3. TUTTA LA RELIGIONE IN FIGURE*
Diamo oggi la giornata alla santa Madonna per onorare, ringraziare, cercare i suoi consigli. Maria è la madre di ogni apostolato, ella ha dato al mondo l'apostolo Gesù. Eva è stata la rovina di tutto il genere umano, Maria è la salvezza di tutti, Eva la madre di tutti i ribelli a Dio, Maria la madre di tutti quelli che amano Dio, lo servono, lo onorano.
Tutti coloro che hanno da salvare anime ricevono le grazie da Maria Regina degli Apostoli.
Stamattina considereremo un aspetto dell'apostolato della stampa: la stampa in figure. Se prendiamo Apparecchio alla morte1 è fatto di parole che insegnano, se prendiamo il catechismo di classe è fatto di parole e di figure che insegnano e spiegano.
È utile che vi siano le figure?
1) Che cosa vuol dire religione con le figure? 2) È buono che insegniamo la religione con le figure? 3) Come si deve fare?
La religione può essere tutta insegnata con le figure e ieri2 abbiamo considerato come le figure possono rappresentare tutta la verità, la morale, il culto. Abbiamo visto come è diviso il Credo, ora vediamo come esso può essere tutto rappresentato in figure. Si comincia dalla creazione. Il Padre il primo giorno dice: «Sia fatta la luce»3, il secondo divide le acque, crea il sole, la luna, le stelle, crea gli animali, ecc.
Io credo in Dio Padre: tutto ciò che esiste è creato da lui. Ed in Gesù Cristo suo unico Figliuolo il quale fu concepito di Spirito Santo, qui raffiguriamo la santissima Trinità: la figura maestosa
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del Padre che sostiene o porta sul petto la croce su cui è appeso il suo Figliuolo: «Così il Padre ha amato il mondo da dare il Figlio suo unigenito»4; sopra lo Spirito Santo in forma di colomba che effonde su di essi i raggi della grazia.
Nel catechismo a figure vi è Gesù che riceve il battesimo mentre lo Spirito Santo lo irraggia con i tesori della grazia; vi è Gesù nel presepio, con i Magi, S. Giuseppe, la santa Madonna, i pastori; Gesù nella casetta di Nazaret che lavora e ubbidisce, Gesù nella vita pubblica, Gesù crocifisso che perdona a tutti, mentre ai suoi piedi stanno Maria, Giovanni, gli altri Apostoli e le pie donne; Gesù sepolto, Gesù risorto [che] ascende al cielo avvolto dalle nubi che lo nascondono agli occhi degli uomini, e il Figlio di Dio va a sedere alla destra di Dio Padre onnipotente, di là ha da venire a giudicare i vivi ed i morti. Due schiere di uomini rappresentano le anime buone e le cattive che hanno da essere giudicate.
Credo nello Spirito Santo: la figura dello Spirito Santo che discende per mezzo dei sacramenti nelle anime, che assiste il Papa.
La santa Chiesa cattolica: Roma, il Papa, la figura della Chiesa. Quante belle figure, che belle cose si possono rappresentare!
La comunione dei Santi: le tre Chiese, militante, purgante, trionfante si comunicano il gran dono della grazia.
La remissione dei peccati: la penitenza.
La resurrezione della carne: la resurrezione dei corpi al giudizio finale. La vita eterna: un'eternità beata o dannata.
Vedete che la religione si può rappresentare bene in figure? Il Credo rappresentato in dodici figure quanti sono gli articoli, non si spiega bene?
[Se] rappresentiamo bene la morale, i comandamenti, i consigli evangelici, le virtù, quanto bene alle anime, quanti buoni frutti!
Il primo comandamento si può rappresentare con un fanciullo che nell'orto della sua piccola casa, al vedere il sorgere del sole, i fiori freschi coperti di rugiada, il cielo terso, si rivolge al Signore e riconoscente lo adora, o un fanciullo inginocchiato sul letto, appena svegliato, [che] si rivolge al Signore e gli dice: Vi
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adoro, mio Dio, vi do il cuore. [E ancora:] Mosè sul monte Sinai ed il Signore che gli presenta le tavole con i comandamenti. Si potrebbe rappresentare tutto il mondo, il Papa, i sacerdoti, i contadini, gli uomini di tutte le classi sociali inginocchiati davanti a un Crocifisso: Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori che me.
Il secondo: Non nominare il nome di Dio invano. Nei tempi antichi, un giorno gli ebrei bestemmiarono, la terra si aperse e restarono inghiottiti da essa. Si può rappresentare Giuliano l'Apostata5 che, bestemmiando contro il cielo, cade a terra stramazzato. Rappresentare una suora che fa i voti davanti all'altare, o il monogramma di Cristo IHS6 che le Pie Discepole portano sul petto e che vuol dire rispetto al nome di Gesù ed è pure il distintivo dei figli di S. Ignazio [di Loyola]7.
Ricordati di santificare le feste: rappresentare una chiesa a cui affluiscono le persone che vanno a Messa, un campo in cui riposano gli arnesi del lavoro, mentre i contadini attendono in casa alle faccende e alla preghiera, una pia donna che istruisce i bambini nel catechismo, una suora che distribuisce un foglio che porta la salute8 a coloro che non sono andati in chiesa e che conferma le istruzioni ricevute a chi vi è andato.
Onora il padre e la madre: Gesù sottomesso a Giuseppe e Maria; il figlio prodigo che lontano dal padre gozzoviglia sperperando tutto e il figlio buono che lavora accanto al padre. Un padre che muore assistito dai figli piangenti, e uno che muore abbandonato e solo perché non ha avuto cura dei figli.
Non ammazzare: Caino che uccide Abele. I farisei che hanno crocifisso il Signore. S. Vincenzo de' Paoli9 che salva la vita a
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tanti bambini. S. Lorenzo10 che si aggira per le vie di Roma e porta pane e minestra ai poveri. Si può rappresentare la cura che hanno le suore per i vecchi, per i fanciulli e le opere di misericordia spirituale [compiute da coloro che] danno la vita per il prossimo invece di toglierla.
Nel sesto comandamento vi sono troppe brutte cose: libracci, figure, ecc., che bisogna coprire, e rappresentare11 invece la Madonna Immacolata, la Madonna che muore di amore per Gesù, S. Francesco d'Assisi che spasima d'amore. [...]
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* Istruzione, in dattiloscritto, fogli 3 (21x31). Nell'originale il testo è presentato come V Istruzione del Primo Maestro. Mancano le ultime pagine. La data non è indicata; a mano, sul lato sinistro, è scritto: 1931. Nel testo, a metà circa della prima pagina, si legge: «La religione può essere insegnata con le figure e ieri abbiamo considerato come le figure...». Questo riferimento, fatto alla predica tenuta il 14 luglio, giustifica la data 15 luglio 1931 della presente istruzione.
1 S. Alfonso M. de' Liguori, Apparecchio alla morte, PSSP, Alba 1920.
2 Vedi nota introduttiva.
3 Cf Gen 1,3.
4 Cf Gv 3,16.
5 Giuliano, Flavio Claudio, detto l'Apostata (331-363), imperatore romano dal 361. Tentò di restaurare la religione pagana dandole un indirizzo teologico sul modello cristiano.
6 Iniziali delle parole latine: Jesus Hominum Salvator=Gesù Salvatore degli uomini. Monogramma già in uso nel II-IV secolo, si diffuse in Italia e in Spagna (XIV-XV secolo) ad opera di S. Bernardino da Siena e di S. Vincenzo Ferrer, predicatori della devozione al nome di Gesù.
7 Ignazio di Loyola, (1491-1556), spagnolo. Nel 1540 fonda la «Compagnia di Gesù». Suo capolavoro: Gli Esercizi spirituali. Il monogramma di Cristo fu adottato da S. Ignazio come emblema dei Gesuiti.
8 Richiama il foglio La buona Parola che veniva portato nelle famiglie dalle FSP.
9 Vincenzo de' Paoli (1581-1660), francese, sacerdote, padre dei poveri. Fondatore dei Preti della Missione e delle Figlie della Carità.
10 Lorenzo (ca. 210-258), diacono romano. Subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Valeriano.
11 Originale: far.