Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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23. INTENZIONI PER LA VISITA1

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 14 novembre 1959*

Nelle adorazioni è molto utile e di gloria a Dio e di pace agli uomini, il raccogliere le intenzioni più belle, più preziose. Tra le varie intenzioni, stamattina, ne ricordiamo tre: le prime comunioni dei fanciulli; la frequenza della comunione durante il corso della vita; e poi il viatico, in punto di morte.
Il Signore Gesù vuole occupare tutta la nostra anima. Egli è veramente il pane del cielo2 che nutre le anime nostre e cioè, infonde la luce nella mente, orienta il cuore verso Dio, l'eternità e fortifica la volontà: La mia carne è veramente cibo, il mio sangue è veramente bevanda3.
[Primo:] è importante, ed è stata cura di san Pio X, che i fanciulli potessero comunicarsi appena giunti all'uso della ragione, la quale si acquista, generalmente, verso i sette anni. Allora il Signore vuol prendere possesso di quelle anime e la Chiesa è sollecita che appena quei bambini giungono a distinguere pane da pane, possono nutrirsi delle sacre carni del Salvatore, nutrirsi di lui. Che il cuore dei bambini non sia prima occupato dal demonio, dal peccato, ma che il Signore vi prenda possesso per custodire dal male quei fanciulli e portarli verso la via buona, la via dell'obbedienza, la via della pietà, la via dello studio, la via della virtù, come è possibile, come è adatto alla età loro.
Era abitudine, per qualche secolo, di comunicare i fanciulli molto più tardi, fino ai 9 anni, ai 10 anni, ai 12 anni. E questo è un grave danno per le anime che hanno bisogno di fortificarsi contro il male. Ed era diventata un'abitudine introdotta dai Giansenisti, i quali, con il loro rigore, allontanavano le anime dall'amore per farle vivere continuamente in timore e intanto venivano allontanati dalla fonte della grazia. E che cosa poteva aspettarsi, allora?
San Pio X, molto illuminato da Dio, e conoscendo anche egli stesso, per esperienza, che cosa voglia dire comunicarsi per tempo, ha emanato quel decreto sulla età della prima comunione4. E allora questa usanza di comunicare i bambini presto, si è allargata, si è introdotta, ma non ancor da per tutto. Vi è ancora qualche zona dove si resiste e si continua a tramandare la comunione più tardi.
Voi, nelle adorazioni, pregate Gesù che illumini e guidi, sia i genitori, sia i maestri, sia il clero, a condurre i fanciulli presto a lui.
1. Che siano condotti alla prima comunione per tempo. Ed è meglio piuttosto anticipare e correre il rischio di comunicarli un po' prima che abbiano piena conoscenza di quello che fanno, che aspettar troppo dopo. Nei primi tempi, la prima comunione si dava subito dopo il battesimo, nei primi tempi della Chiesa. E allora?
2. Che questi bambini siano preparati bene, cioè siano istruiti a distinguere il pane comune dal pane eucaristico, sì, non solo, ma per quanto è possibile, sappiano i misteri principali della santa fede, cosa che si richiede, ma abbiano anche un'istruzione un po' più larga e quanto più larga sarà, tanto più facile sarà far la comunione bene.
3. Che siano preparati santamente. In molti luoghi celebrano feste esteriori per la prima comunione. E si ha una gran cura della festa di famiglia e di provvedere gli abiti particolari della prima comunione, ecc. Questo tutto buono, quando prima precede un'altra preparazione, la preparazione interna. L'abito esterno, l'abito bianco deve indicare l'innocenza del cuore, la veste nuziale, spirituale dell'anima, più che la veste esteriore, la quale veste esteriore, serve soltanto per quello che è la figura esterna innanzi agli altri, che fa il ragazzo.
4. Perché i genitori, in generale, si facciano come un dovere di accompagnare i bambini alla comunione: papà e mamma col bambino in mezzo, papà e mamma che si comunicano e il loro figlioletto fra di loro, ecco. Allora si imprime nell'anima del fanciullo un soave ricordo per la vita. E quante volte la comunione ben fatta, la prima comunione, resta impressa; e quante volte serve a ottenere grazie di luce per una vita intiera. Vi è un sacerdote che ogni tanto mi racconta: "La mia vocazione è cominciata là, quando, ricevuta la comunione, mi son ritirato nel banco e poggiando la mia testa fra le mani, mi sembra che Gesù mi abbia detto: fatti sacerdote. Ed è stata la prima ispirazione e mi ha accompagnata". E adesso è già in età avanzata e opera un gran bene.
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Seconda grazia: la comunione frequente. Cominciar bene, ma continuar bene. Ricordiamo che Gesù, un giorno aveva predicato a lungo e il popolo lo seguiva avidamente e lo seguiva, non solo da quel giorno, ma anche da alcuni giorni precedenti, ed era restato, quel popolo, senza cibo. E allora Gesù disse agli Apostoli: Date da mangiare a questa gente, perché se li mandiamo digiuni, eh, verranno meno loro le forze per istrada1, li prenderà uno svenimento; ecco. Quando non si continua a fare la comunione, le forze dell'anima mancano. E'così facile, allora, che il fanciullo, il giovane, l'adulto, si lascino poi trascinare al male. Sempre: Date da mangiare cioè: comunione. Bisogna entrare nelle intenzioni della Chiesa, nelle intenzioni di Gesù: che la comunione sia il pane quotidiano. Ma se voi entrate nelle parrocchie ordinarie, quanti sono coloro che si comunicano ogni giorno? Almeno, quanti sono che si comunicano ogni settimana? Ogni mese? Certo vi è diversità fra parrocchia e parrocchia, regione e regione. Ma, in generale, il numero delle comunioni settimanali e anche quotidiane, è un numero assai basso, scarso. E allora si comprende come il diavolo abbia ragione di tante anime. E queste anime, senza la forza necessaria, la forza spirituale, dove vanno a finire? Da una parte, le attrattive del mondo, la forza delle passioni, l'orgoglio interno, il demonio che sempre va attorno cercando la rovina delle anime.
Oh, perché questa gente durante la vita non venga meno agli impegni del battesimo, agli impegni della cresima bisogna che si comunichi più spesso. La Chiesa dice: Almeno una volta l'anno2. Ma è come il grido, è un grido che nasce dal cuore stesso della Chiesa. E vedendo che tanti suoi figli abbandonano i sacramenti, allora ricorre: almeno fino lì. Saltem semel in anno2: almeno una volta l'anno. Eppure il pane si mangia tutti i giorni, il pane materiale. E non ha bisogno l'anima di pane spirituale? Tanti disordini, tanti peccati, anche fra i cristiani, si spiegano così: l'abbandono dell'altare, l'abbandono dei sacramenti; prima, della confessione e poi, di conseguenza, della comunione.
Pregare perché i desideri di Gesù siano soddisfatti. Egli ha istituito l'Eucarestia proprio sotto forma di pane perché noi ci ricordassimo che come ogni giorno dobbiamo nutrire il corpo col pane materiale, così ogni giorno, per quanto è possibile, nutrire l'anima col pane spirituale. Pregare che i cristiani siano illuminati; che nelle parrocchie vi sia un fervore di vita eucaristica. Gesù che invita tutti: Venite ad me omnes3. Ma la gente che cosa fa? La scena della parabola: e chi va al lavoro, e chi va ai negozi e chi va a divertirsi4. E Gesù, e Gesù è abbandonato. Pregare per la comunione frequente.
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Terzo: pregare perché coloro che stanno avvicinandosi all'eternità, ricevano il viatico per tempo. Anche lì, quanti ostacoli! Vi è, alle volte, il rispetto umano; altre volte, invece, ci sono le illusioni che si fa il malato e le illusioni che insinuano anche coloro che assistono. Quasi si pensa che portare Gesù sia far morire, oh! Se non è proprio detto così espressamente, il fatto suona in quel modo, in quel senso.
Che si riceva il sacramento della penitenza; che, quindi, si riceva la visita di Gesù, la comunione, per viatico; che si riceva con piena conoscenza; che si riceva con quella pietà e solennità che conviene; che Gesù in quel momento porti a quelle anime che stanno per presentarsi a lui, il pentimento dei peccati e la fiducia nella misericordia di Dio e la forza per accettare santamente la morte, onde la vita si chiuda bene. Così che la vita spirituale, che comincia all'uso di ragione, ecco sia con Gesù, col cibo celeste; e la vita spirituale continui nella vita con la ripetizione frequente, e possibilmente quotidiana, della comunione; e che la vita si conchiuda di nuovo con la comunione. Questo assicura una vita cristiana e buona. E chi sta con Gesù durante la sua vita e che nei suoi ultimi momenti si unisce strettamente a Gesù e pronunzia le parole: Non sia fatta la mia, ma la tua volontà1 , ecco una bella conclusione che fa prevedere un'eternità con Gesù, un'eternità felice.
Oh, nelle vostre preghiere, specialmente preghiere durante la notte, queste tre intenzioni. Parlarne con Gesù: che quei bambini vadano a te, a te che li desideri: Lasciate che i piccoli vengano a me2. Che tutto il mondo abbia fame spirituale, fame di Gesù. E che particolarmente in punto di morte, la comunione sia fatta con più fervore, con migliori disposizioni così che si possa conchiudere: In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum3: nelle tue mani rimetto il mio spirito, l'anima mia. Pregare così. Ma poi fare dei sacrifici, piccoli magari: piccoli atti di obbedienza, piccoli atti di carità, fervore, industriosità nel moltiplicare i meriti, attenzione a far bene i compiti che ci sono assegnati per la giornata, gli apostolati, i doveri. Tutto questo: per la comunione dei bambini; per la comunione frequente degli adulti; per la comunione a forma di viatico in punto di morte, il viaggio all'eternità, grande viaggio, l'ultimo viaggio. E allora che siamo muniti del cibo per il viaggio, il viatico celeste, Gesù Cristo stesso. E che l'anima si unisca intieramente a Gesù in amore, affinché passando al di là, si incontri con Gesù e non tanto Giudice, quanto ricompensatore, quanto premiatore, ecco, con le parole: Vieni, servo fedele, entra nel gaudio del tuo Signore4. E questa grazia di ricever bene il viatico, chiediamola per noi pure. E che possiamo allora aver le migliori disposizioni di fede e di speranza e di carità, col pentimento dei peccati.
Sia lodato Gesù Cristo
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1 * Nastro 28/d (= cassetta 66/b). - Per la datazione, cf. PM: “Tra le varie intenzioni. stamattina ne ricordiamo tre: prima comunione... comunione frequente... viatico...”.- dAS, 14/11/'59: “Alle ore 6 va [il PM] dalle PD in Via Portuense a tenere altre meditazioni”.

2 Cf Gv 6,51.

3 Cf Gv 6,55.

4 PIO X. Quam singulari, 8/8/1910, in AAS, 2 (1910), 582.

1 Cf Mt 15,32ss.

2 DS 812, ed. 33a, 1965.

3 Mt 11,28.

4 Cf Lc 14,16ss.

1 Lc 22,42 e par.

2 Mc 10,14.

3 Lc 23,46.

4 Cf Mt 25,21.23.