Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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64. L'UMILTA'64
1. Impariamo a chiedere a Gesù la santa umiltà. Ama di essere dimenticata, che non facciano conto di te, che nessuno dia importanza ai tuoi pareri. Santo nascondimento! Mai mettersi in vista, mai la pretesa di comandare ma di ubbidire. Ama di essere creduta buona a niente.
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2. Perché desiderare l'umiltà? Perché è madre delle virtù e, in primo luogo, perché ci fa pregare. Le anime che sentono il bisogno di Gesù sono umili. Il Signore cerca chi vuole la vera virtù, la vera santità. Il Signore a chi prega bene non nega mai nulla. L'umiltà assicura le grazie di Dio e ottiene le virtù.
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3. Chi è umile ama la povertà. E l'umiltà ci porta alla castità, perché ci fa evitare i pericoli: «Sono debole quindi diffido e sto lontano dai pericoli».
L'umiltà porta all'obbedienza. L'umile si sottomette volentieri e accetta tutto per obbedienza. Maria obbedì alla parola dell'angelo che le parlava a nome di Dio. Colui che non è umile si fa mille ragioni, tarda ad obbedire, trova tanta difficoltà.
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4. L'umiltà porta alla dolcezza del tratto, a compatire le debolezze degli altri, a sopportare con pazienza.
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5. Porta all'uniformità alla volontà di Dio: Signore, io ti dirò sempre di sì, comanda. Parlami o Signore. Così l'anima si santifica perché quando rinunciamo alla nostra volontà per fare quella di Dio, progrediamo nella perfezione.
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6. Nell'umiltà possiamo considerare tre gradi: la umiltà dei principianti che lottano contro l'orgoglio; l'umiltà dei proficienti, che imitano la vita di Gesù; l'umiltà dei perfetti, che si credono gli ultimi. Temere le lodi. Quando l'anima arriva al punto che ogni dimostrazione di stima le dà noia è già molto progredita ed è quasi alla perfezione dell'umiltà.
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7. Guardare sempre Gesù nel presepio che si mostra bambino ed è Dio. Nell'Ostia non si vede neppure l'uomo, ma Gesù è nascosto sotto le specie del pane. Eppure c'è Gesù col suo cuore, la sua anima, la sua divinità. Imitare l'umiltà di Gesù. La sua vita era tanto ordinaria che lo credevano tutti un uomo comune.
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8. San Francesco si stimava l'ultimo e il più peccatore degli uomini.
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9. Vi benedica Gesù, vi conceda tante grazie ma specialmente l'umiltà, e allora si amerà Dio, il prossimo, la vocazione e si otterrà la perseveranza. Quanto ci saremo umiliati, tanto Gesù ci esalterà.

Fine ritiro
Albano Laziale (Roma)
3 marzo 1957

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64 Albano Laziale (Roma), 3 marzo 1957