirituali. La santificazione. La santificazione nei tre punti rilevati. E ogni suora si domanda: perché sono suora? E ciascheduna risponda che [è suora per] l'osservanza della vita religiosa, e cioè la vita che è descritta negli articoli delle costituzioni. Vivere realmente in quella docilità, osservando e seguendo quello che la Chiesa per mezzo e attraverso il Papa [e] la Congregazione dei Religiosi, quello [che] è stato stabilito [di] vivere.
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Secondo poi: la santificazione personale, quella che si deve operare nell'intimo, poi si riflette all'esterno: ma si riflette all'esterno quando c'è nell'intimo della mente, del cuore [e] della volontà. E cioè: le tre virtù teologali, da cui /poi procede tutto/ (a) il rimanente delle virtù: e la virtù della religione e le /virtù cardinali/ (b) e poi le virtù ordinarie, sì, come è l'obbedienza. Sì.
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Poi, oltre a questo, [c'è] l'ufficio dell'apostolato. Compiere santamente l'apostolato. L'apostolato pastorale, quello che in qualche maniera [vi] avevo indicato ieri. E certamente tutto già lo sapevate, ma in questi giorni l'avete anche meditato meglio, sì: la vita della suora pastorella nel suo ufficio. Ecco. Allora, santificare l'apostolato, l'apostolato che si deve fare nel luogo e nel tempo attuale. Sì.
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Non possiamo stare a lamentare dei tempi passati perché una volta non era così. Oggi è così! Bisogna vivere nel nostro tempo. Sì, vivere nel nostro tempo. Bisogna ricordarci che dovendo vivere in questo tempo, in mezzo agli uomini che vivono adesso, bisogna sapere interpretarli e considerare le necessità attuali. Sì.
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Occorre un discernimento, occorre una conoscenza delle condizioni attuali in cui ci troviamo. Ora, bisogna un po' adattarsi non al male, mai, ma a quello che è /secondo/ (a) le esigenze del momento attuale. Quindi ci vuole un discernimento, ci vuole il lume del consiglio che è, il consiglio, è un dono dello Spirito Santo.
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La discrezione. Esiger troppo vuole [dire] ottener nulla! Allargar troppo vuol dire lasciar correre il male, e magari accrescere quello che è male. Quindi, sempre si considerino le cose davanti a Dio Davanti a Dio. In un rigore che allontaniamo tutti; nel lasciare /che vada tutto al male?/ (a). No! Bisogna che noi consideriamo le necessità dei tempi, e gli usi e anche gli abusi del tempo, sì. Questo riguarda anche la cura delle giovani, che incominciano dai dodici anni e vanno avanti. Sì. E' meglio essere /un po'/ (b) più larghi che non allontanare tutte le figlie. Ci vuole questo: compatirle in certo modo e poi personalmente, adagino adagino, e specialmente invitare alla confessione e all'esame di coscienza, allora riflettono su se stesse.
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Oh, ora dobbiamo cantare il Te Deum, ma prima del Te Deum, tre punti. Primo: i voti battesimali, come siamo stati fatti cristiani. Secondo: la professione che è stata emessa nel giorno in cui vi siete consecrate a Dio. E terzo: rinnovare i propositi.
347
Primo punto: i voti battesimali; quelli che /i padrini/ (a) hanno fatto, emesso /a nostro/ (b) nome, sì. Allora il gran dono che abbiamo avuto della vita soprannaturale, della grazia nel battesimo. Il Signore ha dato, e noi dovevamo promettere di corrispondere. Egli il gran dono! E noi dare il gran dono di noi stessi, cioè vivere secondo la fede e vivere secondo la speranza e vivere secondo la carità. E fuggire il male.
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Ora o che abbiate o che non abbiate il libro davanti, io leggo e voi rispondete. Rinnovare quindi le promesse battesimali. Nel libro che ho davanti, è [a] pagina trentatré (1). "Io credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. Io credo in Gesù Cristo, unico Dio e uomo; morto in croce per salvarci. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Prometto con l'aiuto che invoco e spero da Dio, di osservare la sua santa legge e di amare Dio con tutto il cuore sopra ogni cosa e il prossimo come me stesso per amor di Dio. Rinunzio al demonio, alle sue vanità e alle sue opere, cioè al peccato. Prometto di unirmi a Gesù Cristo e seguirlo per voler vivere e morire per lui. In nome del Padre e del Figlio, e dello Spirito Santo". Amen.
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Ora, abbiamo avuto il privilegio del battesimo, quindi della vita cristiana. E quanti uomini e quanti milioni di persone che non hanno avuto questa grazia! Ma il Signore è stato buono con noi. A grazia ha aggiunto altra grazia, grazia grande: la vita religiosa in cui vi siete avvicinate e poi avete emesso le promesse non solo, ma i voti religiosi.
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Oh, a questo dono di privilegio bisogna che corrispondiamo con una riconoscenza maggiore, cioè dare tutto l'essere a Dio. Tutto il nostro essere a Dio. E attendere al lavoro della perfezione, osservando i voti, cioè povertà e castità per cui ci siamo liberati dagli inciampi. E quindi, l'anima può alzare il suo volo come l'aquila verso il cielo. Anima: perfezionamento. Allora, rinnoviamo i voti religiosi: "Ad onore della santissima Trinità, dell'Immacolata Vergine Maria, madre del buon Pastore, dei santi apostoli Pietro e Paolo, per la maggior santificazione mia e del mio prossimo, con l'aiuto della grazia divina, offro, dono, consacro tutta me stessa a Dio. E rinnovo i voti di obbedienza, castità e povertà, secondo le costituzioni delle Suore di Gesù buon Pastore. Così Dio mi aiuti". Amen (2).
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Ora i propositi. I propositi deve farli ognuno. E quindi vi lascio due minuti: ricordare a memoria i propositi fatti, oppure se si ha il taccuino, allora ciascheduna può anche leggerseli, in silenzio, due minuti (3).
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Alcune hanno domandato la benedizione delle corone. Le benedico qui tutte, basta che le abbiate presenti in chiesa adesso o che le abbiate presenti adesso.
Ad laudem gloriae deiparae Virginis Mariae in memoriam vitae, mortis et resurrectionis Domini nostri Jesu Christi benedicantur et sanctificentur haec sacratissimi Rosarii coronae in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.
Avete tutte le indulgenze che potevo dare.
Ora le indulgenze che adesso potete ricevere recitando il Confiteor e poi la benedizione col Crocifisso (4).
Misereatur vestri omnipotens Deus et dimissis peccatis vestris perducat vos ad vitam aeternam. Amen. Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum vestrorum tribuat vobis omnipotens et misericors Dominus. Amen. Et benedictio Dei omnipotentis Patris et Filii et Spiritus Sancti maneat semper vobiscum. Amen. Il Signore sia sempre con voi.

Ariccia (Roma)
1 agosto 1965

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339 (a) R: fatti.
(b) R: seguiti.
(c) R: nella si nella sinsi silenziosità.
(1) Ariccia (Roma), 1° agosto 1965

341 (a) R: ne ne.

342 (a) R: tutto poi procede.
(b) R: virtù della cardinali cardinali.

345 (a) R: secondo secondo.
(b) R: un più larghi che non che non è meglio essere un po'.

346 (a) R: che il male monda vada tutto al male.
(b) R: un più larghi che non che non è meglio essere un po'.

348 (a) R: i padri i padrini.
(b) R: a nost a nostro.

(1) R: Tutte leggono quanto segue nel paragrafo insieme col Fondatore. Cf. Preghiere pag. 33.

(2) Cf. Preghiere pag. 37.

(3) A questo punto il Fondatore porge il solito saluto di commiato: Sia lodato Gesù Cristo. Ma poi, prima di andarsene, aggiunge quanto segue.

(4) Segue la recita del Confesso iniziato dal Fondatore e proseguito da parte dell'assemblea.