Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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29. CARITÀ VIRTÙ FAMILIARE*

Il Papa Leone XIII1 aveva stabilito che si celebrasse con grande solennità la festa della sacra Famiglia. Il Papa Pio XI2 volle che si tenesse la Settimana sociale3 sulla famiglia cristiana, perché la famiglia è la base della società e se è sana e cristiana, tale sarà la società; così, se nelle famiglie si vive da buoni cristiani la Chiesa avrà dei cattolici ferventi. La vita religiosa va sempre bene quando si osservano le virtù familiari, perché lì sta il fondamento.

1. Oggi vedremo la santa carità di famiglia. Questa vuol dire: volersi bene in casa, in famiglia, tra di voi. Bisogna ricordare la predica di S. Giovanni evangelista ai suoi figli: «Figliolini, amatevi tanto. Questo basta»4. Infatti quando si ha la pazienza di sopportare, di farsi del bene scambievolmente tra superiori, inferiori, uguali, così che tutti si animino al bene, allora si vive bene in famiglia dove sono tante le mortificazioni da fare. Se l'anima si abitua ad esercitare le virtù di famiglia, diventerà molto pia, possiederà l'ubbidienza, starà volentieri in casa. Chi si dà ai divertimenti diventa molto dissipata e non ama stare in casa, perché non ha le virtù familiari. «Non sono più una bambina!» Frase stolta! Allora non si è più d'accordo con Gesù.
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Gesù ha voluto ubbidire solo fino ai dodici o ai vent'anni? Nell'Oremus della festa della sacra Famiglia si legge: O Signore Gesù, che avete arricchito la Sacra Famiglia di virtù ordinarie, fate che anche noi abbiamo le virtù familiari.

2. È importante? È importante esercitare le virtù di famiglia e importantissima è la carità: «Amerai il Signore Dio tuo... e il prossimo tuo come te stesso»5. Chi è il nostro prossimo? Tutti gli uomini e i più prossimi sono quelli che ci stanno più vicini, le sorelle prima, perché la carità ha una gradazione, dev'essere ordinata, e quindi i genitori, le sorelle sono il primo prossimo verso cui la dobbiamo esercitare.
I sorrisi, le gentilezze, il buon saluto devono essere prima per quelli di casa, e invece come si trasgredisce alla carità! Spesso si è più affiatati con i vicini, con gli amici che con i parenti più prossimi, per i quali si hanno rancori, antipatie e odi. Il demonio tenta sempre e cerca di farci violare proprio quello cui siamo più tenuti, perciò tanti urti in famiglia perché egli sa il suo mestiere, sa cosa deve far trasgredire per accaparrarsi le anime. Nella carità egli cerca che si rompano i vincoli di bontà fra quelli che sono più prossimi per far trasgredire ai comandamenti di Dio.

3. Quali sono i doveri della carità di famiglia? Prima quelli che riguardano la misericordia spirituale, poi quella materiale.
Insegnare agli ignoranti: la sorella maggiore insegni il catechismo, dia il buon esempio, preghi, sorregga e corregga la più piccola. Chi è più forte aiuti il più debole. È molto importante quest'opera di carità.
Altro: consigliare nei dubbi, consolare nei dispiaceri, confortare nelle amarezze, incoraggiare nella virtù, far amare e raccomandare i doveri di preghiera e di lavoro. Non sgridare soltanto, ma prendere quella figliuola dalla parte del cuore e con pazienza farle intendere la bellezza della virtù, farle comprendere come si adempiono i doveri, le preghiere, l'esame, incoraggiandola, proprio con carità spirituale. Se non amiamo e non abbiamo carità con le sorelle, che sarà con gli altri? Quanti cristiani scandalizzano anche i non buoni, perché non hanno carità con i più prossimi! Vogliatevi tanto bene!
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Vi sono poi le opere di carità corporale: vi è una che non può? Aiutatela! Non sa? Aiutatela! Vi è chi può trovarsi in qualche difficoltà di famiglia, aiutatela secondo la possibilità. Date la mano, insegnate, prestate qualche servizio con carità, vogliatevi bene, sopportatevi, compatitevi!
Bisogna sopportarsi: «Ma egli ha cinque difetti». E tu ne hai sei, e se egli ne avesse anche tre, la virtù sta nel sopportarlo.
Bisogna che sappiamo sopportarci senza dirlo a tutti; dove non dobbiamo sopportare è nel male, ma dove dà solo un po' di fastidio a noi, bisogna sopportare. L'avete questa carità? Pregate per la santificazione dei membri della famiglia? Quando una sorella sbaglia, ne parlate subito ridendo o pregate per lei? Pregate per la santificazione delle sorelle? Il maggior fervore in casa è una ricchezza spirituale di cui tutti partecipano, perché ottiene più grazia. Preghiamo noi per crescere, per conservarci nella virtù, per santificarci, perché possiamo fare una famiglia sola in paradiso con Gesù e la santa Madonna?
«Orate ad invicem»6. Vi date buon esempio a vicenda, nel parlare, nei doveri, nella diligenza, nella modestia, nell'umiltà, nei modi di fare? Riuscite di edificazione le une alle altre? Vi fate del bene a vicenda? Pregate le une per le altre? Questo è tanto gradito al Signore che preghiamo a vicenda, che ci diamo buon esempio.
E sapete correggervi, e prendere in pace le correzioni? C'è chi lo fa con sì bel modo che fa piacere. Vi sono sorelle così gentili, attente, che hanno tanta grazia, che correggono con tanta amabilità, che tutte prendono in bene la correzione. Siamo così?
Altre hanno la mano foderata di pelle di riccio e che dove toccano scorticano, hanno la lingua che dove arriva punge, dove dicono mordono.
Bisogna fare attenzione: vi sono tanti modi di correggere e con belle maniere. Ci sono di quelle che sono furbe e prendono alle spalle. Per esempio prendono occasione da una festa: «Andiamo a confessarci, faremo una bella confessione e diremo proprio tutto: la lingua lunga, l'impazienza, ecc.». Ecco un modo di correggere senza offendere, prendendo alle spalle.
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Vi sono delle sorelle anche più giovani, ma che sanno proprio far del bene, perché sono illuminate dal Signore. Vi sono delle sante industrie che [aiutano a] vincere, correggono indirettamente, senza asprezze.
Siete capaci a fare una correzione? Sapete custodirvi a vicenda dal male? Vi sono delle sante industrie per custodirci dal male. È un libro che non va? Si ritira con bei modi e se ne mette subito in mano uno più bello. Per strada: «Passiamo di qua». Sembra detto così a caso, ma è una santa industria per evitare alla sorella qualche cosa che può non farle del bene.
Quando un'anima fa belle Comunioni, diventa in casa come il sale che dà gusto a tutto: quando le figlie hanno il timor di Dio, diventano sagge e prudenti e fanno bene ovunque.
S. Francesca di Chantal7, nel proporre cose da niente, lo faceva con tanta umiltà che nessuno osava opporsi, e quando comandava delle cose difficili lo faceva con tanta forza incoraggiante che nessuno ne sentiva il peso.
Così fa il Signore con noi, ci mette il peso sulle spalle, ma subito ci conforta con la sua grazia perché non ci sentiamo oppressi.
La vita religiosa è difficile, i doveri pesano; sappiamo renderli amabili ed alleggerirne il peso come fa Dio con noi? Sappiamo essere angeli tra le sorelle? Sappiamo essere come Dio, per le anime? Dio è carità.
Preghiamo la santa Madonna che ci dia questo spirito di carità, la carità di famiglia.
Con tranquillità esaminiamoci sullo spirito di carità e ricordiamoci che i maggiori meriti li facciamo lì, nelle virtù di famiglia, nelle piccole cose, e che Gesù per trent'anni ha voluto vivere nascosto per esercitare le virtù nella sacra Famiglia.
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* Meditazione, in dattiloscritto, carta normale, fogli 2 (21x30), tenuta ad Alba l'11.12.1931, dal Primo Maestro. L'originale ha come titolo: «Virtù famigliari: la carità».

1 Leone XIII, Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci (1810-1903), Papa dal 1878. Il 14 giugno 1892 con Breve Neminem fugit istituisce la festa della Sacra Famiglia e la fissa alla 3.a domenica dopo l'Epifania. Attualmente si celebra la domenica dopo il Natale. Promulgò inoltre numerose encicliche di carattere sociale, ascetico, mariano.

2 Pio XI, Achille Ratti (1857-1939), milanese. Papa dal 1922. Stipulò con l'Italia i Patti lateranensi nel 1929. Indisse l'anno santo della redenzione nel 1933. È detto il papa delle missioni, dell'Azione cattolica. Di notevole rilievo il suo insegnamento sulla vita sociale con l'enciclica Quadragesimo anno e la promozione delle «Settimane sociali» dei cattolici.

3 Le «Settimane sociali» hanno inizio in Italia, sul modello francese, nel 1907. Nate dall'intuizione e dalla passione di Giuseppe Toniolo e promosse da Papa Pio X e Pio XI, furono in seguito affidate all'Azione Cattolica che le promosse ogni anno in città diverse. Argomenti di studio: problemi sociali o di attualità.

4 Cf 1Gv 4,7-11.

5 Cf Mt 22,37.

6 Cf Gc 5,16: «Pregate gli uni per gli altri».

7 Giovanna Francesca Frémiot de Chantal (1572-1641), francese, sposa, madre esemplare, vedova, monaca. Collaborò con S. Francesco di Sales alla fondazione dell'Ordine della Visitazione.