sopra i vostri peccati perché non ne avete, pensate allora al grande numero dei peccatori, che per mezzo delle vostre preghiere potrebbero conseguire misericordia e perdono; sopra di costoro sospirarono i Profeti, gli Apost[oli] e Gesù stesso pianse amaramente sopra di essi. Anche David gemeva sopra di loro allorché diceva: «
Vidi i prevaricatori, e mi consumava di pena, perché non vanno osservate le tue parole».
Un terzo modo di pregare del nostro Santo era il seguente: davanti all'altare oppure nella sala del capitolo fissava i suoi occhi sopra l'immagine del crocifisso; quindi faceva un certo numero di genuflessioni, e se ne stava lì per alcun tempo a contemplare ed onorare Gesù paziente per noi.
Di tempo in tempo prorompeva in amorose esclamazioni e diceva: «
A te, o Signore, ho alzato le mie grida: Dio mio, non stare in silenzio con me, affinché tacendo tu, non sia io come quelli che scendono nella fossa».
Queste ed altre parole della Sacra Scrittura ripeteva egli spesso, durante l'orazione. Talvolta parlava col suo Dio solo nell'interno del suo cuore, senza che dalla sua bocca uscisse la minima parola. In questo, faceva genuflessioni ed inclinazioni per lungo spazio di tempo; il suo contegno era come uno che è compreso di grande meraviglia, e dal suo sguardo ben poteva giudicarsi da qual pienezza di affetti fosse agitato il suo cuore. La sua faccia risplendeva di pura gioia, e le sue guance erano irrigate dalle dolci lacrime dell'amore. Il suo petto si allargava come quello di un assetato presso una fonte d'acqua viva, ed il suo cuore gioiva come quello di un viaggiatore che scorge da lontano la patria sua. Il suo respiro si faceva più celere, la sua faccia rossa come fiamma, e le sue inclinazioni e genuflessioni più spesse, senza offendere anche al minimo la modestia.
(Dalla Vita).