Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XV. COSE DA FARE (1)
Vi siete preparate bene agli esercizi spirituali, penso, ed è certo che Gesù buon Pastore dall'altra parte vi ha preparato le grazie. Vi attendeva Gesù buon Pastore. Vi attendeva la Madre del divin Pastore. Vi attendevano gli apostoli Pietro e Paolo e vi accolgono in benedizione.
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Preparate le grazie per chi ha da entrare al noviziato perché vi porti le disposizioni di umiltà, di fede. Fede nella grazia della trasformazione da semplici figliuole cristiane a religiose durante l'anno di noviziato.
402
Preparate le grazie per chi deve emettere i voti, fare la sua professione, perché il dono a Dio sia totale, radicale e costante fino alla professione eterna sulle porte del paradiso.
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E preparate le grazie per chi viene a rinnovare la sua consecrazione al Signore per un altro tempo, a fine di poter fare ogni anno dei passi, progredendo ogni anno un pochettino, poiché come progrediscono gli anni della nostra vita progrediscono i giorni, così i meriti, così le virtù, così il sapere, così il modo di compier l'apostolato.
Un progresso stabile, continuato.
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Ora avete passato un anno, se noi parliamo di quello che è stato dell'anno scorso [dagli] ultimi esercizi ad oggi. E molto ringraziamento, neh. Abbiam da ringraziar molto il Signore che vi ha dato forza a compiere bene le vostre opere di zelo, il vostro apostolato, compiere bene gli uffici in casa, penetrando le materie di studio e preparandovi, anzi rivestendovi della vita veramente religiosa.
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Avete faticato, ora un pochettino di riposo, ma di riposo sereno, riposo che è spirituale. E' un po' simile a quel riposo che auguriamo alle anime che sono passate all'eternità: "L'eterno riposo dona loro o Signore". E' un riposo che non è una inazione, un far nulla; è un cambiare. E' un cambiare occupazione
Riposo da quel che si faceva prima per attendere allo spirito, per meglio penetrare le verità cristiane, meglio conoscere le virtù, meglio amare il Signore crescendo in grazia, in dedizione generosa.
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Si dice che il Signore creò il mondo in sei giorni e poi il settimo riposò. Non che non facesse nulla dopo il sesto giorno, ma si riposò dalle opere antecedenti della creazione. Cessò di creare e continuò la sua attività spirituale altissima, perfettissima, la sua vita beatissima, intima: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.
Un riposo che vi allontana dalle cose di prima per concentrarvi tutte totalmente in quello che riguarda lo spirito.
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Oh, gli esercizi vogliono dunque che prima si meditino le verità, si /mediti/ (a) il fine per cui si è creati, si meditino il paradiso, il purgatorio, l'inferno, il giudizio universale, la resurrezione finale. Si mediti la vita di Gesù Cristo, si mediti la passione e morte del Salvatore. Si mediti l'opera della Chiesa, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la vita eterna.
Ecco, considerare queste verità, poi specialmente fermarsi sopra l'ultima che ho detto e cioè la vita eterna, il paradiso. Oh.
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Poi considerare le virtù, quello che già si è fatto nelle virtù, quello che rimane ancor da fare, specialmente il proposito che si è fatto l'anno scorso, il programma che allora si è stabilito.
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Inoltre pregare.
Una confessione che sia la miglior confessione della vita. E in generale la confessione negli esercizi sarà annuale. Per chi invece entra nel noviziato o vi esce, se c'è il consiglio del confessore, può fare la confessione generale di tutta la vita, ed è sempre un bene, eccetto nei casi in cui l'anima abbia scrupoli.
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Poi le comunioni di questi giorni esser più perfette, preparate con più fede, con più amore, con più fiducia.
E poi tutte le preghiere meglio dette: orazioni del mattino e della sera, il rosario, le lodi che si cantano, ecc. (a)
Sono diverse le occupazioni di quei che stan sulla strada dalle vostre! (b)
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La messa. /Negli esercizi la messa seguita col modo liturgico, la messa è sempre liturgica, ma noi qui diciamo modo liturgico per dire messa dialogata, messa in cui si segue tutta l'azione del sacerdote.
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Ma particolarmente l'esame di coscienza, sì. E questo esame di coscienza sopra due punti: primo la condotta individuale, su il lavoro fatto interiormente, il lavoro fatto per l'acquisto delle virtù, il lavoro sopra il proposito dell'anno scorso. Sarà sull'obbedienza, sarà sulla carità, sarà invece sopra lo spirito di preghiera, oppure sopra la vita comune.
Ecco quello che riguarda l'interno.
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Poi il secondo punto di esame è sopra l'ufficio che ciascheduno aveva quest'anno, l'occupazione che può essere occupazione in casa o nella parrocchia, che può essere in casa occupazione la cucina, lo studio o l'insegnamento o altro ufficio.
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Come sono stati compiuti gli uffici? Se nelle parrocchie, quale accompagnamento, quale servizio si è dato al parroco nelle sue iniziative, nelle opere che vi ha affidate? Come si è mantenuta la pace della congregazione nelle varie vostre famiglie, nelle varie vostre case? Come si è fatto il catechismo, l'asilo, l'azione cattolica fra la gioventù femminile, l'assistenza ai malati, il canto sacro, la attenzione e l'assistenza ai fanciulli, il procurare le confessioni più frequenti, le comunioni più frequenti, tutto quel complesso di opere di zelo che vi sono state affidate?
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L'attività esterna quindi: le relazioni con le sorelle, relazioni di carità, relazioni di pazienza, relazioni di buon esempio, relazioni di preghiera, relazioni che portino sempre all'incoraggiamento, che sembrano segno di invito alla virtù, alla santità.
Tutto l'insieme di una vita in una casa, specialmente dove le case sono più numerose, tutto l'insieme che sia edificante, costruttivo.
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Ecco i due esami di coscienza sulle cose, sulle virtù individuali, sul lavoro spirituale proprio interiore e sopra le relazioni esterne e l'apostolato esterno.
Ora quello che soprattutto è necessario sono i riflessi. Perché avviene sempre che si fanno esercizi senza prediche e magari senza libri di lettura, ma allora gli esercizi non sarebbero fatti? Quando ci sono i riflessi e la preghiera, quello sicuro è il buon frutto degli esercizi. Quello assicura. E non vi è altra cosa che assicuri di più di questo, i riflessi.
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Le prediche però sono di aiuto in generale e allora questi riflessi si possono fare in primo luogo sopra l'argomento della predica. In generale darebbero questo avviso, che i riflessi durino quanto è durata la predica: se la predica è stata di mezz'ora, allora di mezz'ora i riflessi.
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Nel regolamento, nell'orario ci può essere anche il tempo libero e difatti in tutte le case di esercizi c'è sempre segnato un po' di tempo libero.
Che cosa si vuol dire con quella espressione, tempo libero?
Il tempo libero è quello che è riservato a preghiere proprie. Esempio: uno vuole andare in chiesa e ha l'abitudine di fare una via crucis durante gli esercizi, oppure [la] lettura di un libro spirituale, oppure la recita del rosario passeggiando, oppure scrivendo, prendendo appunti, oppure conferendo con chi si deve parlare specialmente negli esercizi [per] il rendiconto morale e anche esteriore dell'andamento dell'annata [e] per vedere anche ciò che è da rimediarsi e ciò che è da provvedersi, sì.
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Ecco ora sono importanti gli esercizi, sono importanti per tutti. Per chi fosse tiepido ci andrà una scossa e gli esercizi possono essere una buona scossa. E per chi è fervoroso, può vedere meglio come ha da fare il suo lavoro spirituale, come ha da fare la sua preghiera, come ha da prevenire i pericoli, quali consigli deve chiedere, quali libri leggere, ecc.
Allora un miglior rinfervoramento di spirito.
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Può essere che una dopo un anno, dopo il primo anno che è stata fuori, nelle case, nelle parrocchie, può essere che si sia disorientata un poco, - le circostanze di luogo, di persone, di tempo che abbiano portato ad un certo disorientamento - e allora riflettendo a quello che è andato bene se ne loda il Signore, e quello che non fosse andato bene allora si cerca di rimediare, e quello che è da migliorare si migliorerà, sì.
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E poi gli esercizi possono essere anche necessari per chi si trovasse male di coscienza, ma penso che non ci sia nessuna che si trovi male di coscienza, tuttavia ve lo dico perché è dovere sempre di dirlo, in queste circostanze.
Quindi gli esercizi utili per tutti. E sono anche prescritti questi esercizi, prescritti dalla Chiesa come sono disposti negli articoli delle costituzioni.
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Una cosa importantissima per il rinfervoramento è la lettura delle costituzioni.
Le costituzioni sono il vostro direttore spirituale, è il Libro. Quante volte ci domanda delle cose che già sogliono /essere/ (a) nelle costituzioni, e bisognerebbe solo leggerle e meditarle.
Le costituzioni segnano il vostro spirito, segnano le occupazioni, l'apostolato e tutto quello che è il complesso della formazione e della vita della suora pastorella.
Quanti libri si dovrebbero mettere da parte, e invece leggere ed essere devotissime delle costituzioni!
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San Giovanni Berchmans, oh, quanto ne era devoto! E in punto di morte diceva che il crocefisso e la corona e il libro delle costituzioni erano le tre più grandi consolazioni per morire. E perché lo consolava il libro delle costituzioni? Perché lì nell'osservare quelle costituzioni si era arricchito di meriti. E poteva dire con ragione: "Non ho trasgredito nessuna regola, dopo che sono nell'istituto".
Che consolazione è questa!
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Allora si è vissuto in perfetta obbedienza, si è fatto sempre il volere di Dio. E che cosa c'è da conchiudere se si è fatto sempre il volere di Dio?
Si farà l'ultima obbedienza al Signore quando il Signore inviterà: "Vieni o sposa di Cristo".
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Ecco, le costituzioni che si debbono leggere una volta l'anno almeno in pubblico e intanto insistere anche per la lettura privata. Le costituzioni obbligano. L'ottantasei per cento degli articoli nelle costituzioni sono di Diritto Canonico, di legge della Chiesa generale. Gli articoli invece che sono del quattordici per cento sono quelli propri che determinano l'apostolato vostro e il modo di farlo e il modo di prepararsi, ecc. Il resto è legge comune, sì.
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Oh, le costituzioni allora, se non ci fosse altro tempo, vedere di passarle un po' almeno in qualche forma, in qualche misura, sì, nel corso degli esercizi. Ad esempio adesso per i chierici che stanno facendo gli esercizi, l'orario alle undici: la lettura delle costituzioni. Quel libro che vi accompagna nella vita e che sia di conforto il giorno in cui passeremo dalla vita presente all'eternità.
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Concludiamo: molta fiducia in Gesù buon Pastore, molta fiducia in Maria, madre del divin Pastore, molta fiducia nei santi apostoli Pietro e Paolo.
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Voi avete il privilegio. Vi sono suore che sono impegnate nelle scuole, istituti impegnati per le scuole, istituti che fanno le opere caritative per il corpo. Ma voi fate un'opera caritativa per le anime e lavorate direttamente sulle anime: che grande privilegio! Quale onore e quale onere!
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E' un grande onore perché opera e accompagna l'opera del parroco, del sacerdote, anzi l'opera stessa di Gesù. Anche un onere e un peso, un dovere di cui si dovrà rendere conto al Signore! Sì, queste anime al giorno del giudizio, queste anime che avete aiutato a salvarsi, vi difenderanno e invocheranno dal Signore per voi un gran premio. Che nessuna anima abbia a lamentarsi in quel giorno, perché siamo state un po' tiepide o trascurate nel servizio di queste anime.
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Vedere quindi come è stato l'apostolato, sì, ma nello stesso tempo ringraziare il Signore che ve lo abbia affidato e supplicarlo che possiamo farlo sempre, che possiate farlo sempre con fervore di spirito. Sempre dicendo: non so abbastanza, ho bisogno di avere molta più virtù, ho bisogno di imparare molto di più, ho bisogno di trovare le vie sempre migliori, per raggiungere i cuori, per raggiungere le anime. Ho bisogno soprattutto di una continua grazia e misericordia di Dio, che venga in aiuto alla mia fragilità e supplisca a quello che io non so fare e non posso fare, sì.
Ma, terminando, sopra tutti i vostri pensieri ci sia la fiducia. Nessuno scoraggiamento.
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Se siete qui è solo perché il Signore vi vuol dare le grazie. Aprite il vostro cuore e lo riempirà.
Fiducia.
Parlare chiaro a Gesù: "Mi avete chiamato qui appositamente; ora date, mandate alla mia insufficienza, alla mia debolezza, alle mie imperfezioni. Siate misericordioso con me".
432
E poi dire, dire a Maria, che in questa novena alla Madre del buon Pastore, che in questa novena Maria si valga di quel privilegio che ha di essere distributrice della grazia, di possedere la chiave dei tesori di Dio. Dite che l'adoperi questa chiave per voi e l'adoperi così che possiate ricevere da lei tutto quello che il vostro cuore sospira.
433
Non propositoni grossi, ma quei propositi che sono ragionevoli e che sono suggeriti dall'ispirazione di Dio e da chi vi guida, o all'interno o all'esterno o in tutte e due i campi che sono suggeriti e così certamente l'ultimo giorno canterete un bel Te Deum (a) di cuore, con riconoscenza e letizia/.

Albano Laziale (Roma)
24 agosto 1960

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(1) Albano Laziale (Roma), 24 agosto 1960

408 (a) R: meditino.

411 (a) Si odono degli spari. Una nota in T. riporta una domanda del Primo Maestro: "Che cosa è successo? Non capisco". A cui segue la risposta: "Ci sono le corse".
(b) Registrazione interrotta. Per un lungo tratto il nastro originale è vuoto: probabilmente andava avanti durante la predica, ma non registrava. Il seguito (412-434) è preso da T.

423 (a) T: state.

434 (a) E' detto anche Inno Ambrosiano, è un inno solenne di lode e di ringraziamento alla santissima Trinità.
La prima parte (1-10; 11-13) consta di una lode del Padre seguita da una specie di dossologia trinitaria. La seconda (14-21) è una lode cristologica. Gli otto versetti aggiunti vennero staccati dal Gloria in Excelsis e derivano dai Salmi: 27, 144, 122, 32 e 30.