Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIX. MINISTERI PARROCCHIALI (1)
Il secondo fine dell'istituto è l'apostolato parrocchiale, il quale apostolato parrocchiale si compie con tre mezzi: il primo istruzione, secondo formazione e terzo preghiera, pietà.
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L'istruzione che viene data in varie forme e che specialmente ha come oggetto la religione: il catechismo ai piccoli, il catechismo agli adulti. A poco a poco, con aggiornamenti, si potrà dare anche un'istruzione religiosa alle madri di famiglia e alle persone che in generale sono più avanti negli anni o più avanti nella cultura.
Certamente è anche istruzione <il cate> l'asilo, istruzione quello che si dà nelle conferenze <per> dell'azione cattolica o dei vari reparti; varie categorie che formano la parrocchia.
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Poi vi sono le opere di formazione e tra queste opere di formazione specialmente frequentare i sacramenti perché ci sia il mezzo onde la gioventù cresca sana, gli adulti vivano cristianamente, i vecchi [e] i malati si preparino alla patria celeste.
E vi sono lì tante opere di formazione secondo le parrocchie: tener lontano dai pericoli, per esempio con pellicole sane, pellicole che se non altro non comunicano del male. Se poi possono essere positive allora è immensamente meglio.
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La pietà. Insegnare a pregare. Vi sono sempre nelle parrocchie delle anime che hanno maggiori doni di Dio e comprendono e vanno fino alla meditazione, alla lettura spirituale oltre che alla frequenza ai sacramenti, anche all'adorazione. Sì.
Poi la preghiera liturgica. La messa dialogata. La preghiera liturgica e specialmente quella che riguarda i sacramenti e la messa, poi le funzioni che si possono e hanno i caratteri propri per essere dette liturgiche.
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Si possono promuovere tante iniziative di pietà: il mese di maggio ad esempio, l'ottavario dei morti, il mese del cuore di Gesù, poi il santo rosario. E vi sono tante occasioni per inculcare la preghiera. Ma l'apostolato della preghiera prima abbiamo da farlo noi pregando. Pregare per le popolazioni.
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Il lavoro che fate come opere di apostolato è preziosissimo, però è ancora migliore l'apostolato della preghiera. E portate nelle parrocchie più aiuto con la vostra preghiera di quello che sia invece l'operare, il fare quello che noi chiamiamo opere parrocchiali.
Prima la preghiera.
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Come il sacerdote in primo luogo è per offrire il divin sacrificio, per pregare, così la pastorella in primo luogo è per pregare in quella parrocchia.
Il santo Curato d'Ars ha convertito quella sua popolazione mediante le ore di adorazione e mediante le privazioni, i digiuni, le penitenze in generale.
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Allora primo: l'apostolato della preghiera. Se si è iscritti <alli> alla associazione "Apostolato della preghiera" si guadagnano anche le indulgenze e questo è utile. E se si potesse nella parrocchia promuovere l'iscrizione all'apostolato della preghiera dei parrocchiani, si darebbe alla popolazione un buon frutto. Una pratica molto preziosa questo apostolato della preghiera che ha circa cinquanta milioni di iscritti.
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Poi l'apostolato del buon esempio.
L'apostolato del buon esempio: la suora, se vive veramente da suora bene, osservante, dà sempre buon esempio. Quando vedono che la suora prega; quando vedono che la suora è modesta, semplice e svelta e in tutte le opere e in tutte le relazioni; quando vedono che si dona, dona le sue forze ai parrocchiani, ai bambini, ai malati, ecc.; quando si vede che la suora è paziente, umile, zelante, tutto questo edifica.
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Pensiamo come camminava Maria là in quel piccolo paese, Nazaret, <per le sue> per le vie, quando doveva trattare al mercato perché doveva ben provvedere, oppure quando doveva andare <ai la> ai lavori fuori di casa, oltre che i lavori in casa (fare il pane, la cucina, la pulizia e tutto quello che spetta a una donna di casa), e quando doveva andare alla sinagoga e quando doveva andare ai campi. Poiché la donna in quei paesi anche adesso lavora nella campagna, tanto più a quei tempi prima del cristianesimo.
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Rappresentar bene Maria. Misurate nel parlare. In generale <si> riservate anche nel comportamento, negli sguardi, nelle visite alle famiglie, nelle relazioni varie che si hanno con le autorità, col parroco, con tutti quelli che in sostanza avete da avvicinare per ragione del vostro ufficio. Sempre, la predica del buon esempio è sempre possibile. Oh!
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Mai permettersi relazioni meno religiose, diciamole così, né nelle lettere, né nelle conversazioni, né nelle visite. Sempre relazioni che stiano bene per una religiosa. E nel dubbio astenersi affinché la predica del buon esempio sia continua.
Non amicizie particolari perché c'è qualche giovane che sembra che corrisponda di più, qualche signorina la quale si presenta un po' meglio <e pe> e pare che cerchi di affezionarsi alla suore.
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Uguali per tutti, se c'è la preferenza è per i poveri, per gli infelici, per gli ignoranti. Evangelizzare pauperibus misit me [Lc 4,18], il Signore mi ha mandato a evangelizzare i poveri. La Chiesa avrà sempre dei poveri.
Si fanno molte leggi sociali per - diciamo - lottare contro la miseria, la povertà, ma: /Semper enim pauperes habebitis/ (a) vobiscum [Gv 12,8], disse Gesù, avrete sempre dei poveri con voi.
Le preferenze quindi sono per le persone buone, per i poveri, per gli infelici, per gli ignoranti, per i bambini. Sì.
Buon esempio!
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Terzo: l'apostolato della sofferenza. Non vi caricate di penitenze indiscrete, no. In generale le penitenze esterne, le penitenze esterne si fanno solo quando è concesso il permesso, sì.
E può essere che una persona ne abbia bisogno di qualche penitenza <este> anche esteriore.
Ma soprattutto che vi sia la penitenza interiore, la penitenza spirituale, sì. Che ognuna si nutrisca e si <riposa> riposi quanto è necessario. Ma che non sia né golosità, né ci sia pigrizia, né libertà di sguardi, né voglia di prender facilmente parte a divertimenti o a spettacoli non adatti per la vostra condizione.
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Le mortificazioni spirituali che sono l'obbedienza, sì, la carità tra tutte, fra tutti, specialmente in casa. Poi l'osservanza degli orari e il buon apostolato. Essendo puntuali andar all'apostolato, preparate all'apostolato, l'impegno per farlo utilmente.
E quindi un apostolato che sia il più largo possibile, pur sempre ricordandovi della vostra condizione: che siete suore e che avete la dipendenza giusta dal parroco. Se vi sono cose dubbie, si scriva alla madre e allora si avrà un'istruzione, un chiarimento.
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Apostolato della sofferenza. Sopportare le persone moleste. Moderare il carattere o che sia sanguigno o che sia collerico o che sia flemmatico, ecc. Moderare il carattere o regolarlo, sì, perché abbiamo da convivere.
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Se foste cistercensi o se foste trappiste: poca relazione <con le al> con le altre. Eh, sì. Ma giacché si vive in comunità e /secondo/ (a) si vive in società, in parrocchia, naturalmente bisogna che noi siamo di buon carattere.
Che non si trovi così difficoltà ad avvicinare la suora o a dare qualche disposizione, qualche avvertimento. Sì.
Buon carattere. Buon carattere, ma sempre in quella riservatezza che è giusta.
Quindi apostolato della sofferenza.
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Poi c'è l'apostolato delle opere parrocchiali. In primo luogo c'è l'istruzione che ho già detto, la istruzione religiosa. Per questo è utile che ogni suora si riservi un po' di tempo per la propria istruzione.
Si dirà che nelle parrocchie bisogna lavorare e si va <per> proprio per far l'apostolato parrocchiale. Però è necessario che anche il parroco si prepari le prediche ed è necessario che il parroco si prepari le prediche ed è necessario che il parroco continui a studiare. E allora? Anche la suora!
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Quindi un pochetto di tempo e particolarmente quei giorni che possono essere un po' più liberi: riservarvi un po' di tempo.
Avere i vostri libri da istruirvi nelle cose di religione, o dogma o morale o culto, o quelle materie che servono per voi come la psicologia, come la pedagogia, come la liturgia, la storia sacra.
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Quest'anno facciamo l'anno biblico (a) e cioè l'anno della formazione della Bibbia. Penso che nelle parrocchie dove siete voi non ci sia bisogno di mandare le Figlie di san Paolo per la diffusione della Bibbia e del Vangelo. Penso <che pos> che possiate voi stesse promuovere <o> un triduo e poi in quei giorni visitare tutte le famiglie portando [la] Bibbia - che è sempre meglio la Bibbia intera - o almeno il Vangelo e se si può il nuovo testamento cioè i 27 libri che compongono il nuovo testamento che sono: i quattro vangeli, gli atti degli apostoli, le lettere degli apostoli e poi l'apocalisse.
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L'anno biblico per commemorare la venuta di san Paolo dall'Oriente a Roma.
Questa venuta, questo viaggio di san Paolo a Roma è stato compiuto tra il 60 e il 61, alla fine del 60.
E poi [san Paolo] ha dovuto fermarsi per l'inverno a Malta, passare l'inverno perché non c'era modo di proseguire in quella stagione, e la barca che avevano era andata rotta, perduta. Si eran però salvate tutte le persone. Oh!
E nel 61 venne a Roma verso la primavera: si fermò a Siracusa e si fermò ancora presso Napoli, Pozzuoli, qualche giorno. E poi venne a Roma passando per la strada Appia.
Quindi questa strada che tante volte si fa, l'ha santificata coi suoi passi. Ed era incatenato: veniva prigioniero per essere giudicato a Roma.
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E allora per commemorare questo grande avvenimento, colui che ha portato il Vangelo insieme a san Pietro a Roma: l'anno biblico. Ne parlerete coi vostri parroci. E si potrà fare in alcune parrocchie più grandi una settimana. Ci vogliono le predicazioni, si capisce. E ci sono istruzioni per farle queste giornate o questi tridui o queste settimane.
E poi che voi possiate arrivare alle famiglie.
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E l'offerta che è prescritta, che è fissata è un'offerta piccola, ma se date la Bibbia avrete per voi <l'offe> una parte dell'offerta. <Ogni> Ogni volume di Bibbia che date potrete avere uno sconto di 500 lire, ogni copia.
Però bisogna rivolgersi direttamente a don Lamera (a) il quale ha l'iniziativa. Rivolgersi a lui scrivendo. Oppure vi rivolgete qui a casa madre e la casa madre provvederà un numero di copie che poi farà pervenire alle parrocchie o si potranno portare quando vi è la visita alle case vostre. Questo d'intesa col parroco.
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Quest'anno impegnarsi così: il libro sacro ben esposto nelle vostre case, il Vangelo, e poi tenuto quindi con rispetto mettendo anche i fiori. Poi leggere soprattutto i libri storici, se /la/ (a) fate la lettura a tavola i libri storici di preferenza; e se invece fate la lettura in chiesa, i libri profetici, i libri didattici.
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In tutto la Bibbia fa settantatre libri che formano un libro solo: la Bibbia, perché son uniti
E vi sono i libri storici che anche a tavola si possono seguire, mentre gli altri libri didattici o profetici [si possono seguire] più negli altri tempi di maggior raccoglimento, in chiesa in modo particolare.
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E dovrete avere anche a suo tempo i corsi di teologia per poter esser più preparate. Bisogna che a un certo tempo almeno una in ogni parrocchia sia più preparata all'istruzione, alla cultura, a conferenze anche alle persone adulte. E poi avanti più su.
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Si sono /dovute/ (a) mandare nelle curie alle volte Figlie di san Paolo per l'opera catechistica, per l'ufficio catechistico, ma questo spetterebbe a voi quando sarete preparate.
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Oltre questa istruzione religiosa per mezzo della Bibbia, tutto il rimanente: catechismi ben fatti, conferenze preparate. Prender sempre le occasioni <per> per dire una parola santa, edificante. Imprimere bene nelle anime dei piccoli certi princìpi, certe verità. Istruzione religiosa.
Poi tutte le altre opere parrocchiali.
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Una importanza grande alle opere di carità. Nelle vostre parrocchie raramente <ci sa, ci so> ci sono i fratelli o le dame di san Vincenzo per le così dette Conferenze di san Vincenzo. Ma vi è la POA (a) e vi sono altre iniziative per i poveri, per gli infermi, ecc.
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L'apostolato di carità è sempre pieno, ricco di meriti e vi attira le benedizioni delle popolazioni e dispone le anime più facilmente a ricevere la parola spirituale, sì.
Si possono fare iniziative, ma molte volte queste iniziative dipendono più dal parroco che dalla suora, perché voi dovete soprattutto assecondare il parroco.
Tuttavia molte volte potreste far delle proposte. Per esempio il FAC (a), il così detto FAC, in molte parrocchie porta un gran bene.
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E poi vi sono le opere di formazione. Tenere questa gioventù lontana dai pericoli per quanto si può e nello stesso tempo adoperare tutte quelle sante industrie perché non vadano per le vie di traverso.
Alle volte scoppiano degli scandali in parrocchia. Vedere che cosa si può fare e come moderare le conseguenze in quanto possibile, sì.
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Gli uomini non sono così malvagi come tante volte vengono dipinti. <Il fondo dell'uo> Il fondo dell'uomo è onesto, è buono. Ci son le passioni che travolgono, ma se noi facciamo conto su quel buono che c'è in fondo alla coscienza e facciamo conto soprattutto dell'aiuto di Dio, molto di più si potrà fare.
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Pensare sempre che nel centro della parrocchia c'è un tabernacolo a cui rivolgersi e c'è un parroco e ci siete voi che custodite il tabernacolo e pregate per tutta la parrocchia.
Oh sì! E' una grande cosa che in tutte le parrocchie del mondo ci fossero tre, quattro suore, almeno. Pregate che venga questo giorno.

Albano Laziale (Roma)
3l agosto l960

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(1) Albano Laziale (Roma), 31 agosto 1960

551 (a) V: Pauperes enim semper habetis.

555 (a) R: il secondo.

558 (a) Cf. nota 393 (a).

561 (a) Il sacerdote della SSP, Don Stefano Lamera nasce a Bariano (BG) il 26-12-1912. Entra in congregazione ad Alba il 21-11 1923. Emette la prima professione il 6-1-1931 ed è ordinato sacerdote il 18-12-1937. Maestro dei chierici ad Alba (1937-46), superiore a Genova (1946-48), nella redazione ad Albano L. (1948-56), superiore a Roma per due trienni, attualmente è incaricato dell'istituto Gesù Sacerdote e postulatore generale.

562 (a) R: le.

565 (a) R: dovuto.

567 (a) Pontificia Opera Assistenza.

568 (a) Fraterno Aiuto Cristiano.