21. FESTA DI GESÙ CRISTO RE1
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 25 ottobre 1959*
... avrebbero combattuto perché non fossi dato nelle mani dei Giudei, ma il regno mio non è di quaggiù. Dunque, tu sei Re - gli chiese allora Pilato -. Gesù rispose: Tu lo dici, io sono Re. Sono nato per questo e per questo son venuto al mondo a rendere testimonianza alla verità. Chi è per la verità ascolta la mia voce2.
Abbiamo da considerare come la regalità di Gesù Cristo non è come la regalità dei potenti della terra. Gesù Cristo è un Re tutto particolare, veramente Re, Dio. Re vuol dire che uno ha la potestà di far leggi; vuol dire che ha la potestà di farle eseguire; vuol dire che ha la potestà di giudicare se sono state eseguite o meno. Gesù Cristo, come Dio, è la legge eterna, da cui hanno potere e applicazione tutte le altre leggi; come Dio. E come Uomo-Dio ha fatto quelle leggi di amore che noi conosciamo dal Vangelo e che la Chiesa ci comunica. Gesu Cristo ha ancora il potere di farle eseguire in quanto premia coloro che le osservano, le sue leggi, e in quanto condanna chi non le osserva. Quando verrà l'ultimo giorno tutto il mondo sarà giudicato, come quando l'anima nostra passa da questa vita all'altra, l'anima viene giudicata. Ognigiudizio è dato al Figlio. E cioè, si giudica l'umanità e si giudica ogni uomo se la vita è conforme alle leggi eterne di Gesù Cristo Dio, di Gesù Cristo Uomo-Dio. E a chi darà il premio, il premio eterno, sarà subito in cielo; e a chi assegnerà il castigo, subito il castigo eterno, l'inferno; e chi avrà osservato le sue leggi nella sostanza e non perfettamente, dopo la morte, nel giudizio particolare, può essere riservato anche il purgatorio. Egli, quindi ha il diritto e il potere di castigare e di premiare, fare eseguire, cioè, le leggi a cui ha messo sanzioni. Chi non crede sarà condannato. Chi crede, riceve il battesimo, sarà salvo3. Chi mangia la mia carne, beve il mio sangue, ha la vita eterna4, e il premio eterno, ecc. Chi ascolta voi, ascolta me5.
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Gesù Cristo, poi, è, oltre che Giudice di quello che si fa di bene o di male, Gesù Cristo ancora conferisce la sua grazia, dà il suo aiuto perché noi osserviamo le sue leggi, sì, perché noi osserviamo le sue leggi. E Gesù Cristo continuamente ci assiste perché noi compiamo la sua santa volontà. Egli è un Re tutto particolare, perché i re della terra non comandano di pensare come vogliono loro; non comandano che gli uomini, i sudditi pensino come loro, non possono, e non possono controllare. Gesù Cristo, invece, vuole che si ammettano, si credano le verità che ha predicato, perché egli vede quel che c'è nell'interno. I re, i giudici non potrebbero vederlo. Chi non crede sarà condannato1. E basta un pensiero cattivo per venir condannato, quando un pensiero veramente è assecondato. E basta un atto di fede interiore perché uno possa ottenere meriti e salvarsi, un atto interiore di fede, di amore. I re della terra non possono vedere né cosa si pensa nella mente, né che cosa si desidera e che cosa si ami col cuore, quali siano le aspirazioni, le tendenze, non possono vederlo. E un uomo può essere davanti al re, il quale dà dei comandi e costui, questo uomo, pensare tutto diversamente e anzi condannare nel suo cuore tutto quello che il re va disponendo. Gesù vede i cuori. Non si è mai sognato un re di dire: Ti comando di pensare così o di accettare intimamente, nell'interno, quello che io ti comando. E quando comanda il re di pagare le imposte, ben pochi sono i sudditi che accettino volentieri. Ma egli ha i soldati e la polizia per farle eseguire.
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È un Re tutto particolare. È un Re dei cuori, è un Re della volontà. Bisogna proprio accettare quello che egli comanda, Gesù; quello che è scritto nel Vangelo, quello che la Chiesa comunica a suo nome, quello che sono i nostri doveri quotidiani. Accettare totalmente le Costituzioni; accettare totalmente quello che è il complesso della nostra vita religiosa, l'osservanza dei voti: povertà, castità, obbedienza, vita comune.
E'un Re perfetto, il Re Gesù Cristo. Sì, il suo regno è regno di verità per la mente; è un regno di giustizia per la volontà, è un regno di amore per il cuore. Ed egli non ha conquistato il mondo, non lo conquista facendosi degli eserciti e andando a gara con le armi più perfette e maggiormente distruggitrici, eh, la bomba atomica, ad esempio, no. Egli propone la verità. Egli attira a sé morendo sulla croce per noi e dando la vita, non la morte. A nessuno. Dando la vita alle anime. Non viene ad uccidere o a governare con la forza, ma predicando la verità e invitando a seguirlo, morendo sulla croce e guadagnandoci la vita soprannaturale, segnandoci la via, il cammino della vita coi suoi esempi, ed essendo lui stesso la via per andare al Padre. È un Re, quindi, di verità, perciò comanda alla mente; un Re di giustizia, perciò comanda alla volontà; è un Re di amore, perciò vuole che il cuore sia indirizzato a lui, al cielo, alle anime.
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Oh, ora, per fermarci qui: cosa dobbiamo fare per santificare veramente questa giornata ad onore di Gesù Cristo Re? È comandato che nelle chiese si faccia la consacrazione al Cuore sacratissimo di Gesù per indicare che è un Re di amore e che gli uomini devono corrispondere a questo Re, non perché temono le multe o la prigione o le bombe atomiche, ma perché lo amano, corrispondono, cioé, al suo amore.
Egli ha un cuore tutto amore. E che cosa ha risparmiato? Tutto ha fatto per noi. Si dà egli stesso in cibo alle anime nostre. E vuole che noi corrispondiamo con amore. Chi non fa volentieri, chi non sottomette il giudizio, il pensiero, l'interno, ecco, costui non ama. Ma chi abbraccia tutto e vuole il suo volere e vuol donargli il cuore e vuol venire in una vita di amore e di conformità, i pensieri alle verità che Gesù ha predicato, costui vive in amore.
La vita religiosa è tutta amore, se è bene osservata. Perché, può essere che un'anima si tormenti: "Ma, amo veramente il Signore?" Chi vive la sua vita religiosa ama il Signore. E se la vive perfettamente, questa vita religiosa, ama perfettamente, per quanto è possibile; cioé, durante il tempo presente, fa una vita di perfezione, una vita di perfetto amore.
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Allora offriamogli la mente e diciamo: "Credo, o Gesù". E l'Atto di fede ben sentito, recitato adagio, riflettendo parola per parola. E: "voglio seguirti, Gesù; spero in te, spero il paradiso, la tua grazia per fare il bene, per le opere buone e così meritare il paradiso; conformo la mia volontà alla tua, facendo quel che posso, sperando tutto da te". L'Atto di speranza ben detto. "O Gesù, io vi amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, più di me stesso". Ecco l'amore, l'Atto di carità. Quindi: "il mio cuore tutto a te, come la mia volontà tutta a te e la mia mente tutta a te". Allora noi ci uniamo a Gesù, viviamo nell'amore di Gesù, sì.
Adoriamo, dunque, Gesù con gli angioli del cielo, con tutti i santi del cielo, adoriamo Gesù somma verità e facciamo gli ossequi della nostra mente. Poi adoriamo Gesù sommo bene, eterna felicità. Ed ecco gli diamo tutto il cuore, tutto il nostro cuore che aspira solo a Dio: Dio solo mi basta. E doniamogli ancora la volontà, sì, il proposito di uniformarci in tutto alla sua volontà: "Non quel che voglio io, ma quello che vuoi tu, o Signore, momento per momento, quello che vuoi tu, o Signore". Perciò l'omaggio intiero di noi: della mente, del cuore, della volontà. Questo per corrispondere all'amore che Gesù ebbe per noi.
Allora, nella giornata, facciamo atti di amore perfetto: "Io son tutto tuo, o Gesù, e tutto quel che ho: la mente, la volontà, il cuore, i miei beni esterni, interni, te li offro tutti per mezzo di Maria, tua Santissima Madre".
Sia lodato Gesù Cristo
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1 * Nastro 107/c (= cassetta 65/b). - In PM nessun indizio cronologico. - dAS (cf c156).
2 Gv 18,33-37.
3 Cf Mc 16,15
4 Cf Gv 6,54
5 Cf Lc 10,16 .
1 Cf Mc 16,16.