Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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17. L'APOSTOLATO LITURGICO E SACERDOTALE1

Esercizi Spirituali (6-15 agosto) alle Superiore e Suore con voti perpetui delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 9 agosto 1959*

Per avere un'idea più esatta, almeno un segno del progresso dal 1950, queste cifre:
1950, gennaio: professe: 345; novizie: 24; postulanti: 36. Totale delle persone: 405.
Al 1° agosto '59: professe: 657; novizie: 90; postulanti e aspiranti: 340. Totale: 1087.
Case in Italia, alla data del 1950, case in Italia: 20; all'estero: 16. Totale: 36. Centri: 1.
Al 1° agosto del '59, case in Italia: 26; all'estero: 40. Totale 66. Centri in Italia: 12; all'estero: 8.
Occorre ringraziare il Signore, mentre che vi confermate nel pensiero di collaborare in tutte le maniere per lo sviluppo della Congregazione, sviluppo del personale, ma sviluppo anche intellettuale, più ancora, spirituale, apostolico, economico, totale, in maniera che procedono sempre le quattro ruote in armonia e cioè: parte spirituale, parte intellettuale, parte apostolica, parte umano-religiosa.
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Abbiamo considerato già stamattina l'apostolato eucaristico, perché già avete imparato a trasformare la semplice adorazione, quella che può fare un cristiano, oppure anche un religioso che non abbia il vostro spirito, trasformarla in apostolato, per ottenere la fede al mondo, oltre che a noi; per ottenere la vita cristiana al mondo e per ottenere al mondo, la vita soprannaturale; agli uomini tutti, la grazia di Dio, la grazia, la quale si risolve, poi, nella gloria eterna in cielo.
Adesso qualche parola sopra i due apostolati esterni e cioè: l'apostolato liturgico, l'apostolato del servizio sacerdotale.
Vi sono gli apostolati interni, cioè, individuali e sono: primo, quello della vita interiore. Perché, quando si vive bene la vita interiore, si immette nel corpo mistico della Chiesa, una maggiore abbondanza di grazia, una maggior vitalità. E come quando il cuore è sano, manda alle varie parti del corpo, un sangue sano, salutare.
Secondo, la sofferenza, l'apostolato della sofferenza, che oggi viene anche organizzato e sul quale il Papa fa tanto affidamento.
Poi vi è l'apostolato del buon esempio, che può essere di tutti. Vivendo bene si ha una impressione buona, si esercita un'impressione buona su coloro che ci vedono e allora: Vedono le vostre opere buone e glorifichino il Padre celeste1, secondo dice il Maestro Divino.
Vi è poi l'apostolato della parola, la quale è già un apostolato piuttosto esterno, esteriore.
Specialmente vi sono gli apostolati che riguardano le cose nostre: la stampa, [il] cinema, la radio, [la] televisione, ecc.
A voi sono assegnati dalla Provvidenza e dalla volontà, quindi, della Chiesa, i due apostolati: liturgico e apostolato del servizio sacerdotale. Domandare a Maria la grazia di compierli bene: primo, nello spirito soprannaturale; secondo, con la retta intenzione e poi con quella assiduità, generosità che è conforme alla salute, secondo le forze che si hanno: intelligenza, la salute, le circostanze, i mezzi anche materiali, ecc.
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L'apostolato liturgico, sebbene sia il terzo, ne parliamo prima.
L'apostolato liturgico riguarda la terza parte della religione cristiana, perché abbiamo: la fede, la morale e il culto. Fede, morale e culto riassumono tutto il cristianesimo. E allora la fede, la predicazione, che appartiene piuttosto alla Pia Società San Paolo, mediante i mezzi moderni, e poi a tutto il ministero sacerdotale per il clero secolare, gli altri sacerdoti. Poi vi è la morale. E questo riguarda particolarmente la formazione, la vita cristiana. Le Pastorelle fanno questo, soprattutto. E si possono fare innumerevoli cose. E parliamo particolarmente di quello che devono compiere i sacerdoti dell'Istituto Secolare Gesù sacerdote che verranno a fare gli Esercizi qui, a settembre. Poi gli iscritti all'Istituto Secolare San Gabriele; le iscritte all'Istituto Secolare Santissima Annunziata. Sì. E del resto tutti i Cooperatori i quali dovrebbero essere tra i migliori cristiani, vita cristiana.
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Apostolato liturgico comprende tutto il complesso delle attività che sviluppano la liturgia e la portano alla pratica in tre maniere:
[Primo,] con l'istruzione. E quindi è necessario che ci siano le studenti, le scrittrici vostre e tutte coloro che cercano di penetrare, nelle varie maniere, quello che è il pensiero della Chiesa a riguardo alla sacra liturgia. Quindi, questo apostolato, in primo luogo, è fatto con l'istruzione liturgica. In generale avete: La vita in Cristo e nella Chiesa1. Ma poi vi sono i particolari, le pubblicazioni e non solo quello che esce da voi, che dovrebbe essere sempre più abbondante, ma quello che voi diffondete di messalini, di messali, di breviari e in sostanza... ecc. ecc. nelle varie sedi dei Centri. Oh, l'apostolato liturgico prima si fa con l'istruzione.
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Secondo, invece, si fa con la pratica. E cioè, avete l'adorazione che è la pratica per lo sviluppo della sacra liturgia, ma poi tutti i mezzi che servono per il culto. Certamente, meglio se producete voi che non fare acquisti e poi diffondere. Lo spirito sarebbe proprio quello di diffondere cose vostre. Quindi, la parte intellettuale e la parte di iniziativa hanno un'importanza grande. I Centri operano in questo senso, i laboratori operano in questo senso. E certo che, a un certo punto, sarà anche utile chiamare altri, farsi aiutare da altri, perché, quando Pietro non riusciva più a tirare la rete perché era troppo piena di pesci, chiamò dei compagni. Si può servirsi di opera esterna, ma in generale non in Casa, secondo lo spirito delle Costituzioni.
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[Terzo,] poi si ha da tradurre tutta la vita spirituale, in apostolato liturgico, tutta, in quanto si spende la vita con questa intenzione. Ma quello che ha poi da servire di più presso Dio: ottenere che l'apostolato liturgico si svolga in arte sacra, vera arte e veramente sacra, ecco. L'esempio: le belle funzioni, i bei canti e tutte le cose che sono nelle vostre Case, che siano conformate alle regole liturgiche. E le Case non s'improvvisano e si vanno costituendo poco a poco. Non bisogna credere che quando uno ha un anno di vita abbia già ventun anni e faccia delle cose che farà a ventun anni. L'esempio, sì. Certamente, in tutto questo apostolato, vi è un cammino ancora immenso da fare, immenso, del quale non tutte hanno ancora la piena conoscenza, no. Quasi che si riducesse alle cose esteriori che adesso si fanno. Quelle che già si fanno sono ottime, ma ne rimangono ancora tante, tante altre. Oh, non si esaurirà mai.
La Vergine Santissima, Maria, ha preceduto la Pia Discepola in questo, perché ella si trovò di fronte a due liturgie: la liturgia dell'Antico Testamento e la liturgia del Nuovo Testamento. E prima compì la liturgia con esattezza, con la sua pietà, pietà altissima, la liturgia dell'Antico Testamento. La possiamo pensare precisa in tutto: nella preghiera, nell'intervenire, al sabato, alle adunanze per le funzioni del sabato che si celebravano presso gli Ebrei, la lettura della Bibbia. Abbiamo poi descritta nel Vangelo la presentazione di Gesù al Tempio. Liturgia dell'Antico Testamento, ecco. E portò anche i suoi doni, adempì e, ut perfecerunt omnia1. Il Vangelo nota che fece tutte le cose bene. Perfecerunt omnia, Maria, Giuseppe, Gesù.
Prima ancora, il fanciullo venne circonciso all'ottavo giorno dalla nascita. Certo non aveva bisogno della circoncisione, Gesù, ma osservò egli e osservarono Maria e Giuseppe, anche questa prescrizione dell'Antico Testamento. Et vocatum est nomen eius, Iesus2.
Oh, altro abbiamo ancora. Maria e Giuseppe andavano ogni anno al Tempio, alle solennità prescritte dell'Antico Testamento. Le donne non avevano l'obbligo, Maria andò ugualmente per abbondanza delle osservanze liturgiche. E poi quell'anno, di cui parla il Vangelo, Gesù si trovava all'età sufficiente per essere ascoltato al Tempio e la Sacra Famiglia unita andò al Tempio e poi compì tutta la solennità. Sappiamo, poi, quel che seguì, cioè il così detto smarrimento, ritrovamento di Gesù fra i dottori3.
Il Nuovo Testamento, si può dire, quasi, che inaugurò, [Maria], e cioè inaugurò la parte liturgica sul calvario. Sì, il centro della liturgia è la Messa, ecco. Chi assistette meglio alla grande Messa, alla Messa fondamentale, di Maria? È certo diversa l'azione, viene offerto il sacrificio della Messa, adesso, ma sostanzialmente è lo stesso sacrificio. Maria assistette a quel sacrificio e con che pietà! con che partecipazione alle pene del Salvatore! Tuam ipsius animam pertransibit gladius4. E costò a lei iniziare così la parte liturgica del Nuovo Testamento. Chi l'iniziava è Gesù, ma ella con la sua partecipazione, come noi tutti partecipiamo al sacrificio della Messa, come partecipate al sacrificio della Messa. Oh, non vi erano canti, ma vi erano pianti, delle pie donne. Certo Maria aveva un modo di soffrire che era quel della donna forte di cui si parla nella Scrittura5. Poi Maria assistette Giovanni quando consacrava. Maria riceveva la comunione e Maria accompagnava l'opera degli Apostoli in quei primi tempi, l'opera così difficile. Quindi, chiedere a Maria la grazia di operare nella liturgia nel senso e nello spirito di Maria.
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Veniamo, adesso, all'apostolato del servizio sacerdotale. Man mano che aumenta la fede, si comprende di più; e se va diminuendo la fede, non lo si apprezza più. Ma se, ho già detto, col fare delle pianete, dei paramenti si prepara la solennità della funzione, con l'aiutare a formare i sacerdoti, invece si prepara il sacerdote.
Avevamo, pochi giorni fa, la fotografia del cardinale che è prigioniero in Ungheria1 che sta celebrando la Messa con l'abito civile e niente altro che un bicchiere e un pezzetto di pane, una fetta di pane. Tutto è lasciato da parte. L'essenziale è il prete che consacra. Il resto è preparazione: tutto il canto, tutte le cerimonie, tutti i paramenti, la costruzione delle chiese e quanto serve in generale, per il servizio. Poi, naturalmente, vi è anche la liturgia di famiglia. E vi è la liturgia, invece in chiesa. E abbiamo molto ancora da comprendere.
Oh, servizio sacerdotale. Quanto più cresce la fede, tanto più sarà compito generosamente, sarà preferito, e tanto più coloro che lo compiono, si arricchiranno di meriti per la vita eterna. Maria fece questo. Questa fu l'intera sua missione: di ricevere il Figlio di Dio che s'incarnò nel suo seno, presentarlo al mondo nella persona dei pastori e dei Magi e poi al Tempio e poi nello stesso convito di Cana e poi, successivamente, in tutta la sua azione, sì. Bisogna che, come Maria fece discendere dal cielo, diciamo, sollecitò l'ora dell'incarnazione con le sue preghiere, così il primo servizio sacerdotale non è la biancheria o la cucina, il primo servizio è pregare perché il Signore mandi buoni operai alla messe2. Le case maschili ricevono assai più beneficio dalle ore di adorazione che si fanno dalle suore che non dal servizio materiale, ecco, molto di più. Pregare perché il Signore mandi operai alla messe.
Ogni anno l'umanità cresce di 45 milioni, secondo le statistiche. E siamo a due miliardi e 800 milioni. Se noi guardassimo quanti preti dovrebbero essere in più ogni anno, ogni anno dovrebbero essere di più (parlo di tutta l'umanità) 45 mila preti, ordinati ogni anno in più di quelli che attualmente vivono. E poi anche questi, di nuovi, perché ci vogliono anche quelli poi che devono sostituire coloro che hanno finito il loro lavoro sul campo, nel campo pastorale. 45 mila preti. Metterci l'intenzione. Nascono ogni minuto 85 bambini in tutta l'umanità, pensiamo al grande accrescimento. Pregate, dunque, il Padrone della messe, che si fa sempre più abbondante, pregate il Padrone della messe che mandi buoni mietitori a raccoglierla, questa messe. Sì, due miliardi e 800 milioni. Che messe! E quanti sono i preti nelle regioni orientali nostre? Pochi. Eppure là vi è mezza l'umanità, cominciando dall'India poi alzandosi fino al Giappone, alla Nuova Zelanda, all'Australia, ecc. Il primo servizio sacerdotale è questo: pregate il Padrone della messe.
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Secondo, vi è il servizio materiale. Il prete serve voi e voi servite il prete. Siam tutti servi di Dio. Servi. Euge, serve bone1, allora, se siam buoni servi gli uni degli altri, le altre degli uni, dei primi. Buoni servi, sì. Euge, serve bone1. Meritare l'invito al cielo, la ricompensa a chi ha servito bene il prossimo e nel prossimo ha servito Gesù Cristo, ha servito la Chiesa, ha servito Dio. Amate la Chiesa, procuratele dei sacerdoti con preghiere, mortificazioni, piccoli sacrifici quotidiani. Sentite questa missione che è della Pia Discepola. Cosa poteva affidarvi di più, il Signore, di questo? Questa comunanza di missione con Maria che allattò Gesù, che lo vestì, che lo crebbe, che lo accompagnò in tutta la missione. E poi ascoltò quando predicava e poi partecipò al suo sacrificio e poi partecipò all'evangelizzazione nella maniera che poteva partecipare lei, secondo la sua condizione. Mentre che gli Apostoli predicavano, ella pregava. Mentre che gli Apostoli inculcavano ai fedeli di vivere cristianamente, Maria era l'esempio vivente, come si vive il Vangelo, come dovevano vivere il Vangelo, i convertiti. Un libro. Esempio.
E qui viene anche l'altro apostolato del servizio materiale. Sì, questa parte.
[Terzo,] ma ci sia anche l'esempio, l'esempio di vita buona, di vita veramente spesa quotidianamente nella cooperazione alla grazia di Dio che si effonde in quegli aspiranti al sacerdozio, alla vita religiosa. Cooperazione.
Poi, non ho bisogno di dire che si faccia generosamente, eh, lo constato tutti i giorni che lo fate bene. Poi, tuttavia, essere prudenti, sempre. Perché non è mica solamente qui che il diavolo può tentare. Certo ci vuol virtù maggiore e quindi, al servizio sacerdotale, persone di molta virtù. Ma non è tutto qui che il diavolo trova posto a tentare. Il diavolo tenta sotto aspetto di bene. E se si fa qualche passo fuori strada, comincia sempre questo muoversi in falsa direzione, sotto un aspetto, sotto un pretesto, meglio, spirituale, sotto pretesto di aiutare, in carità, o di essere aiutate. E così Satana si presentò ad Eva per portarle del bene, in apparenza, eh? Perché non mangiate quel frutto? Eh, s'interessava molto di lei. Eh, ma moriremmo. Ma non è vero, verrete simili a Dio...2. Sì il diavolo sa le sue arti e non le smette. E vinciamo come Maria e Satana, calpestando la sua testa, sì.
Oh, in riguardo poi, alle altre cose, è necessario mettere, diciamo, il cuore e la mente e le forze in quell'apostolato, perché sia pienamente capito. E allora si pensa rettamente e le cose si fan sempre con maggiore intelligenza, tutte le cose. E poi, in secondo luogo, si danno le forze al Signore attraverso alla Congregazione, attraverso a quei doveri che ci son da compiere. E poi amando quello che si fa, i meriti aumentano tanto tanto, sì. Imitare, in questo, Maria, sì. Oh, poi dopo pensare che avrete una partecipazione ai meriti e al bene che farà il sacerdote o il discepolo, perché partecipate ai meriti del sacerdote che predica. Avete una parte del sacerdote: quanti sacramenti amministra o nel confessionale o nel dare l'Eucaristia o negli altri sacramenti, per esempio il battesimo. E partecipate ancora a tutta la sua attività di apostolato vario che il prete deve compiere. E quindi una speciale gloria, uno speciale merito per il cielo. Oh, allora, che il Signore benedica tutte le vostre attività apostoliche. Specialmente benedica tutte le vostre volontà, tutti i vostri cuori, tutte le vostre menti. Vivere in Cristo e nella Chiesa. La vita in Cristo e nella Chiesa3.
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Oh, allora, adesso, vi dò la benedizione e prego perché gli Esercizi che adesso procedono così bene, arrivino a una conclusione tanto buona. E poi che i propositi siano osservati, sì, osservati. Lasciatevi condurre con semplicità, abbandonandovi nelle mani di Dio. E questo e quello... Vedere il Signore. Alle volte si perde la fede nel ragionare, apparentemente, almeno, (non sappiam cosa ci sia nel cuore), e, o si perde anche, anche la ragione, non solo la fede. Ma lasciarci condurre da Dio. Egli tutto dispone in sapienza ed amore. Fidarsi del Padre celeste, anche quando ci percuote, anche quando sembra che tutto sia a rovescio di quanto pensiamo noi, di quanto vorremmo noi. Sì, lasciarci condurre docilmente da Dio, sì. E Gesù si è lasciato condurre dai soldati, e legato... sopra di lui hanno sfogato tutta la loro ira, i farisei, gli scribi. Ma essi che cosa hanno avuto? E Gesù che cosa ha avuto? E divenuto il nostro Redentore, ha glorificato il Padre celeste: gloria a Dio e pace agli uomini1. Così ha cominciato la sua vita terrena e così, nei suoi sentimenti ultimi, là sulla croce.
Lasciarsi condurre docilmente. Quando ci entra la nostra volontà non c'è più quella di Dio. Non scegliere, non chiedere, non opporsi. Lasciarsi condurre, sì, docilmente. E allora saremo buoni figli di Dio.br>- Iesu Magister, Via, Veritas et Vita.
- Regina Apostolorum.
- Sancte Paule Apostole.
- Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti descendat super vos et maneat semper.
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1 * Nastro 28/b (= cassetta 61/b). - Per la datazione. cf PM: “Abbiamo considerato già stamattina l'apostolato eucaristico (...) adesso qualche parola sopra i due apostolati esterni, e cioè: l'apostolato liturgico e l'apostolato del servizio sacerdotale” (cf c125 in PM). - dAS (cf c125, per questa meditazione). “10 agosto '59: Parte per Milano” [il PM]. - VV (cf c82).

1 Cf Mt 5,16.

1 Rivista mensile di liturgia edita dalle PD dal 1952.

1 Lc 2,39.

2 Lc 2,21.

3 Lc 2,41ss.

4 Lc 2,35.

5 Cf Prv 31,10.


1 Si tratta del card. Mindszenty Jozsef (1892-1975)

2 Cf Mt 9,38.

1 Mt 25,21.23.

2 Cf Gn 3,1ss.

3 Cf Ef 5,32.

1 Cf Lc 2,14.