Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV. MASS-MEDIA IN PARROCCHIA (1)
Adesso parliamo della stampa nelle parrocchie. Stasera poi verrà il sacerdote don Cordero (a), parlerà del cinèma nelle parrocchie.
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Naturalmente è sempre da ritenersi che le suore non possono stare nelle serate tardi al cinèma, anche se si tratta di guidare o di far la proiezione, in generale, eccetto qualche caso straordinario specialissimo. Ma tuttavia la proiezione cinematografica può essere fatta anche al mattino, prima di mezzodì, dopo il catechismo, che può essere un premio, o prima di vespro o dopo vespro. Si. Questo per stasera.
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Ora, parlando della stampa nella parrocchia, voi avete sempre da distinguere che vi è una stampa che è quotidiana, vi è una stampa che è settimanale, una stampa che è mensile o anche più raramente esce.
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I giornali quotidiani sono i grandi giornali. Quelli sono editi, stampati dalle <grande> grandi industrie giornalistiche. Avete l'Italia di Milano, avete l'Avvenire di Bologna, avete il giornale Quotidiano di Como, avete il Quotidiano di Roma, avete il giornale <il cittadi> il Nuovo Cittadino di Genova, e poi altri giornali nell'Italia meridionale.
Ma i giornali cattolici quotidiani sono pochi. E sono anche poco letti, purtroppo. E si tende molto di più a leggere giornali che o sono soltanto politici o anche sono giornali avversari.
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In Italia abbiamo adesso due grossi nemici, non è vero? La massoneria, la quale s'infiltra un po' dappertutto. Questo non è un nemico che sia venuto fuori adesso, ma è un nemico astuto che s'infiltra un po' nei governi, nelle scuole, nelle opere di beneficienza, ecc.
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E poi vi sono i due nemici che ho detto ora: comunismo e protestantesimo. [Il] comunismo ateo è condannato. Il protestantesimo è diviso in varie sette e lavora con molta intensità in Italia adesso. E dolorosamente molte volte non si accorgono che il protestantesimo sta entrando in questo e in quell'altro paese. E quando poi si accorgono il male è già molto avanzato.
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Allora, vedere che molte volte questi giornali quotidiani si possono chiamare molte volte liberali, ma sono infetti di massoneria. Poi vi sono gli altri che sono infetti di comunismo o di protestantesimo. I giornali poi <prote> dei protestanti in generale son piuttosto settimanali. E mettiamo La Luce, giornale, La Luce, che sembrerebbe un bel titolo non è vero? E invece è l'oscurità non la luce. Son le tenebre, sì.
E c'è a Roma la cura di fare una statistica delle sette protestanti e del lavoro che fanno e delle stampe che danno: libri e periodici e giornali.
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Abbiamo fatto questo: [abbiamo] preso una grande carta geografica d'Italia, grande, e poi abbiamo messo un punto nero sopra tutti i paesi e le città dove il protestantesimo lavora. Ecco. L'abbiamo offerto al Papa perché conoscesse lo stato, e il Papa l'ha guardato con certo stupore.
Dopo che siamo usciti, il Papa è ritornato nella medesima sala, dove era /esposta/ (a) <questo> questa grande carta d'Italia. E chi lo accompagnava ha poi riferito che il Papa si è sentito tanto addolorato di questa lotta contro la Chiesa cattolica, che vada entrando dappertutto. Sì.
Sono sussidiati dai protestanti dell'America e dell'Inghilterra, della Germania, ecc. Ricevono molti aiuti. Oh.
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Vigilare! Vigilare! Perché molte volte gli stessi titoli dei giornali ingannano. E quando si può scoprire che in parrocchia, in un paese comincia a entrare qualche individuo, qualche movimento protestante, subito denunziarlo al vescovo e prima ancora al parroco. Ma molte volte quasi non credono: eh, la parrocchia è buona. Sì. E qualche volta hanno scritto così e poi <si è dato> han mandato l'indirizzo: "E' proprio vicino alla vostra parrocchia, alla casa parrocchiale che fanno le adunanze". Allora han capito.
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Oh, ora volevo dire: voi fate il catechismo, il parroco fa la predica. Questa è la parola di Dio che <viene> viene annunziata con la voce. Ma oltre la parola di Dio annunziata con la voce, vi è la parola di Dio annunziata con il libro e con la pellicola e <con> oggi con i dischi anche. <C'è> Poi c'è anche la radio e la televisione.
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Oh, usano tanto adesso i dischi. Mi hanno regalato l'altro giorno dal Brasile venti dischi che riportavano venti lezioni di catechismo, cosicché dove non c'è la suora o non c'è la maestra o il parroco che fanno la spiegazione, lì è fatta. Basta che abbiano il giradischi e poi dopo i bambini si mettono attorno e sentono la lezione di catechismo. Poi magari questa lezione può essere poi spiegata a viva voce dalla catechista o dal catechista.
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Nella vostra parrocchia che stampa entra? Eh? Che stampa entra? Che giornali entrano? Eh? Che giornali entrano? (a) Eh! Sì! <la mess> Ah L'Amico del popolo. Che diocesi sei? Sì. Va bene... Sì... Sì. Va bene. E la parrocchia ha molti abitanti? Bene. Famiglia Cristiana, cento? Va bene. Va bene!
E altre parrocchie?... Sì...Sì. E' della diocesi? Sì. Sì...Sì. E cercate di sostituirlo? Eh? Sì, che sostituiscano! Come diceva il Papa: sostituire la stampa buona alla stampa non buona, sì. E altre parrocchie? Eh, E che diocesi? C'è il giornale settimanale? Della diocesi? Eh, va bene. Sì.
Altre? Quanti abitanti fa la parrocchia? Due?... Duemila abitanti? Avete Crociata Missionaria? Sì... Sì... Diocesano? Che diocesi è? Ah, Milano. Eh lì a Milano dovete averne dei giornali. Diocesani, no? C'è anche Alba? Sì. Grazia? Grazia? No. Ah... Allora, nel mondo ne stampiamo almeno quattro milioni. In Italia son trecentomila.
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Ma La Domenica - supponiamo nel Brasile - ha 280 mila copie e così nelle altre nazioni. Ma non ha sempre il titolo di Domenica, Domingo, no. Ma prende il titolo: L'amico, Il buon Pastore, Il buon Angelo, L'Angelo, La parola del parroco, tanti titoli validi, ma son sempre la stessa cosa. Son sempre La Domenica.
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Questa Domenica, andrebbe bene per voi per la diffusione. Eh sì: un foglio che arrivasse in famiglia. Molti non vengono a sentir la parola del parroco; e lì invece, eh, possono leggerla la parola del parroco. E oltre la parola del parroco vi sono tante cose utili che si possono leggere bene e che servono in famiglia. Ecco.
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Con la scusa del caldo, c'è per esempio questo, e allora non vogliono andare con il velo in chiesa perché fa caldo, no? Così. Eh, fa caldo: non vogliono le maniche. Vogliono andare senza maniche! Eh, fa caldo, e l'abito? Son scollate neh? Questa cosa della moda come va diventando difficile! Non vi è più un modo di fermarla.
E sabato - mi pare - le Annunziatine sono andate <all> all'udienza del Papa. Venendo fuori mi dicevano poi - io non ero presente - ma venendo fuori dicevano: Che maniera di presentarsi al Papa! senza maniche, e con una maniera disordinata, insultante, eh! Non si sa perché non abbiano alcun ritegno. Oh, dopo...
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Dunque lì La Domenica. Se nel paese il parroco non ha ancora il suo bollettino, voi potete diffonder questo, La Domenica, che serve come bollettino per tutte le parrocchie.
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Abbiamo Il Giornalino.
<Però vi è> C'è Via, Verità e Vita per il catechismo. Certo fa bene alle catechiste. Fa bene. C'è anche l'edizione che va per le famiglie. Sì. Quanta gente va a sentire il parroco la domenica sera? Pochino, neh! E allora mandiamo la parola di Dio a casa giacché c'è l'occasione della stampa.
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Oh, poi c'è il periodico La vita in Cristo e nella Chiesa. La Vita: illustra la liturgia, specialmente quest'anno, che c'è un po' di riforma liturgica, 167 sarà interessante. E con il 1° gennaio c'è una certa riforma liturgica, (a) alcuni cambiamenti per le funzioni e alcuni miglioramenti anche nel breviario, nel messale. La vita.
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Quest'anno abbiamo tenuto un corso per corrispondenza, <bibli> un corso biblico. Vi è arrivata qualche notizia o niente? Niente? Eh?... Eh?...
(a) Sì. Mi pare che fossero quasi trecentomila quei che partecipavano a questo corso di istruzione sulla Bibbia, il modo di legger la Bibbia, risolver le questioni della Bibbia, ecc., per corrispondenza. E cioè ogni mese arrivava la lezione e poi si poteva corrispondere. Si poteva rispondere o far domande per lettera. Ecco, è una cosa per corrispondenza.
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E chi avesse una questione biblica, può scrivere alla direzione, sì. E allora riceverà la sua risposta. Se è una risposta molto importante, che interessi tutti, si mette anche sul giornale senza dire il nome a chi va. E se invece interessa solamente qualcheduna e tuttavia è una risposta che è necessaria, veramente necessaria, allora si può scrivere la risposta /a/ (a) mezzo di lettera. Sì.
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E la conclusione è che si è stati in passivo di o cinque o sei milioni. Sono facili a chiedere, non sempre facili a mandare, non è vero? Bisogna <che>, che mandino. Almeno chi vuol la risposta, mandi il francobollo. E' una cosa, così, di buona educazione oltre a tutto il resto. <Ma anche <a cosa> una cosa di giustizia: se scrivo per domandare una cosa e domando la risposta, non è vero? Sì. Perché uno dirà: è solamente il mio francobollo, son poi venticinque lire. Son venticinque adesso? (a) Adesso trenta, eh, andiamo avanti. Dunque, ma guardiamo un po' se son *** questo impegno.
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Quest'anno facciamo l'anno biblico (a). E cioè la diffusione massima del Vangelo e della Bibbia nelle famiglie. Sì.
La Bibbia certo è meglio che il Vangelo perché la Bibbia contiene tutti i libri della sacra Scrittura, ma quelli che non possono prendere la Bibbia, prenderanno il Vangelo. Abbiamo non so quante macchine che lavorano in continuità per la stampa della Bibbia e dei vangeli.
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Le suore, le Figlie di San Paolo fanno molte giornate bibliche o le giornate del Vangelo. Nelle vostre parrocchie c'è già stata la giornata del Vangelo o la giornata della Bibbia? (a) Sì? Eh? E poi?... Poche parrocchie?... C'è stata? Sì? Sì. Sono venute le Figlie? Va bene. Va bene. Massa Martana. Avellino? Avellino... Eh?... Sì. Bonavigo... Bevilacqua... Va bene. Ah, va bene. La madre cosa dice, che quest'anno bisogna che faccian tutte un po' la diffusione della Bibbia? Quanto?... Sono copie già un po' arretrate cioè sparse, se ne è prese un po' di qua e un po' di là. Va bene.
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La stampa nella parrocchia. Date un po' uno sguardo che cosa si legge, e quali sono i giornali che vanno di più. E anche se ci scrivete che cosa bisognerebbe fare, e ancora per potervi venire incontro. Particolarmente è l'anno biblico. E l'anno biblico si fa per questa ragione.
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Alla fine <del> del 1960 e fino alla primavera del 1961, c'è il viaggio di san Paolo che dall'Oriente viene a Roma. E' venuto a Roma circa l'aprile del 1961. E quest'anno, siccome è il centenario, così dal trenta giugno del 1960 al trenta giugno del 1961 facciamo l'anno biblico, Sì: per la massima diffusione della Bibbia e del Vangelo.
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Ma potete farla anche voi questa cosa. E farla magari nelle associazioni, sì. Queste giornate bibliche o che chiamavamo del divin Maestro o giornate del Vangelo, qualche volta le chiamiamo anche giornate mariane perché si parla molto della /Madonna/ (a) qualche volta giornate del catechismo, fanno molto bene, molto importanti.
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Vedete che cosa si può fare. Secondo le circostanze e secondo il pensiero del parroco, si può.
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C'è stata una persona che non è una suora, che ha detto: Io sono in una parrocchia dove vi sono circa 700 famiglie e vorrei farla entrare in ogni famiglia quest'anno la Bibbia. E allora siccome costa 2000 lire, [ri]legata così e un po' bene, a quella persona lì si dà a 1.500 e si tiene 500 lire per ogni copia. 500 lire moltiplicate 700 ? Si fa <un po' di> un po' di aiuto per la festa di Natale. No? Va bene?
E se voi fate quel[lo] lì, eh farà lo stesso, se fate quello in una parrocchia e li mandate per costruire la casa, no? Ha ancora bisogno di mattoni, di mattoni. E non bastano i mattoni, ci vogliono anche i vetri, neh? Ci vogliono poi anche i vetri. Eh, sì, tutto Bene!
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Vi ho vedute tanto di buona volontà, so che avete fatto tanto bene gli esercizi, che siete state anche contente del predicatore, che è venuto assiduamente.
E adesso, una messa perché il frutto rimanga, neh. Sì. Quest'anno venturo che veniate anche un pochettino più sante. Quanto? Mezzo metro? (a). Eh, più sante, così. Sì.
/Le più perché partiranno, vi saluto, mi ossequiate i parroci e anche salutate i bambini!/ (b).

Albano Laziale (Roma)
10 agosto 1960

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(1) Albano Laziale (Roma), 10 agosto 1960.
372 (a) Il sacerdote della SSP don Emilio Cordero nasce a Priocca (Cuneo) il 2-4-1917, entra in congregazione ad Alba il 12 febbraio 1932 ed emette la prima professione il 22-10-1935. Viene ordinato sacerdote il 29-6-1943. Per molti anni riveste la carica di direttore della San Paolo Film a Roma e a Milano. Attualmente risiede ad Albano Laziale (Roma).

379 (a) R: esposto.

383 (a) Si inizia un dialogo molto partecipato. L'assemblea interviene e le varie persone che prendono la parola, informano il Fondatore sulla distribuzione della stampa, sulla densità della popolazione e sulla stampa della diocesi.

389 (a) Allusione al Nuovo Codice per le Rubriche del Breviario e del Messale promulgato da Papa Giovanni XXIII nella Lettera Apostolica Rubricarum instructum del 25 luglio 1960, con entrata in vigore il 1° gennaio 1961.
(Cf. Giovanni XXIII, Rubricarum instructum, 15 agosto 1960, in LII AAS (1960) 593-95.

390 (a) Dialogo tra Don Alberione e le uditrici.

391 (a) R: in.

392 (a) Le uditrici rispondono: trenta.

393 (a) Va dal giugno 1960 al giugno 1961. Durante quell'anno si sono tenute 1365 settimane bibliche, più di 4000 tra conferenze e prediche. Sono stati diffusi 1.225.000 Vangeli e un notevole numero di Bibbie (cf. L. Giovannini SSP, Don Alberione e i Paolini nella storia della Chiesa e della cultura. Edizioni dell'Archivio storico generale della Famiglia Paolina, Roma 1982, pag. 212).

394 (a) Riprende il dialogo tra Don Alberione e le uditrici.

397 (a) Così T. Omette R.

(a) In tono scherzoso e con viva partecipazione delle uditrici.
(b) Così T. Omette R. Espressione aggiunta dopo il solito commiato che era: "Sia lodato Gesù Cristo".