Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

XII. ESERCIZI SECONDA PARTE: SANTIFICAZIONE (1)
La prima parte degli esercizi: la purificazione. La purificazione /da ogni/ (a) pericolo. E significa precisamente allontanarsi, difendersi, correggere quello che sono i vizi capitali, specialmente la superbia, l'invidia, ecc.
265
Ora, la seconda parte degli esercizi: la santificazione. Per questa santificazione tre punti da ricordare: [in] primo luogo: la vita religiosa secondo: quello che è la santificazione personale e terzo: quello che è l'apostolato, la vita che avete da compiere secondo la vostra missione.
266
L'istituto va progredendo. E l'istituto progredirà nella misura che vi è l'unione, l'unità. Quello che sarebbe il serpente che cerca di entrare è il serpente della mormorazione o dell'invidia o [di] qualche altro difetto che disgrega l'unione. Questa unione si alimenta in due maniere: primo, nell'osservanza; e secondo, nella carità. Osservanza delle costituzioni, l'osservanza di quello che sono gli uffici e gl'indirizzi che si danno. Gl'indirizzi che vengono dalla casa centrale, da casa madre, sì.
267
/Il/ (a) libro delle costituzioni è il libro che mette la principale base dell'unità, perché è stabilita lì la vita comune. La vita comune in unione con /chi deve/ (b) guidare l'istituto, chi deve operare nell'istituto qui, chi deve promuovere la vita dell'istituto. E in questo punto entra la ricerca delle vocazioni, sì. Questa unione, che allora fa camminare tutto l'istituto secondo che sono le necessità, sì. La unione.
268
Ora poi, docilmente ricevere gl'indirizzi che vengono dati da chi è incaricato, sì. Gl'indirizzi, che vengono dati specialmente nei contatti, quando vi incontrate, e poi mediante le lettere, la corrispondenza e mediante le circolari. Sentirsi uniti, unite. Gesù buon Pastore nella ultima preghiera (quella che chiamiam preghiera sacerdotale), Gesù in quella preghiera chiede al Padre celeste che gli apostoli fossero uniti. E così: che voi siate unite. Poi Gesù ripete tre volte questa necessità di unione: Ut unum sint [Gv 17,21] tra i membri. Tra i membri, quindi l'unione con chi guida e l'unione fra le sorelle. Utunum sint [Gv 17,21], perché questo essere uniti, unite vuol dire che quest'unione è in Gesù Cristo. Come si riceve la stessa ostia, la stessa comunione, così questo è il nutrimento di tutte. Il pane quotidiano, il pane eucaristico.
269
Conservare questa unione, sempre. E condannare ogni mormorazione, ogni critica. /Ma si devono anche notare/ (a) dei difetti? Certamente. E invece di mormorare occorre riferire, parlare, sì, segretamente in maniera che non si estenda il male, ma che invece si tolga il male. Ecco, l'unione intima.
270
La mormorazione è la causa delle divisioni per cui l'istituto, eh, si indebolisce. S'indebolisce un po' in tutto, e nella ricerca delle vocazioni e poi nella formazione stessa. Quindi conservare l'unione di spirito sempre, l'unione di spirito.
271
Perché ci sia veramente l'amore all'istituto: la osservanza - ho detto, sì - delle costituzioni che vi sono spiegate. Poi: tutte impegnate alla ricerca delle vocazioni. Secondo: la formazione delle vocazioni. E poi, l'avviamento all'apostolato di coloro che avranno emesso i voti, sì. Il progresso dell'istituto. In questi giorni ognuna pensi un po' /come vuole/ (a) contribuire all'istituto, contribuire per il progresso: il progresso di persone, [il] progresso di santità, il progresso degli apostolati, sì.
272
Ecco, quindi il primo passo per la santificazione è la vita religiosa, /l'unione di religione/ (a). E poi nello stesso tempo il compatimento e il vicendevole aiuto, e seminare sempre l'incoraggiamento a tutti. /La/ (b) gioia, la letizia religiosa che domini sempre in voi. La letizia religiosa, sempre. Certo, il diavolo a questo riguardo è astuto. Tante volte, eh, il diavolo quasi chiude gli occhi e sembra seminare e portare le tenebre e, quindi, quello che porta allo scoraggiamento.
273
Secondo, per la santificazione: personale santificazione. Oltre che santificare l'istituto, la persona, ogni suora. Ora è necessario che noi ci fissiamo in quello che è sostanziale, in quello che serve per tutte: aumento di fede, aumento di speranza, aumento di carità. Fede! Fede quel che abbiamo dal Credo delle orazioni. Fede dal Credo che si canta nelle messe e si recita nelle messe quando è segnato dalla liturgia. Poi, fede: considerare la vita, /il senso della vita/ (a). La vita per prepararsi all'eternità. Giorno per giorno, che ci vien dato da Dio, per aumentare i meriti.
274
Considerare tutto quello che abbiamo da fare secondo lo spirito, secondo la luce di Dio, la luce della fede. Considerare l'istituto nel suo senso, nel suo senso giusto secondo la fede, e cioè è un istituto per la santificazione dei membri. E considerare le costituzioni come tanti aiuti, articolo per articolo, come mezzo per la santificazione, [per] guadagnare i meriti. Poi, vivere secondo la fede: che cosa vuol dire povertà? Che cosa vuol dire castità? Che cosa vuol dire obbedienza? Perché l'obbedienza /deve essere/ (a) considerata davanti a Dio, e cioè non è la persona che comanda: /è la/ (b) volontà di Dio che si manifesta attraverso le costituzioni o attraverso alle disposizioni che vengono date.
275
Vi è un po' di dispersione riguardo al lavoro spirituale. Se però vi fermate bene sopra quello che è la fede e poi la speranza e la carità, l'edificio spirituale viene costruito. Così! Così! San Paolo considera l'opera della nostra santificazione paragonata ad una casa. Se si vuole costruire una casa: la base. Le fondazioni buone. E le fondazioni devono essere proporzionate all'altezza della costruzione che si vuol /fare/ (a). E quindi [occorre considerare] se è una casa di un piano, o se è una casa di cinque o di dieci o quelle che sono anche in altre città e fino a sessanta, /cento/ (b) piani.
276
/La fede è la base di tutto/ (a). Una fede profonda. E' veder tutto secondo la luce della fede, tutto: quello che va male e quello che vien bene, tutto. Considerare le cose sotto la luce di Dio. Vivere di fede
277
Vivere di fede: che questa giornata mi possa arricchire di tanti meriti. E ogni giorno così, e alla fin dell'anno così. E quanto avete già accumulato di meriti nell'anno scorso fino adesso? Cioè voglio dire dagli ultimi esercizi ad oggi? Eh, il bene che avete fatto /è già/ (a) andato sopra le porte del paradiso. E al momento in cui l'anima passerà alla eternità, troverà tutto il merito, tutti i meriti fatti. Che ricchezza allora! State liete! Siete ricche e potete arricchire quotidianamente. Vi sono persone che fanno tanti commerci e falliscono; ma quando si tratta di meriti, il Signore... No, non fallite. Non fallite certamente. Tutto è là che ci aspetta.
278
Poi, vivere di speranza, cioè appoggiate ai meriti di Gesù Cristo. Che lui ci aumenti la grazia di santità. E ci aumenti la forza per vivere santamente. E vivere secondo Gesù buon Pastore e secondo la Madre del divin buon Pastore, e secondo gli apostoli Pietro e Paolo. Questa speranza, cioè questo aumento di grazia e di santità /nell'anima/ (a) nostra. Sono i meriti di Gesù Cristo, che /vengono/ (b) comunicati a noi. Ecco.
279
La grazia, che è duplice: la grazia che santifica l'anima, che aumenta la vita spirituale dell'anima, e poi la grazia per fare il bene; che ci vuol fatica cacciare le tentazioni, fare quello che è il dovere quotidiano, aver l'aiuto di Dio e quindi fare le buone opere che io debbo e voglio fare, secondo l'atto di speranza. Vivere di fiducia. Guardare al crocifisso: /i tuoi meriti sono fatti per/ (a) noi. I meriti di Gesù, li ha fatti per noi. Li ha fatti per noi questi meriti. E se noi abbiamo questa speranza, questi meriti di Gesù ci vengono applicati. Applicati in due maniere: prima nello scancellare il male, il peccato, e poi per dare la grazia e l'aiuto.
280
Il Signore Gesù ha fatto due ordini di meriti: l'uno per la sua santità personale, e secondo: ha fatto i meriti per noi. E quindi se noi non li prendiamo, cadono inutilmente. Come vi è la comunione: chi vuol andare, riceve Gesù; chi non vuole andare, non riceve Gesù. Così chi ha questa fiducia-speranza che Gesù ci applichi i suoi meriti. Sono i meriti e questo rallegra anche il Padre celeste, il Signore, questo: che noi vogliamo arricchirci delle ricchezze di Gesù, dei meriti suoi! Ma questo è di fede eh, non e mica un pensiero così vago. E' secondo la fede! Oh!
281
Poi, l'amore a Dio, cioè la carità: "Vi amo con tutto il cuore sopra ogni cosa". Il fine per arrivare al massimo amore, a Dio è questo: cercar la gloria di Dio. E' un punto alto, eh! Perché questo abituarsi /a glorificar/ (a) Dio e a ordinare tutte le cose alla gloria di Dio è una preparazione diretta al paradiso.
282
Omnia in gloriam Dei facite [1Cor 10,31], fate tutto alla gloria di Dio. E quando sulla terra noi ci abituiamo a far tutto alla gloria di Dio, siamo pronti per entrare in paradiso. Perché lassù in paradiso /si dà/ (a) la gloria a Dio, ecco. Si canta la gloria di Dio in eterno. E cantando la gloria a Dio, siamo felici in paradiso. Quindi l'anima non passa attraverso al purgatorio.
283
Quando un'anima è già tutta orientata verso: Omnia in gloriam Dei facite [1Cor 10,31], fate tutto alla gloria di Dio, questa è la più alta santificazione. E è faticosa, eh! Ci vuole un po' di tempo, ma /se c'è/ (a) la fiducia, la grazia, allora possiamo arrivarci. Eh, sì. Ora quindi vivere con semplicità la fede, la speranza, la carità.
284
Vi sono molte anime che son complesse: confessori che danno consigli un po' complessi, ognuno vorrebbe /dare quasi una sua spiritualità/ (a), un indirizzo proprio. State ferme nel vostro spirito, quello che avete appreso nella congregazione, specialmente in questo tempo che c'è un certo disorientamento. E non so dirvi quante suore hanno dovuto metterle fuori per queste deviazioni, deviazioni di spirito.
285
Fermissime nel vostro spirito. E se ci fosse stato cosa da trovare di migliore per voi, l'avrei messo nelle costituzioni. Ma nelle costituzioni è stato messo tutto quello che è migliore. Il cibo migliore per il vostro nutrimento spirituale. Quindi la santificazione con semplicità, ma sempre aumento di fede: Che io creda sempre più, che io speri sempre più, che io vi ami sempre più. Avanti. Avanti. Non complicazioni di spirito. In semplicità. Ma in semplicità, /è semplice proprio/ (a) perché? Eh, perché è divino, perché è divino. Oh!
286
Poi, per il progresso: l'apostolato. L'apostolato vostro, il quale è di un valore inestimabile. Come vi ha scelto il Signore per arrivare e portare Dio alle anime! E portar le anime a Dio. Oh, il grande apostolato! Il grande apostolato. Qualche volta lo si considera veramente bene, e qualche volta anche un po' meno bene. E un po' meno bene anche presso certe persone che dovrebbero stimarlo; ma il valore lo ha in sé, questo apostolato.
287
Avete da essere come sotto un certo aspetto le madri, non di nome soltanto, ma di realtà di queste anime, di queste anime. La mamma farà crescere la bambina e il bambino col suo latte e col nutrirlo e col vestirlo e crescerlo. E voi [dovete far] crescere qualche cosa in più. E che i bambini ricevano presto il battesimo e quindi la seconda vita, la vita di grazia. Ma poi dopo, l'alimentazione di queste anime, di queste anime, quando i bambini arrivano a una certa età, sei anni, sette anni, ecc. Allora come si può dire una maternità? Come la madre si può chiamare così? Perché? Eh, perché si aiuta la vita dell'anima, la vita soprannaturale, la vita della grazia a cui siete chiamate, a cui siete chiamate.
288
E allora, tutte queste anime che incontrate nel vostro cammino e nei vostri posti e nel vostro apostolato... Oh, quale contributo portate a queste anime! E in tutta la vostra vita a questo. A questo: Fare l'apostolato sempre più sapientemente. Farlo sempre più largamente. Farlo più generosamente.Farlo più soprannaturalmente. Sentirvi, man mano che progredite, diventare madri e sorelle /di questi/ (a) parrocchiani. Di questi parrocchiani.
289
Avvicinare ed essere avvicinate nella giusta maniera, nel senso, come? E come Gesù buon Pastore faceva! Come faceva Gesù buon Pastore. E' lui l'esemplare per voi. E' l'esemplare per voi. Oh, avete quindi occasioni di alimentare queste anime in tante maniere, cominciando dai piccoli, poi crescendo, e poi soprattutto avendo cura della gioventù femminile e poi aver cura delle madri, ecc. Allora [a] questo arrivare.
290
Secondo: voi dovete essere come un'unione, un tratto di unione fra la popolazione e il parroco. Le buone relazioni, che son sempre favorevoli, in generale, tra il popolo e la suora. /E la donna/ (a) è stata creata come aiuto all'uomo: "Facciamo /all'uomo/ (b) un aiuto [cf. Gn 2,18], ha detto Dio, /per creare Eva/ (c), sì. /Vi è/ (d) la donna, la buona cristiana che compie la sua missione riguardo /al/ (e) marito e alla famiglia; ma voi, la vostra relazione è tutta spirituale, e quindi siete come /un tratto/ (f) di unione fra il parroco e i fedeli. E quante volte questo risulta chiaro! Non avvicinavano il sacerdote e durante la loro vita e magari durante la loro malattia ultima, ecco la suora, e costituisce questo tratto di unione in tante maniere. In tante maniere.
291
Ci vuole nell'apostolato la prudenza, eh? La prudenza giusta, ma lo zelo. E camminare sempre in umiltà, ma grande fede: siamo per questa missione. Dirlo chiaro a Gesù: "Ci hai mandato, adesso da' la grazia che possiamo farlo. E che noi non corriamo nessun pericolo per la nostra anima. Anzi, [sia] il mezzo per la [nostra] santificazione. E poi che arriviamo ad aiutare queste anime". Sì. Sorelle sotto un certo aspetto, e madri sotto altro aspetto. Vostro grande ministero. E troppi considerano e chiamano e chiedono le suore per l'asilo. Per l'asilo è come ubi consistam, cioè è un posto per avere un alloggio e un posto di abitazione e un mezzo di vita. Ma quello è solamente ciò che è l'ubi consistam. Certo, quello intanto è il /grande/ (a) mezzo per avviare bene i bambini. Ma poi è per arrivare a tutte le anime, in primo luogo con la preghiera costante.
292
Sapere nella vostra parrocchia quante sono le anime. Quante sono le anime. Io tengo sempre appresso i nomi di tutte le case, perché alla sera le benedico tutte. Oh, adesso, voi che vi informiate bene nella parrocchia come si sta (quando arrivate) e cioè come è /il grado di/ (a) religiosità, quante sono le famiglie, e poi come si compongono e chi deve venire /e chi non/ (b) vuole venire, e chi viene. E poi vedere un po' come si opera da chi guida la parrocchia, e alle necessità che ci sono nella parrocchia stessa. Studiare la cosa.
293
Studiare e vedere quali mezzi sono a disposizione vostra. /Primo/ (a): la preghiera. Secondo: il sacrificio. E fare delle penitenze anche, eh? Quali penitenze? Far morir l'amor proprio. Praticar la carità in pazienza, operare /secondo comporta/ (b) la salute e il tempo, sì. Quindi il sacrificio offerto! Poi, trovare le maniere di cominciare ad attirare, a attirare e i piccoli e la parte femminile e poi gradatamente, e poi si visitano e si prendono relazioni. Ecco, allora siete in mezzo madri e sorelle insieme. Oh, la grande missione che vi ha dato il Signore! E' quella che ha fatto Gesù il buon Pastore!
294
Non cercate molti libri di ascetica in giro. Primo libro: il Vangelo. Come ha operato Gesù! Leggere e rileggere. Ed è meglio leggere quello che è il Vangelo unito fra i quattro vangeli, sì. Poi, dopo il Vangelo, le costituzioni. Questi sono i due grandi direttòrii. /Non ci sono molte/ (a) necessità di cercare direttòrii: è Gesù buon Pastore vivo! il quale ha operato così. Il quale è in mezzo alla parrocchia, nella parrocchia, nel centro, nel tabernacolo. E voi le ancelle sue.
295
E questo Gesù aspetta che voi portiate queste anime a lui. Portarle ai sacramenti in particolar modo, quanto è possibile. E se resistono? Continuiamo a insistere. Continuiamo. Pregare e sacrificarsi. E poi, nello stesso tempo, amarle sempre, costantemente. Non si sa quale sia poi l'ora della grazia che arriva in un'anima. Avanti. Ecco /questi/ (a) accenni stasera: /dopo/ (b) la purificazione, la santificazione. La vita religiosa vostra interiore è l'amore all'istituto e il vivere l'istituto e aiutare l'istituto e contribuire all'istituto in tutte le maniere.
296
Secondo: vivere di fede, speranza e carità. Sempre! Con propositi semplici, ma chiari: quelli che son teologici e che sono i fondamentali. E sono le virtù teologali quindi, divine. Son le virtù; sono comunicate a noi dalla grazia dello Spirito Santo, ma possiamo crescerle di giorno in giorno. Credere sempre di più. Sperare sempre più fermamente. E amare il Signore sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi.
297
Terzo: progredire nell'apostolato. Progredire sempre. Leggete le circolari, le esortazioni, /scambiandovi anche tra di voi/ (a) /molte idee. Qui si è tentato così. Là si è ricevuto in quella maniera. Si è ottenuto oppure si è stati delusi, ecc. Eh, di che cosa dovete parlare quando siete tra di voi, se non le cose, se non le cose che vi riguardano? Di [che] cosa devono parlare le suore pastorelle? Sì. E se c'è un orologiaio, ma gli orologiai parlan di loro. E se siete pastorelle, parlate del vostro apostolato, delle difficoltà, di quelli che sono i risultati e di quelli che si sperano. Avanti, va bene. Quindi questi propositi e questa luce che si proietta in avanti per l'anno nuovo (l'anno nuovo vuol dire: da questo corso di esercizi a un altro corso), questo anno: progresso, sì. Son questi tre mezzi: l'amore all'istituto; la fede, la speranza e la carità personale; e poi la dedizione totale nell'apostolato alle anime. Questi sono i tre punti di santificazione/ (1).

Ariccia (Roma)
28 luglio 1965

298

(1) Ariccia (Roma), 28 luglio 1965.
265 (a) R: da ogni da ogni.

268 (a) R: i il il.
(b) chi de chi deve

270 (a) R: ma si ma si devono anche ricor[dare] notare.

272 (a) R: come si vuo vuole.

273 (a) R: l'unione re l'unione di re religione.
(b) R: la, la.

274 (a) R: in senso la vita.

275 (a) R: è dev'essere è.
(b) R: è la è la.

276 (a) R: dare fare.
(b) R: cento cento.

277 (a) R: la base è la fede di tutto.

278 (a) R: è già poi è già.

279 (a) R: in nell'anima.
(b) R: vengono appoggia[ti] che vengono.

280 (a) R: i tuoi meriti sono fatti i meriti sono fatti per.

282 (a) R: a dar a glorificar.

283 (a) R: si fa si dà.

284 (a) R: se c'è se c'è.

285 (a) R: fare un suo dare una sua quasi spiritualità.

286 (a) R: è proprio è semplice.

289 (a) R: di questi di questi.

291 (a) R: e la suora e la donna.
(b) R: facciamo l'uo facciamo l'uom all'uomo.
(c) crean, per creare Adam Eva.
(d) R: voi avete vi è.
(e) R: alla al.
(f) R: un tra un tratto.

292 (a) R: grande grande.

293 (a) R: il grado il grado di di.
(b) R: chi e chi no e chi non.

294 (a) R: primo primo.
(b) R: in se quando e se comporta.

295 (a) R: non ci non ci sono molti molte.

296 (a) R: questo questi.
(b) R: per l'ap[ostolato] dopo.

298 (a) R: tra anche di voi scambiandovi.
(1) Questa ultima parte sembra sia stata ripresa da un altro nastro. Il nastro originale a quel punto è stato aggiustato.