Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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10. CONSACRAZIONE A MARIA SS.1

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 5 maggio 1959*

Certamente che avete incominciato bene il mese di maggio. Conoscere meglio Maria, amare di più Maria, pregarla con più fervore, Maria, e zelare il culto a Maria. Ogni mese di maggio può segnare un progresso in questo: conoscere la Madre, amare la Madre, pregare la Madre e zelare l'amore alla Madre celeste, nostra Regina.
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Il titolo di Regina è il più antico nella Chiesa: Regina Apostolorum. Subito dopo che Gesù, suo Figlio, la chiamò Madre, gli Apostoli cominciarono a invocarla anche loro come Madre. E la loro confidenza in Maria come Madre, come loro Maestra, conforto, Regina.
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Quest'anno il mese di maggio ha una certa importanza in tutta Italia. Si sono invitati tutti i parroci a predicare il mese di maggio in ordine alla consacrazione dell'Italia al Cuore Immacolato di Maria. E i libri scritti a questo proposito sono stati pubblicati in tante copie e si continuano a ristampare. Per voi sarà utile leggere, poi, magari in refettorio, il Numero unico su Maria: Il suo Cuore immacolato, Maria, come ha chiesto che a lei si consacrasse l'umanità, al suo Cuore immacolato. Per che cosa? Affinché sia allontanata la macchia, il peccato dal cuore, ogni peccato e l'umanità, quindi, si rivolga a suo Figlio Gesù in cui vi è salvezza1, salvezza per aver la pace quaggiù, perché tutti seguano Gesù, entrino nella Chiesa, amino, seguano il vicario di Gesù, il Papa. E poi perché vi sia la pace eterna, la pace, la luce eterna, la salvezza in cielo.
Il Numero unico non so se vi è già arrivato, ma se non è ancor giunto perché, in primo luogo, si manda nelle città capoluogo di provincia dove arriva Maria portata in processione a visitare le 92 province d'Italia, i capoluoghi, in ordine alla consacrazione dell'Italia al Cuore immacolato di Maria, cosa che verrà realizzata, confidiamo, a Catania, durante e come chiusa del Congresso eucaristico internazionale. Là, si chiamerà Maria, si invocherà Maria, si darà l'Italia a Maria perché l'Italia sia maggiormente di Gesù Cristo, cioè, creda, ami, segua, entri in unione con Gesù l'Italia tutta, mica l'Italia come terra, ma gli Italiani, gli abitanti dell'Italia. E che l'Italia diventasse un giardino gradito a Gesù, gradito a Maria, celeste giardiniera! Che allontanasse il peccato da ogni cuore, Maria, e che stabilisse sempre meglio il regno di Gesù, suo Figlio! Allora è anche utile che ciascheduno risponda, poi, alla consacrazione. Sarà diffusa per radio, si potrà accompagnare.
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Ma più di tutto fare noi la consacrazione a Maria, individualmente. Quelle che non l'han mai fatto possono farla in questo mese, al termine del mese. Coloro che hanno già i voti son già consacrati a Gesù. La consacrazione vien fatta a Maria per meglio essere consacrati a Gesù. "Tutto quello che ho te lo offro, Gesù, per mano di Maria". Chi ha già fatto, quindi, la professione, la consacrazione, potrà ripeterla. L'abbiamo fatta solennemente la consacrazione, tanti anni fa, in seminario, 1910, e allora ha avuto tanto frutto. Il maestro Giaccardo1 in quell'occasione ha avuto grazie speciali e quella consacrazione ha segnato per lui tutto un fervore di spirito che lo ha poi accompagnato in tutta la sua vita e che l'ha comunicato anche, in parte, alle Pie Discepole, nel lavoro che ha fatto qui.
La consacrazione a Maria è stata insegnata in un vero spirito da san Luigi Grignion di Montfort2, consacrazione che vuol dire donazione, donazione. Finché la cappella era costruita dai muratori, la cappella poteva anche usarsi come dormitorio o laboratorio, per usi comuni cioè, ma una volta consacrata a Dio, lì non c'è più né dormitorio né laboratorio che possa stare, è di Dio, è donato a Dio quel locale. Quando vengono fusi i calici, quei calici, usciti dalla fabbrica, possono essere adoperati anche indifferentemente per bere a tavola. Ma una volta consacrati dal vescovo, son riservati, son di Dio, son riservati a quest'uso solo: di contenere il sangue benedetto di Gesù.
Donarsi significa diventare di Maria per essere di Gesù più perfettamente. Maria facilita, allora, la nostra donazione e la perfeziona in quanto che Maria ci purga da tutte le venialità, dai difetti volontari, dalle imperfezioni volontarie e intanto infonde in noi una grazia, un fervore particolare .
Oh, quando è sentita la consacrazione, anche dalle aspiranti, come meglio si desidera allora la professione religiosa! E quando poi si fa bene questa consacrazione al Signore per mezzo di Maria, allora, ecco, la vita resta più facilitata, la osservanza religiosa più amata e conservata e praticata più fedelmente, con generosità, con spirito soprannaturale. Consacrare a Dio la mente, consacrare a Dio la volontà, consacrare a Dio, sempre per mezzo di Maria, il cuore. Consacrare anche il corpo; il cuore, sì, ma gli occhi, l'udito, la lingua, l'odorato, il tatto, tutto, sì. Persone che, allora, son di Maria: "il diavolo non mi tocchi, si allontani, sono proprietà di Maria. E il mondo non entri nella mia anima, io già son di Maria". Come diceva Santa Cecilia, come dicevano altri santi, altre sante: "Mi son già donato a Gesù, basta! io non cerco altro, non cerco più altro".
Oh, allora, ecco, grande importanza a questa consacrazione. Donati gli occhi a Maria, perché li doni a Gesù, non si possono più adoperare gli occhi a guardar delle cose che non vanno, come quando il calice è consacrato; bisogna adoperare gli occhi in quelle cose che piacciono a Maria, come li avrebbe adoperati Maria. Così la lingua non può più dire delle parole che non van bene: mormorazioni, giudizi avventati, parole fuori di tempo, ecc., no, si adopera la lingua solamente per quello che piace a Maria e quindi piace a Gesù. Così il cuore: tutto, tutto, neppure una fibra per altre cose. Il cuore tutto a Dio. Con tutto il cuore amare Iddio perché si è donato a Dio, questo cuore, e si è donato per mezzo di Maria, ora deve solamente amare il Signore e le anime, amore soprannaturale, nobilitato, divino, allora.
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Però, oltre a quello che è scritto nel libro del Santo1: consacrar noi stessi totalmente, le stesse virtù che si hanno consacrarle a Maria, gli stessi propositi, i santi desideri, ecc., dare a Maria anche i meriti già fatti perché noi non ce ne invaniamo un giorno e non abbiam da perderli. Qualche volta persino ai moribondi viene la tentazione. "Eh, ma - si consolano così - ma hai fatto tanto bene, adesso non temere, il Signore ti dà la ricompensa". Bisogna mai suggerire pensieri che facciano compiacere del bene fatto, se no quelle anime lo perdono. Il compiacersi, no. Ci compiacciamo in ordine a Dio: "Ti ho servito bene". È lo spirito con cui parlava san Paolo quando diceva: cursum consummavi2. Sì, in paradiso.
Però noi consacriamo tre cose in più di quelle che sono enumerate nel libro del Santo. Consacriamo la vita religiosa a Maria per vivere la vita nostra religiosa come l'ha vissuta Maria. Consacriamo lo spirito della Congregazione: vere Pie Discepole, spirito conformato in tutto alle Costituzioni, spirito di vere Pie Discepole. E terzo, si consacra l'apostolato, apostolato che può essere l'apostolato del servizio sacerdotale, come Maria ha fatto per la prima; e l'apostolato liturgico, tutto consacrato a Maria, per mezzo di Maria a Gesù. La consacrazione piena secondo lo stato nostro.
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Oh, poi occorre dire come prepararsi.
La consacrazione non è una formula. Altro è, per esempio, emettere la professione ove uno s'impegna per la vita e altro è fare un ringraziamento alla comunione dove si promette di star buoni. Fai una promessa. Non che quando uno poi trasgredisce quella promessa faccia un doppio peccato, potrà forse fare un peccato secondo le cose di cui si tratta. La consacrazione è un impegno di essere poi di Maria e di vivere uniti a lei e di offrire tutto per mezzo di lei al Signore e di vivere in imitazione di Maria per essere più imitatori di Gesù. Quindi san Luigi Grignion di Montfort dice: Tutto da Maria, con Maria, per Maria, in Maria. E questo è giusto.
Prepararci perché è un atto che può impegnar la vita, non che costituisca professione religiosa, intendiamoci bene, che ciascheduno sappia bene cosa fa, ma è un impegno che non è un voto, ma è un impegno di amare Maria in modo particolare e, per mezzo di Maria, vivere maggiormente l'unione con Gesù. Non importa voti di povertà, castità e obbedienza. Ma per chi è chiamato per mezzo della vocazione religiosa è già un atto di virtù e cioè, si vorranno osservare povertà, castità e obbedienza, con Maria, in Maria, per virtù, non ancora per voto.
È proprio necessario, questo? E no, non è del tutto necessario. Ma il consacrarci a Maria rende più facile vivere l'unione con Gesù: amare più perfettamente Gesù, avere maggior fede in Gesù, servirlo e seguirlo con tutte le forze, Gesù. E cioè: più Pie Discepole. È un aiuto, ma un aiuto grande perché, d'altra parte, Gesù ha fatto così, si è dato nelle mani di Maria, si è fatto figlio di Maria.
La preparazione è consigliata, quindi, per un mese, (di preparazione) perché - ho detto - che impegna poi, non per voto, ma per virtù. Oh, preparazione di un mese meditando cosa sia la consacrazione, anche leggendo i libri adatti, se si vuole. Istruirsi, quindi. Preparazione, poi, del cuore, purificando il cuore: togliere ogni amor proprio, mettere tutto il cuore in Gesù per mezzo di Maria; confessioni più belle, esami di coscienza più ben fatti e quindi comunioni più fervorose, Messe liturgicamente ascoltate con unione di cuore e di mente con Gesù che si immola sugli altari. Preparazione. E anche con preghiere a Maria, preghiere più ferventi: dire bene Regina coeli, dire bene il rosario, dire bene le tre Ave Maria. Poi, più frequenti giaculatorie, desideri più santi d'imitare Maria nella sua vita, desideri santi di vivere bene la vita di Pie Discepole e di darsi a Maria per esser facilitate nella santificazione e nell'apostolato. Darsi a Maria per la santificazione e per l'apostolato.
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Allora poi, il giorno conclusivo di maggio, potrebbe ognuna far la sua consacrazione. E a Roma, per introduzione a questa consacrazione, la vigilia del mese di maggio si è fatto la processione solenne, preceduta dalla novena e poi tutti i giorni la meditazione sopra i privilegi, le misericordie di Maria e le speranze che dobbiamo avere in Maria, la fiducia. Tutto il mese. E così, a fin del mese si farà la consacrazione solenne prima della comunione, affinché si possa ricevere meglio Gesù e si stabilisca la vita nostra in intimità con Gesù per mezzo di Maria.
Oh, si può fare collettivamente, ma è ancor meglio farla privatamente, però, anche; collettivamente, sì, ma anche privatamente, quando uno può seguir meglio le parole e può preparare il cuore con una preparazione immediata al grande atto. E poi l'impegno per tutta la vita: "Io sono di Maria". Però, se uno non la capisce bene o non è ben preparato, aspetti a farla perché: o farla bene che segni nella vita un passo avanti nella santità, nell'apostolato o tardare finché siamo arrivati a conoscere che cosa voglia dire consacrarsi a Maria, come poi bisogna vivere come anime consacrate a Maria, e come noi dobbiamo avere una fiducia speciale nella protezione di Maria. "Son di Maria. Il mondo, la carne, il diavolo non mi tocchino. L'anima mia, il mio cuore, la mia testa, la mia volontà, la mia mente, tutto ho donato a Maria. Niente farò che non piaccia a Maria".
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Oh, adesso, in pace e tranquillità di spirito, ecco. Pregare perché le persone capiscano che cosa sia consacrazione a Maria, tutti capiscano. Pregare perché noi abbiamo una luce più grande per capir le cose di Dio. Persone che parlano tanto e mostrano solo che hanno poca luce divina. Persone che non parlano tanto e sono illuminate dalla luce di Dio. Maria, silenziosa, tranquilla, in attesa della luce di Dio, sempre il cuore rivolto al Signore, ecco, faceva le sue cose bene giorno per giorno, momento per momento come indicava il Signore, come voleva il Signore. Compì la sua missione.
Ah, la Pia Discepola deve considerare sempre Maria come la prima Pia Discepola e vivere in conformità alla prima Pia Discepola, lei che vi ha voluto intercedendo presso Gesù. E allora prepararsi non solo collettivamente, ma anche individualmente e aspettare il giorno in cui noi siamo proprio preparati. Ma un mese dovrebbe essere sufficiente per la preparazione. Tuttavia nessuna fretta, ma le cose bene, nessuna fretta, ma la cosa fatta fruttuosamente. Non aver fretta, ma che quella data che segnerete sopra al vostro libretto di esame di coscienza o il libretto spirituale, quella data significhi una partenza e cioè, per una vita più santa, per un passo più deciso nella santità, nel cammino verso il cielo, per un passo più deciso per vivere veramente da Pie Discepole senza tante obiezioni e senza tante eccezioni. Chi fa sempre tante eccezioni vuol dire che non vuol mortificarsi in niente e quindi non vuol lasciar se stessa. Vi son delle eccezioni, però, necessarie, a volte dipendono dalla salute o da circostanze particolari, ma una grande inclinazione alle cose comuni, una grande preferenza, preferenza sentita verso quello che è più santo, quello che è più comune e che venga fatto in una forma sempre più fervorosa. Ecco, allora compirete bene la vostra vocazione. Il vostro fine è così bello! Il vostro ufficio è così bello! che veramente se si comprendesse tutto si canterebbe tante volte il Magnificat con Maria in ringraziamento al Signore che vi ha scelte.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 * Nastro 98/a (= cassetta 60/a). - Per la datazione cf PM: “Certamente che avete incominciato bene il mese di maggio”. “Quest'anno il mese di maggio ha una certa importanza in tutta l'ltalia (...), consacrazione dell'Italia al Cuore immacolato di Maria, cosa che verrà realizzata, confidiamo, a Catania durante e come chiusa del Congresso eucaristico internazionale”. (La consacrazione dell'Italia a Maria si è realizzata il 13 settembre 1959). - dAS, 1° maggio 1959: [il PM] parte alle ore 5,30, va diretto a Pescara... Vicenza, [giorno] 2, a Milano; 3, a Balsamo; giorni 4-5 li passa in Alba per Ritiro ai sacerdoti.

1 Cf At 4,12.

1 DON GIUSEPPE TIMOTEO GIACCARDO, nato il 13 giugno 1896 a Narzole (Cuneo) e morto il 24 gennaio 1948 a Roma, è stato il primo sacerdote della Società S. Paolo e il primo discepolo e collaboratore di don Alberione. E stato proclamato “Servo di Dio” ed è avanzata la sua causa di beatificazione.

2 Cf s. LUIGI GRIGNION Dl MONTFORT, Trattato della vera devozione a Maria.

1 Cf. n. 70 nota 2.

1 2Tm 4,7.