III
STATO RELIGIOSO
[24] Stamane abbiamo incominciato a trattare ciò che riguarda lo stato religioso in sé; parleremo ora, a Dio piacendo, della missione dei religiosi nella Chiesa, quindi nella Pia Società San Paolo.
Nostro Signore provvide sempre ai bisogni della sua Chiesa, secondo i tempi; e siccome al giorno d'oggi un gran male si compie dalla stampa cattiva, è utile vi sia una Congregazione la quale faccia argine al male. È assai difficile purtroppo calmare la marea del peccato!
L'Italia, fra i paesi d'Europa, ha il numero minore di giornali rispetto alla Francia, alla Russia, all'Inghilterra; minor numero anche rispetto alle principali altre nazioni civili: Australia, Egitto, Stati Uniti, Argentina, Brasile. Ma mentre leggono meno giornali, gl'italiani leggono più libri.
Dopo la Conciliazione1 il male più temibile è la stampa e il bene più necessario è la diffusione di buoni libri.
I passi da farsi in un Istituto sono diversi secondo i tempi. Viene anzitutto l'istituzione, poi l'approvazione diocesana, quindi la pontificia. Dopo l'approvazione della Santa Sede non sono più lecite le mutazioni.
[25] Che cosa si richiede perché sia eretta una Casa fuori della diocesi di Alba? Si richiedono due permessi: del vescovo del luogo da cui si parte e del vescovo del luogo in cui si va. Quest'ultimo non è necessario appena si arriva. In principio si vanno a studiare le possibilità e per un viaggio non si richiedono permessi di vescovi. D'altra parte una conoscenza più esatta della situazione è di prima utilità. Generalmente studiando i posti si vede che ciò che appare da lontano non sempre si avvera da vicino. Quando adunque siete ancora sprovviste delle
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dovute licenze, è perché siete in viaggio e in esperimento, in studio della lingua, delle circostanze locali. Solo in tal modo si potrà impiantare qualcosa di solido, di vitale, di duraturo.
Noi possiamo agire così, perché il nostro Istituto è ancora in formazione. Del resto voi siete Figlie di San Paolo; questa è la ragione di tutto, è un programma.
Sarebbe prescritto che per impiantare una nuova Casa, vi fossero i fondi che garantissero possibilità di vita.
Ora vediamo: ci sono i fondi? I fondi possono essere: in re vel in spe; o si hanno in tasca o si ha speranza di trovarli. Purificate la coscienza, mondate il cuore. Tutto il resto il Signore lo manderà. Fate, quando andate, di essere ben ferme nello spirito. Il gran pericolo è che si perda per istrada la farina del sacco. Un giorno un lattaio che portava in una botte il latte dalla periferia in città, non essendosi accorto di un foro nella stessa botte, arrivò a Roma con pochi litri di liquido avendolo perduto per via. Non fate così voi: siate ben ferme.
[26] La Chiesa esalta questo apostolato della parola di Dio; la Chiesa ha dato ad esso i più bei nomi. La volontà di Dio è per voi chiara e precisa. Essa vi dà le divine benedizioni. Un gran tesoro è dunque nelle vostre mani. Ma, ohimé, questo tesoro è in vasi di creta2!
Da qualche casa si sono raccomandati di far bene i pacchi perché arrivano sfasciati.
Quando andate lontano non arrivate anche voi sfasciate? La divina promessa c'è, la sicurezza di potervi recare in ogni nazione c'è in sé; state sicure che camminate su buone rotaie.
Voi siete bocche del Vangelo, quindi non potete venir meno. Solo se cadrà il Vangelo, cadrà la vostra missione. Questo per parte di Dio! Per parte nostra la cosa è diversa. Bisogna essere fedeli, corrispondere.
Non dite mai che andate a carico degli altri. Voi andate a carico di nessuno ed a carico di tutti come la tribù di Levi3. Non parlate molto e quando non sapete dire nemmeno ciò che vi sembra necessario, state in silenzio. La provvidenza di Dio è eloquente.
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Ancora: il permesso di aprire una Casa include per voi il permesso di accettare vocazioni.
Tornando allo stato religioso: Lo stato religioso è uno dei tre modi di vivere. Tre sono gli stati nel mondo: il coniugale, il celibato, lo stato religioso.
Lo stato coniugale è della maggioranza degli uomini.
Il celibato è dei pochi esclusi, per cause speciali, dal primo e dal terzo stato.
[27] Lo stato religioso è dunque uno stato di eccezione. Bisogna che Gesù dal suo tabernacolo chiami l'anima a mezzo del confessore o di qualche suora o d'ispirazioni interne o del giudizio dei superiori. Ognuno corrisponda come può nelle condizioni in cui si trova. Quando poi si son fatti i voti si pensi che non si appartiene più a se stessi ma alla Congregazione. Talora si fanno i voti poi si cade ammalati e si ha bisogno di essere serviti. Servite pure le inferme, servitele bene e non temete; il Signore vi manderà il necessario anche per loro. Ma le malate di corpo non siano malate di anima. Non stiano negli angoli dei corridoi a chiacchierare, a criticare la minestra, a dar consigli agli altri senza volerne ricevere da nessuno.
Si dirà: Ma sono malata! Va bene, non potete fare gli esercizi comuni; non fateli, non omettendo però l'esame di coscienza. Non potete fare la meditazione di mezz'ora? Fatela di un'ora in letto! Le malate non disturbino la comunità. Non voglio dire che non debbano farsi portare a letto ciò di cui hanno bisogno, ma non si facciano il circolo attorno. Si dice che la malattia fisica è sovente preludio di malattia morale. Non si sia di peso alla comunità, nemmeno da infermi! Non che non si debbano chiedere le cure ma, ad esempio, si possono esigere certe cure straordinarie?
Ragionate così: quando sarò morta dovranno seppellirmi. Posso esigere una cassa ed un angolo di cimitero? Sì. Ma pretendere una tomba di marmo, no. Sopra le malattie bisogna dir due cose: alcune diventano malate seriamente e | [28] stentano a dirlo, ed altre per un piccolo bubù si fanno malate.
Calvino4 aveva sfidato il popolo dicendosi capace di miracoli.
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Il popolo disse: Risuscita un morto. Calvino allora si intese con un suo amico. Questi avrebbe fatto il morto in un pozzo e Calvino l'avrebbe risuscitato ingannando la folla. Venne il giorno fissato. Calvino passò vicino al pozzo, richiamò l'amico in vita. Invano! Il finto morto era morto davvero.
Le nostre malate non debbono essere malate di testa.
Specialmente state sempre attente a non mettervi nell'impossibilità di far vita comune. Le eccezioni siano eccezioni, non regole.
Da chi fu istituito lo stato religioso?
Da nostro Signor Gesù Cristo. Egli lo istituì con le sue parole, coi consigli (di povertà, castità, obbedienza), coi suoi esempi di povertà perfetta, castità e obbedienza perfetta. Gesù diede vita allo stato religioso con la sua passione e morte.
Eccettuato il Sacrificio e i sacramenti, le pratiche di pietà non sono uguali per tutti gli istituti. L'ora di adorazione è ciò che costituisce il vostro coro5. Non si concepisce una Maestra che lasci l'ora di adorazione. Una che non si sente di compiere le osservanze principali non può far la superiora.
Le famiglie religiose sono molte; ma le Regole fondamentali sono quattro. Vi è la Regola di S. Basilio6 che imita Gesù nella sua vita privata; quella di S. Benedetto il cui motto è Ora et labora. La Regola di S. Agostino che raccomanda, oltre alla vita contemplativa, anche l'apostolato e | [29] finalmente la Regola di S. Francesco che si propone di imitare Gesù povero. Voi in tutto considerate Gesù come la Via, la Verità, la Vita. Ecco che avete ragione di esistere.
Ciò che rende infelice la vostra vita è la mancanza di volontà.
Lo stato religioso si è evoluto attraverso i tempi, e le Regole di S. Basilio e di S. Antonio7 del deserto sono rimaste ai contemplativi di vita claustrale. Dal secolo XVI si ebbero istituzioni piuttosto attive che adottarono le Regole di
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S. Benedetto, S. Agostino, S. Francesco. Oggi predominano le istituzioni di vita mista.
Voi siete di queste e dovete partecipare dell'attività di S. Marta e dello spirito di contemplazione di S. Maria Maddalena8. Così maggiore è il numero dei meriti e minore quello delle tentazioni.
Quali sono le intenzioni della Chiesa nell'approvare gl'Istituti religiosi? 1) La Chiesa ha lo scopo di accomodarsi al desiderio delle anime che vogliono menare vita pia. 2) Vuole che tutti gli Istituti siano come centri e come fari accesi per illuminare il mondo tenebroso onde non si perda nei sentieri contorti e nei labirinti9.
La Chiesa mira anzitutto a santificare le anime.
Vi sono diversi gradi di santità: 1) santità comune, che possono raggiungere i laici. 2) Santità eroica nelle tre virtù teologali e cardinali. 3) Santità mistica, accompagnata da doni straordinari che non costituiscono merito per sé. 4) Santità religiosa. Questa è la vostra. Consiste per voi nel far bene la vita comune, bene le pratiche di pietà unite all'apostolato. Quanto a procurare il bene | [30] delle anime servitevi di ciò che il Signore vi ha messo nelle mani: catechismo, Bibbia, Tradizione cioè Patristica.
Quanti sono i santi religiosi? Il maggior numero dei santi sono religiosi. Il solo Ordine dei Benedettini ne conta cinquantamila. E voi vorreste essere Benedettine? No, non vi mancano le comodità per santificarvi.
Fra i santi e beati elevati all'onor degli altari nel 1925, di settantadue, sessantaquattro erano religiosi, gli altri otto sacerdoti e secolari. Fra i santi religiosi abbiamo i più insigni Dottori della Chiesa e fra le sante: S. Brigida, S. Caterina da Siena, S. Teresa, ecc. Nel 1929 di tutti i preti che si trovavano nelle missioni, su quindicimila, quattordicimila e ottocento erano religiosi. Le catechiste non indigene sono tutte religiose.
Ho ricevuto giorni fa la visita di un superiore delle Missioni africane; veniva a chiedermi le Figlie di San Paolo. Mi diceva
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che in terra di missione sono le suore che fanno! Il sacerdote il più delle volte deve limitarsi a poco, quando non gli si fa un gran vuoto d'intorno. Sì, le suore; senza di loro come si farebbe? I selvaggi prendono ad amarle più facilmente e le tengono in considerazione. Peccato che per la scuola, debbano servirsi dei testi protestanti, mancando i cattolici.
Il Signore chiamandoci allo stato religioso ha fatto per noi un'eccezione. Regola generale è che si entri nella vita coniugale.
La vocazione è adunque una eccezione d'amore e di predilezione che il Signore ha per certe anime. Guardate però che il Signore predilige le anime a suo modo! L'eterno Padre diede al Figlio | [31] suo la croce come segno di predilezione. L'amore di predilezione che ha Gesù è da Dio ed è una maggior partecipazione alla sua croce. L'anima, o è crocifissa da Gesù, o si mette in croce da sé, cioè: o è provata da tante prove interne, ovvero dalle difficoltà esterne che le sono un tormento.
Vi è innanzi a voi uno sconfinato campo di bene: pregate il padrone della messe perché mandi buoni operai! Camminate appoggiate a Gesù Cristo. Guardate che il nemico è in voi e non attribuite facilmente la colpa di una scarsa riuscita a questi o a quello. Gesù ha detto: «Non temete, io sono con voi sino alla consumazione dei secoli»10. Con la divina promessa si va innanzi sicuri. Dunque amor di predilezione da parte di Gesù, ma a suo modo.
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1 La Conciliazione tra lo Stato italiano e la Chiesa avvenne con la firma dei Patti Lateranensi l'11 febbraio 1929, durante il pontificato di Pio XI.
2 Cf 2Cor 4,7.
3 Cf Gs 13,14.
4 Calvino Giovanni (1509-1564), francese. Avvicinatosi alla Riforma, elaborò una propria dottrina.
5 Coro: ossia la recita in comune dell'Ufficio Divino o Breviario.
6 Basilio di Cesarea (330-379). Monaco, vescovo di Cesarea. Scrisse la Regola maggiore e la Regola minore e molte altre opere. Padre e dottore della Chiesa d'Oriente.
7 Antonio Abate (251-356). Egiziano di ricca famiglia; a vent'anni si ritirò nel deserto della Tebaide ove condusse vita ascetica e fu raggiunto da numerosi discepoli. È uno dei fondatori del monachesimo orientale.
8 Cf Lc 10,38-40.
9 Originale: libirinti.
10 Cf Mt 28,20.