Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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SPIRITO DI PREGHIERA
DI S. ISIDORO AGRICOLTORE

Nel suo impegno per la preghiera, per l'adempimento delle opere di pietà cristiana, tanto nei giorni festivi, quanto nei giorni feriali, e nel suo zelo per le cose tutte della santissima nostra religione, aveva S. Isidoro, per bontà divina, acquistato un dono sì alto di orazione, che potevasi quasi dire egli essere in continua contemplazione delle cose celesti. Ogni mattina, alzandosi per tempo, recitate che avesse colla moglie le solite sue preghiere, e data nella stalla un'occhiata alle bestie a lui affidate, recavasi immantinente alla chiesa.
Or quivi egli, nel tempo specialmente della santa Messa, pregava con tale fervore, e, benché uomo semplice e rozzo, effondevasi nella considerazione dei divini misteri in tale maniera, che bene spesso ai circostanti, in mirarlo, sembrava di vedere un estatico. E si tratteneva poi egli ivi più che poteva, pregando, oltreché per sé, pel suo padrone, pei suoi prossimi tutti, amici e nemici, e per quanti si raccomandavano alle sue preghiere.
Ben fortificato egli quindi nell'anima, recavasi poi a dar mano ai soliti suoi lavori, ma anche in mezzo a questi egli, tenendosi possibilmente alla presenza di Dio, con Dio, mediante brevi preghiere e giaculatorie e slanci d'amore, sfogava i santi ardori che in cuor suo sentiva. E non si pensi che, perché aveva la mente in cotal modo occupata nelle cose dell'anima, poca o nessuna attenzione potesse poi avere per le opere che stava facendo. Ah, no! questo modo di pensare, ripetiamo, è un errore, in cui purtroppo cadono molti dei cristiani: assuefatti costoro a porre la loro attenzione non alle cose dell'anima, ma quasi unicamente a quelle del corpo, ritengono sia impossibile che in uno stesso tempo si possa pensare alle une ed alle altre. Eppure è possibilissimo, ed i santi in generale hanno sempre operato così.
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