Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Ieri era il giorno di ringraziare il Signore perché ci ha fatto cristiani. Ci ha fatto cristiani nel battesimo. E questo lo diciamo sempre /nelle preghiere/ (a): «Mi avete creato, fatto cristiano». Poi seguirà anche il ringraziamento di esser conservato in vita e il ringraziamento per essere entrati nella congregazione.
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Nei prossimi giorni vi sono le domeniche che precedono la settuagesima. Tra il battesimo di Gesù, cioè dopo l'epifania, sino alla settuagesima ci sono alcune domeniche, le quali possono esser celebrate in questo tempo e quando la pasqua invece è /più anticipata/ (a), per esempio in marzo, allora queste domeniche vengono trasportate dopo la pentecoste, prima cioè della ultima domenica dopo pentecoste.
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Penetrare bene la liturgia. Ora s'insiste assai sopra la parte tecnica della liturgia, ma soprattutto bisogna che si guardi lo spirito della liturgia, il senso della liturgia, sì. Quindi seguire la parte tecnica, come sarà celebrata ad esempio dal sette marzo (1) in avanti, e poi quello che importa è di capire quale sia il motivo per cui la parte prima della messa viene modificata alquanto.
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Si vuole la celebrazione della parola, come dice l'istruzione liturgica. La celebrazione, perché in primo luogo bisogna istruire le anime, e poi dopo /si guideranno all'eucaristia/ (a). Perché anche nel decreto preparato per quello che riguarda la vita sacerdotale si dice: e coltivare la Parola di Dio, e poi... e nutrirsi di eucaristia. Come Papa Giovanni XXIII si esprimeva: Calice e libro, cioè eucaristia e libro, sì. Adesso bisognerà conoscere le cose per poterle poi spiegare ai fanciulli, alla gioventù, alle donne. La spiegazione.
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Volevo ricordare adesso la necessità che ha la congregazione di vocazioni. Questo grande bisogno per tutte le istituzioni religiose! Il Papa aveva detto in suo discorso che il numero delle suore è un po' diminuito. E anche in questi giorni, ricevendo lettere, [ci sono] parroci i quali, eh, dicono che avevano /anche già le suore/ (a) nelle parrocchie, ma poi le suore di quell'istituto e di quell'altro istituto hanno ritirato le suore perché non c'è personale. Ora anche voi dovete rispondere tante volte che non potete mandare. Quanto si desidererebbe contentare e i vescovi e i parroci ! Quanto questo è sentito in tante maniere! E diventerà sempre più sentito, perché la suora porterà nella Chiesa di Dio un grande contributo. Un grande contributo! /Ecco allora/ (b): che si moltiplichino le vocazioni religiose femminili. Sì.
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Volevo solamente notare /questo, cioè/ (a) la preparazione delle figliuole nelle parrocchie affinché possano arrivare poi a sentire, parecchie di loro, a sentire la chiamata di Dio. [E'] vero, il primo mezzo per ottener le vocazioni è la preghiera. Gesù ha dato solo quel mezzo, così, nell'insegnamento orale: "Pregate il padrone della messe, perché mandi operai alla mietitura" [cf. Mt 9,38 e par]. Quindi Gesù ha voluto indicare questo, il mezzo, per il moltiplicarsi delle vocazioni. Oh, mirate a diecimila religiose! Ce la mettete questa domanda presso il tabernacolo? Poi, non che vi dobbiate arrestare lì, poi, eh?
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Quante sono le parrocchie nel mondo? Ce ne sono 27.000 in Italia. Quante ne servite attualmente? Oh. E poi /non è soltanto l'Italia/ (a) la nazione che /aspetti/ (b) le suore. Aspettano le suore un po' in tutte le nazioni.
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Ora: la preghiera. La preghiera quotidiana per le vocazioni, anche qualche sacrificio [si ha] da fare, sì. Però vi è una preghiera la quale è più efficace ancora che la recita di un'orazione, e cioè: vivere la propria vocazione. Se voi vivete /con gioiosità/ (a), con letizia, con fedeltà la vostra vocazione, quella è una preghiera, ma vitale! Perché c'è la preghiera orale e c'è la preghiera vitale che è quella della vita.
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Coloro che vivono bene la propria vocazione sono in continuità di preghiera /per le altre vocazioni/ (a). Perché la vita di osservanza religiosa è una continua preghiera per ottenere altre vocazioni, mettendo queste intenzioni. Se poi anche si va avanti e fare qualche mortificazione per le vocazioni... Tutte allora vocazioniste, sì.
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Ma quello che volevo dire /adesso/ (a): voi nelle parrocchie avete le bambine. Le bambine le avvicinate e pressappoco distinguete quali sono le migliori. Le migliori come virtù, le migliori come intelligenza, perché avete bisogno di persone intelligenti, specialmente nei tempi che passiamo dove c'è più istruzione. E allora bisogna elevarsi al livello /del/ (b) popolo e cioè di quello che è l'istruzione almeno comune se non è proprio specializzata.
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Si può, fino dalla prima comunione, subito notare quelle figliuole che mostrano più pietà, più /assetate/ (a) di sapere quel che la suora dice, quel che la suora insegna, quello che vive la suora. Vi è un grande errore adesso, e aspettiamo a distinguere /quali son le vocazioni/ (b) dalle altre.
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La vocazione comincia dal giorno in cui /Dio/ (a) ha creato l'anima, /dalla nascita/ (b) in sostanza. La vocazione è dal momento in cui si crea l'anima e l'anima entra /nel corpo/ (c). La vocazione è lì dal seno della madre. [In] questi giorni ho sentito una predica molto forte su questo punto. Che cosa tramandate? Cosa aspettate? "Ma son bambine!". Appunto perché son bambine!
Queste cose già le avevo predicate, ma non con insistenza perché, allora, vi erano vocazioni adulte subito: dai sedici, diciotto, venti anni, ventidue, ventiquattro. Ma ora /è/ (d) necessaria una particolare attenzione.
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Le pastorelle che vivono in una parrocchia e devono fare i catechismi particolarmente alle fanciulle, le /esaminino/ (a) subito. Le adocchino. E su quelle lì puntano la loro attenzione e attorno a quelle daranno una cura particolare: di pietà, insistenza che vengano ai sacramenti, oltre che andare ai catechismi, la devozione a Maria, e poi gradatamente indicare alla figliuola che guardi già un po' *** (2). Proprio questa cura /alle figliuole dal/ (b) momento in cui vanno alla chiesa per i catechismi, per la preparazione alla prima comunione, alle confessioni, alla cresima, ecc.
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Adocchiarle e coltivarle e seguirle con attenzione perché evitino i pericoli, perché frequentino /di più/ (a) i sacramenti: confessione e comunione. E poi che continuino a seguire i catechismi, e poi l'azione cattolica se ci sono le organizzazioni cattoliche, e poi man mano trovare una santa industria /per/ (b) attirarle più facilmente in casa a... Coltivare più facilmente le relazioni con quelle, perché se poi si fa un invito all'improvviso (hanno diciotto anni, diciannove anni ecc.) non c'è tante volte la preparazione. Non c'è tante volte!
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La vocazione ha l'inizio /dalla/ (a) madre, nel seno della madre. E quindi avere la grazia dello Spirito Santo di essere illuminate a distinguere. Eh, è come faceva Gesù quando invitava Giacomo e Giovanni e Andrea, Pietro: erano preparati per la missione /ed egli/ (b) li volle con sé per istruirli, per aiutarli, perché imparassero /a vivere/ (c) con lui e da lui. Quindi dall'inizio!
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Ci sono stati /errori in questi/ (a) ultimi tempi: "Lasciate che crescano... Lasciate che decidano dopo le medie!". Questo è un errore! La vocazione è al momento in cui c'è la creazione da parte di Dio dell'anima, perché Dio infonde le facoltà necessarie perché un giorno, seguite bene queste facoltà e santificate /queste/ (b) facoltà, se tale è il volere di Dio, ecco... /Si sia/ (c) persuasi che il maggior numero delle vocazioni si perde: dolorosissimamente, questo!
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E poi, quante volte /nei/ (a) pericoli nella vita quotidiana, magari anche in famiglia, nelle abitudini con le compagne, ecc., a poco a poco la voce di Dio è coperta da altri pensieri, da altri desideri, da altri /usi/ (b)... e cominciano a essere un po' superficiali /e a poco/ (c) a poco il mondo le attira. Ecco. Ora le suore in una parrocchia conservino le vocazioni e le aiutino e le sviluppino in quanto è possibile. Sì, è vero che adesso predico /alle/ (d) assenti, eh! Ma domani sarete nelle parrocchie, sì e allora lo ricorderete questo.
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Proprio una pedagogia, una psicologia. Formare con la pedagogia una psicologia della fanciulla: psicologia naturale da una parte, ma soprattutto soprannaturale dall'altra. Una psicologia /che/ (a) è frutto della grazia del Signore.
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Quindi è vero che voi ogni giorno pregate per le vocazioni. E se c'è la fedeltà alla propria vocazione, se c'è il vivere davvero la vocazione, questo è preghiera continua, sì. Ma per quello che sono le suore a contatto /delle/ (a) fanciulle, delle giovani, ecco, la preparazione viene fatta dalle suore stesse. E quando poi espressamente si invita: "E non vorresti /consecrarti/ (b) a Dio? Non vorresti come sposo Gesù Cristo?, ecco, allora la cosa non è più nuova! C'è una preparazione. E la preparazione è lunga! Ci vuole certo molta pazienza. E tante volte bisogna sacrificarsi e non voler [essere] piuttosto inclinate a quello che è [più] comodo per noi, ciò che vorrebbe essere più facile per noi. No!
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Le vocazioni costano sacrifici. Costano sacrifici nel prepararle, /nel/ (a) farle entrare, nella formazione intellettuale e formazione spirituale, formazione apostolica, formazione alla vita religiosa. E tutto questo prepara la vocazione /alla/ (b) consecrazione quando si emettono i voti. Sì. E tuttavia non si ferma lì la cura. Perché? E perché la suora anche appena professa o da poco tempo professa ha ancora bisogno di essere aiutata spiritualmente: e perché si evitino i pericoli, e perché /si/ (c) viva lo spirito religioso, e perché /si addestrino/ (d) a compiere la propria missione apostolica pastorale, sì.
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E metteteci un po' uno scritto: bisogna mirare a diecimila! Ma /lo scrivete/ (a) nel vostro taccuino!? Bisogna che si lavori in questo senso. Ma? perché? come? possibile? Come non è possibile? Certamente il Signore ne crea tante anime per voi, infondendo le qualità [e] le attitudini perché un giorno possano arrivare a questa vocazione, sì. /Piuttosto riparare per/ quelle che non corrispondono, sì. Ma intanto per nostra parte fare quel tanto che è possibile con la preghiera e con la vita religiosa propriamente vissuta.
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E [a] questo punto /coltivare/ (a) le piccole pianticelle. Le pianticelle: con cura! Quando si tratta di pianticelle deboli che possono facilmente essere scosse dai venti o da altri pericoli, /il/ (b) giardiniere ha una cura particolare, sì. Una cura particolare perché cresca, s'irrobustisca /e possa/ (c) opporsi ai pericoli e alla stagione che qualche volta non è favorevole, anzi che è contraria, sì.
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Quando poi la pianticella viene trasportata in casa madre, nell'aspirandato, nel noviziato, ecc., allora la pianticella diviene robusta fino a un certo punto, poi dovrà ancor sempre crescere, e crescere fin a quando? Fin che si va in paradiso? Fin che si va in paradiso, perché dobbiamo sempre vivere meglio la nostra vocazione. E così, la preparazione all'ingresso in cielo.

Albano Laziale (Roma)
14 gennaio 1965

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2 (a) R: nel rosa[rio] nella nelle preghiere.

3 (a) R: più rec[ente] più anticipata.

(1) Il 7 marzo 1965, prima domenica di quaresima, si comincia a celebrare la Messa usando il formulario in lingua italiana.

5 (a) R: si guiderà 6i guideranno all'eu all'eucaristia.

6 (a) R: anche le già già le suore.
(b) R: all ecco allora.

7 (a) R: questo que cioè.

8 (a) R: l'Italia e non è tut[ta] non è soltanto.
(b) R: aspettino.

9 (a) R: la gioia con gioiosità.

10 (a) R: per le vo per le vocazioni.

11 (a) R: a tut[te] adesso.
(b) R: del del.

12 (a) R: ass assetate.
(b) R: le vo le quali son le vocazioni

13 (a) R: Gesù Cris[to] Dio.
(b) R: in cui la la si è la si è dalla nascita.
(c) R: nel nel corpo.
(d) R: vi è.

14 (a) R: esamino.
(b) R: alle fi figliuole dal dal.
(2) *** Il nastro originale è stato girato. Si ritiene perduta qualche frase.

15 (a) R di più di più.
(b) R: perché.

16 (a) R: della.
(b) R: ed e ed egli.
(c) R: ad a vi a vivere.

17 (a) R: in questi errori.
(b) R: queste queste.
(c) R: sia ci sia.

18 (a) R: quei nei.
(b) R: usu usi.
(c) R: e poi po' a poco.
(d) R: agli alle.

19 (a) R: sopra che.

20 (a) R: dei delle.
(b) R: donar consecrarti.

21 (a) R: nel nel.
(b) R: la con nella.
(c) R: si si.
(d) R: si a si addestrino.

(a) R: lo scrive lo scrivete.
(b) R: Rispar piuttosto ripararsi per riparare per.

(a) R: coltiva coltivare.
(b) R: la il.
(c) R: e po stare e possa e possa.