22. DOMENICA XXV DOPO PENTECOSTE (V dopo l'Epifania)1
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 8 novembre 1959*
...vuoi che andiamo a coglierla? Ed egli rispose: No, per tema che togliendo la zizzania non sradichiate con essa anche il grano. Lasciate che l'uno e l'altra crescano sino alla messe. E al tempo della messe dirò ai mietitori: Raccogliete in primo luogo la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla, il grano poi radunatelo nel mio granaio2.
Questa parabola indica che cosa avviene nel mondo: la semente è la parola di Dio e il campo in cui la semente viene gettata indica il mondo. Predicano i sacerdoti ripetendo le parole e il messaggio di Gesù Cristo. Ma viene qualche nemico, vengono, anzi, dei nemici i quali predicano altre dottrine e indicano altri modi di vivere che non sono secondo la dottrina di Gesù Cristo, secondo il suo Vangelo. Questi seminatori di zizzania sono coloro che allontanano le anime da Gesù Cristo e fanno quel brutto ufficio, quel deprecabile ufficio, sovente in modo nascosto, occulto, tante volte ardiscono temerariamente di più, lo fanno in pubblico. Ecco che allora nella Chiesa di Dio, nella stessa Chiesa di Dio, Chiesa militante, si verifica che nasce, sì, il buon grano, ma nasce insieme, la zizzania.
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Chi è di zelo amaro vorrebbe strappare subito la zizzania, cioè, far morire, condannare coloro che han seminato la zizzania e condannare la zizzania stessa, cioè i cattivi, strapparli dal mondo. Ma il Signore vuole e permette, cioè permette che crescano insieme il grano buono e la zizzania su questa terra, nella Chiesa stessa. Quando, poi, viene la fine del mondo, ecco, prima ci sarà la condanna dei cattivi i quali verranno destinati alle pene eterne, e ci sarà l'invito ai buoni che sono chiamati al cielo, all'eterna gloria. Allora si farà la separazione: i buoni alla destra, i cattivi alla sinistra, nel gran giorno del giudizio.
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Allora, come dobbiamo comportarci noi? Comportarci secondo le nostre condizioni. In primo luogo, pregare perché la Parola di Dio sia ascoltata, la semente trovi buon terreno nel cuore degli uomini, la semente del Vangelo e così nasca il buon grano, cioè: i fedeli, le anime buone, i giusti, quelli che son veri seguaci di Gesù Cristo, che rinnegano se stessi ed amano il Signore e lo seguono e ne praticano i comandamenti, ne frequentano i sacramenti, seguono la Chiesa e vivono santamente nella Chiesa. Pregare anche perché i cattivi non abbiano fortuna, e cioè non vengano ascoltati e la zizzania non entri nei cuori; particolarmente che sia salva la gioventù dalla corruzione, dagli errori, che la voce del male sia coperta dalla voce del bene e quindi che la stampa, ad esempio la stampa buona, prevalga sulla cattiva e faccia sentire la sua voce più altamente, con frutto.
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In secondo luogo, vi è da sopportare quelli che son rappresentati dalla zizzania, cioè i cattivi; sopportarli, ma non seguirli. Della zizzania ne nasce un po' da per tutto come l'erbaccia. Non si è ancora messo a posto un campo, non si è ancor messo a posto un giardino che già spunta l'erbaccia, qualche volta minaccia di coprire anche le piante buone, il buon grano, i fiori, gli ortaggi. Il Signore sopporta e aspetta. Preghiamo e non seguiamo. I cattivi sono rappresentati dal numero degli eretici che sbagliano per dottrina; e poi dal numero dei cattivi, da quelli che seguono una vita triste, una vita di peccato; credono ma non seguono Gesù Cristo nella sua condotta, nei suoi esempi, alle volte, questi cristiani. Ma se crescono assieme buoni e cattivi, non vuol dire che staranno sempre in eterno, buoni e cattivi. Ci sarà un giorno la divisione.
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Oh, noi abbiamo sempre da vigilare perché chi deve insegnarci, il Maestro unico è Gesù Cristo1. Quindi la sua parola abbiam da accettare, accogliere, meditare e praticare, non chi ci dice cose che sono contrarie a Gesù Cristo, contrarie ai comandamenti, contrarie alla fede, contrarie alla carità, contrarie alla prudenza, alla giustizia, alla fortezza, alla temperanza, all'umiltà, all'obbedienza. No, mai seguire quelli che sbagliano e vorrebbero trascinare dietro di sé altri, altri e molti altri, alle volte. Ecco, noi abbiamo da essere prudenti. Il Maestro unico è Gesù Cristo. E se vogliamo veramente farci santi e trovarci poi alla destra, nel gran giorno del giudizio, dobbiamo seguire il Vangelo. Il Vangelo è sernpre il miglior libro di ascetica ed il miglior libro di pietà. Vi sono innumerevoli libri, ormai, di ascetica e di pietà. Il Vangelo è sempre il fondamento, è sempre il miglior libro. Leggerlo e meditarlo per viverlo. Compatire gli erranti, ma non seguirli. Pregare per loro, ma non seguirli. Stare a parte. E non importa che la loro audacia, qualche volta, li porti persino a condannare il bene. Noi sappiamo che Gesù Cristo ci ha tracciato una via. Egli stesso è la via del cielo e non ce n'è un'altra. Qualunque altra via che ci venga tracciata e insegnata, non è la via di Gesù Cristo. La via unica per arrivare al paradiso è Gesù Cristo. Se passiamo per un'altra strada, non arriveremo lassù, nella celeste Gerusalemme e se seguiamo, invece la strada-Cristo, la Via-Cristo, arriveremo alla celeste Gerusalemme.
Dunque, sempre meditare la Parola di Dio. Sempre leggere il Vangelo, la Scrittura in generale. Sempre fissare la nostra mente ai buoni consigli che ci son dati. Sempre fissare nella nostra mente quello che è conforme al Vangelo, le Costituzioni, ad esempio. Allora noi viviamo nella buona strada, camminiamo nella buona strada e ci conserviamo buon grano che verrà poi, al giorno finale, raccolto nel granaio. E' il paradiso. Il granaio di cui parla il Vangelo, è il cielo.
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Oh, allora, coraggio! Siamo sulla buona via. Seguiamo. Oh, si può sempre dire: il mio Maestro è unico, è Gesù Cristo, quello ascolto, quello medito.
Quindi, in questa giornata, raccogliendoci, vedere se noi stiamo troppo a udire i discorsi del mondo, le massime del mondo o se noi, invece, solo e sempre ascoltiamo Gesù e quello che viene da Gesù. Questo solo. Poi facciamo i nostri propositi. Poiché il Maestro è unico1 ed egli, non solo ci insegna la strada buona, ma ci dà la grazia per seguirla e ci promette il premio. Perciò, camminiamo nella via sicura e abbiamo l'aiuto di Dio e raccoglieremo, a suo tempo, i frutti, frutti eterni, frutti di felicità, di gioia, in paradiso.
Coraggio ogni giorno, perché la via che c'insegna Gesù Cristo è anche stretta, importa il rinnegamento di noi stessi. Ma allora c'è bisogno di molta grazia. Ma siamo costanti. Se anche il premio tarda, non mancherà. E se tarda, il premio, è perché noi raccogliamo ancora altri meriti, se la vita si prolunga. E così ci presenteremo al giudizio, più ricchi.
Sia lodato Gesù Cristo
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1 * Nastro 107/d (= casselta 66/a). - In PM nessun indizio cronologico. - dAS, 8/11/1959: “Tiene meditazione [il PM] alle PD del servizio Casa Generalizia SSP”.
2 Mt 13,24-30.
1 Cf Mt 23,8.
1 Cf Mt 23,8.