21. LA MADONNA E IL PURGATORIO*
Oggi abbiamo in mezzo a noi la santa Madonna del Suffragio per sollevare le anime purganti.
O Madre benedetta, noi vi salutiamo! Salve, o Madre di misericordia, scendete in quel carcere, tra quelle fiamme, liberate tante anime! O dolce Regina, pregate per noi! Noi vi offriamo oggi il prezzo del riscatto: il sangue di Gesù con le sante Messe, le Comunioni, i rosari e voi sollevate benigna quelle anime. O Ausiliatrice del purgatorio, abbiate pietà!
Il purgatorio è il grande carcere di fiamme, è un gran poema che ha tre cantiche di espiazione, liberazione, riconoscenza.
1. Cantica di espiazione: in purgatorio si soffre.
Ricorda un tuo parente, la mamma, il babbo o un amico defunto. Era così santo, così puro da poter andare subito in cielo? Sì, era rassegnato, aveva sofferto, amava il Signore. Ma non aveva più nessun'ombra? Si poteva dire come per S. Luigi: Vi sono anime che dopo morte vanno subito in cielo e io credo che egli fosse una di quelle? No. Ma erano così tristi, così disperati da meritare l'inferno? No. E allora?
Dio non può ammettere anime macchiate alla sua gioia, ma non può neppure condannarle ad essere eternamente separate da lui, ed ecco il purgatorio, luogo di espiazione, dove le anime già salve terminano di purificarsi per entrare in cielo. Alla misericordia è sottentrata la giustizia. Quale sofferenza, quale dolore!
E noi come ci troviamo? Il nostro libro non ha macchie? È come quello di S. Luigi o di S. Teresa?
Osserviamo con pietà quel carcere e riconosciamo tra quelle fiamme l'amico, il babbo, la mamma o altri parenti, cerchiamo e preghiamo.
2. Cantica della liberazione. Ed ecco l'anima che soffre e trema e sospira: quale invocazione, quale sete di liberazione!
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Ella intona il cantico della liberazione: «Miseremini, Domine!»1.
Liberiamo quelle anime da pene così atroci, liberiamole, esse faranno leva per noi al giudizio.
Ed ecco l'uomo miserabile che giunge con le sue preghiere alle spiagge dell'eternità, ed ottiene la liberazione di quelle anime. Quale fortuna poter salvare tante anime carcerate, che fortuna poter aprire quelle porte e portare al trono di Gesù quelle anime a lui tanto care e costrette ad esserne lontane! Liberiamone tante, uniamoci in preghiera.
3. Cantica della riconoscenza. Le anime liberate dal purgatorio pregano e invocano per noi. Esse comprendono bene il dovere della riconoscenza, sanno il dolore del purgatorio e pregano per noi Gesù, pregano Maria santissima e domandano per noi luce, pietà, misericordia. Se vogliamo avere dei protettori in paradiso, preghiamo e liberiamo quelle anime.
Non fa stupire se un giovane farà buona riuscita, supererà ogni ostacolo, ogni difficoltà, quando ha avuto cura di procurarsi in cielo tante anime che pregano per lui e intercedono.
Liberiamo quelle anime! Stamattina passeranno gli angeli con le coppe d'oro a raccogliere i suffragi per le anime, onde volino al cielo dove vi è letizia e pace perenne. Li lasceremo passare inutilmente? Non daremo anche noi la nostra moneta? Mettiamone molte e non di nichel, ma d'argento e d'oro. Mettiamo in quelle coppe le sante Messe, la Comunione, la Visita, gli esami di coscienza, lo studio, l'apostolato, i nostri sensi, le mortificazioni interne, il cuore, la fantasia. Gli occhi siano modesti, gli affetti puri, i pensieri di eternità.
Tutto mettiamo per quelle anime. Preghiamo la santa Madonna, facciamola entrare in quel carcere, diamole la chiave per aprire e liberarne tante.
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* Meditazione, in dattiloscritto, fogli 1 (27,7x31), tenuta ad Alba il 3.11.1931, dal Primo Maestro. Il dattiloscritto porta come titolo: «Meditazione».
1 Cf Sal 116,4.: «Ti prego, Signore, salvami».