Benedire il Signore quando vediamo la natura in pieno sviluppo perché è tanto bello questo: dalle cose della terra, dalle cose create salire al Creatore. Sì, ogni volta che si guarda il cielo, ecco: Opera manuum eius [Sal 18,2]. Tutte quelle stelle, quel sole che ci illumina e ci riscalda <e> sono opere della mano di Dio. Domine, Dominus noster, quam admirabile est nomen tuum in universa terra [Sal 8,2]. Coeli enarrant gloriam Dei [Sal 18,2].
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Sì, sempre sollevarsi verso il Signore, il quale ha creato il tutto, il quale ci ha forniti di tanti mezzi utili per la vita: e le piante che danno i fiori, e le piante che danno i frutti, e gli animali e i pesci, gli uccelli e <tante> tutte le creature. Il Signore, il Padre celeste ha fatto ognuna di queste creature sue per servizio dell'uomo.
E questo del resto è ciò che insegna s Tommaso: dalle creature salire al Creatore.
Domandarsi: queste cose chi le ha fatte? Le ha fatte il Signore! E benedirlo il Signore, sempre lodarlo.
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San Francesco d'Assisi era tanto bravo in questo, nel sollevarsi dalle creature, sollevarsi al Creatore. Se vedeva i monti, ecco la potenza di Dio; i mari, l'immensità di Dio. E si commuoveva anche al belato di un agnello. E fece anche l'inno al sole, si, e quanto lodò l'acqua, eh, che è a nostro uso.
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E tutto ciò che noi vestiamo, quello che ci serve per il nutrimento, quello che ci serve per l'abitazione, tutto viene da Dio!
Anche se l'uomo l'ha - diciamo - lavorato, ma chi ha dato la materia è Dio. Il falegname può fare una sedia, ma non fa il legno. Il legno viene da Dio, /l'ha/ (a) creato Iddio, <il> l'uomo trasforma, e come fa cuocere la terra per i mattoni, per la costruzione delle case, sì. Ma Dio è il principio di tutto.
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Lodarlo bene il Signore: anche da un fiorellino. Anime che sono delicate alle volte, che sanno capire il linguaggio dei fiori, il linguaggio della natura: come è bello questo! Per altri la natura non dice nulla, sono come sordi e come ciechi riguardo alle cose di Dio.
Quindi prendere l'occasione della primavera per elevarsi al Signore.
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In secondo luogo, da domenica prossima incomincia il tempo detto di passione. Il nostro sguardo, il nostro cuore, il nostro pensiero rivolgerlo al crocifisso. Ecco quello che ha costato a Gesù la redenzione! Come Gesù ha pagato per i nostri peccati. E come, d'altra parte, il Signore ci offre il riscatto.
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Noi possiamo sempre aver fiducia in Gesù: per /quante siano/ (a) le nostre debolezze, per quanti siano i nostri peccati, guardiamo sempre il crocifisso: Eccomi o mio amato e buon Gesù, ecc., e particolarmente la confessione ben fatta, sì, nel tempo di passione.
Oh, non fa bisogno di essere scrupolose e sempre aver pena del passato, no! Sempre umiltà sì, ma nello stesso tempo fiducia. Fiducia nel Signore. Fiducia perché è buono.
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Oh, Gesù buon Pastore è venuto appositamente per cercare la pecorella che si era smarrita. Può essere che qualche anima in certi momenti si senta un poco smarrita. Vada da Gesù.
Gesù comprende tutte le anime, comprende tutti i bisogni, tutti gli stati spirituali e psicologici e anche fisici in cui possiamo trovarci.
Sempre confidare in Gesù, sempre.
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Terzo pensiero, tutto l'anno abbiamo da considerare gl'insegnamenti della liturgia; però nel tempo di passione, settimana santa e nel tempo pasquale la liturgia sembra che parli più chiaramente al nostro spirito. Sì, ci son le funzioni particolari: alcune volte la messa è molto lunga perché ci si presentano dei fatti dell'antico testamento o dei tratti di Vangelo più lunghi, pressappoco come quello di domani.
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Oh, cerchiamo di capire: la liturgia è una grande scuola, sì. E' una scuola di fede, per esempio la risurrezione di Gesù Cristo, per esempio la sua morte in croce che si riproduce nella messa, quindi fede in quello che è il valore della messa. Così tutte le cerimonie che son disposte, i vari canti, le varie parole: tutto è insegnamento che riguarda la fede, che riguarda anche la buona vita e che riguarda la preghiera che dobbiamo fare, le preghiere che abbiamo da fare.
Seguire di più la liturgia in questo periodo, sì.
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Anche nelle parrocchie, eh, giova tanto spiegare le funzioni, spiegare la messa, spiegare le varie parole che si dicono, spiegare il perché dell'altare, il significato dei vari valori e perché c'è il battistero al fondo della /chiesa/ (a), perché ci sono i confessionali, a che cosa serve l'altare e perché l'altare deve avere il tabernacolo e perché il tabernacolo deve essere nel centro dell'altare e l'altare nel centro, in un posto ben visibile /nella/ (b) chiesa.
E poi perché vi sono tante funzioni nelle parrocchie, che cosa vogliono dire queste varie funzioni: dall'amministrazione del battesimo alla confessione, l'amministrazione degli altri sacramenti. Spiegare anche le parti della liturgia che riguardano l'olio santo, che riguardano l'ordine sacro, ecc.
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Oh, meglio considerare dunque in questo tempo la liturgia, più che nelle altre parti dell'anno.
Così vi preparate anche meglio alla festa di Gesù buon Pastore, sì.
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Oh, ora vi do la benedizione. State serene e liete. Non abbiate mai troppa preoccupazione. Troppa preoccupazione vuol dire un po' di orgoglio o un po' di dispetto o di fiducia in noi esagerata. No. Bisogna /fidarsi/ (a) più di Dio, più di Dio. Perché, non potete mica moltiplicar le forze dopo avere fatto quel tanto che vi è possibile nello studio e nella scuola e poi nel lavoro spirituale stesso.
Fare quel tanto che moralmente ci è possibile e poi: in Dio confidare! Che faccia lui. Che faccia lui.
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Parlare spesso al Signore: Mi hai dato questa vocazione e, naturalmente, mi hai preparato le grazie perché io possa compierla bene. Quindi, adesso che mi hai messo su questa strada, dammi le grazie, gli aiuti perché io possa compiere il cammino segnato. Possa compiere il cammino segnato, così da prepararmi al cielo.
Sì, prepararmi al cielo.
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Però prima prepararsi all'apostolato, eh, perché la vita vostra di consecrata ha quello <che> che è il più alto valore e cioè le anime, le anime che sono spirituali e immortali.
Pensare di procurare ad anime il paradiso! Che grazia! Che lavoro che vi ha affidato il Signore! Quanto è bello e prezioso!
E pensare che tutto il bene che fate agli altri, ridonda a voi, in guadagno. Perché tutto il bene è carità, ed è carità spirituale, soprattutto, e allora ecco la carità è la virtù che ci unisce a Dio, è la maggiore: Maior autem horum charitas [1Cor 13, 13]. Sì.
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A quali ministeri, a quale apostolato vi ha preparato il Signore!
Riconoscenza e letizia sempre
perché Gesù vi porta tutte nel cuore
perché il Signore vi ha voluto bene
perché con lui potete dir tutto
a lui potete chieder tutto.
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Chiedergli proprio la santità e, giacché possiamo così poco, che egli faccia, supplisca alla nostra debolezza, e supplirà. Fede però.
Credere.
Albano Laziale (Roma)
28 marzo 1960
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90 (a) R: che ha.
93 (a) R: quanto sia.
97 (a) R: parrocchia.
(b) R: la.
99 (a) R: Fidare.