Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV
DIREZIONE SPIRITUALE SECONDO L'ISTITUTO
- GESÙ VERITÀ -

[118] Si parla frequentemente della direzione spirituale: è utile su questo punto chiarire un tantino le idee. Qual è la direzione spirituale che potete prendere in confessione e quale quella che dovete prendere dalla Congregazione. Vi è un gran pericolo da cui ho sempre cercato di mettervi in guardia, che cioè vi prendiate un direttore spirituale che vi sottragga dalla | [119] Congregazione. Varie volte ho detto parole molto forti a questo riguardo, sia perché siete una Congregazione nuova, sia perché siete religiose o aspirate ad entrare in religione.
Vi è una direzione spirituale che conferma e guida la vostra anima secondo la sua vocazione, ve n'è invece un'altra che sbanda l'anima vostra.
Supponiamo che dobbiate recarvi ad Ostia. Quelle che son di Roma sanno come si fa e possono insegnarlo a me; quelle che non sono pratiche hanno bisogno di una guida per il viaggio. La guida dovrà insegnarvi soltanto la via per giungere alla meta e non determinare la meta stessa.
Così il direttore deve conoscere bene lo spirito della vostra Congregazione; non accontentarsi di condurvi al Paradiso per una via qualunque. La direzione spirituale deve manifestarvi la via più semplice e più diritta per giungere al cielo secondo lo spirito della vostra Casa e non una via qualunque e indeterminata.
Vi sono direzioni poco sapienti. S. Teresa voleva il suo direttore: sapiente, dotto, santo e prudente: più dotto che santo e perciò lo sceglieva fra mille1.
Ho visto in una città dove si trovano le Figlie di San Paolo, che buona parte delle giovani vengono indirizzate per una via che non può essere la vostra. Le figlie che si consacrano a Dio restando nel mondo fanno buona cosa ma voi non dovete imitarle. Non tutte le cose buone fanno per voi. Voglio dire: se la
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direzione vi conferma nel vostro spirito: Deo gratias; se invece vi butta nel mare dell'incertezza e vi ritrae indietro, non è assolutamente per voi.
[120] Un direttore che vi consigliasse di farvi vittime vi tirerebbe indietro: i voti religiosi valgono di più.
La direzione che vi conferma nella vostra chiamata e che è prudente, secondo i disegni della divina volontà, voi dovete prenderla dalla Congregazione. La perfezione è sempre unica, ma il modo di raggiungerla, ossia di amare Dio non è per tutti uguale. Supponete che una madre di famiglia volesse ascoltare sette Messe, mentre i suoi bambini strillano e il marito domanda da mangiare... Ma sentir la Messa non è cosa buona? Sì in sé, non però per tutti. È una cosa ottima oggettivamente, non sempre soggettivamente.
Se la direzione è confermativa: Deo gratias; nel caso contrario è una tentazione.
Se vi consigliassero di sentir ogni mattino due Messe per dare buon esempio in parrocchia, vi farebbero agire contro regola. Per questo vi dico sempre: Adagio, preferite la direzione che vi viene dalla Congregazione.
La direzione non deve sbandare le anime. Quel che è connesso con la confessione si dica pure, ascoltando i consigli del confessore onde evitare un pericolo e compiere più perfettamente un'azione, ma generalmente non di più.
Confessatevi ogni otto giorni da qualunque sacerdote troviate in propaganda. In questi punti è tanto bene si annoti qualcosa, ma chiaro e preciso.

Gesù disse: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»2. Noi però cominciamo a considerare Gesù Verità.
[121] «Io sono la Verità». Gesù si mostra verità nella sua predicazione, in cui si rivela vero Maestro mandato dal Padre. Nessuno come lui ha diritto d'esser proclamato Maestro dell'umanità.
Gesù passò nel mondo predicando ed insegnando, cioè compiendo la sua missione: «Ego sum lux mundi»3. «Ego sum Veritas». «De Sion exivit lex et lux de Jerusalem»4.
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Mentre Gesù battezzato da Giovanni nel Giordano usciva dall'acqua, si apersero i cieli e lo Spirito di Dio scese come colomba sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo dire: «Questi è il mio Figlio diletto nel quale mi son compiaciuto: ascoltatelo»5.
Con queste parole del Padre, Gesù era costituito Maestro ed a noi veniva imposto l'obbligo di ascoltarlo. Da quel giorno egli radunò intorno a sé dei discepoli e il primo nucleo andò sempre crescendo finché arrivò a cinquemila uomini.
Gesù predicava nella sinagoga, per le strade, nelle case, in campagna, sulle colline, nei crocicchi delle vie: ovunque poteva essere ascoltato. Egli insegnava ora ai fanciulli, ora ai discepoli più affezionati. La sua predicazione durò circa tre anni e fu un continuo peregrinare nelle città, nei paesi, nei castelli, nei deserti: ovunque Gesù portava la sua luce: «I ciechi vedono, i sordi odono e ai poveri è annunziata la buona novella»6.
E che cosa predicava? Gesù predicava tutta la teologia del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo, ossia quanto si contiene nei dodici articoli del Credo, sunto delle principali verità cristiane.
Il Credo si divide in tre parti come la dottrina cattolica. La prima parte riguarda il Padre. Gesù riguardo al Padre insegnò che è il Creatore | [122] dell'universo, che governa tutto il mondo, che è il sommo Bene, che darà a ciascuno il premio secondo i meriti.
Gesù insegnò la dottrina riguardante se stesso. Dal Vangelo infatti apprendiamo che il Figlio di Dio s'incarnò nel seno purissimo di Maria Vergine. Sappiamo come Gesù fu educato pur essendo vero Dio, disceso dal cielo per redimere il mondo; che patì e morì sulla croce sotto Ponzio Pilato, risuscitò da morte, salì alla destra del Padre e di là mandò sugli Apostoli lo Spirito Santo. Dal cielo egli tornerà, non più per insegnare, ma per giudicare i vivi e i morti, per vedere se hanno ascoltato la sua legge, se hanno creduto.
Gesù predicò tutta la dottrina dello Spirito Santo: «Vi manderò un altro Paraclito»7. Gesù predicò la missione dello Spirito Santo nella Chiesa che avrebbe animato con la sua presenza,
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rendendola indefettibile e santificandola.
Così tutta la teologia è una luce potente che si sprigiona dal sole di verità, Gesù Cristo: «Io sono la Verità».
I dotti per secoli consumarono le loro esistenze per scoprire la verità, ma dovettero lasciar tronchi i loro studi. I Padri della Chiesa hanno commentato il santo Vangelo, ma da chi dipende il catechismo, il Diritto Canonico, ogni scienza sacra? L'insegnamento dei sacerdoti, dei vescovi, dei Papi? Dal santo Vangelo, cioè da Gesù Cristo.
Viviamo in tempi in cui gli uomini hanno sete di sapere e perciò vogliono leggere, conoscere, sia attraverso i caratteri, sia attraverso le figure.
Voi siete un Istituto d'insegnamento soprannaturale per mezzo dell'Apostolato della Stampa. Il | [123] vostro Istituto sia completo cioè rappresenti: Gesù-Verità per l'insegnamento, Gesù-Via per l'esercizio delle virtù religiose e Gesù-Vita per la preghiera. In questo modo rappresenterete tutto il Maestro.
Ma per dare agli uomini Gesù-Verità voi avete bisogno di studi e redazione, di tecnica e propaganda.
Studi e redazione. I vostri anni non sono inutili; ogni anno infatti voi conquistate una parte della vostra missione e salite verso il monte di Dio sul quale il Maestro divino vi desidera per parlarvi: «Voi siete la luce del mondo. Non può rimaner nascosta una città situata sopra una montagna, né si accende la lucerna e si pone sotto il moggio ma sul candeliere perché faccia lume a tutti quelli che sono in casa»8.
Voi dovete ardere come la lucerna, e com'essa consumarvi: consumare per il Signore le forze fisiche e tutte le energie affinché gli uomini conoscano Dio. «Ut innotescat multiformis sapientia Dei»9.
Veramente tutto ciò che si fa per il Signore è ammirabile, ma voi dovete tendere ad ogni costo alla redazione mediante studi ben fatti.
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Tecnica. Oh, il Signore ci parli tanto, perché abbiamo bisogno di tante cose! Piaccia a lui che ogni anno si facciano passi conformi alle nostre piccole gambe! Son necessari progressi nella brossura, nella legatura, nello stampare; è necessario vi addestriate alla mono, alla zincotipia, ecc.
[124] Propaganda. È più difficile della redazione e può esser tanto migliorata; ma, adagio, ogni anno un po'! Son necessari progressi sul modo di tener le librerie, sul modo di diffondere, ma soprattutto è indispensabile la pace dello spirito, perché la propaganda possa davvero giovare alle anime, senza recar danno a voi.
E che cosa prenderanno da noi i poveri selvaggi che non sanno leggere? Prenderanno le illustrazioni!
Sì, in questi giorni pensate molto al miglioramento delle librerie. Vedete che cosa si può fare per prestare maggiori servizi alle anime.
Gli Esercizi a cui intervengono le superiore, tendono a migliorare l'Istituto. Per riuscire nell'intento è necessario che tutte cooperino con la preghiera e con la carità. Mantenendovi poi nell'indirizzo ricevuto durante gli Esercizi, avrete sì in qualche momento bisogno di ulteriori consigli, ma specialmente dovrà consigliarvi la natura stessa delle cose.
Voglio dire: un chiodo a che si adopera? Forse a cucire? Oppure come stecco per i denti? No, il chiodo ha il proprio ufficio e va confitto al muro ovvero nel legno.
Lo stesso è del vostro Istituto. Se una non digerisce il latte prenda solo il caffè, non verrà meno nello spirito religioso, perché il caffè e latte non è cosa essenziale nella Congregazione. Non si venga però mai meno all'essenziale!
Ebbene, devo dire che tutte comprendono? Non sempre. Molti dei consigli che vengono dati qua e là, si vede, non tengono conto di tutto l'insieme. Specialmente si abbia sempre dinanzi: | [125] Dio, la sua volontà, la Congregazione e la sua natura specifica.
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1 S. Teresa d'Avila, Cammino di perfezione, cap. 5, n. 2.

2 Gv 14,6.

3 Gv 8,12: «Io sono la luce del mondo».

4 Gv 8,12: «Io sono la luce del mondo».

5 Cf Mt 3,17; 17,5.

6 Cf Mt 11,5.

7 Cf Gv 16,7.

8 Mt 5,14-15.

9 Ef 3,10: « ... perché sia manifestata... la multiforme sapienza di Dio». Versetto riportato nello stemma paolino (cf CVV 268; AD 4).